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Sigarette elettroniche


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Questa discussione ha avuto 98 risposte

#31
parametro

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  • Eye Terminator

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sono d'accordo, ma io a 14 anni la percezione del pericolo sul fumo e le sue conseguenze ce l'avevo eccome, sarà stato merito dei miei genitori

Complimenti a te ma purtroppo non è uguale per tutti. Anch io da ragazzino avevo questa percezione e benché fossi curioso ed attratto cominciai relativamente tardi rispetto gl altri miei amici, ben due anni dopo, ed il motivo era perché avevo paura creasse dipendenza. Poi il mio miglior amico di quella volta mi convisse il contrario e da li fu un attimo a fare una delle cazzate più grandi della mia vita.

#32
d1ablo

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Poi il mio miglior amico di quella volta mi convisse il contrario

 

un grande insomma



#33
parametro

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  • Eye Terminator

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Purtroppo a 15-16 anni non tutti sono maturi responsabili e con la testa sulle spalle. Io non ho vergogna a raccontare dei miei limiti di quei tempi ed anzi, ti posso dire tranquillamente che se qualcuno di quei amici m incontrasse oggi probabilmente nemmeno mi riconoscerebbe: abbandonato il fumo, totalmente l alcool ed il mangiar di continuo porcherie.
Qualche collega oggi scherza dicendomi che non aver vizi significa avere una vita di m....a, io ci rido sopra ed intanto mi godo mia figlia, mia moglie e tutto il resto al 100%

#34
Just Panta

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Da non sottovalutare le radici del fumo che arrivano da anni che in molti qui non hanno vissuto ( me compreso) dove l attore del cinema era un figo dannato con quella sigaretta in bocca, dove potevi fumare nei cinema e nei mezzi di trasporto ( e se non fumavi in realtà lo facevi lo stesso perché fumavano tutti gli altri) dove era un prodotto senza divieti di pubblicità. Ad oggi c è molta più coscienza e in paesi avanzati (giappone, usa etc) sei considerato un appestato con quel rotolo di carta in mano che puzza.

Mi ricordo il cambiamento drastico quando venne proibito di fumare nei luoghi chiusi, quindi in disco odore di sudore a manetta invece di un piacevole sottofondo di fumo, però almeno tornando a casa non tocca farsi per forza di cose una doccia coi vestiti addosso per togliere l'odore di fumo :asd:



#35
Fail Father

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Mi ricordo il cambiamento drastico quando venne proibito di fumare nei luoghi chiusi, quindi in disco odore di sudore a manetta invece di un piacevole sottofondo di fumo, però almeno tornando a casa non tocca farsi per forza di cose una doccia coi vestiti addosso per togliere l'odore di fumo :asd:


Cosa mi hai ricordato.. situazioni devastanti.
Una volta ero ad un concerto di caparezza al chiuso. Sottotetto si chiamava il posto. C era talmente poco ossigeno e talmente tanta puzza di sigaretta sudore e caldo e gente che spingeva che ad un certo punto sono collassato. Mi ricordo un amico che mi diceva oh stai in piedi o no? Ero crollato sulla sua schiena .
Era come fumarsi una stecca di marlboro in 2 ore in un posto del genere

Modificata da Xmaster, 18 October 2019 - 10:22 AM.


#36
skizzo_85

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Anche io fino ad una certa età ero una testa di cavolo e facevo cose che a ripensarci non mi do una spiegazione.
Ad esempio non bevevo whisky.

#37
Crio97

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Io a 22 anni sono uno dei pochissimi della mia età che non fuma (nella mia zona ovviamente).
Il fumo è una piaga sociale terribile, e le risposte che danno i miei amici/coetanei sul perché fumano ti lasciano basito a volte.

Fosse per me non si venderebbe più un pacchetto di sigarette da nessuna parte.
Ahimè l'interesse economico verrà sempre prima di quello salutare/sociale.

#38
nonfatelomaipiù

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Anche io fino ad una certa età ero una testa di cavolo e facevo cose che a ripensarci non mi do una spiegazione.
Ad esempio non bevevo whisky.

Eri una gran brutta persona allora..... meno male che ti sei ravveduto!!!   :asd:



#39
Itachi

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Credo che il problema principale sia quella linea che divide questi vizi tra "stasera mi concedo qualcosa da bere o da fumare" a "stasera usciamo (presupponendo che uscire fuori voglia dire bere e fumare)".

 

Nel mio caso già a 16 anni era cristallino che bere e fumare poteva creare danni (è semplice logica). Ciò non toglie che sapendo questo ho avuto anche io le mie sbronze (anche se molto poche per fortuna) e quelle fumatine qua e la.

 

Ma un conto è essere coscienti che si sta appunto "trasgredendo", che è un vizio che ti stai concedendo.

 

Un conto è come accade in molti contesti sociali dove fumo e alcol sono sdoganati al pari di bere acqua o mangiare. Sono bisogni primari, e si sente spesso la classica frase postata poco sopra "eh ma se non ti concedi queste cose non vivi".

Sembra una linea sottile ma è quella che psicologicamente divide un "piacere" da un vizio.

 

In alcuni paesi lo stato non aiuta nemmeno (come da noi). In molti posti è quasi impossibile trovare sigarette e alcol in giro. In alcuni stati sono entrambi strettamente regolamentati e venduti solo in pochi posti autorizzati.

Da noi ci sono distributori di sigarette ogni 100 metri e vendono super-alcolici nei supermercati di fianco le merendine.

 

 

Non sono assolutamente un bacchettone di quelli che impone il divieto assoluto di tutto (anzi, sono per la liberalizzazione di tutto), ma dico che bisogna trattare fumo e alcol come appunto fumo e alcol, cose che vanno moderate attentamente. Al livello culturale più che pratico.



#40
gabblo

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Credo che il problema principale sia quella linea che divide questi vizi tra "stasera mi concedo qualcosa da bere o da fumare" a "stasera usciamo (presupponendo che uscire fuori voglia dire bere e fumare)".

 

Nel mio caso già a 16 anni era cristallino che bere e fumare poteva creare danni (è semplice logica). Ciò non toglie che sapendo questo ho avuto anche io le mie sbronze (anche se molto poche per fortuna) e quelle fumatine qua e la.

 

Ma un conto è essere coscienti che si sta appunto "trasgredendo", che è un vizio che ti stai concedendo.

 

Un conto è come accade in molti contesti sociali dove fumo e alcol sono sdoganati al pari di bere acqua o mangiare. Sono bisogni primari, e si sente spesso la classica frase postata poco sopra "eh ma se non ti concedi queste cose non vivi".

Sembra una linea sottile ma è quella che psicologicamente divide un "piacere" da un vizio.

 

In alcuni paesi lo stato non aiuta nemmeno (come da noi). In molti posti è quasi impossibile trovare sigarette e alcol in giro. In alcuni stati sono entrambi strettamente regolamentati e venduti solo in pochi posti autorizzati.

Da noi ci sono distributori di sigarette ogni 100 metri e vendono super-alcolici nei supermercati di fianco le merendine.

 

 

Non sono assolutamente un bacchettone di quelli che impone il divieto assoluto di tutto (anzi, sono per la liberalizzazione di tutto), ma dico che bisogna trattare fumo e alcol come appunto fumo e alcol, cose che vanno moderate attentamente. Al livello culturale più che pratico.

 

 

Il fumo andrebbe trattato come lo trattano oggi negli stati uniti, prezzo delle sigarette elevato, divieto di fumare praticamente ovunque etc... in tal modo eviti che i più giovani si avvicinino  alle sigarette, è stimato infatti che la dipendenza si crea più facilmente in chi inizia da giovane, sotto i 18 anni rispetto a chi parte " in ritardo ". Nella vita ho provato di tutto ma se potessi tornare indietro su una cosa eviterei proprio le sigarette, è un vizio inutile che ti da piacere solo grazie alla dipendenza, finita quella finisce il gusto. 

 

Lo sapete che la dipendenza così forte dalla nicotina è stata creata ad arte, dalla Marlboro, che si è inventata il modo di incrementare l'assorbimento della nicotina stessa aggiungendo una particolare sostanza alle sue sigarette e diventando di colpo il marchio numero uno.

 

... a partire dal 1968 le sigarette Marlboro diventarono le sigarette più vendute al mondo, (una sigaretta su cinque era Marlboro) e più del 50% dei consumatori Marl-

boro aveva un’età uguale o inferiore ai 17 anni. La straordi-

naria crescita della Marlboro determinò frenetiche ricerche

da parte degli altri produttori. La RJR, determinata a scoprire

cosa stava succedendo, analizzò chimicamente i costituenti

delle sigarette Marlboro alla ricerca delle differenze e scoprì che la Philips Morris, aggiungendo l’ammoniaca al tabacco, aveva cambiato la “chimica del fumo”, in maniera deliberata  e  controllata.  La  “tecnologia  dell’ammoniaca”  rendeva  il

fumo più alcalino (infatti il pH delle Marlboro oscillava tra

6,8 e 7,3 mentre quello delle Winston tra 5,8 e 6,0) [22], de

terminando un maggior passaggio della nicotina alla forma

“libera” che è volatile, rapidamente assorbita dal fumatore e

responsabile della “sferzata”, l’effetto immediato provato appena si fuma una sigaretta...

 

... La “tecnologia dell’

ammoniaca”, conosciuta    come “free-basing”,  permetteva  di  produrre  sigarette  più  potenti

e  in  grado  di  indurre  maggiore  dipendenza,  ingannando  il

consumatore...


 

 

 

per chi vuole conoscere un pò di storia del tabacco

 

https://docplayer.it...ig-tobacco.html


Modificata da gabblo, 19 October 2019 - 07:40 AM.


#41
Fail Father

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Un conto è come accade in molti contesti sociali dove fumo e alcol sono sdoganati al pari di bere acqua o mangiare. Sono bisogni primari, e si sente spesso la classica frase postata poco sopra "eh ma se non ti concedi queste cose non vivi".
Sembra una linea sottile ma è quella che psicologicamente divide un "piacere" da un vizio.
 
In alcuni paesi lo stato non aiuta nemmeno (come da noi). In molti posti è quasi impossibile trovare sigarette e alcol in giro. In alcuni stati sono entrambi strettamente regolamentati e venduti solo in pochi posti autorizzati.
Da noi ci sono distributori di sigarette ogni 100 metri e vendono super-alcolici nei supermercati di fianco le merendine.
 
 


Quoto.
L Italia è un paese che non disincentiva in nessun modo il consumo di alcool e sigarette e meno ancora gioco d azzardo.
Sono tutti buisness che vuole tenersi ben stretta.
Io spero che non trasmettano nemmeno più spot di pubblicità progresso perché mi sento fortemente perculato.
Le sigarette a 5 euro vendute ad ogni angolo di strada, la pubblicità in tv con il detto bevi e gioca responsabilmente (suonano come una tremenda presa per i fondelli) e in ultima la guerra accanita mediatica e di tassazione che ha colpito negli ultimi dieci anni l unico prodotto che ha osato sfidare il monopolio. Ormai anche l ecig è finita nel giro di aams , è sottoposta ad autorizzazione per la vendita e ha la sua accisa. A breve si deciderà se aumentare la tassazione i divieti e i vincoli all unico prodotto che di fatto offre un alternativa a chi si è inguaiato con la dipendenza da fumo.
Come spesso mi succede devo invidiare i colleghi inglesi, vivono in un paese dove l ecig è detassata, pubblicizzata come strumento di riduzione di danno e non tristemente messa in un angolo senza scrupoli per proteggere un buisness che uccide.

#42
matumba

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Quoto.
L Italia è un paese che non disincentiva in nessun modo il consumo di alcool e sigarette e meno ancora gioco d azzardo.
Sono tutti buisness che vuole tenersi ben stretta.
Io spero che non trasmettano nemmeno più spot di pubblicità progresso perché mi sento fortemente perculato.
Le sigarette a 5 euro vendute ad ogni angolo di strada, la pubblicità in tv con il detto bevi e gioca responsabilmente (suonano come una tremenda presa per i fondelli) e in ultima la guerra accanita mediatica e di tassazione che ha colpito negli ultimi dieci anni l unico prodotto che ha osato sfidare il monopolio. Ormai anche l ecig è finita nel giro di aams , è sottoposta ad autorizzazione per la vendita e ha la sua accisa. A breve si deciderà se aumentare la tassazione i divieti e i vincoli all unico prodotto che di fatto offre un alternativa a chi si è inguaiato con la dipendenza da fumo.
Come spesso mi succede devo invidiare i colleghi inglesi, vivono in un paese dove l ecig è detassata, pubblicizzata come strumento di riduzione di danno e non tristemente messa in un angolo senza scrupoli per proteggere un buisness che uccide.

Forse tu sei l unico che conosco che crede veramente nel prodotto e-CIG, la maggior parte di quelli che lavorano nel settore hanno aperto nella speranza di vedersi attribuire le licenze per la vendita del tabacco (come se queste non fossero ad asta) e poter diventare tabaccai a tutti gli effetti, così senza neanche certificato antimafia. la verità è che 18 miliardi di euro l anno di ammanco l Italia non se li può permettere, quindi se vedete un (Censura) che fuma da un certo punto di vista bisognerebbe ringraziarlo.
Topic interessante, se ho tempo stasera scriverò qualcosina, sarò prolisso e cercherò di spiegare nel dettaglio molti aspetti del business tabacco e di come l Italia da un lato ha il monopolio meglio gestito d europa, dall altro perché ha fatto sbagli enormi.

#43
Fail Father

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Forse tu sei l unico che conosco che crede veramente nel prodotto e-CIG, la maggior parte di quelli che lavorano nel settore hanno aperto nella speranza di vedersi attribuire le licenze per la vendita del tabacco (come se queste non fossero ad asta) e poter diventare tabaccai a tutti gli effetti, così senza neanche certificato antimafia. la verità è che 18 miliardi di euro l anno di ammanco l Italia non se li può permettere, quindi se vedete un (Censura) che fuma da un certo punto di vista bisognerebbe ringraziarlo.
Topic interessante, se ho tempo stasera scriverò qualcosina, sarò prolisso e cercherò di spiegare nel dettaglio molti aspetti del business tabacco e di come l Italia da un lato ha il monopolio meglio gestito d europa, dall altro perché ha fatto sbagli enormi.



Prima di essere un commerciante sono un utilizzatore di questo prodotto e credo (come sottolineato da diversi medici seri) che i vaporizzatori personali (e vorrei smetterla di chiamarle sigarette elettroniche perché non sono sigarette)siano l opportunità più grande capitata nell ultimo decennio per debellare il cancro ai polmoni dei fumatori. Sono d accordo su quanto dici che nel mio settore ci siano tantissime persone interessate solo dal fattore buisness. Purtroppo ne ho la ri prova in diverse occasioni.per esempio a qualche manifestazione di settore dove ne ho visti parecchi accendersi qualche sigaretta. In quei casi smetto di chiamarli colleghi perché sono il peggior biglietto da visita per noi.
Sono però anche convinto che quando si ha passione (come in qualsiasi altro mestiere al mondo) alla fine si viene premiati. Il cliente al banco anche se non sa nulla di quello che gli stai dicendo lo capisce se sei preparato, professionale e se lo sai guidare bene. Convinzione che si rafforza anche di più in caso di problemi e assistenza dove puoi insegnargli come risolvere. In quasi 10 anni ho visto un infinità di negozi intorno a noi aprire e chiudere con altrettanta velocità. Alla fine resta chi sa davvero cosa sta facendo e lo fa bene. I numeri fin ora ci hanno sempre premiato a dato ragione ma ad un certo punto quando cominci a vedere che chi ti rema contro gioca sporco, manipola le informazioni, ti ostacola in ogni modo diventa difficile avere pazienza. Qui ci stanno veramente legando mani e piedi.

#44
matumba

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Innanzitutto precisiamo cosa sono i tabacchi per lo stato, ovvero tasse, assieme ai giochi e al alcol la forma più concreta di autotassazione, non vengono mai definiti come oggetti nei documenti .

All’apice della catena abbiamo l AAMS (amministrazione autonoma monopoli di stato, potere discrezionale elevato) costola dell ADE (agenzia delle entrate), è una agenzia che discende dalla vecchia intendenza di finanza di memoria sia borbonica che austro-ungarica (no, i Savoia non avevano niente, a stento una agenzia delle dogane) perché gli stati SERI hanno avuto sempre la necessità di regolare simili rapporti, agenzie simili li hanno tutti gli stati europei, tranne forse l’ inghilterra in cui chiunque può vendere tabacchi (alla faccia della salute pubblica), tanto i soldi allo stato inglese arrivano come l alcol qui, con la “soluzione preventiva delle accise”, ovvero queste vengono pagate subito dal distibutore. Al secondo gradino vi sono i depositi FISCALI, si, proprio fiscali, sono tasse ricordatelo, poi le rivendite (ordinari, speciali) che hanno tutti una serie di regole che potete leggere cercando “contratto di oneri di appalto tabaccheria” su Google.

Quando dicevo che il monopolio italiano è il migliore d europa non scherzavo, le tabaccherie nel resto dei paesi UE sono di proprietà dei tabaccai, in italia sono proprietà dello stato, ci sono le licenze da pagare ogni 9 anni, se vieni ricevi una denunzia penale (di qualsiasi tipo e livelo, dal guida in stato di ebbrezza a tentato omicidio) devi comunicarlo all AAMS, che ti può concedere, al massimo, che la licenza passi ad un tuo familiare, e comunque dietro pagamento fino alla fine del procedimento. Se devi 100 lire all AAMS ti rintracciano, mio nonno negli anni 90, per errore pagò 10,000 lire in meno (5,16 euro, per i giovani) nell ultimo cc prima delle ferie gli telefonarono a casa del fratello mentre era in ferie appunto, non sto scherzando. Evadere le tasse per i rivenditori è impossibile, proprio per la natura controllata dell’esercizio, all estero ci riescono.

Negli altri paesi è più facile trovare tabacchi in vendita, in germania e nei paesi filo tedeschi, nei supermercati, in francia in tutti i bar, in spagna si possono piazzare macchinette dappertutto, in grecia nei chioschetti e così via. Pensa che la commissione europea ha invitato l ungheria a dotarsi di un sistema monopolistico all italiana perchè considerato il migliore.

 

 

Xmaster, tu ed Itachi avete scritto che le sigarette in italia vengono vendute ad ogni angolo di strada, non è corretto: la vendita è subordinata all immagine demografica della zona in cui sussiste l attività di vendita, es, al centro di Palermo (la mia città) c’è una rivendita ogni 100 metri, che passa ad ogni 200-250 metri nelle zone semi centrali e così via. Se viene costruito un nuovo quartiere vengono rilasciate un tot di licenze che vanno all asta, con tanto di buste. Inoltre se come hai scritto tu “ i colleghi inglesi, vivono in un paese dove l ecig è detassata, pubblicizzata come strumento di riduzione di danno” sappi che, in un primo momento i monopoli stavano pensando di “monopolizzarla” proprio per i motivi che hai descritto (ne suggerì la cosa anche Veronesi, se non erro) , ovvero si pensava di autorizzare la distribuzione presso le tabaccherie, e le aziende italiane di essenze e liquidi erano pronti con prodotti specifici per le rivendite con tanto di accisa; forse tu non lo sai, ma quando aprivate in massa c’erano già i primi rappresentanti che cercavano aderenze in rivendita con pre-contratti ed altro, addirittura volevano lasciare le macchine in conto vendita. La cupidigia che hanno avuto i tuoi colleghi ha distrutto tutto, e cig venduti come “ultima generazione” a 120 euro la coppia messi in vendita a 12,50 dopo due mesi, liquidi cinesi venduti per italiani, per non parlare della incapacità pressochè totale di pubblicizzare adeguatamente il prodotto (Filiberto di Savoia è un offesa a qui poveri illusi che credevano nella monarchia) o Vasco Rossi…

Poi si passo a inserire le prime sostanze quali cocaina liquida e cannabionidi e la ecig sparì dagli ambienti in cui l immagine e tutto.

Poi una precisazione a quelli che pensano che tassare al massimo le accise sui tabacchi serva a qualcosa: In francia una stecca di sigarette costa 75 euro, la gente non ha smesso di comprarle, le compra all estero, infatti la  tabaccheria italiana più grande si trova al confine francese così come quella più grande spagnola, li vendono quasi esclusivamente  stecche. In inghilterra costano l ira di Dio, le comprano di contrabbando, quindi immaginate i sudditi di sua maestà, così precisi come sono ridotti, a comprare dal primo pakistano col cappellino gansta. Ma il caso peggiore è l australia, pacchetto di sigarette a 15 dollari, pacchetto anonimo e nascosto alla vista: il risultato è stata la completa distruzione del mercato legale australiano (venditè giù del 74%) con tabacchi che vengono portati con le barche, tipo la napoli degli anni 70, dal sud est asiatico anche contraffatte, ovvero con sigarette prodotte utilizzando scarti di tabacco e cartone o legno. Si stima che una sigaretta ogni 3 sia legale.

 

Ora nota a margine di quello che ne penso io del fumo e di tutto: personalmente lavoro in tabaccheria solo ed esclusivamente perché mia madre è vedova e ho dovuta accompagnarla alla pensione, questo dovrebbe essere l ultimo anno di lavoro per me e non vedo l’ora di mandare tutti quei viziosi dei miei “utenti” al diavolo. Gente che ti guarda storta se non hai Mi.chia blu Dura e che ti fa battutine sul fatto che “se ritirano le licenze che cosa sai fare” come se uno fossi un (Censura) qualunque (e comunque a dirlo è gente spesso con la terza media) . Gente a cui viene il tumore e la colpa è tua o che ti guarda storta dal fornaio “perchè tu vendi tabacchi e il fumo uccide”.

La maggior parte della gente che fuma non capisce neanche cosa fuma, cambiano ogni tot la composizione dei tabacchi e solo 2 su 100 t dicono che “è diversa”, poi neanche pensano agli effetti a lungo termine, pagano per puzzare, avere un piacere effimero che lo porta alla tomba, poi non vi dico che gente. Si fanno forti del fatto che “mio cugino non fumava, era sportivo etc.. è morto a 35 anni” come se loro a 50 non hanno le arterie di un vecchio centenario o che gli ictus o gli infarti siano meno spaventosi.

Ho avuto uno a cui hanno asportato la mascella che ha continuato a fumare fino alla morte (manco so come faceva) un paio con la tracheotomia, uno a cui hanno quasi asportato le corde vocali ed ha continuato; un giorno non gliel’ho vendute e mi ha tolto il saluto, adesso mi saluta a cenni che non ha più voce, il cretino. Poi quelli che non fumano più, cambiano strada come se mi avessero fatto un torto personale ad aver smesso oppure che si scusano (?) od ancora che mi incontrano e me lo dicono in ogni frangente, tipo al bar che prendo un caffè con io che gli rispondo “me lo ripete perché pensa che mi interessi qualcosa”? E credetemi che non ci sono latitudini, stesse cose un mio collega che ho conosciuto su Xbox live con halo.

 

My two cents.


Modificata da matumba, 20 October 2019 - 10:44 PM.


#45
Andṛn

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My two cents.


bel post, grazie.

personalmente smettere di fumare è stata una delle cose di cui vado piú orglioso, da un giorno all'altro, dopo 10 anni che fumavo un pacchetto o piú al giorno. Sono passati ormai 12 anni e facendo un rapido calcolo 5x365x12 ho risparmiato 21.200 euro di tasse e veleno, oltre a eventuali cure mediche e medicine...

Per l'alcool è diverso, dipende dalla cultura del paese, nei paesi mediterranei ti insegnavano a bere vino fin da piccolo, non era demonizzato.. il binge drinking invece è relativamente recente.




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