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IT (2017) [► Topic Ufficiale ◄]Inizio riprese nell'estate del 2015


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Questa discussione ha avuto 659 risposte

#586
Solidino

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Senz'altro.

Comunque lo scavalcamento di campo serve proprio a stravolgere l'immagine, quasi capovolgendola, quindi non sono sicuro che si possa parlare di un errore in quella scena. E non basterebbe di sicuro ad appioppare un "meh" ad un film talmente eccelso dal punto di vista tecnico che ancora viene studiato con ammirazione da parte di tutte le scuole del mondo... Non bastano un elicottero visibile in qualche frame e pochi altri errori da nulla per levare punti ad una regia titanica come quella, in cui le ore di girato facevano venire i capogiri a chiunque.

 

Adoro letteralmente Kubrick, ovviamente stavo trollando :D



#587
TheKaronte

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#588
umop apisdn

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Il confronto con Angst lo hai cercato tu, la mia era solo una curiosità sul soggetto della scena. L'ho fatto notare anch'io che è sbagliato a livello concettuale, proprio perché è una tecnica di ripresa utilizzata unicamente con lo scopo di riprodurre una percezione alterata e trasmettere sensazioni interne di disagio (nel caso del film di Kargl, un'immersione nella mente psicotica di un serial killer disorganizzato) e non adatta a quel tipo di scene. Ma - e qui mi collego al discorso della sperimentazione - è pure vero che è facile parlare col senno di poi: il lavoro del regista è fatto anche d'intuizioni, e in retrospettiva - non essendoci un precedente - magari, per come l'aveva pre-visualizzata, valeva la pena rischiare. Capita spesso di immaginare qualcosa che poi all'atto pratico non funziona.

 

La regia deve essere al servizio della storia, non deve comunicare qualcosa di forte in ogni singola inquadratura. Vedi i campi lunghi: ce n'è uno sulla Bowers Gang fuori da casa Bowers, con Henry seduto in disparte a rimuginare sull'umiliazione del padre: quel campo lungo comunica, ci dice qualcosa del personaggio; ce n'è un altro alla cava, invece, che mostra i protagonisti tuffarsi in acqua, e dà semplicemente respiro alla scena.

Il film poi è pieno di scene di dialogo tra ragazzini, e Muschietti fa il suo, accompagnandole e dettandone i tempi, con la mdp sempre all'altezza dei protagonisti. Se poi sono scene d'interni, mi pare naturale e inevitabile l'uso di campi medi e primi piani, anche per stare al centro dei loro scambi di battute. Ma pure all'aperto, si tende a stringere il campo e fare uso del primo piano per accentuare l'intimità e cogliere la complicità nei loro sguardi.

Il long take all'interno della scuola io l'ho trovato ben orchestrato, con la transizione da un soggetto all'altro. Scorre tutto fluidamente, come un passaggio di consegne: loro che vedono i bulli, i bulli che vedono loro; la mdp che poi li accompagna fuori scena per introdurre la stronzetta, e a seguire stacco su Bev. Un microcosmo adolescenziale di vittime e carnefici, presentato in ripresa continua. Anche quello immediatamente successivo, fuori, con la Bowers Gang, è pensato e realizzato bene, con la spassosa transizione da Patrick a Belch che rutta in faccia proprio a Eddie, che da buon germofobico ha una reazione bellissima (e mica improvvisa; il merito di quel piccolo dettaglio è del regista).

Lo scavalcamento di campo è una disattenzione grave, ma è una sbavatura in una confezione che per il resto, tra alti e bassi, ritengo dignitosissima. A te non è piaciuta, l'abbiamo capito. Basta che non te ne esci di nuovo con sparate assolutiste ("non fidatevi di chi vi dice che è una buona regia"), sennò tutto cerchi tranne che un dibattito.

 

Gli effetti digitali nella scena di Georgie (la più difficile da girare, a detta di Muschietti, per una serie di problemi riscontrati sul set) l'ho notata ad una seconda visione, ma è per pochi istanti. A me ha dato più fastidio - perché superfluo - l'uso della CGI per Pennywise, che sembra un cartonato nelle due brevi apparizioni nei tunnel delle fogne. Finché è necessaria ai fini della storia, tipo lo scontro finale, per quanto campy, ci passo sopra.

Con un budget così modesto per la portata e le ambizioni del racconto, alla fine si spiega anche perché Muschietti non ha potuto esplorare la parte cosmologica del racconto.


Modificata da umop apisdn, 30 October 2017 - 06:23 PM.


#589
Gabriele.

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In proposito sono curioso di sapere quanto la Warner incrementerà il budget per la seconda parte. Tradotto: quanta fiducia daranno a Muschietti. Già da quello si potranno intuire le ambizioni del secondo capitolo.

#590
Gabriele.

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#591
UomoDiMare

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Il confronto con Angst lo hai cercato tu, la mia era solo una curiosità sul soggetto della scena. L'ho fatto notare anch'io che è sbagliato a livello concettuale, proprio perché è una tecnica di ripresa utilizzata unicamente con lo scopo di riprodurre una percezione alterata e trasmettere sensazioni interne di disagio (nel caso del film di Kargl, un'immersione nella mente psicotica di un serial killer disorganizzato) e non adatta a quel tipo di scene. Ma - e qui mi collego al discorso della sperimentazione - è pure vero che è facile parlare col senno di poi: il lavoro del regista è fatto anche d'intuizioni, e in retrospettiva - non essendoci un precedente - magari, per come l'aveva pre-visualizzata, valeva la pena rischiare. Capita spesso di immaginare qualcosa che poi all'atto pratico non funziona.

 

La regia deve essere al servizio della storia, non deve comunicare qualcosa di forte in ogni singola inquadratura. Vedi i campi lunghi: ce n'è uno sulla Bowers Gang fuori da casa Bowers, con Henry seduto in disparte a rimuginare sull'umiliazione del padre: quel campo lungo comunica, ci dice qualcosa del personaggio; ce n'è un altro alla cava, invece, che mostra i protagonisti tuffarsi in acqua, e dà semplicemente respiro alla scena.

Il film poi è pieno di scene di dialogo tra ragazzini, e Muschietti fa il suo, accompagnandole e dettandone i tempi, con la mdp sempre all'altezza dei protagonisti. Se poi sono scene d'interni, mi pare naturale e inevitabile l'uso di campi medi e primi piani, anche per stare al centro dei loro scambi di battute. Ma pure all'aperto, si tende a stringere il campo e fare uso del primo piano per accentuare l'intimità e cogliere la complicità nei loro sguardi.

Il long take all'interno della scuola io l'ho trovato ben orchestrato, con la transizione da un soggetto all'altro. Scorre tutto fluidamente, come un passaggio di consegne: loro che vedono i bulli, i bulli che vedono loro; la mdp che poi li accompagna fuori scena per introdurre la stronzetta, e a seguire stacco su Bev. Un microcosmo adolescenziale di vittime e carnefici, presentato in ripresa continua. Anche quello immediatamente successivo, fuori, con la Bowers Gang, è pensato e realizzato bene, con la spassosa transizione da Patrick a Belch che rutta in faccia proprio a Eddie, che da buon germofobico ha una reazione bellissima (e mica improvvisa; il merito di quel piccolo dettaglio è del regista).

Lo scavalcamento di campo è una disattenzione grave, ma è una sbavatura in una confezione che per il resto, tra alti e bassi, ritengo dignitosissima. A te non è piaciuta, l'abbiamo capito. Basta che non te ne esci di nuovo con sparate assolutiste ("non fidatevi di chi vi dice che è una buona regia"), sennò tutto cerchi tranne che un dibattito.

 

Gli effetti digitali nella scena di Georgie (la più difficile da girare, a detta di Muschietti, per una serie di problemi riscontrati sul set) l'ho notata ad una seconda visione, ma è per pochi istanti. A me ha dato più fastidio - perché superfluo - l'uso della CGI per Pennywise, che sembra un cartonato nelle due brevi apparizioni nei tunnel delle fogne. Finché è necessaria ai fini della storia, tipo lo scontro finale, per quanto campy, ci passo sopra.

Con un budget così modesto per la portata e le ambizioni del racconto, alla fine si spiega anche perché Muschietti non ha potuto esplorare la parte cosmologica del racconto.

 

Il confronto con Angst l'ho inserito io proprio per marcare più e più volte la differenza tra una regia sofisticata come quella di Kargl ed una pacchiana come quella di Muschietti.

Dando per buono che la regia deve essere (anche) al servizio della storia, si può procedere a ritroso e dire che la storia deve essere al servizio di un contenuto. Che io qui non ci trovo, perché tolte le poche inquadrature accettabili che citi, insieme non si riesce a formare un discorso registico. Quindi cosa ci rimane... Un pugno di frame ben composti dagli addetti alle maestranze? La regia non si giudica così. E sì, la buona regia deve comunicare qualcosa costantemente, che sia per semplici fini narrativi, per discorsi meta-cinematografici o per semplice abilità nel far parlare le immagini.

Con tutte le teste presenti sul set in una produzione di questo tipo, è scontato che lavorando un po' sulla scena si ottengano immagini che singolarmente funzionano. Questo non rende mica lodevoli tutte le produzioni più attese in stagione.

Ad esempio, della macchina tenuta sempre ad altezza bambino ne avevo parlato anche io nel wall of text ed è un'idea valida e funzionale, ma che da sola non salva nemmeno per il rotto della cuffia una regia che è oggettivamente piatta e priva di soluzioni davvero interessanti o efficaci. Ad adottare certi stratagemmi lo impari nei primissimi mesi in cui ti approcci alla regia, non c'è da meravigliarsi per cose del genere.

Altre soluzioni tecniche, la maggior parte direi, sono del tutto prive di gusto e buon senso, tipo gli slow motion imbarazzanti ed impiegati malissimo (per fortuna ce ne sono due contati se non sbaglio e già quelli sono bastati).

E soprattutto, da che mondo è mondo... Se hai un budget ridotto, spremi le meningi per nasconderlo quanto puoi. Non ti metti a fare primissimi piani su computer grafica.

Ci sono signor Registi con la R maiuscola che sanno tirare fuori film molto più belli da vedere, molto più intelligenti a livello tecnico e con palate di gusto in più nel girare le scene... Con budget inferiore di milioni e milioni rispetto a questo.

Qui mancano troppe qualità affinché si possa parlare di una buona regia. E, se questa è buona o anche solo funzionale, mi chiedo quali film possano essere bocciati a livello registico.

 

A tutto ciò si aggiunge il montaggio, che è uno dei tre tasselli fondamentali che danno carattere al film (ricordiamo sempre la triade sceneggiatura - regia - montaggio, le maestranze sono ancellari). E qua non abbiamo affatto, ma proprio per nulla, un buon montaggio. Troppo sbrigativo all'inizio, per poi lasciare minutaggio inutile a scene che più kitsch non si può tipo quella in cui

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e concludere con altrettanta mancanza di buona gestione del tempo disponibile.



#592
LambertoKevlar

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per cortesia limitiamo questi wall of text,uno ogni tanto ok ma una intera conversazione così no

se il dono della sintesi non c'è che ci si sforzi di acquisirlo

 

3125.walloftext.jpg

 

spero di essere stato chiaro



#593
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Ma chi non vuole leggersi wot non può passare avanti?! :asd:

Mo mettiamo pure un limite al numero di lettere utilizzabili per esprimere al meglio un concetto?!

#594
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Anche perchè Basty non potrebbe postare il più delle volte :asd:



#595
LambertoKevlar

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Ma chi non vuole leggersi wot non può passare avanti?! :asd:

Mo mettiamo pure un limite al numero di lettere utilizzabili per esprimere al meglio un concetto?!

il buon senso mette quel limite.Anche nella vita reale non puoi metterci tre ore per esprimere un concetto o ti mandano.Se poi i wot li si salta perchè sono fastidiosi di fatto non c'è conversazione

 

detto questo non ho detto niente wot,ho detto non una intera conversazione così



#596
Guest_Frank_WesteYe

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Mediocre teen movie.

Si eleva un poco quando non prova ad essere horror (cosa che gli riesce proprio male), come nella scena della cava, o in generale quando i ragazzini fanno i ragazzini.

La parte "horror" è assimilabile alla giostra stregata del Luna Park, con un paio di jumpscare e null'altro.

Che è poi la più grande colpa della pellicola: sulla carta i temi sono sporchi e pesanti, ma vengono trattati molto superficialmente e in maniera molto patinata.

Unica nota veramente da lodare sono gli attori, tutti azzeccati, ma alcuni (un paio dei perdenti) decisamente sacrificati dalla sceneggiatura

Non ho letto il libro, ma un paio di miei amici che l'hanno letto non erano per nulla soddisfatti.



#597
Matte44

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Mediocre teen movie.

Si eleva un poco quando non prova ad essere horror (cosa che gli riesce proprio male), come nella scena della cava, o in generale quando i ragazzini fanno i ragazzini.

La parte "horror" è assimilabile alla giostra stregata del Luna Park, con un paio di jumpscare e null'altro.

Che è poi la più grande colpa della pellicola: sulla carta i temi sono sporchi e pesanti, ma vengono trattati molto superficialmente e in maniera molto patinata.

Unica nota veramente da lodare sono gli attori, tutti azzeccati, ma alcuni (un paio dei perdenti) decisamente sacrificati dalla sceneggiatura

Non ho letto il libro, ma un paio di miei amici che l'hanno letto non erano per nulla soddisfatti.

 

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#598
ManuSP

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Visto qualche giorno fa, davvero ben fatto, molto bello.

Notevole l'alchimia tra i protagonisti, IT fa davvero impressione. Non vedo l'ora che esca il secondo capitolo.

#599
LambertoKevlar

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Spero di riuscire a vederlo venerdì

#600
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Visto ieri.

Molto bello.

Skarsgaard pochi minuti ma che mostrano benissimo le sue capacità.

Concordo con chi dice che sembrano scene girate e incollate. Si percepisce proprio.

Terrificanti un paio di scelte, bellissime alcune immagini.

Ma sono il solo ad aver notato che la Lillis, nella prima parte, è girata con un occhio alquanto seducente? Sembra un jailbait semovente e il regista non fa nulla per nasconderlo, anzi.
Poi c'è quel cambiamento e tronca, giustamente, tutto, e torna ad essere una ragazzina di quindici anni.

Fantastiche le citazioni e i rimandi a Maturin (tre in tutto).

It è molto più "mostro" concreto che essere paradimensionale, ma considerando che di lui si scopre poco nel film ci sta che magari ci sia altro dietro. Anche perché le deadlights...

Vero che è molto più "avventuroso", ma trovo siano le solite esagerazioni arrivare a definirlo uno stranger things/goonies.




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