Gli anime sono arrivati in Italia nel 1976, mi sa che voi manco eravate nati. Chi non è cresciuto coi cartoni giapponesi ha avuto un'infanzia brutta, anche perché non vedo con quali cartoni possa essere cresciuto. Disney faceva 60 minuti di animazione all'anno, e non poteva minimamente competere con gli shonen anime giapponesi che avevano un target più adulto. È normale quindi che la nostra generazione sia pesantemente influenzata dalla cultura giapponese. Io sono cresciuto a Roma ma quando accendevo la TV sembrava di stare a Tokyo
Alt attenzione, ma lo stile giapponese di quegli anni era un po' lontano da quello che è cominciato a venire dalla metà/fine degli anni 80 inizi anni 90...
L'uomo tigre, Rocky Joe, i Goldrake e Mazinga Z guardandoli con gli occhi di oggi, sembrerebbero non essere cartoni giapponesi. Poi hanno iniziato ad adottare quasi tutti disegni molto simili, dettati dal successo magari di qualche maestro, come Toriyama, Adachi e Takahashi.
Poi si parla di fumetti, non di anime...e i fumetti italiani c'erano ben prima dell'approdo in TV dei cartoni giapponesi...infatti i 40enni e i 50enni di oggi sanno benissimo chi sono i vari Zagor, Mister No, Tex, Corto Maltese, Diabolik e via dicendo...mentre chi oggi ha 20 anni, spesso non sa nemmeno cosa siano, e permettimi di dire che è un gran peccato, perchè il fumetto italiano spesso non è inferiore a quello tanto sbandierato d'oriente...anche se sono due stili e due approcci differenti e quindi di difficile comparazione. Ma va data l'opportunità anche a loro di essere conosciuti.
Infatti la Bonelli negli ultimi 5 anni sta portando cambiamenti per cambiare rotta a tal proposito, per attirare più giovani e per farsi conoscere. Ora i fumetti a colori stanno cominciando a prendere piede, hanno aperto nuove Serie (tipo Orfani, Lukas...). E' un peccato che tutto ciò si fermi nei nostri confini, e che non venga apprezzato notevolmente il lavoro del fumetto italiano all'estero.