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Dario Argento, il maestro del brivido del cinema italiano


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Questa discussione ha avuto 32 risposte

#16
DefilerRulez

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Si vede che è un maestro dell'orrore, quel suo doppiaggio di Dead Space mi da ancora incubi

#17
paxlong

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Anche Tenebre, con una scena memorabile ripresa poi nel thriller americano Gothika e' un gran film di Argento secondo me

#18
Quilty

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Maestro? Esagerati.. Regista sopravvalutato.

 

Credo che Maestro sia un appellativo meritato nel suo caso, per l'enorme e duratura influenza esercitata su tanti colleghi, per lo stile imitatissimo e - non dimentichiamocelo - per la bellezza di molti suoi film. Per tanti anni è stato l'autore simbolo di un intero genere cinematografico ed ambasciatore di eccellenza del cinema italiano: in molti paesi esteri è considerato un nume tutelare, ancora più apprezzato e celebrato che in patria. Non credo di esagerare dicendo che la mole di letteratura critica sul suo Cinema è seconda, per quanto riguarda i registi italiani, soltanto a Fellini.

 

Fino a Phenonena i suoi film erano comunque sempre un bel vedere, con l'eccezione de Il Gatto a Nove Code, che ho sempre trovato bruttino.

 

Il Gatto a Nove Code è senz'altro il capitolo meno brillante della cosiddetta "Trilogia degli Animali", ma vive - come gran parte del cinema argentiano - di momenti ed intuizioni memorabili. L'incipit di quel film, con la passeggiata notturna di Arno e Lori e la Ninna Nanna in Blu di Morricone, per me vale un film intero.



#19
Solidino

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quoto, ho tutti i suoi film in dvd fino ad Opera. dopo Opera, non so' perchè ma non riesco a farmeli piacere

 

Ne parlammo gia altrove, ho ipotizzato che la colpa fosse la scomparsa del padre (1987 anno di Opera, per altro un filmone bellissimo, il mio preferito), suo padre lo ha sempre seguito, come produttore e consigliere, in tutti i suoi lavori fino al 1982 (anno in cui si è ritirato) ma poteva benissimo lo stesso continuare a seguire e consigliare Dario nei successivi 5 anni fino alla morte. 

 

Insomma per me non è un caso che la sua carriera abbia subito una caduta di qualità e non si sia mai piu ripresa proprio a partire dal 1987, da quest'anno in poi tutti i successivi lavori di Argento, tutti nessuno escluso, non riusciranno mai a eguagliare quelli del passato. 

 

Consideriamo che molte delle "intuizioni" in tutti i suoi film non sono sue, se ascoltaiamo alcune interviste negli extra dei dvd, ma anche sul tubo, non è tutta farina del suo sacco.

 

Esempio, la scena del bagno in cui il tizio muore e lascia scritto il nome dell'assassino con il vapore acqueo (profondo rosso) non è roba di Argento.

 

Non sto cercando di sminuire il suo lavoro, adoro Argento, i suoi film mi hanno divertito e accompagnato per tutta l'infanzia e lo ringrazierò sempre (ma poi deve essere una persona squisitissima, umile sopratutto -_- ), ma diamo anche a Cesare quello che di Cesare. 

 

 

Ma di Argento in blu ray sono uscito solo una manciata di titoli? 


Modificata da Solidino, 13 September 2018 - 09:33 AM.


#20
- Luke -

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Guardando nel complesso tutta la sua filmografia faccio una immensa fatica a chiamarlo Maestro.

I veri Maestri (Scorsese, De Palma, Carpenter, giusto per citare i primi che mi vengono in mente) sopravvivono alle epoche, si adattano ai nuovi generi e non restano confinati ad una manciata di film realizzati mezzo secolo fa.

Argento, parliamoci chiaro, sono 20-25 anni che confeziona solo porcherie.

Anche se vai a guardare la roba fatta nel periodo d'oro, era senza dubbio meritevole di attenzione ma in fin dei conti non inventava nulla di nuovo. Gore e splatter erano stati già consacrati da Herschell Gordon Lewis più di un decennio prima dell'uscita di Profondo Rosso così come le sceneggiature dei vari gialli di Argento devono molto ai gialli ed agli horror gotici di Mario Bava usciti pure questi anni prima.

Pure i cromatismi così peculiari dei suoi film sono frutto del lavoro di Luciano Tovoli in qualità di direttore della fotografia, non di Argento come regista.

Sottolineo pure che Argento non ha mai fatto gavetta al contrario, ad esempio, del suo storico rivale Lucio Fulci. Si è trovato fin da subito la pappa pronta (= padre produttore cinematografico) ed i risultati come regista sono sotto gli occhi di tutti tra movimenti di macchina pacchiani già all'epoca e la sua incapacità cronica nel dirigere gli attori, le cui performance oggi vengono ricordate soprattutto per gli over-acting al limite del ridicolo.

Guardatevi L'Esorcista (1973) e poi guardatevi Profondo Rosso (1975). Il primo sembra un blockbuster, il secondo sembra la sua versione Asylum. Non parlo ovviamente di trama ma di tecnica, movimenti di macchina e capacità di dirigere gli attori.
 



#21
Guest_LeLand PaLmereYe

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Ne parlammo gia altrove, ho ipotizzato che la colpa fosse la scomparsa del padre (1987 anno di Opera, per altro un filmone bellissimo, il mio preferito), suo padre lo ha sempre seguito, come produttore e consigliere, in tutti i suoi lavori fino al 1982 (anno in cui si è ritirato) ma poteva benissimo lo stesso continuare a seguire e consigliare Dario nei successivi 5 anni fino alla morte.
Insomma per me non è un caso che la sua carriera abbia subito una caduta di qualità e non si sia mai piu ripresa proprio a partire dal 1987, da quest'anno in poi tutti i successivi lavori di Argento, tutti nessuno escluso, non riusciranno mai a eguagliare quelli del passato.
Consideriamo che molte delle "intuizioni" in tutti i suoi film non sono sue, se ascoltaiamo alcune interviste negli extra dei dvd, ma anche sul tubo, non è tutta farina del suo sacco.
Esempio, la scena del bagno in cui il tizio muore e lascia scritto il nome dell'assassino con il vapore acqueo (profondo rosso) non è roba di Argento.
Non sto cercando di sminuire il suo lavoro, adoro Argento, i suoi film mi hanno divertito e accompagnato per tutta l'infanzia e lo ringrazierò sempre (ma poi deve essere una persona squisitissima, umile sopratutto -_- ), ma diamo anche a Cesare quello che di Cesare.
Ma di Argento in blu ray sono uscito solo una manciata di titoli?


effettivamente qualcosa è successo e la faccenda del padre sicuramente ha influito sul suo lavoro. sui dvd, proprio l'altro giorno mi son comprato Opera in blu ray, edizione integrale per il 30esimo anniversario, FANTASTICO. dovrebbero esserci tutti, almeno i piu belli. io l'ho comprato alla mediaworld ma dai uno sguardo qui: https://www.amazon.i...t/dp/B073RZBRW6

#22
Guest_LeLand PaLmereYe

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Guardando nel complesso tutta la sua filmografia faccio una immensa fatica a chiamarlo Maestro.

I veri Maestri (Scorsese, De Palma, Carpenter, giusto per citare i primi che mi vengono in mente) sopravvivono alle epoche, si adattano ai nuovi generi e non restano confinati ad una manciata di film realizzati mezzo secolo fa.

Argento, parliamoci chiaro, sono 20-25 anni che confeziona solo porcherie.

Anche se vai a guardare la roba fatta nel periodo d'oro, era senza dubbio meritevole di attenzione ma in fin dei conti non inventava nulla di nuovo. Gore e splatter erano stati già consacrati da Herschell Gordon Lewis più di un decennio prima dell'uscita di Profondo Rosso così come le sceneggiature dei vari gialli di Argento devono molto ai gialli ed agli horror gotici di Mario Bava usciti pure questi anni prima.

Pure i cromatismi così peculiari dei suoi film sono frutto del lavoro di Luciano Tovoli in qualità di direttore della fotografia, non di Argento come regista.

Sottolineo pure che Argento non ha mai fatto gavetta al contrario, ad esempio, del suo storico rivale Lucio Fulci. Si è trovato fin da subito la pappa pronta (= padre produttore cinematografico) ed i risultati come regista sono sotto gli occhi di tutti tra movimenti di macchina pacchiani già all'epoca e la sua incapacità cronica nel dirigere gli attori, le cui performance oggi vengono ricordate soprattutto per gli over-acting al limite del ridicolo.

Guardatevi L'Esorcista (1973) e poi guardatevi Profondo Rosso (1975). Il primo sembra un blockbuster, il secondo sembra la sua versione Asylum. Non parlo ovviamente di trama ma di tecnica, movimenti di macchina e capacità di dirigere gli attori.


adoro Lucio Fulci :smile-106:

#23
Quilty

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Guardando nel complesso tutta la sua filmografia faccio una immensa fatica a chiamarlo Maestro.

I veri Maestri (Scorsese, De Palma, Carpenter, giusto per citare i primi che mi vengono in mente) sopravvivono alle epoche, si adattano ai nuovi generi e non restano confinati ad una manciata di film realizzati mezzo secolo fa.

Argento, parliamoci chiaro, sono 20-25 anni che confeziona solo porcherie.

Anche se vai a guardare la roba fatta nel periodo d'oro, era senza dubbio meritevole di attenzione ma in fin dei conti non inventava nulla di nuovo. Gore e splatter erano stati già consacrati da Herschell Gordon Lewis più di un decennio prima dell'uscita di Profondo Rosso così come le sceneggiature dei vari gialli di Argento devono molto ai gialli ed agli horror gotici di Mario Bava usciti pure questi anni prima.

Pure i cromatismi così peculiari dei suoi film sono frutto del lavoro di Luciano Tovoli in qualità di direttore della fotografia, non di Argento come regista.

Sottolineo pure che Argento non ha mai fatto gavetta al contrario, ad esempio, del suo storico rivale Lucio Fulci. Si è trovato fin da subito la pappa pronta (= padre produttore cinematografico) ed i risultati come regista sono sotto gli occhi di tutti tra movimenti di macchina pacchiani già all'epoca e la sua incapacità cronica nel dirigere gli attori, le cui performance oggi vengono ricordate soprattutto per gli over-acting al limite del ridicolo.

Guardatevi L'Esorcista (1973) e poi guardatevi Profondo Rosso (1975). Il primo sembra un blockbuster, il secondo sembra la sua versione Asylum. Non parlo ovviamente di trama ma di tecnica, movimenti di macchina e capacità di dirigere gli attori.
 

 

Non concordo. Non si parla necessariamente di inventare qualcosa: H.G. Lewis è l'indiscusso padrino del gore, ma ciò nulla toglie ai tanti registi che, dopo di lui, hanno realizzato film anche molto più complessi e interessanti dei suoi utilizzando, tra le altre cose, sangue & frattaglie. Allo stesso modo, nessuno può sottostimare l'apporto di un bravo direttore della fotografia, ma Argento non ha lavorato solo con Luciano Tovoli. Cambiando prospettiva, Tovoli ha fotografato tanto Suspiria quanto Dracula 3D: ha contribuito, nel primo caso, alla riuscita di un grande film; non ha potuto, ovviamente, salvare il secondo.

 

Ai tempi d'oro, Argento è stato anche un grande innovatore e sperimentatore: non so quali siano i movimenti di macchina che hai trovato pacchiani, ma la sequenza della ragazza in fuga nei boschi all'inizio di Suspiria, la soggettiva del corvo in Opera, la carrellata all'esterno della casa di Tenebre sono celeberrimi e notevolissimi pezzi di bravura.

 

E' vero, non ha mai saputo scrivere ed è scivolato spessissimo su scelte di casting da mani nei capelli, anche nei suoi film migliori. Ma i film di Fulci sono forse scritti meglio? Diciamo che a quei tempi, per quel tipo di film, la sceneggiatura non era considerata una priorità, e gli attori non venivano sempre scelti sulla base delle loro referenze alla Royal Shakespeare Company. Scorrendo la filmografia argentiana, però, non mancano caratterizzazioni e interpretazioni di tutto rispetto: Tony Musante ne L'Uccello dalle Piume di Cristallo, Karl Malden ne Il Gatto a Nove Code, Jean-Pierre Marielle in 4 Mosche di Velluto Grigio, David Hemmings e la rediviva Clara Calamai in Profondo Rosso, Jessica Harper in Suspiria, Jennifer Connelly e Donald Pleasence in Phenomena... e sicuramente sto facendo un torto a qualcuno.

 

Non capisco il confronto tra L'Esorcista Profondo Rosso. Sono due film che più diversi e lontani non si potrebbe.



#24
Gippo73

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Non concordo. Non si parla necessariamente di inventare qualcosa: H.G. Lewis è l'indiscusso padrino del gore, ma ciò nulla toglie ai tanti registi che, dopo di lui, hanno realizzato film anche molto più complessi e interessanti dei suoi utilizzando, tra le altre cose, sangue & frattaglie. Allo stesso modo, nessuno può sottostimare l'apporto di un bravo direttore della fotografia, ma Argento non ha lavorato solo con Luciano Tovoli. Cambiando prospettiva, Tovoli ha fotografato tanto Suspiria quanto Dracula 3D: ha contribuito, nel primo caso, alla riuscita di un grande film; non ha potuto, ovviamente, salvare il secondo.

 

Ai tempi d'oro, Argento è stato anche un grande innovatore e sperimentatore: non so quali siano i movimenti di macchina che hai trovato pacchiani, ma la sequenza della ragazza in fuga nei boschi all'inizio di Suspiria, la soggettiva del corvo in Opera, la carrellata all'esterno della casa di Tenebre sono celeberrimi e notevolissimi pezzi di bravura.

 

E' vero, non ha mai saputo scrivere ed è scivolato spessissimo su scelte di casting da mani nei capelli, anche nei suoi film migliori. Ma i film di Fulci sono forse scritti meglio? Diciamo che a quei tempi, per quel tipo di film, la sceneggiatura non era considerata una priorità, e gli attori non venivano sempre scelti sulla base delle loro referenze alla Royal Shakespeare Company. Scorrendo la filmografia argentiana, però, non mancano caratterizzazioni e interpretazioni di tutto rispetto: Tony Musante ne L'Uccello dalle Piume di Cristallo, Karl Malden ne Il Gatto a Nove Code, Jean-Pierre Marielle in 4 Mosche di Velluto Grigio, David Hemmings e la rediviva Clara Calamai in Profondo Rosso, Jessica Harper in Suspiria, Jennifer Connelly e Donald Pleasence in Phenomena... e sicuramente sto facendo un torto a qualcuno.

 

Non capisco il confronto tra L'Esorcista Profondo Rosso. Sono due film che più diversi e lontani non si potrebbe.

Max Von Sydow in "non ho sonno", Adrien Brody in "Giallo" per citare altre due interpreti convincenti al di là dei film.



#25
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Max Von Sydow in "non ho sonno", Adrien Brody in "Giallo" per citare altre due interpreti convincenti al di là dei film.

 

E' vero. Max Von Sydow è un po' in modalità "pilota automatico" (anche se il film non mi dispiace), ma Adrien Brody in effetti sembra impegnarsi come se il film fosse un altro e non il desolante Giallo.



#26
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E' vero. Max Von Sydow è un po' in modalità "pilota automatico" (anche se il film non mi dispiace), ma Adrien Brody in effetti sembra impegnarsi come se il film fosse un altro e non il desolante Giallo.

Anche perchè 

Spoiler



#27
Solidino

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lancio una provocazione, dettata piui dall'ignoranza che da altro... (avrò visto un paio di film di Fulci o Bava e manco li ricordo...)

Ma all'epoca Argento aveva concorrenza in Italia? O il non averne ha sortito un effetto come dire, benefico sulla sua "legenda" di maestro dell'horror? 



#28
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Non concordo. Non si parla necessariamente di inventare qualcosa: H.G. Lewis è l'indiscusso padrino del gore, ma ciò nulla toglie ai tanti registi che, dopo di lui, hanno realizzato film anche molto più complessi e interessanti dei suoi utilizzando, tra le altre cose, sangue & frattaglie. Allo stesso modo, nessuno può sottostimare l'apporto di un bravo direttore della fotografia, ma Argento non ha lavorato solo con Luciano Tovoli. Cambiando prospettiva, Tovoli ha fotografato tanto Suspiria quanto Dracula 3D: ha contribuito, nel primo caso, alla riuscita di un grande film; non ha potuto, ovviamente, salvare il secondo.
 
Ai tempi d'oro, Argento è stato anche un grande innovatore e sperimentatore: non so quali siano i movimenti di macchina che hai trovato pacchiani, ma la sequenza della ragazza in fuga nei boschi all'inizio di Suspiria, la soggettiva del corvo in Opera, la carrellata all'esterno della casa di Tenebre sono celeberrimi e notevolissimi pezzi di bravura.
 
E' vero, non ha mai saputo scrivere ed è scivolato spessissimo su scelte di casting da mani nei capelli, anche nei suoi film migliori. Ma i film di Fulci sono forse scritti meglio? Diciamo che a quei tempi, per quel tipo di film, la sceneggiatura non era considerata una priorità, e gli attori non venivano sempre scelti sulla base delle loro referenze alla Royal Shakespeare Company. Scorrendo la filmografia argentiana, però, non mancano caratterizzazioni e interpretazioni di tutto rispetto: Tony Musante ne L'Uccello dalle Piume di Cristallo, Karl Malden ne Il Gatto a Nove Code, Jean-Pierre Marielle in 4 Mosche di Velluto Grigio, David Hemmings e la rediviva Clara Calamai in Profondo Rosso, Jessica Harper in Suspiria, Jennifer Connelly e Donald Pleasence in Phenomena... e sicuramente sto facendo un torto a qualcuno.
 
Non capisco il confronto tra L'Esorcista Profondo Rosso. Sono due film che più diversi e lontani non si potrebbe.




Il paragone con l'Esorcista era dal punto di vista puramente tecnico. Ancora oggi è un film confezionato con cura estrema che gela il sangue ad ogni rewatch. Lo stesso non si può dire per Profondo Rosso e gli altri film di Argento.

Per movimenti pacchiani intendo i dettagli delle mani dei killer, delle ferite che si aprono con la vernice rossa che sgorga, le lame che fendono l'aria alla Hitchcock, i primissimi piani alla Sergio Leone sulle facce spaventate degli attori, l'abuso dello zoom, della soggettiva, ecc

Ad ogni modo non lo boccio in toto. Ha fatto cose belle ma non lo considero un Maestro alla pari dei registi che ho citato. Ha preso cose fatte da altri e le ha rielaborate a suo modo senza tanti sbattimenti dal punto di vista produttivo visto che i soldi ce li ha messi tutti il padre. E' stato una specie di Tarantino dell'epoca ma senza la perizia tecnica sopraffina ne il background da dipendente di videostore squattrinato ma con tantissima voglia di buttarsi nella mischia e vedere che succede.

Sulle interpretazioni attoriali è indubbio che qualcosa qui e la si salvi. Anche un orologio rotto due volte al giorno ci da l'ora esatta. Ma nel complesso della sua filmografia è lapalissiana la sua incapacità di dirigere gli attori alla stregua di un regista 'classico'. E infatti parecchi attori (Musante, Keitel, Anthony Franciosa) lo hanno spesso accusato di incompetenza e improvvisazione sul set.

E stendiamo un velo pietoso sul fatto che si ostinava a portare davanti alla macchina da presa moglie e figlia in un nepotismo che ha pochi eguali nel mondo cinematografico.

#29
- Luke -

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Estratto di un'intervista ad Argento risalente ad una decina di anni fa:

 

«Non penso mai agli attori scrivendo la sceneggiatura», confessa Dario Argento. Qualcuno dirà: «Si vede». A volte hai limpressione che, perso dietro incubi sanguinari e invenzioni di stile, il regista intrattenga con gli interpreti un rapporto distaccato, distratto, di mera funzionalità narrativa. Lui un po ci scherza. Per «Profondo rosso», con azzeccato gusto cinefilo, recuperò Clara Calamai, gloriosa diva anni Trenta-Quaranta, e le fece incarnare unassassina. Un successo. Altre volte, specie con le star americane, sono nati problemi. È lui stesso ad ammetterlo. «Con Tony Musante fu un tormento. Era il mio primo film, L'uccello dalle piume di cristallo. Non ci siamo proprio presi, sin dal primo giorno. Una lite continua, su tutto. Alle fine delle riprese voleva menarmi. Letteralmente. Sapeva dove abitavo, cominciò a battere i pugni sulla porta: Open that door!. Io e Daria Nicolodi restammo chiusi dentro, zitti, finché non se ne andò». Non andò tanto meglio con Anthony Franciosa, per «Tenebre». «Quella volta non litigammo, era bravo, ma mi irritava luomo: sul set beveva tanto, troppo, e non sta bene quando si lavora». Qualche attrito lha avuto anche con gli attori di scuola Actors Studio. Cita «Due occhi diabolici», firmato con lamico Romero. «Per carità, Harvey Keitel è bravissimo, un portento. Solo che simmerge nella parte in modo pauroso. Ti fa mille domande: e perché devo fare questo e perché devo dire questo? Non sapevo che spiegazioni dare. Così, per farlo contento, mi inventavo la prima cosa che mi veniva in testa. Funzionava». Argento sorride. Ha appena finito di girare a Torino «Giallo», un film su commissione, di produzione americana, su sceneggiatura non sua, protagonisti Adrien Brody ed Emmanuelle Séigner. «Non so come sia venuto. Può darsi bene, o magari una stronzata, be una stronzata forse no». E ti racconta di Brody. «Maniacale. Devessere tutto vero. In una scena doveva bere un bicchiere di whisky, noi avevamo messo tè, come susa. Niente da fare: senza whisky non gli veniva bene».

 

 

 

Giusto per darvi un'idea del personaggio. 



#30
Guest_Frank_WesteYe

Guest_Frank_WesteYe
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lancio una provocazione, dettata piui dall'ignoranza che da altro... (avrò visto un paio di film di Fulci o Bava e manco li ricordo...)

Ma all'epoca Argento aveva concorrenza in Italia? O il non averne ha sortito un effetto come dire, benefico sulla sua "legenda" di maestro dell'horror? 

 

Mario Bava ha avuto "successo" più che altro oltreoceano, in Italia era poco calcolato, ma non ha comunque mai voluto lasciare il paese natio, e questo credo gli abbia precluso un successo più duraturo e "pop".

Fulci ha fatto millanta film (tipo, moltiplica per 5 la filmografia di Argento) di vario genere, alcuni pessimi, molti che meriterebbero quanto o più dei migliori del Darione, ma era anche un regista decisamente più eversivo anche dell'Argento più surreale (la trilogia della morte è un mindfuck che Suspiria al confronto è Don Matteo), e questo non va d'accordo con il grande pubblico.

Ma negli anni '70, dopo il successo de L'Uccello dalle Piume di Cristallo (ma qualcosa pure prima), c'è stata un ondata incredibile di Gialli, quasi tutti finiti nel dimenticatoio, spesso a ragione, a volte ingiustamente (come le pellicole di Lenzi, o "Cosa avete fatto a Solange?" di Dallamano, "Una Farfalla dalle Ali Insanguinate" di Tessari, e sicuramente molti altri).

In generale l'amore del grande pubblico per il cinema giallo/horror si è rivelato un fuoco di paglia solo in funzione di Argento, il genere non è mai stato "sdoganato" veramente.






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