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American SniperClint Eastwood + Bradley Cooper


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Questa discussione ha avuto 110 risposte

#31
Merlo

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Prenotato per domani sera



#32
karonte87

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il film mi è piaciuto. bello

 

avvincente storia di questo leggendario cecchino diretta con maestria dal vecchio clint  ( pur senza particolari guizzi ) ed interpretata magistralmente da un grandissimo bradley cooper ( che ormai è solo una conferma ).

 

il film, giustamente, non risparmia scene di fortissima ed esplicita crudezza e violenza e si svolge a metà tra dentro e fuori il campo di battaglia.

 

molto bello il finale. 

con i titoli di coda  tra i migliori che io ricordi.

 

probabilmente questo film lo farei rientrare nel calderone dei migliori film del regista, magari negli ultimi posti o appena sotto a questi.

rimane cmq, probabilmente, il miglior film di eastwood post gran torino.



#33
Stradlyn

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Chiedo a chi l'ha già visto, considerando che mi piacciono molto sia Clint Eastwood versione regista, sia Bradley Cooper come attore, ma che non sopporto le americanate (nel senso di film incentrati su quanto sono fighi gli americane) dite che potrebbe piacermi?



#34
Merlo

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Scrivo dal cell quindi scrivo solo il voto. Domani scrivo i dettagli.

Voto: 9

#35
Assenzio Protagorico

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Chiedo a chi l'ha già visto, considerando che mi piacciono molto sia Clint Eastwood versione regista, sia Bradley Cooper come attore, ma che non sopporto le americanate (nel senso di film incentrati su quanto sono fighi gli americane) dite che potrebbe piacermi?

me lo stavo chiedendo anche io. Tenendo conto che già il trailer mi ha fatto storcere il naso, il film lo posso sopportare?



#36
TallG95

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Già li sento, quelli che tacciano Eastwood di mero patriottismo e bollano American Sniper come un'americanata. Dopotutto, il fatto che certa gente sappia vedere solo implicazioni politiche per questo genere di film l'avevamo constatato già dopo le critiche alla Bigelow con The Hurt Locker, che di politico aveva poco se non nulla. 

Eastwood non ha scelto di parlare della guerra muovendosi sulla strada dell'analisi completa del conflitto (non è il suo genere, non è De Palma), Eastwood ha preso la vita del "cecchino più letale della storia americana" e l'ha messa in scena arricchendola di tantissime implicazioni umane. E permettetemi di dirlo, la sua messa in scena, così decisa e rigorosa, non è fatta per essere compresa da tutti. Gli spettatori medi, per un film come American Sniper, sono due: quello che viene compiaciuto dal patriottismo di Chris Kyle e trova nelle sequenze belliche il punto forte del film; e chi invece non accetta che un film sull'Iraq non presenti un'evidentissima critica agli USA e a tutti gli statunitensi.

In questo senso American Sniper e The Hurt Locker sono due film molto simili, due messe in scena potentissime e complesse banalizzate da un pubblico che non sa andare oltre le proprie ideologie politiche. Io ho assunto come mantra la definizione di arte e di artista di Carmelo Bene, l'arte è mera defecazione e non deve ricercare MAI il sociale, MAI il sostegno di una fetta di pubblico, l'artista deve mettere in scena quello che ha in testa, per quanto complesso possa apparire allo spettatore medio, e deve essere il pubblico a sforzarsi di recepire il messaggio. Non esiste puro cinema senza questa premessa, ricordatevelo. 

La principale analogia tra American Sniper e il film della Bigelow è l'implicazione umana che soppianta quella politica, la principale differenza risiede nel fatto che, mentre in The Hurt Locker l'implicazione umana verteva sulla psiche di chi la guerra non la dichiara, ma la sceglie come via di fuga da una vita povera e noiosa, in American Sniper l'implicazione umana scuote la psiche di chi la guerra non la dichiara ma la accetta perché diventa il punto di arrivo dell'educazione conservatrice che l'ha segnato nel periodo critico del suo sviluppo. Chris Kyle vuole diventare il cane da pastore perché è così che potrà rendere omaggio al lavoro educativo del padre, lui non molla perché sa di essersi arruolato per compiere ciò che l'America gli chiede, ovvero di difendere le pecore (le sue donne) e cacciare i lupi.  

Il messaggio di Eastwood traspare piuttosto chiaramente per chi è abituato ad ascoltare ed osservare ciò che viene messo in scena e non si limita a sentire e guardare: Eastwood conosce benissimo l'America conservatrice e sa come parlarne, ma non vuole parlarne in maniera semplice perché è anche un regista che ha capito come fare vero cinema (si guardi a Gran Torino o al bistrattato, ingiustamente, J. Edgar). Eastwood in questo film è pienamente apolitico e questo ve lo dovete ficcare in testa prima di giudicare American Sniper, lui mira alla profonda analisi psicologica soggettiva di un uomo "che non molla mai", come ripete più volte Chris Kyle, e che trova la sua unica ragione di esistenza in questa relazione ambigua e malata con la propria nazione, con il pericolo continuo che è pronto ad assaporare per farle da cane da pastore, con la morte.

Se si analizza il film sotto questo punto di vista (e permettetemi la presunzione, ma penso proprio che sia così che andrebbe fatto), American Sniper è molto lontano dall'essere "un'americanata". Il film vi parla quando Chris Kyle si trova faccia a faccia con la sua psiche, non quando esplode un conflitto a fuoco. 

Dovete guardare al film come ad una messa in scena minuziosa, imparate a contestualizzare davvero i dialoghi. In un film del genere la presenza umana del nemico va elisa del tutto perché la vera battaglia è quella tra Chris Kyle e la propria formazione, tra Chris Kyle e la figura di uomo che in realtà non ha scelto, ma ha accettato in quanto descritta come l'unico tipo di uomo giusto in un'educazione pienamente manichea. 

 

Come avrete capito, a me è piaciuto molto e l'ho trovato uno degli Eastwood più potenti di sempre.

Detto questo, rispondo ai seguenti messaggi:

 

Chiedo a chi l'ha già visto, considerando che mi piacciono molto sia Clint Eastwood versione regista, sia Bradley Cooper come attore, ma che non sopporto le americanate (nel senso di film incentrati su quanto sono fighi gli americane) dite che potrebbe piacermi?

me lo stavo chiedendo anche io. Tenendo conto che già il trailer mi ha fatto storcere il naso, il film lo posso sopportare?

 

dicendo che se non sapete davvero osservare il film e non riuscite ad andare oltre la visione da spettatore medio, no, non vi piacerà. 


Modificata da TallG95, 04 January 2015 - 12:55 PM.


#37
Merlo

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Già li sento, quelli che tacciano Eastwood di mero patriottismo e bollano American Sniper come un'americanata. Dopotutto, il fatto che certa gente sappia vedere solo implicazioni politiche per questo genere di film l'avevamo constatato già dopo le critiche alla Bigelow con The Hurt Locker, che di politico aveva poco se non nulla. 
Eastwood non ha scelto di parlare della guerra muovendosi sulla strada dell'analisi completa del conflitto (non è il suo genere, non è De Palma), Eastwood ha preso la vita del "cecchino più letale della storia americana" e l'ha messa in scena arricchendola di tantissime implicazioni umane. E permettetemi di dirlo, la sua messa in scena, così decisa e rigorosa, non è fatta per essere compresa da tutti. Gli spettatori medi, per un film come American Sniper, sono due: quello che viene compiaciuto dal patriottismo di Chris Kyle e trova nelle sequenze belliche il punto forte del film; e chi invece non accetta che un film sull'Iraq non presenti un'evidentissima critica agli USA e a tutti gli statunitensi.
In questo senso American Sniper e The Hurt Locker sono due film molto simili, due messe in scena potentissime e complesse banalizzate da un pubblico che non sa andare oltre le proprie ideologie politiche. Io ho assunto come mantra la definizione di arte e di artista di Carmelo Bene, l'arte è mera defecazione e non deve ricercare MAI il sociale, MAI il sostegno di una fetta di pubblico, l'artista deve mettere in scena quello che ha in testa, per quanto complesso possa apparire allo spettatore medio, e deve essere il pubblico a sforzarsi di recepire il messaggio. Non esiste puro cinema senza questa premessa, ricordatevelo. 
La principale analogia tra American Sniper e il film della Bigelow è l'implicazione umana che soppianta quella politica, la principale differenza risiede nel fatto che, mentre in The Hurt Locker l'implicazione umana verteva sulla psiche di chi la guerra non la dichiara, ma la sceglie come via di fuga da una vita povera e noiosa, in American Sniper l'implicazione umana scuote la psiche di chi la guerra non la dichiara ma la accetta perché diventa il punto di arrivo dell'educazione conservatrice che l'ha segnato nel periodo critico del suo sviluppo. Chris Kyle vuole diventare il cane da pastore perché è così che potrà rendere omaggio al lavoro educativo del padre, lui non molla perché sa di essersi arruolato per compiere ciò che l'America gli chiede, ovvero di difendere le pecore (le sue donne) e cacciare i lupi.  
Il messaggio di Eastwood traspare piuttosto chiaramente per chi è abituato ad ascoltare ed osservare ciò che viene messo in scena e non si limita a sentire e guardare: Eastwood conosce benissimo l'America conservatrice e sa come parlarne, ma non vuole parlarne in maniera semplice perché è anche un mestierante che ha capito come fare vero cinema (si guardi a Gran Torino o al bistrattato, ingiustamente, J. Edgar). Eastwood in questo film è pienamente apolitico e questo ve lo dovete ficcare in testa prima di giudicare American Sniper, lui mira alla profonda analisi psicologica soggettiva di un uomo "che non molla mai", come ripete più volte Chris Kyle, e che trova la sua unica ragione di esistenza in questa relazione ambigua e malata con la propria nazione, con il pericolo continuo che è pronto ad assaporare per farle da cane da pastore, con la morte.
Se si analizza il film sotto questo punto di vista (e permettetemi la presunzione, ma penso proprio che sia così che andrebbe fatto), American Sniper è molto lontano dall'essere "un'americanata". Il film vi parla quando Chris Kyle si trova faccia a faccia con la sua psiche, non quando esplode un conflitto a fuoco. 
Dovete guardare al film come ad una messa in scena minuziosa, imparate a contestualizzare davvero i dialoghi. In un film del genere la presenza umana del nemico va elisa del tutto perché la vera battaglia è quella tra Chris Kyle e la propria formazione, tra Chris Kyle e la figura di uomo che in realtà non ha scelto, ma ha accettato in quanto descritta come l'unico tipo di uomo giusto in un'educazione pienamente manichea. 
 
Come avrete capito, a me è piaciuto molto e l'ho trovato uno degli Eastwood più potenti di sempre.
Detto questo, rispondo ai seguenti messaggi:
 
dicendo che se non sapete davvero osservare il film e non riuscite ad andare oltre la visione da spettatore medio, no, non vi piacerà. 

A me sembri un po presuntuoso XD

#38
TallG95

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A me sembri un po presuntuoso XD

A me no, mi sembra molto più presuntuoso chi taccia un film del genere come "americanata" senza contestualizzare nulla! :)



#39
Stradlyn

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Già li sento, quelli che tacciano Eastwood di mero patriottismo e bollano American Sniper come un'americanata. Dopotutto, il fatto che certa gente sappia vedere solo implicazioni politiche per questo genere di film l'avevamo constatato già dopo le critiche alla Bigelow con The Hurt Locker, che di politico aveva poco se non nulla. 

Eastwood non ha scelto di parlare della guerra muovendosi sulla strada dell'analisi completa del conflitto (non è il suo genere, non è De Palma), Eastwood ha preso la vita del "cecchino più letale della storia americana" e l'ha messa in scena arricchendola di tantissime implicazioni umane. E permettetemi di dirlo, la sua messa in scena, così decisa e rigorosa, non è fatta per essere compresa da tutti. Gli spettatori medi, per un film come American Sniper, sono due: quello che viene compiaciuto dal patriottismo di Chris Kyle e trova nelle sequenze belliche il punto forte del film; e chi invece non accetta che un film sull'Iraq non presenti un'evidentissima critica agli USA e a tutti gli statunitensi.

In questo senso American Sniper e The Hurt Locker sono due film molto simili, due messe in scena potentissime e complesse banalizzate da un pubblico che non sa andare oltre le proprie ideologie politiche. Io ho assunto come mantra la definizione di arte e di artista di Carmelo Bene, l'arte è mera defecazione e non deve ricercare MAI il sociale, MAI il sostegno di una fetta di pubblico, l'artista deve mettere in scena quello che ha in testa, per quanto complesso possa apparire allo spettatore medio, e deve essere il pubblico a sforzarsi di recepire il messaggio. Non esiste puro cinema senza questa premessa, ricordatevelo. 

La principale analogia tra American Sniper e il film della Bigelow è l'implicazione umana che soppianta quella politica, la principale differenza risiede nel fatto che, mentre in The Hurt Locker l'implicazione umana verteva sulla psiche di chi la guerra non la dichiara, ma la sceglie come via di fuga da una vita povera e noiosa, in American Sniper l'implicazione umana scuote la psiche di chi la guerra non la dichiara ma la accetta perché diventa il punto di arrivo dell'educazione conservatrice che l'ha segnato nel periodo critico del suo sviluppo. Chris Kyle vuole diventare il cane da pastore perché è così che potrà rendere omaggio al lavoro educativo del padre, lui non molla perché sa di essersi arruolato per compiere ciò che l'America gli chiede, ovvero di difendere le pecore (le sue donne) e cacciare i lupi.  

Il messaggio di Eastwood traspare piuttosto chiaramente per chi è abituato ad ascoltare ed osservare ciò che viene messo in scena e non si limita a sentire e guardare: Eastwood conosce benissimo l'America conservatrice e sa come parlarne, ma non vuole parlarne in maniera semplice perché è anche un mestierante che ha capito come fare vero cinema (si guardi a Gran Torino o al bistrattato, ingiustamente, J. Edgar). Eastwood in questo film è pienamente apolitico e questo ve lo dovete ficcare in testa prima di giudicare American Sniper, lui mira alla profonda analisi psicologica soggettiva di un uomo "che non molla mai", come ripete più volte Chris Kyle, e che trova la sua unica ragione di esistenza in questa relazione ambigua e malata con la propria nazione, con il pericolo continuo che è pronto ad assaporare per farle da cane da pastore, con la morte.

Se si analizza il film sotto questo punto di vista (e permettetemi la presunzione, ma penso proprio che sia così che andrebbe fatto), American Sniper è molto lontano dall'essere "un'americanata". Il film vi parla quando Chris Kyle si trova faccia a faccia con la sua psiche, non quando esplode un conflitto a fuoco. 

Dovete guardare al film come ad una messa in scena minuziosa, imparate a contestualizzare davvero i dialoghi. In un film del genere la presenza umana del nemico va elisa del tutto perché la vera battaglia è quella tra Chris Kyle e la propria formazione, tra Chris Kyle e la figura di uomo che in realtà non ha scelto, ma ha accettato in quanto descritta come l'unico tipo di uomo giusto in un'educazione pienamente manichea. 

 

Come avrete capito, a me è piaciuto molto e l'ho trovato uno degli Eastwood più potenti di sempre.

Detto questo, rispondo ai seguenti messaggi:

 
 

dicendo che se non sapete davvero osservare il film e non riuscite ad andare oltre la visione da spettatore medio, no, non vi piacerà. 

Piano con le parole, volevo solo sapere se fosse più simile ad un red dawn o ad un salvate il soldato ryan, evita di avere reazioni esagerate per questo genere di cose please

Ora bisogna pure contestualizzare una semplice domanda? Va bene allora ti spiego meglio

Non mi piacciono i film che fanno vedere quanto sia figa la guerra, quanto sia bello fare il soldato, ecc.. in modo così fine a se stesso, così tendo ad evitarli, perché semplicemente la trovo una visione un po' semplicistica.

Quindi appunto volevo sapere come veniva trattato questo tema in American Sniper.

 

Soddisfatto della spiegazione?



#40
TallG95

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Piano con le parole, volevo solo sapere se fosse più simile ad un red dawn o ad un salvate il soldato ryan, evita di avere reazioni esagerate per questo genere di cose please

Ora bisogna pure contestualizzare una semplice domanda? Va bene allora ti spiego meglio

Non mi piacciono i film che fanno vedere quanto sia figa la guerra, quanto sia bello fare il soldato, ecc.. in modo così fine a se stesso, così tendo ad evitarli, perché semplicemente la trovo una visione un po' semplicistica.

Quindi appunto volevo sapere come veniva trattato questo tema in American Sniper.

 

Soddisfatto della spiegazione?

Ma il mio messaggio iniziale non era rivolto a te, né all'altro che chiedeva commenti sul film :D l'avrei scritto comunque così com'è. 



#41
LambertoKevlar

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per quanto sia d'accordo in toto,per quanto riguarda Eastwood, "mestierante" non si può leggere :lol:


Modificata da LambertoKevlar, 04 January 2015 - 12:40 PM.


#42
TallG95

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per quanto sia d'accordo in toto,per quanto riguarda Eastwood, "mestierante" non si può leggere :lol:

Beh, in effetti hai ragione :D correggo che il povero Clint non se lo merita.


Modificata da TallG95, 04 January 2015 - 12:54 PM.


#43
Guest_J3nK1yeYe

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A me è piaciuto, certe scene sono davvero toste :sisi: forse avrei preferito vedere scene meno sparatutto, qualcosa in più sulla vita di Kyle e su ciò che era la sua vita anche fuori dalla guerra. Il film non poteva finire meglio, la chiusura è azzeccatissima imo :sisi: una storia davvero incredibile, ci sono rimasto abbastanza di stucco (anche se la conoscevo già)


Modificata da J3nK1y, 04 January 2015 - 03:44 PM.


#44
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Per chi ha visto il film, come finisce la scena del bambino nel trailer?

#45
Guest_J3nK1yeYe

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Per chi ha visto il film, come finisce la scena del bambino nel trailer?

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