Secondo me il discorso della difficoltà porterebbe ad avere giochi più personalizzati in cui ogni partita è diversa dalle altre.
Non illudiamoci che dopo questa generazione troveremo giochi con campagne single player lunghissime, si è visto chiaramente che ormai si punta più a giochi in cui una durata di 12/13 ore è già tanto.
Se però ogni partita fosse diversa dalle altre la cosa cambierebbe. Se un nemico che non c'era nella partita successiva ci fosse, se dove c'era un rifornimento di munizioni ora ci trovi un bel falò.
Insomma, la strada è stata leggermente tracciata da Dishonored, ma la cosa potrebbe evolversi e dare il via a giochi che non siano sempre uguali.
Un survival horror in cui già sai da quali fottute pareti escono fuori i nemici penso che avrebbe tutt'altra natura se ad ogni partita, in base al nostro comportamento ed alle nostre capacità ci si trovasse di frotne a nemici e situazioni diverse.
Personalmente oggi quando inizio un gioco e vedo i livelli di difficoltà mi sento costretto a fare almeno la difficoltà normale, o partire direttamente da quella difficile se punto al platino.
Poi spesso devo farmi una seconda o una terza run in partite che sono sempre uguali ma in cui io faccio meno danni ma i nemici me ne fanno di più.
Personalmente penso che la cosa si potrebbe superare.
Provate il gioco Big Sky Infinity e vedete che la difficoltà che si adatta alle vostre abilità con partite sempre diverse non è una cosa così brutta ma anzi rende le partite sempre diverse.