ok ma la soluzione scelta non mi sembra nel reame dell'implausibile.
No, è nel reame delle frignate inutili ed esagerate
io la penso all'opposto, ora che Thorfinn matura, diventa invece interessante, e la eventuale storyline sui viaggi è quella che più attendo. Canuto pure è un bel personaggio, che dovrà trovare un suo equilibrio. Il percorso di sti 2 personaggi in un certo senso prosegue in maniera speculare.
Finora la storia ha sempre seguito Thorfinn (anche quando il vero protagonista era Askelladd il punto di vista restava del primo) quindi per me o li vediamo agire insieme o nisba, non ci sono due percorsi narrativi. I capitoli su Canuto in Inghilterra purtroppo adesso li identifico come un espediente per rialzare l'attenzione dei lettori nel torpore generale
quella era violenza per un ideale. Le razzie dei vichinghi invece....
Ideale che portò al fondamentalismo religioso al grido di "Morte all'infedele!" (si verificarono anche i primi pogrom contro gli ebrei) e ai successivi saccheggi e massacri, e parlo solo del popolino (i regnanti vari non è difficile immaginare che vere intenzioni avessero
). Società pacifissima insomma
la prima. A mio avviso Askeladd percepisce che l'epoca di violenza dei vichinghi sta scemando, così come appunto arrivò al declino l'impero romano 500 anni prima. Vuoi per il cristianesimo, vuoi per le istituzioni politiche sempre più presenti sui vari territori che rendevano i saccheggi pericolosi ed eventualmente poco fruttiferi.
Dipende. Se si parla di vichinghi saccheggiatori allora sì, c'era un declino ma in senso generale no. I Normanni ebbero un prospero dominio.
chi ti dice che non tirerà più cazzotti? io vedo Thorfinn costretto, in seguito al voto di non violenza, a comportarsi come Thors, se non altro a provarci. Thors fu capace di sgominare la banda di Askeladd senza usare armi. Forte sì, non crudele in modo gratuito o meno. Poi magari è una visione idealizzata la sua, e diventa curioso vedere dove dovrà spingersi per riuscire a mantenere fede alla parola data. Anche in questo senso sono incuriosito, del resto già Thors è schiattato per perseguire sto ideale. Mi immagino che ora Thorfinn ci proverà, qualcosa andrà storto (il ritorno del figlio di Ketil e l'ombra della guerra che porta con lui sono i primi segnali), e da lì il desiderio di spingersi oltre allontanandosi dall'europa in cerca del Vinland e l'utopia che rappresenta ai suoi occhi.
Thorfin dice testualmente: "Questa sarà l'ultima volta. Non farò mai più del male a nessuno" e ovviamente si riferiva al pugno. Poi Thors è un altro discorso, lui ce l'aveva un motivo valido per ritirarsi dalle armi, era un guerriero stanco delle battaglie e che voleva pensare alla sua famiglia. Thorfinn invece solo perché deve seguire l'ideale di suo padre? Troppo da morale spicciola se permetti.
Non nego che una parte dedicata alla navigazione e la traversata dell'Atlantico non possa rivelarsi interessante, ma dopo lo sbarco in America? Thorfinn raggiunge la terra promessa e vissero felici e contenti?
(e sarebbe anche storicamente inaccurato visto che gli insediamenti vichinghi nel Nuovo mondo ebbero tutti vita breve a causa di conflitti con gli indigeni, meno male che Thorfinn cercava una vita tranquilla
).
Modificata da Black Zeta, 25 October 2011 - 06:23 PM.