Questa discussione ha avuto 16 risposte

[Touma Mitsuhashiba]

"Sarà una storia piena di spettacolari scene d'azione, ma soprattutto la storia di un ragazzo che voleva trovare il suo posto nel mondo e, quando ne ha la possibilità, non riesce ad integrarsi."

Ommioddio, Capitan America adolescente in crisi

No, non credo sia questo il senso della sua dichiarazione. Cap non sarà Spider-Man. Quello che Johnston voleva dire, secondo me, è che non sarà un film dove Capitan America arriva e spakka tutti i krukki nazisti ya, con lo scudo in una mano e la bandiera stellestrisce nell'altra.
Cap è un uomo di scelte e di principi. Magari vuol dire che quando era un pischelletto militesente si sentiva inutile perché voleva dare un contributo, e pensava che diventando un supersoldato potesse finalmente riuscirci. Ma una volta che lo diventa, il suo potere è ben diverso da come se lo aspettava. La situazione di Peter Parker, dopo che acquisisce i poteri, se non avesse il rimorso per lo zio e il "freno" e la preoccupazione rappresentati dalla zia, non si potrebbe che dire migliorata. Invece Steve Rogers scopre un mondo di responsabilità e conflitti completamente diversi, perché diventa un simbolo, e mentre Peter può fregarsene di cosa la gente dice di lui, Steve non può. C'è tutto un sotteso psicologico ben diverso da quello del semplice adolescente in crisi.
Poi non so se hai letto i primi numeri di Ultimates: lì, rispetto al Cap "classico" abbiamo un personaggio molto meno buonista e molto più vecchio stampo. Perché l'originale finesce congelato nel '45 e il viene risvegliato vent'anni dopo...il mondo non è poi cambiato così tanto, e c'è la guerra fredda al suo apice. Invece l'Ultimate si risveglia sessant'anni dopo, e ragiona, rispetto al ventunesimo secolo, con la mentalità che avrebbero i nostri bisnonni. E come lo trova un posto nel mondo dell'i-pod uno il cui massimo della tecnologia pensabile è il grammofono?