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Collezionismo Vs. Retrogaming


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Questa discussione ha avuto 40 risposte

#31
salvatore83

salvatore83
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io penso che uno diventa collezionista con il tempo, come dice un po' il buon nothing, da bambino inzi ad accumulare e poi ti restano sul groppone finchè a 30 anni hai un bel malloppo. MAgari ogni tanto ti capita in mano una copia in più, o per caso trovi una limited, tieni sempre tutto in buone condizioni, certo il giochetto sigillato non ha molto senso neppure per me, mi è capitato comunque nella vita di trovarmi due copie! ssf americano e jap ed euro, o bare knucle jap ed euroil tutto spesso per "caso" o magari t'impunti su qualche periferica inutile che dopo anni diventa introvabile. Io la vedo così, ma forse non è collezionismo vero.

Un po come e' successo a me.Ora ho 28 anni e solo da poco sto cominciando a collezionare "seriamente"...Ho un bel po di roba, tutta accumulata negli anni e tenuta bene non perche' fossi collezionista ma perche' ero (e sono ancora) solito dare un valore a tutto quello che compro quindi cerco di tenermelo nel migliore dei modi;cio mi e' servito da trampolino di lancio per proseguire quella che prima di tutto e' una passione solo successivamente "sdoppiatasi" in collezionismo...E la cosa mi piace MOLTO!!

#32
sm.piacentini

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Personalmente credo di essermi accorto troppo presto di stare per diventare il classico collezionista che acquista senza logica e che , inevitabilmente, segue la massa. Cosa intendo dire con " segue la massa " ? Un videogioco che costa tanto è sicuramente una cosa che a livello di collezionismo fa più gola proprio perché o è introvabile o se trovabile bisogna tirar fuori una certa quantità di bigliettoni. Ho iniziato ad acquistare certe cose solo perché valevano ma in realtà mi trovavo dei pezzi di plastica che a me importava assai ben poco. Il Super Nintendo è considerato quasi da tutti la macchina per eccellenza della grande N ma in realtà a me ricorda ben poco e sono più legato al NES : Avere Secret Of Mana in italiano ( che ho tra le altre cose ) non me ne può fregar di meno. Mi importa, ma da qualche tempo ho capito che ti da molta più soddisfazione quel gioco da 10 euro che tu ti ci sei chiuso da bambino notte e giorno :) . Gli RPG e affini in genere sono quelli più costosi e fortunatamente non sono mai stato legato troppo a questo genere di videogiochi, mentre ad un comunissimo Virtua Striker per DC sono legato come una madre alla sua figlia XD . Ho capito che è più importante ascoltare quel " Goooooooooooooooooooooooooooooollll " che vedere un pezzo di plastica a far muffa. Mi piacciono i pezzi rari ma videogiocare è tutt'altra cosa : è riascoltare e rivedere certe cose che ti fanno fare un tuffo nel passato :) . W il RetroGAME!

P.S Ricordo che essere videogiocatori non significa avere i giochi mangiucchiati! Anch'io sono un malato che usa bustine ecc u.u XD . Ma la mia copia di Animal Crossing per GC con il caffé caduto sopra di quando studiavo al liceo... non ha valore.

Modificata da sm.piacentini, 05 March 2012 - 09:45 PM.


#33
sm.piacentini

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Certi ragionamenti del tipo "Non ha senso tenere giochi sigillati perchè il gioco VA giocato in quanto prodotto di consumo concepito e creato a quello scopo" per me sfiorano il sofismo. Sarebbe come dire che se colleziono accendini devo usarli per accendermi le sigarette e che se colleziono francobolli devo spedirci le cartoline. Rispetto l'opinione di chi la pensa così, ma non la condivido nè, francamente, la capisco.


Secondo me hanno senso eccome . So che adesso mi si scaglierà mezzo forum contro, ma non la vedo così. Sono d'accordo nell'avere un gioco loose ed uno tenuto bene in una busta protettiva ecc... ( più che d'accordo la lascio passare ) ma avere un gioco SIGILLATO significa non poter vedere cosa c'è dentro : libretto, pubblicità vecchie, disco ecc... . Un francobollo messo in una vetrina ha lo stesso valore che se tenuto all'aperto e quindi può andare.

#34
berserk1981

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ripeto punti di vista.... posso gustarmi un gioco nel giocarci ma se lo vogliono nella sua integrità mi procuro una copia perfetta

#35
Wesanshin

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Sercondo me il retrogaming (piacere nel giocare o recuperare giochi "vecchi") e il collezionismo sono due cose ben distinte.

Se mi interessa il gioco, inteso come l'esperienza ludica, allora quello che conta è il codice in cui è scritto, non il supporto fisico. Se voglio rigiocare a un gioco dell'Amiga, faccio per dire, è del tutto ininfluente che io abbia o meno un'Amiga. Non voglio andare fuori dal regolamento, ma ci siamo capiti. Qualunque appassionato, come me, di retrogaming ha recuperato decine se non centinaia di giochi dei tempi andati senza preoccuparsi del supporto fisico originale.

Se mi interessa l'oggetto fisico invece, allora sono un collezionista. Ma un gioco vecchio collezionato, in quanto oggetto di valore in sé, non ha nulla a che vedere con il gioco intesto come codice e esperienza ludica. Per questo secondo me uno che colleziona sul serio di solito non "apre" la roba che colleziona, perché retro-giocare e collezionare sono due cose diverse e la collezione prevede una certa cura nella conservazione dell'oggetto collezionato.

Però possiamo immaginare una via intermedia, una sorta di feticismo a 360 gradi, che preveda la replica della condizione di gioco originale. Ovvero: non voglio solo l'oggetto, ma voglio anche giocarci, non tanto per il gioco in sé (che potrei giocare in mille altri modi) ma per ricreare l'atmosfera di gioco completa, in un certo senso imbastendo una ricostruzione storica. Voglio un vero Super Nintendo Pal con Super Mario World e tutto lo scatolame, e lo voglio trattare come se fosse nuovo giocandoci e rigiocandoci, perché in fondo voglio rivivere l'intera esperienza ludica della mia infanzia. In questo caso non è vero e proprio collezionismo, ma non è neppure semplice retrogaming, è più una sorta di allestimento di un supporto che faciliti la divagazione nostalgica.

Io ho pochi soldi e poco tempo e mi fermo al retorgaming :goodboy:

(in realtà c'è una quarta via, che corrisponde a quei giochi che, per il momento, sono giocabili solo nei supporti fisici originali (che ne so, certa roba del Dreamcast, per dire). In quel caso giocare direttamente con l'oggetto da collezione è l'unico modo per provare il gioco che ci interessa)

#36
sm.piacentini

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ripeto punti di vista.... posso gustarmi un gioco nel giocarci ma se lo vogliono nella sua integrità mi procuro una copia perfetta

Ma una copia perfetta è giustissimo poterla avere ( per me no, però so che per alcuni lo è e può avere senso guardando le cose da un certo punto di vista ) ma SIGILLATA nel senso del cellophane... non posso vederlo , toccarlo...

#37
sm.piacentini

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Sercondo me il retrogaming (piacere nel giocare o recuperare giochi "vecchi") e il collezionismo sono due cose ben distinte.

Se mi interessa il gioco, inteso come l'esperienza ludica, allora quello che conta è il codice in cui è scritto, non il supporto fisico. Se voglio rigiocare a un gioco dell'Amiga, faccio per dire, è del tutto ininfluente che io abbia o meno un'Amiga. Non voglio andare fuori dal regolamento, ma ci siamo capiti. Qualunque appassionato, come me, di retrogaming ha recuperato decine se non centinaia di giochi dei tempi andati senza preoccuparsi del supporto fisico originale.

Però possiamo immaginare una via intermedia, una sorta di feticismo a 360 gradi, che preveda la replica della condizione di gioco originale. Ovvero: non voglio solo l'oggetto, ma voglio anche giocarci, non tanto per il gioco in sé (che potrei giocare in mille altri modi) ma per ricreare l'atmosfera di gioco completa, in un certo senso imbastendo una ricostruzione storica. Voglio un vero Super Nintendo Pal con Super Mario World e tutto lo scatolame, e lo voglio trattare come se fosse nuovo giocandoci e rigiocandoci, perché in fondo voglio rivivere l'intera esperienza ludica della mia infanzia. In questo caso non è vero e proprio collezionismo, ma non è neppure semplice retrogaming, è più una sorta di allestimento di un supporto che faciliti la divagazione nostalgica.



Sono d'accordo in linea teorica ma in linea pratica mi sento di dover aggiungere qualcosa : giocare a Virtua Striker alla sala giochi non è affatto uguale che giocarlo al Dreamcast come non lo è giocarlo al PC . Come hai ben intuito c'è una terza via , quella intermedia, ma non è solo questo. E' proprio il fatto di giocare QUEL gioco con QUELLA macchina su QUEL televisore a fare la differenza, non è solo nostalgia.

#38
elflum

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Però possiamo immaginare una via intermedia, una sorta di feticismo a 360 gradi, che preveda la replica della condizione di gioco originale. Ovvero: non voglio solo l'oggetto, ma voglio anche giocarci, non tanto per il gioco in sé (che potrei giocare in mille altri modi) ma per ricreare l'atmosfera di gioco completa, in un certo senso imbastendo una ricostruzione storica. Voglio un vero Super Nintendo Pal con Super Mario World e tutto lo scatolame, e lo voglio trattare come se fosse nuovo giocandoci e rigiocandoci, perché in fondo voglio rivivere l'intera esperienza ludica della mia infanzia. In questo caso non è vero e proprio collezionismo, ma non è neppure semplice retrogaming, è più una sorta di allestimento di un supporto che faciliti la divagazione nostalgica.


In realtà è questo che dovrebbe essere il retrogaming, il piacere di recuperare vecchie glorie e di farlo nella maniera più fedele e genuina possibile, sulla console di appartenenza. Non c'entra il feticismo. Feticismo invece è comprare tre copie dello stesso gioco per lasciarne alcune intonse o anche comprare più versioni dello stesso identico gioco solo per averlo in tutte le versioni esistenti, anche un gioco wii comprarne 5 copie PAL per avere i triangolini di colore diverso che ne segnalano la nazione di destinazione.

L'emulazione non è il vero retrogaming, ma un retrogaming all'acqua di rose, la sottomarca di coca cola che non è coca cola ma per alcuni è anche meglio, meglio di avere la cola in vetro o alla spina addirittura. Sono due filosofie diverse, nemmeno da dire quale sia meglio, magari puoi dire quale è più pratica ed economica e quale è più tradizionale e quale delle due ti restuisce il feeling originale del prodotto.

Sedersi davanti a un mario bros in flash probabilmente non ti restituirà infine, la stessa sensazione che provavi da ragazzino, quando non vedevi l'ora di scagliare lo zaino contro il divano e farti un'ora di nintendo8bit prima dei compiti (magari nelle migliori intenzioni era un'ora soltanto :D ).

#39
sm.piacentini

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Concordo con elflum. Ma ciò non è da confondere nemmeno con un tentativo di chiudersi a riccio in ricordi del passato! Io molti giochi me li sono persi e li sto rigiocando su console ed è proprio tutt'altra cosa che giocarli con gli emulatori ( parla un fan dell'emulazione e che ha creato una sorta di angolo emulazione in casa )

#40
shyguy

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inoltre secondo me bisogna distinguere tra chi preferisce comunque giocare con gioco e console originali ma si accontenta di copie lose del gioco, quindi se ne frega della custodia, dei libretti o se esiste una versione limited, insomma gli interessa la sostanza del gioco ma vuole fruirne nel modo in cui era stato originariamente concepito.

#41
MegaMustaine

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Bè,si può dire che io sia un collezionista,specie per alcune serie,però in ogni caso li gioco.In qualche caso mi è capitato di acquistare però giochi vecchissimi ingiocabili oggi materialmente,ma che comunque ho giocato tramite emulazione.In questi casi semplicemente per me è un peccato interrompere la collezione per questo

Mi viene in mente Super Robot Taisen ed i capitoli per Psx,acquistati ma poi emulati

Mi piace tenerli tutti lì in ordinata fila,non possso farci niente :P




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