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L'ultimo Film Visto (Casa/Home Video)attenzione agli spoiler!


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#16396
Pinco LaBomba

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Dittico di "cinecomics"
Hellboy 1 e 2; Deadpool 1 e 2

Iniziamo dall'antieroe Marvel
Due film "dissacranti" che tentano di allontanarsi con escamotage narrativi e stilistici dalle confezioni dell'MCU. Ci riescono a tratti, sicuramente con tocchi divertenti e una mano registica (soprattutto nel secondo) di tutto rispetto. Rimanendo sul seguito: è più "esasperato" del primo capitolo lato comicità forse, con tempi comici e montaggio che rasentano il trash e rotture di quarta parete continue. Da apprezzare il suo non prendersi sul serio e il suo ridimensionare anche il genere d'appartenenza - sia verso se stesso che verso i suoi cugini più stretti.

Per quanto riguarda le creature deltoriane che dire.
Il primo ha dalla sua determinati difetti strutturali che, nell'insieme, non minano un'opera che ha dalla sua un punto di forza fondamentale - esasperato fino all'estasi nel secondo -: l'estetica, derivata da immaginari tra loro differenti (dalla fiaba agli incubi lovecraftiani) che creano un gran bel vedere, immerso in una sceneggiatura comunque poco "profonda" e su binari prestabiliti.
Il numero due però esalta l'autorialità del regista con un ritmo più incalzante e una regia da manuale che segue le meraviglie visive. Approfondimenti più puntuali sulla natura del protagonista (in generale la scrittura sembra più matura e meno "indirizzata" rispetto al primo capitolo che proponeva degli stereotipi) e sui comprimari.
Effetti speciali, in entrambe le pellicole, meravigliosi nel connubio analogico-digitale.

#16397
Pinco LaBomba

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Ritorno da Burton e lo finisco con i due Batman (non credo che il primo e il remake del Pianeta delle Scimmie possano svoltarmi l'autore)

C'è quasi un abisso tra i due, per quanto il primo sia effettivamente un bel film. Indugiare sul primo significa inevitabilmente lodare le performance attoriali di Keaton e Nicholson; le caratterizzazioni caratteriali ed estetiche ma soprattutto estasiarsi della vena espressionista burtoniana (Gotham sembra uscita direttamente dagli anni '20 di Hollywood) autore immerso in un'opera originariamente non sua ma superbamente riadattata alla sua visione, i suoi amori e il suo stile. L'incedere del film è ritmato anche e soprattutto dalle "soliste" del Joker, gangster pazzo, creatore di arte - interessante nella scena del museo di come decide di imbrattare tutto ma non un quadro, a giudicare dallo stile, di Bacon. Se non fosse suo, di sicuro lo ricordava.
Inquietanti gli intermezzi horror, da incubi di notte le povere ragazze morte col sorriso in volto.

Ma il secondo fa un salto ancor maggiore, con una gestione dei villains perfetta, quasi gerarchica - dispiace, facendo un parallelo, di come i tre malvagi del terzo della trilogia di Raimi siano stati gestiti male; vedendo la perfetta sinergia di quelli burtoniani. Ma non solo: l'accento al cinema espressionista qui eccelle, con le caratterizzazioni del Pinguino e del personaggio di Walken che sembrano uscite da Caligari; con performance attoriali portate all'estremo per accentuare caratteristiche peculiari dei personaggi. Personaggi genuinamente fumettistici perché esasperati, con un background solo accennato ma sufficiente: siamo in un mondo fantastico e i suoi abitanti sono altrettanto fantastici; non servono spiegoni e giustificazioni. Ciò che conta è la forma meravigliosa, inquadrature/scene da manuale, impreziosite da un "contenuto" che rende questo secondo Batman un film di Burton, e soltanto secondariamente un "cinecomic". I temi estetici e poetici della sua filmografia ritornano e anzi si delineano per bene in questa pellicola; tra metafore e tematiche che rendono il film uno spettacolo non solo da vedere, ma anche su cui riflettere.
L'attacco al potere, la corruzione, il riemergere dei propri scheletri: personaggi archetipi di ideali dove quello di Batman "danza", quasi sempre muto, quasi "strumento" tra i giochi dei cattivi.

I tributi di Burton sono innumerevoli: da Fellini all'horror italiano anni '60-70, passando per espressionismo tedesco e surrealismo; tutto intriso di quell'area gotica, espressione al contempo favolistica e orrorifica della fantasia umana.
Amante del cinema fino al midollo, "tarantinianamente" interiorizza e miscela i suoi amori giungendo ad uno stile inconfondibile anche nelle sue pellicole minori. Molti picchi ma anche passi falsi sicuramente, per un autore con la "a" maiuscola.

Modificata da Pinco LaBomba, 09 June 2021 - 12:44 AM.


#16398
Mercurio_Loi

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Ritratto della Ragazza in Fiamme (Céline Sciamma, 2019)

Ah, a quanto pare mi ero perso il miglior film del 2019...meglio tardi che mai.

Sono letteralmente in adorazione.



#16399
Vagabond

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Preso da un impeto di nostalgia pochi giorni fa ho rivisto "Bigfoot e i suoi amici"

 

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L'avevo visto più di una volta da piccolo, ma non lo ricordavo quasi per niente.

Favola per ragazzini indubbiamente leggera e buonista, ma il suo lavoro lo fa decisamente bene. La trama non ha molto di originale, segue il classico canovaccio già visto in E.T., Corto Circuito, Howard e tutti quei cult anni '80 in cui un ospite "inatteso" entra nella vita dei protagonisti e deve essere protetto da chi vuole fargli del male.

Per qualche ragione non gode della stessa fama, almeno da noi, ma è un film per famiglie godibile e divertente.

Meritatissimo l'oscar per il trucco di Harry, incredibilmente realistico per un film del 1987 e perfetto ancora oggi.

 

 

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#16400
Mercurio_Loi

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La Favorita (Yorgos Lanthimos, 2018)

 

"As it turns out, I'm capable of much unpleasantness."

 

Io sono una mente semplice: datemi un film in costume diretto da Lanthimos, con un poker di protagonisti (non dimentichiamoci di Nicholas Hoult) fuori scala, e una sceneggiatura che si destreggia in maniera egregia tra l'ironia, l'assurdo, e il dramma, e sono uno spettatore contento.

Non chiedo molto, no?

Menzione d'onore a Horatio, la papera più veloce della città.

 

- Have you come to seduce me, or rape me?
- I am a gentleman.
- So, rape then.


#16401
Genocide

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Preso da un impeto di nostalgia pochi giorni fa ho rivisto "Bigfoot e i suoi amici"
 
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L'avevo visto più di una volta da piccolo, ma non lo ricordavo quasi per niente.
Favola per ragazzini indubbiamente leggera e buonista, ma il suo lavoro lo fa decisamente bene. La trama non ha molto di originale, segue il classico canovaccio già visto in E.T., Corto Circuito, Howard e tutti quei cult anni '80 in cui un ospite "inatteso" entra nella vita dei protagonisti e deve essere protetto da chi vuole fargli del male.
Per qualche ragione non gode della stessa fama, almeno da noi, ma è un film per famiglie godibile e divertente.
Meritatissimo l'oscar per il trucco di Harry, incredibilmente realistico per un film del 1987 e perfetto ancora oggi.
 
 
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Visto dozzine si volte su italia uno XD

#16402
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Rivisto Gangs of New York.

Non sarà un film perfetto e non sarà fra i migliori di Scorsese, ma porca miseria che potenza visiva. Ambientazioni, fotografia e costumi bellissimi.

Soprattutto ci regala un Daniel Day Lewis monumentale, che da vita a un personaggio con un carisma fuori parametro.



#16403
Mercurio_Loi

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Lady Bird (Greta Gerwig, 2017)

Il film dura un'ora e mezza, ma sembra ne duri tre.

L'ho trovato davvero pesante e poco interessante, e anche a livello di regia procede su binari molto canonici.

Poi non so, forse in America è davvero così, ma trovo l'esasperazione degli stereotipi dei teenager molto fastidiosa.

Ma, a giudicare dal consenso generale, forse semplicemente non era il film per me.  :asd:



#16404
Leonardo M

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Stavo guardando birds of prey, e questo sarebbe il film che dovrebbe guidare la riscossa femminile nel Cinema ?

#16405
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Effettuati un po' di recuperi

Luca
Devo dire, forse la sua poca pretenziosità rimane la sua arma migliore. Forse solo una scena può effettivamente spiazzare, nel dipanarsi di una trama, senza esagerare, già scritta e della quale già si conosce, senza aver visto nulla, il prosieguo.
Ma la meraviglia visiva, il citazionismo e la leggerezza lo rendono, al di la di tutto, un film delizioso.

Us
Peele passa dal trattare il razzismo - in una salsa inusuale come quella di Get Out - al trattare le disparità sociali. Anche qui, utilizzando il "genere" (l'horror) trasportandoci in un viaggio dalle svariate sfaccettature, surfando tra generi che forse sovrabbondano (dal paranormale al psicologico, finendo quasi allo zombie movie e al postapocalittico); funzionali comunque alla trasmissione del messaggio, mai banale o manicheo ma anzi; ben strutturato.
Parlarne approfonditamente significherebbe fare spoiler quindi mi limito a lodare la regia, la fotografia, il montaggio e la sceneggiatura quasi hitchockiana. Autore da seguire: assieme ad Aster e a Eggers forse il più interessante degli ultimi anni per quanto riguarda "l'horror impegnato".

Pieces of a Woman
C'è una cosa clamorosa in questo film. Il piano sequenza iniziale, che dura ventitré minuti; di una delicatezza disarmante per quanto l'oggetto della scena (senza spoiler, un parto in casa) fosse così fisico e carnale.
Un inizio, per quanto mi riguarda, travolgente che però, lo dico con rammarico, sfuma in un dramma dai simboli e significati semplici, per non dire banali. Una fotografia spenta e una sceneggiatura - si vede - sentita; per un ritratto sicuramente dalle immagini forti, che però si sgretola in scelte dal mordente scialbo. Si percepisce "il dramma" che vive la statuaria Vanessa Kirby (stratosferica), sia interiore che esteriore (i rapporti con la famiglia e col compagno); ma si limita a questo. Il che, si badi, non è un problema in sè; ma il film si arricchisce, come detto, di simboli e significati fin troppo espliciti e, alla lunga, ridondanti; che inevitabilmente lo banalizzano.

#16406
Nami90

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Luca. A livello visivo uno spettacolo, molto divertente (certe citazioni mi hanno steso XD), personaggi simpatici. Unica cosa negativa è la troppa lentezza della prima parte, i primi 40 minuti diciamo, ma quando ingrana non si ferma più. Terzo atto e finale molto belli.



#16407
Vagabond

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Visto anch'io Luca.

Carino nel complesso, soprattutto esteticamente. Per il resto non è che mi abbia lasciato molto, l'ho trovato un po' sbrigativo e forzato in alcuni frangenti. Forse è più adatto a un pubblico particolarmente giovane.



#16408
Divodark

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Visto I Care A Lot con Rosamund Pike e l'immenso Peter Dinklage. Ne ho sentito parlare molto bene ma devo essere onesto, non mi è piaciuto granchè. Non che fosse brutto ma nemmeno troppo memorabile.

Discreto e nulla più, non lo consiglierei però. 



#16409
babil

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Soul
Film ok, ma anche abbastanza dimenticabile; niente che ti dia la voglia di rivederlo una seconda volta. Il protagonista funziona, ma il cast intorno a lui non mi convince; per buona parte sono solo delle macchiette monodimensionali. Anche la morale finale sul vivere non l'ho trovata proprio spiegata benissimo complice un terzo atto troppo frettoloso.



#16410
Mercurio_Loi

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Fear Street - Part 1: 1994 (Leigh Janiak, 2021)

Operazione molto interessante e, per ora, riuscita.

Approfittando del "nome" di Fear Street, fortunata serie di libri horror per ragazzi (in pratica la versione adulta dei Piccoli Brividi, di cui condividono l'autore, R.L.Stine), in questa prima parte (di tre) la regista riporta in vita lo slasher movie anni '90, con tutti i suoi quirk e i suoi clichè.

Già solo il prologo sembra preso di peso da Scream (con una citazione dello stesso, nemmeno tanto velata), per poi proseguire sui classici binari del teen horror; genere sicuramente già sviscerato, smontato, e analizzato in maniera meta cinematografica in tantissime pellicole e, altrettanto spesso, dichiarato morto.

Perché oggi è il tempo degli horror arthouse di Ari Aster e Robert Eggers, degli horror psicologici come Babadook, o degli universi condivisi di The Conjuring...perché dovrebbe interessarci il tuffo in un passato di personaggi stupidi, decisioni senza senso, cheerleader, giocatori di football, e humor nero?

Perché questo Fear Street fa l'unica cosa logica che un operazione del genere possa fare per avere senso: non si prende mai, e sottolineo mai, sul serio.

I personaggi sono esasperati, e le situazioni in cui si ritrovano sono al limite del surreale, mentre tutto il film sembra un sogno febbrile alle luci al neon rosse e blu.

La colonna sonora poi trasuda anni '90, e già dal prologo (con Closer dei NIN) avevo capito che avrei apprezzato.  :asd:

 

Il finale traghetta ovviamente nel seguito (in uscita la prossima settimana) che, in maniera non scontata, andrà a ritroso nel tempo fino al 1978.


Modificata da Güliedistodiez, 03 July 2021 - 12:25 PM.





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