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I cinepanettoni nutrono o cannibalizzano il cinema italiano?


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Questa discussione ha avuto 48 risposte

#46
Netless

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Già visto :D

Dunque concordi che si può veicolare un messaggio interessante anche senza annoiare?

Non che tutti i film debbano far ridere, ma ci sono dei modi per cui il film di ogni genere: drammatico, sentimentale, fantascienza, ecc. diventa piacevole per la maggioranza e riesce a far passare dei messaggi stimolanti.

Se invece fai un film noioso se lo guardo solo i tuoi bestfriend4ever del cinefestival.
Poi magari è anche innovativo o perfetto sotto il profilo della regia, delle luci, del suono, dei dialoghi o altra roba del genere. Ma come spettatore non te ne fai niente.


Certo che sono d'accordo, ma questa non è un'affermazione dal volore globale assoluto (si può annoiare con una commedia di facile comprensione?), tutti i generi dovrebbero convivere, la mia osservazione riguardava l'impoverimento della proposta nel cinema italiano e della pochezza di molti attori/registi/produttori.
Dal mio personale punto di vista è importante tutelare ogni tipologia di spettatore, che parte dall'estimatore del cinema di Siffredi e può, sempre ipoteticamente, terminare con colui che invece apprezza Ejzenštejn. Insomma una società civile e democratica si basa proprio sul rispetto della pluralità e della tutela delle eventuali minoranze rappresentate in ogni forma.

#47
- Luke -

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  • Redwood Original

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lo nutrono. non potrebbe essere altrimenti. ma per cosa?

io qualche giorno fa mi chiedevo: "ma se volessi vedermi un film horror (perchè stavo vedendo il trailer dello spagnolo rec 2) italiano?" a parte dario argento che non l'ho mai sopportato
o un film di fantascienza? è mai possibile che in italia ci siano 2 (3 contando i cinepanettoni appunto) generi? sulla mafia e sull'amore. basta. e delle belle commedie? che non siano di comici che sanno fare tutto tranne che attori di film?
io di film ne capirò poco, ma mi sembra molto molto triste che l'italia non abbia varietà di generi.... bene o male in giro per il mondo ogni tanto esce una pellicola di nicchia o meno, che però è interessante...

rendiamoci conto, l'india ha vinto l'oscar per un film su un quiz televisivo.... (il film mi è piaciuto molto eh)



i film horror e sci-fi li facevamo pure noi ... negli anni '70 però, quando c'erano produttori con le OOO pronti a rischiare soldi propri pur di terminare un film e registi visionari come Fulci e Bava capaci di mettere insieme prodotti di intrattenimento di qualità con budget risicatissimi e che soprattutto, riuscivano a trovare una giusta programmazione nelle sale, al fianco dei titoli big budget americani

oggi gran parte delle multisala è di proprietà delle stesse società che producono e distribuiscono i film (Medusa, Warner, ecc) e trovare uno spazio per proporre cose nuove / di nicchia è estremamente difficile

#48
JackWhite

JackWhite
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sono stato io a bollare De Sica come un attore che non sa fare altro che i cinepanettoni e/o filmetti commerciali e confermo in toto quanto detto :sisi:

questa è la filmografia di Christian scaricata da wikipedia - ho tolto giusto qualche film degli inizi della sua carriera (prima del 1981) e ho evidenziato in neretto le commedie all'italiana (o presunte tali) e i cinepanettoni

come vedi la sua carriera cinematografica è monopolizzata dal film di serie B ... le rare volte che si è cimentato in un genere diverso dal solito (tipo Tre) ha floppato clamorosamente

inoltre mi parli del ruolo drammatico offertogli da Pupi Avati ... ma ti ricordo che Avati è un regista talmente fuori dai canoni quando si parla di casting che in passato ha offerto ruoli drammatici anche ad attori comici come Ezio Greggio, Johnny Dorelli, Antonio Albanese e Neri Marcorè

per quanto riguarda il teatro, non puoi dirmi che De Sica è anche un "attore teatrale" in senso stretto visto che ha recitato solo e soltanto in un paio di musical, senza mai cimentarsi nei testi teatrali classici come invece hanno fatto molti dei suoi colleghi coetanei

la verità è che De Sica si è seduto sugli allori, sfruttando il nome e la popolarità di suo padre per ottenere un immeritato successo nel mondo del cinema

inoltre (e questa credo sia la sua colpa più grave), con le banalità, le volgaritè e le nudità gratuite con cui continua ad infarcire i suoi film, sta contribuendo sempre di più all'imbarbarimento del pubblico cinematografico, soprattutto quello adolescenziale

dimmi tu come si fa a dare credito ad una persona del genere


Aspetta aspetta... Un conto è criticare De Sica perchè si è seduto sugli allori, un conto è dire "non sa fare altro".
Perchè ovviamente sul primo punto ti do ragione (pur con tutte le attenuanti che ho scritto un paio di pagine fa), ma sul secondo non me la sento di darti completamente ragione.

Secondo me il paragone con Alex Britti calza in maniera perfetta.
Uno critica Britti perchè fa canzoni penose (vero) ma non può dire che non sa fare altro, perchè è un bravissimo chitarrista blues.

De Sica è un bravo showman quando ci si mette (non mi sembra di aver detto che De Sica è un bravo attore teatrale ma solo di aver detto che ha fatto dei musical, ora mi rileggo il mio primo post :) ), il problema è che la quantità di commedie facili che ha fatto lo rendono eccessivamente catalogabile ed inquadrabile sotto la casella dell'attore da cinepanettone da un occhio poco attento.

Il problema del "quando ha provato a fare altro ha floppato" non è imputabile solo alla sua persona.
Un "film" molto simile alla commedia/cinepanettone, ma allo stesso tempo diverso, come "The Clan", che fondamentalmente è un De Sica show, ha floppato anch'esso.

"Tre" ha floppato, nonostante nel trailer del film venivano mostrati cul1 a gogo.

Come ho scritto un paio di pagine fa, i produttori e il pubblico vogliono il De Sica maialone galante, il rovina famiglie, il cornificatore... quando ha provato a fare altro è sempre stato osteggiato (emblematico è il rifiuto dei produttori a fare quel film scritto da lui che ho citato sempre un paio di pagine fa)


Ai flop del De Sica "solista" aggiungo anche un fattore molto banale ma importante: i suoi film non sono cinepanettoni, quindi viene meno quell'enorme carrozzone di pubblicità e anche quel senso di "tradizione" che non fa andare al cinema le persone.
Perchè per molti anche di questo si tratta: di una tradizione da rinnovare di anno in anno con gli amici, di un appuntamento che ormai è diventato parte integrante del natale, al pari dello shopping per i regali.


Fondamentalmente siamo d'accordo su tutto, tranne sul fatto che secondo me non è vero che De Sica non sa fare altro :)


PS: Comunque Marcorè e Albanese sono bravi anche in parti non comiche eh :)

PPS: E' vero sì, ho scritto "musical e teatro" ma intendevo "musical al teatro" anche perchè spettacoli teatrali suoi non mi risultano :)

Modificata da JackWhite, 05 January 2010 - 08:16 PM.


#49
Touma Mitsuhashiba

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L'uomo comune non si avvicina a ciò che non parla il suo linguaggio.
Il messaggio veicolato dai vari "Natale..." è a mio parere insignificante e trovo i film della serie scadenti sotto molti punti di vista, ma non posso non apprezzarli.
Gli autori sono tra i pochi in Italia che riescono a comunicare col pubblico. L'intrattenimento c'è. Gli spettatori sono contenti.
Non si danno agli intellettualismi come le valanghe di registi mediocri, finanziati dallo stato, che fanno sempre gli stessi film, che fanno finta di trattare grandi temi e poi sono una rottura di palle colossale, in cui nessuno ci capisce niente, tranne i grandi critici che poi li premiamo alla mostra del cinema di Wastenfullen.
Il cinema è un media, io penso che chi fa cinema debba intrattenere e veicolare un messaggio. Si può poi discutere sulla qualità del messaggio.
Puoi anche chiederti se il film debba davvero intrattenere o meno. Ma se discuti quest'ultimo punto poi non ti devi lagnare se Vanzina ha 4 ferrari e tu vivi ancora con la mammina sperando di aver leccato abbastanza culetti per ottenere il finanziamento statale.

Mah. Preferisco avere la dignità di "vivere con mammina" piuttosto che avere 4 Ferrari "guadagnate" spellando soldi agli ingenui e ai sempliciotti. E' un modo di ragionare italiota che mi fa profondamente schifo quello che proponi, scusa tanto e naturalmente IMHO.
E' verissimo che si possono veicolare messaggi e sensazioni in modo semplice. E che ci sono purtroppo tanti "artisti" pseudo-intellettuali (in tutte le branche dell'arte, non solo nel cinema) che si danno arie e mangiano sulla loro opinabilissima "arte". Ma ci sono anche artisti veri, difficili da capire, ma profondissimi. Se non sai che coglierne la buccia, la colpa è tua. Riuscire a distinguere i due tipi è difficile, a volte, ma non impossibile. Sforzarsi invece che essere generalisti e qualunquisti sarebbe meglio, secondo me. E' come usare la calcolatrice e fare il conto a mano. Comodo il primo modo, ma se non ti eserciti, non andrai mai oltre il "semplice". Guardati "A single man" e dimmi se non è fortemente intellettualoide e difficile sotto diversi punti di vista. Se i metri di riferimento che hai del cinema sono quelli del cinepanettone, non lo capirai mai, ma il messaggio non è nella testa del regista, è ben chiaro se lo vuoi capire.
Che poi, che vuol dire che l'arte non può/deve esser difficile, perché sennò la gente non la può capire? Sottovaluti l'animo umano. Per tante persone che si scoraggiano, ce ne altre che invece sono e si vanno a cercare cosa davvero scrivessero i poeti del '300, cosa volessero rappresentare Dalì o Picasso, cosa pensava Kubrick.




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