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La fine del mondo e il paese delle meraviglie: il simbolismo di Murakami


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Questa discussione ha avuto 2 risposte

#1
AutoMotor

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La fine del mondo e il paese delle meraviglie: il simbolismo di Murakami
Due mondi paralleli opposti e paradossali, racchiusi in un romanzo di una naturalezza indescrivibile: il simbolismo magico di Haruki Murakami.
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#2
the_game_over_show

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Me lo consigliò un conoscente psichiatra/psicoterapeuta circa 10 anni fa, sapeva del mio interesse per il mondo giapponese, per il fantasy/anime/manga/videogiochi, l'ho ricominciato due volte senza mai finirlo, per qualche strano motivo mi perdevo poco oltre la metà e quel libro non so più che fine abbia fatto (complice l'espatrio all'estero).

Modificata da the_game_over_show, 28 October 2022 - 05:53 PM.


#3
Guest_NICHILISTAeYe

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Me lo consigliò un conoscente psichiatra/psicoterapeuta circa 10 anni fa, sapeva del mio interesse per il mondo giapponese, per il fantasy/anime/manga/videogiochi, l'ho ricominciato due volte senza mai finirlo, per qualche strano motivo mi perdevo poco oltre la metà e quel libro non so più che fine abbia fatto (complice l'espatrio all'estero).

Murakami sa essere prolisso, è vero che alla fine ti lascia un qualcosa, ma è inevitabile le sue pagine sono pesanti, ne ho letti un paio suoi e devo dire che invece di leggere sereno mi buttava giù di morale, e questo che è depresso e questo che è solo al mondo e questo che scappa di casa...a me i classici piacciono, anche quelli pesantini, il realismo magico l'ho apprezzato con G G Marquez, neanche tanto a dire il vero, però Murakami cade nel pregiudizio del tipico giapponese malinconico e triste per via della sua società chiusa e severa in molti usi e costumi.




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