Credo di averlo già scritto in questo topic, peró è evidente che tra 20 anni la popolazione che lavora sarà troppo bassa per mantenere in piedi tutto. Gli immigrati irregolari che arrivano sui barconi peró finiscono spesso per essere solo un peso per la società, principalmente per colpa nostra, ma anche perché non hanno nessuna istruzione. Una persona per funzionare nella civiltà occidentale ha bisogno di circa 20 anni di studi, periodo in cui non deve lavorare e deve essere mantenuto dalla famiglia. Le famiglie africane non possono permetterselo e chi arriva qui dopo i 15-16 anni difficilmente si metterà a studiare qualcosa, quindi immaginate che grande contributo possono dare alla nostra società e alle nostre pensioni: zero. Sarebbe utile che gli italiani si prendano la responsabilità di educare (non solo pagare gli studi) un certo numero di giovani fino all'indipendenza economica. La butto lì: si potrebbe pensare di aprire scuole e università italiane in sud america (dove ci sono tanti discendenti di italiani) o in Africa, se le condizioni sociali lo permettono.
Esatto, investire sull'educazione scolastica, più che sud america direi sud est asiatico, dato che in questi giorni stanno arrivando molti dal bangladesh.
E ci dico di più, a vedere il tutto in prospettiva futura, inizierei a mandare ingegneri in israele per capire come hanno fatto a combattere la siccità e condividere le conoscenze con l'africa. Se per ora sono la maggior parte migranti economici, fra qualche anno saranno migranti economici e climatici.
Il nostro più grande limiti è che non guardiamo mai in prospettiva, facciamo tutto per il medio/breve termine, forse per colpa di una classe politica fin troppo avanti con l'età. In italia manca lungimiranza, le prossime guerre e invasioni le faremo per l'acqua, altro che petrolio. È giusto quindi dotare gli stati africani, per dove possibile, di strutture in grado di processare l'acqua salata e renderla potabile.
È uno dei tanti, tantissimi motivi che spingeranno milioni di persone verso le nostre coste nei prossimi decenni.
Ma dell'Africa fotte sega a nessuno, conviene sempre avere una parte del mondo sottosviluppata per ragioni economiche e di mercato, poi però, i problemi degli africani, ce li puppiamo noi