Anche coi cavalieri della valle, mica è lei a guidarli, mica è lei a sporcarsi le mani. Lei ha solo fatto una chiamata.
Ned, Jon, Arya, Robb, Bran... tutti gli Stark hanno preso dei rischi personali e messo a repentaglio la propria vita per raggiungerli, tranne Sansa. Sansa ha solo sofferto (tanto sicuramente), ma essere vittime non è un merito.
Saper tenere le mura e le linee di difesa non è gran cosa, anche perché è il compito meno rischioso possibile che le poteva essere assegnato. Lei è l'unica Stark che gestisce l'esercito come un Lannister: al sicuro e senza una spada in mano. Questa è l'antitesi stessa del concetto di Re e sovrano del Nord. Il rispetto che le casate del nord hanno per gli Stark è per il valore di uomini in battaglia, motivo per cui Jon è stato riconosciuto come loro erede. L'accettazione di Sansa come Regina è inconsistente e scritta male, snaturando la dinamica.
Se almeno avesse ucciso di persona Ditocorto, invece di chiamare la sorella come uno scagnozzo a fare il lavoro sporco contro il SUO nemico giurato, magari sarebbe stato giustificato il rispetto.
Complottare e saper tenere segreti come Cersei la renderà sicuramente più forte, ma l'esatto contrario di uno Stark e di ciò che il Nord ha sempre rappresentato.
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Sansa ha solo sofferto (tanto sicuramente), ma essere vittime non è un merito."
No, non è un merito certamente ma sottolinearlo è altrettanto fuorviante: siamo nel caso in cui sottostimiamo il valore di una persona proprio per il vederla come una "vittima" che è un attributo che utilizziamo spesso come dispregiativo. Ma lei NON è una vittima: lei non ha sopportato tutto quel dolore passivamente. Lei ha preso quel dolore e lo ha trasformato in forza, una forza non d'azione e non certamente in combattimento ma una RESILIENZA unica [storicamente, è la qualità dei popoli che non si lasciano schiacciare dai tiranni, nonostante tutto] e una capacità di trovare DA SOLA la forza per continuare [ tu ci saresti riuscito? dopo essere stato usato, violentato, ri-usato, violentato ancora?]. Non solo: trova perfino la forza di sfruttare i giochi di potere che l'hanno devastata e rivoltarli contro i suoi oppressori [vedi Ramsey, divorato dagli stessi cani che lui utilizzava]. Lei è la Vengence, non la semplice Vendetta (Revenge): lei più di ogni altro personaggio rappresenta l'Intelligenza ed è l'unica Stark che esce vittoriosa in una battaglia non sul campo di battaglia ma POLITICA e di governo [ogni altro Stark o viene battuto/trucidato o gioca semplicemente un'altra partita - vedi Arya].
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L'accettazione di Sansa come Regina è inconsistente e scritta male, snaturando la dinamica."
Concordo. Ma ciò trascende il personaggio stesso [soprattutto per chi ha letto anche i libri]: non è stata trattata bene dagli sceneggiatori - come nessuno nell'ultima stagione dove ogni singolo personaggio è stato trasformato con una velocità che snatura la dinamica narrativa stessa - di fatto facendoli sembrare tutti psicopatici [vogliamo ricordare il povero Snow che sembra un bambolotto di pezza senza arte nè parte?].
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Complottare e saper tenere segreti come Cersei la renderà sicuramente più forte, ma l'esatto contrario di uno Stark e di ciò che il Nord ha sempre rappresentato."
Ed eppure è proprio il complottare e tenere segreti che rende indipendente il Nord [e non l'ostinato orgoglio degli "uomini" o il virtuoso servilismo delle donne]: Sansa è stata l'unica Stark che ha saputo giocare PER il suo popolo, superando cultura e usi. Lei è scesa a patti con la sua stessa storia per consegnare al Nord la sua giusta indipendenza. Lei è stata l'unica che ha capito DAVVERO come salvare la sua famiglia e in questa direzione si è mossa. Lei non è un'eroina: lei è molto di più. E' una giovane donna che ha saputo forgiare se stessa a dispetto delle circostanze e che rappresenta l'unica arma politica in mano agli Stark.
Questo non capire il personaggio di Sansa è comprensibile: siamo abituati a tutt'altri archetipi e il ritrovarlo, magnificamente scritto peraltro, da Martin in un simile contesto narrativo la rende ancor più difficile da capire ma se indagata a fondo rivela una lucidità antropologica eccezionale [ e proprio l'autore è un maestro della caratterizzazione].
Insomma, su, superiamolo dopo anni sto blocco anti-Sansa che, per esperti della serie, dovrebbe rappresentare ben altro. Oh, lo spettatore medio manco lo considero eh, mi pare siate tutti ben oltre questo livello