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I videogiochi salgono in cattedra: a lezione con Assassin's Creed Odyssey

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Questa discussione ha avuto 9 risposte

#1
The Newser

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I videogiochi salgono in cattedra: a lezione con Assassin's Creed Odyssey
Abbiamo partecipato all'evento Ubisoft dedicato all'utilizzo dei videogiochi in campo educativo. Perché la nostra passione può davvero fare scuola.
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#2
theRealSorio

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grazie per questo bell'articolo. è possibile trovare un link all'evento originale?

#3
Molock

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Penso che i videogiochi come mezzo didattico siano uno strumento molto interessante, ma viviamo in un paese con un pregiudizio enorme ancora attuale, sull'equazione videogiochi, uguale prodotto per bambini o ragazzi.

Dunque essendo purtroppo demonizzati dalla massa, non credo che le istituzioni abbiano alcun interesse nel nostro paese a considerare anche i videogiochi una forma d'arte e di didattica altenativa al libro di testo.

Possono essere certamente un mezzo per aiutare la comprensione didattica (vedi Minecraft Educational usato per la programmazione informatia), ma non dovrebbero appunto sostituire il libro di testo o la lezione frontale dell'insegnante, questo lo dico da docente di scuola superiore.

Modificata da Molock, 01 February 2021 - 08:48 PM.


#4
gibe van

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SOLO ODYSSEY...

#5
Akira Metalhead

Akira Metalhead
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Quante volte mi hanno salvato le interrogazioni di storia i vari Medal of Honor e i primi Call of Duty. E poi perchè gli Assassin's Creed sono usciti che la scuola l'avevo già finita, altrimenti anche li erano dei figuroni in classe

#6
Bahamut Zero

Bahamut Zero
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Istruzione, comunque.

#7
Giulia Martino

Giulia Martino
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Penso che i videogiochi come mezzo didattico siano uno strumento molto interessante, ma viviamo in un paese con un pregiudizio enorme ancora attuale, sull'equazione videogiochi, uguale prodotto per bambini o ragazzi.

Dunque essendo purtroppo demonizzati dalla massa, non credo che le istituzioni abbiano alcun interesse nel nostro paese a considerare anche i videogiochi una forma d'arte e di didattica altenativa al libro di testo.

Possono essere certamente un mezzo per aiutare la comprensione didattica (vedi Minecraft Educational usato per la programmazione informatia), ma non dovrebbero appunto sostituire il libro di testo o la lezione frontale dell'insegnante, questo lo dico da docente di scuola superiore.


Non possono e non devono sostituire l'apprendimento "tradizionale", questo è chiaro: lo scopo di iniziative come Minecraft Education Edition è quello di offrire un utile complemento al lavoro in classe (o da casa, in questo periodo).
Possiamo lamentarci quanto vogliamo del fatto che non vengano presi sul serio. Queste iniziative servono proprio a fare qualcosa di concreto, a portare i videogiochi nel dibattito pubblico. Impegnarsi in maniera tangibile per cambiare le cose è fondamentale.

#8
Kaminsod

Kaminsod
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In primis, bellissimo articolo con tanti spunti interessanti!

Penso che i videogiochi come mezzo didattico siano uno strumento molto interessante, ma viviamo in un paese con un pregiudizio enorme ancora attuale, sull'equazione videogiochi, uguale prodotto per bambini o ragazzi.

Dunque essendo purtroppo demonizzati dalla massa, non credo che le istituzioni abbiano alcun interesse nel nostro paese a considerare anche i videogiochi una forma d'arte e di didattica altenativa al libro di testo.

Possono essere certamente un mezzo per aiutare la comprensione didattica (vedi Minecraft Educational usato per la programmazione informatia), ma non dovrebbero appunto sostituire il libro di testo o la lezione frontale dell'insegnante, questo lo dico da docente di scuola superiore.


Scusa se mi permetto, ma non potrebbe essere la scuola un buon punto di partenza per far cambiare questa idea che prevale in Italia sui videogiochi? I non appassionati in tantissimi casi hanno la percezione che videogiochi = COD/PES/FIFA oltre che prodotti per bambini. Per esempio, un professore di storia non potrebbe usare questa photo mode per far fare un "viaggio virtuale" ai proprio alunni nella vecchia Firenza di AC 2 o la Grecia di Odissey? Potrebbe essere usata anche per fissare alcuni concetti di storia dell'arte. Quando sono stato a Firenze un paio di anni fa ricordavo il nome di tutti i monumenti perché li avevo scalati con Ezio tanti anni fa e, nonostante fosse stata la mia prima volta in città, avevo una piacevole sensazione di "ritorno" in un posto che già conoscevo. O a Roma con Castel Sant'Angelo. Mi rendo conto che oltre i pregiudizi bisognerebbe combattere in molti casi con genitori bigotti e con gli strumenti scolastici che non sono dei migliori o aggiornati ma forse basta un po' di coraggio e/o anarchia da parte di qualche prof per fare il primo passo in questa direzione e dimostrare che come strumento possa funzionare.

#9
viser81

viser81
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Come dire, i simulatori non servono, sono giochini, ho sentito molti dirlo, soprattutto i più anziani..
si, 30 anni fa forse

Modificata da viser81, 02 February 2021 - 01:01 PM.


#10
Molock

Molock
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In primis, bellissimo articolo con tanti spunti interessanti!



Scusa se mi permetto, ma non potrebbe essere la scuola un buon punto di partenza per far cambiare questa idea che prevale in Italia sui videogiochi? I non appassionati in tantissimi casi hanno la percezione che videogiochi = COD/PES/FIFA oltre che prodotti per bambini. Per esempio, un professore di storia non potrebbe usare questa photo mode per far fare un "viaggio virtuale" ai proprio alunni nella vecchia Firenza di AC 2 o la Grecia di Odissey? Potrebbe essere usata anche per fissare alcuni concetti di storia dell'arte. Quando sono stato a Firenze un paio di anni fa ricordavo il nome di tutti i monumenti perché li avevo scalati con Ezio tanti anni fa e, nonostante fosse stata la mia prima volta in città, avevo una piacevole sensazione di "ritorno" in un posto che già conoscevo. O a Roma con Castel Sant'Angelo. Mi rendo conto che oltre i pregiudizi bisognerebbe combattere in molti casi con genitori bigotti e con gli strumenti scolastici che non sono dei migliori o aggiornati ma forse basta un po' di coraggio e/o anarchia da parte di qualche prof per fare il primo passo in questa direzione e dimostrare che come strumento possa funzionare.

Se fossi Docente di Ruolo, proverei anche ad utilizzarli, partendo che per i ragazzi il videogioco si ferma a Fortnite, Pes Fifa e Cod appunto e non ne esistono altri, però viviamo in un paese da terzo mondo a livello scolastico e per adesso la didattica videoludica è pura utopia.

Se poi consideri che molti miei colleghi hanno 60 anni e quindi dev'esserci un ricambio generazionale prima o poi spero che anche qui in Italia in futuro vengano utilizzati anche i videogiochi, io stesso adoro gli Assassin's Creed e ho insegnato Italiano e Storia due anni fa, ma usando il libro di testo e raramente qualche powerpoint quando era il caso.

Dimenticavo che io sono laureato proprio in Storia dell'arte e quindi con me sfondi una porta aperta, ma mi rendo conto che è tutto il programma scolastico italiano che andrebbe modificato interamente e finora nessun governo si è mai interessato a questo enorme problema.

Modificata da Molock, 02 February 2021 - 06:59 PM.





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