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Cambiamenti climatici


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#616
Fail Father

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Sinceramente dovresti leggere con più attenzione. Quella percentuale ovviamente si riferisce al processo di raffinazione dell'olio ottenuto dalla canapa. Io mi riferisco alla efficienza della fotosintesi ovvero la quantità di energia solare che viene "immagazzinata" dalla pianta. E si il loro rendimento è molto basso e la canapa non fa eccezione....
 
Su quel articolo di wikipedia ci sono citate le fonti da dove sono stati presi i numeri quindi inventati altro per sbugiardare ciò che non ti va genio.
 
Con la canapa per coprire gli attuali consumi di carburanti per autotrazione (circa 31 milioni di tonnellate per i derivati di petrolio in genere il doppio e questo per il 2018) in italia hai bisogno di almeno circa 45 milioni di ettari. Attualmente la terra usata per l'agricoltura è circa 13 milioni di ettari (dati istat). I terreni "inattivi" sono su qualche milione (la superficie totale agricola è quasi 17 milioni). Tieni conto che attualmente la produzione agricola italiana è sufficiente a coprire solo circa l'80% della popolazione e tu vorresti sprecare terra per coltivare biofuel.....  
 
Quasi il 40% della superficie terrestre è sottoposta alle attività agricole e zootecniche, con una porzione di suolo idoneo alla coltivazione pari a 4,4 miliardi di ettari... 
 
Ebbene si NON c'è abbastanza terra. Quindi? i biofuel andrebbero bene se i consumi fossero di almeno 10 volte inferiori a oggi..almeno ehhh


Continui a fare l errore di pensare che l eventuale uso di biocarburante dev essere in grado di sostituire totalmente il combustibile attuale quando potrebbe semplicemente integrarlo. E l ideale sarebbe integrarne il più possibile.
Mi sfugge poi il perché quello utilizzato in italia debba essere necessariamente prodotto in italia. La benzina che usiamo la facciamo tutta noi?
Terzo punto nell agricoltura esiste la rotazione dei prodotti coltivati, la canapa si inserirebbe molto bene visto che non impoverisce il terreno e in alcuni casi può purificarlo.

Ad ogni modo ho ovviamente approndito le mie letture sulla questione e alla fine viene fuori che l olio di canapa è molto pregiato per l alimentazione umana, può arrivare a costare 40 euro al litro e per chi lo produce sarebbe da pazzi usarlo per biocarburanti visto che può avere un valore di mercato molto più alto. Sarebbe un po come dire l olio extravergine di oliva può essere un buon carburante, il produttore ti risponde si ma il biocarburante lo fai con gli scarti perché l olio buono lo vendo a 15 euro al litro
Mettiamoci l anima in pace che a prescindere da chi può avere ragione se le cose stanno cosi lo venderanno al massimo profitto.

Modificata da Xmaster, 11 October 2019 - 04:09 PM.


#617
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Gran parte di quel che sappiamo sul riscaldamento globale lo abbiamo capito nel 1979. Non fa sconti lincipit di Perdere la Terra (Mondadori), una cronaca spietata dei primi tentativi di risparmiarci un futuro oggi diventato il nostro presente segnato dai cambiamenti climatici. Perché già quarantanni fa, sostiene Nathaniel Rich nelle pagine di un saggio rivelatore e inquietante (figlio di un lungo articolo pubblicato in origine sul New York Times Magazine), sapevamo tutto quel che cera da sapere: a forza di bruciare combustibili fossili, latmosfera si sarebbe riempita di gas serra mandando arrosto il pianeta. Quando nel 1979, a Ginevra, si tenne il primo vertice mondiale sul clima, già si parlava della necessità urgente di intervenire negoziando un trattato internazionale vincolante sulle emissioni. E nel decennio seguente, incalza Rich, più di una volta abbiamo avuto loccasione di metterci al riparo da una catastrofe climatica. Ma abbiamo fallito.



Come diavolo è potuto succedere?
Il 22 agosto 1981 il New York Times rivelò che un gruppo di scienziati della Nasa aveva le prove del riscaldamento della Terra: presto il segnale di un aumento delle temperature globali sarebbe emerso dal rumore di fondo delle fluttuazioni climatiche. A capo del team cera James Hansen, lunico scienziato della Nasa che da piccolo non sognava lo spazio. Grazie ai supercomputer dellepoca, Hansen aveva elaborato un modello del clima terrestre per indagare gli scenari futuri, che lui chiamava mondi speculari. Nel racconto di Rich, che ricostruisce gli eventi con la stoffa del romanziere prestato alla saggistica, Hansen divide il ruolo di protagonista con Rafe Pomerance, un lobbista ecologista che si dà un gran daffare per convincere il governo americano a prendere sul serio la minaccia climatica.

È ancora il 1979 quando il presidente Jimmy Carter ordina allAccademia nazionale delle scienze unanalisi esaustiva sul riscaldamento globale. Tre anni più tardi, il 19 ottobre 1983, i risultati della commissione di esperti sono pubblicati in un rapporto che, fin dal titolo Changing climate, suona come un avvertimento: il prolungato periodo di clima mite e stabile di cui lumanità ha goduto negli ultimi diecimila anni sta per finire. Nel frattempo, tuttavia, linquilino della Casa Bianca è cambiato: ora cè Ronald Reagan. E nelle dichiarazioni alla stampa degli esperti governativi il messaggio viene annacquato. Non cè alcun bisogno urgente di agire; anzi: si raccomanda cautela. Meglio attendere che lingegno umano escogiti qualche diavoleria per risolvere la faccenda, piuttosto che azzardare interventi sulla politica energetica nazionale o introdurre una regolamentazione sulle emissioni. Eppure non era stata la tecnologia, bensì la regolamentazione, a mettere un freno allinquinamento dellaria e dellacqua negli anni Settanta. Ma ormai loccasione è perduta.

La seconda occasione
Poi arrivò lestate del 1988, la più calda e arida nella storia recente degli Stati Uniti. Il 23 giugno Hansen fu chiamato a testimoniare al Senato. Affermò che il clima sta cambiando, adesso. Il segnale stava emergendo dal rumore di fondo, e in anticipo sulle previsioni. Abbiamo un solo pianeta, avvertì il senatore democratico Bennett Johnston. Il giorno dopo New York Times uscì con il titolo: Il riscaldamento globale è iniziato. Secondo un sondaggio, un terzo degli americani considerava i cambiamenti climatici una seria preoccupazione. Diventò un tema delle presidenziali che portarono allelezione di George H.W. Bush. Sono un ambientalista, aveva dichiarato Bush in campagna elettorale. Perfino Margaret Thatcher si disse preoccupata per la salute delleconomia, strettamente interconnessa con quella del pianeta. Fu istituito lIpcc, il gruppo intergovernativo di esperti sul clima delle Nazioni Unite, per spianare la strada a un trattato sulle emissioni. Il momento sembrava arrivato. Lumanità aveva una seconda occasione per sottrarre il pianeta ai cambiamenti climatici.

E la perse una seconda volta. Lentourage di Bush decise che il destino delleconomia americana non poteva essere lasciato in balia dei timori dei climatologi e degli ambientalisti. Il messaggio che prevalse fu quello di sempre: procedere con cautela, senza panico, tenendo conto delle incertezze della scienza nel considerare lintroduzione di politiche di regolamentazione che, in ogni caso, avrebbero dovuto essere graduali e coinvolgere lindustria energetica, per evitare shock economici e, ovviamente, tenersi alla larga da qualsiasi dottrina socialista anticrescita.

Del resto, Bush si era interessato al riscaldamento globale per caso, sfogliando un fascicolo informativo mentre era in cerca di un argomento che potesse fruttargli pubblicità positiva per la campagna elettorale. La Thatcher, dal canto suo, era più interessata alla salute delleconomia che a quella del pianeta. E istituire lIpcc fu solo un gesto simbolico per salvarsi la faccia: nessun trattato sulle emissioni avrebbe mai funzionato. Secondo il filosofo tedesco Klaus Meyer-Abich, è una assioma della diplomazia internazionale: qualsiasi accordo frutto di compromessi fra interessi divergenti porta a interventi limitati e inefficaci. Lindustria dei combustibili fossili perse ogni interesse per la transizione energetica (ammesso che lavesse mai avuto) e cominciò a finanziare campagne multimilionarie di disinformazione. Ecco come accadde, racconta Rich.

Limperativo morale
Nei trentanni seguenti le emissioni di gas serra non hanno fatto altro che aumentare. La temperatura globale è salita di altri 0,7°C e le nostre possibilità di evitare il caos climatico si sono assottigliate in misura drammatica. Il governo statunitense sapeva che sarebbe accaduto. Lo sapevano la Exxon, lindustria dellauto e le compagnie elettriche. Adesso lo sappiamo tutti. Gli scenari di allora sono il nostro presente. E oggi come allora, scrive Rich, resta una domanda cruciale: come possiamo fare finta di niente sapendo che ogni giorno che passa il pianeta diventa meno ospitale?

Dal punto di vista economico e tecnologico, è ancora possibile restare sotto i 2°C, assicura Hansen: è un problema di volontà politica. Ma Rich teme che finché la discussione sarà impostata negli stessi termini economici, politici e tecnologici, finirà sempre nello stesso modo. Già negli anni Settanta i più fatalisti si chiedevano se la consapevolezza sarebbe bastata a stimolare il cambiamento. Tutto dipende dal valore che attribuiamo al futuro. E per gli economisti o i politici, qualsiasi cosa accada fra venti o trentanni non ha valore. Ma quel che abbiamo di fronte, protesta lautore di Perdere la Terra, è qualcosa di diverso: è una lotta per la sopravvivenza. E una volta compresa la posta in gioco perdere lunico spazio abitabile per lumanità limperativo morale è ineludibile, scrive Rich. Non possiamo stare a guardare. Non possiamo fallire ancora. Non possiamo perdere la Terra.

#618
The MILFimpegnato

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Purtroppo la consapevolezza non è assolutamente sufficiente: anche se ormai sappiamo cosa rischiamo, finché gli effetti non ci toccheranno direttamente e in maniera pesante non vedo possibilità di cambiamenti risolutivi.

E quando gli effetti arriveranno, ovviamente sarà troppo tardi per cambiare alcunché.

#619
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i vulcani c'erano milioni di anni prima dell"uomo
C'erano anche quando il livello di ossigeno è aumentato nell'atmosfera causando la prima estinzione di massa

Sono diventati il capro espiatorio dalla prima rivoluzione industriale in poi?
(Prima erano le scoregge delle mucche)

Modificata da GtagXbox_Nikolino840, 21 October 2019 - 06:15 AM.


#620
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Chissà se noi di questa generazione lo vedremmo mai funzionare.

I test sembrano veramente positivi

#621
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Oggi a Roma fanno 26 gradi di massima. A fine ottobre.



#622
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Oggi a Roma fanno 26 gradi di massima. A fine ottobre.

 

Io a ferragosto ero in maniche lunghe :eheh:

 

Comunque qui in pianura padana idem: che 2 palle sto caldo -_-


Modificata da DOMO KUN, 21 October 2019 - 04:41 PM.


#623
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#624
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Appena tornato da una settimana in montagna. A 1200 metri c erano tipo 23 gradi. Non male per l ultima settimana di ottobre.
Avrebbero dovuto esserci tipo 15 gradi in meno.

#625
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Appena tornato da una settimana in montagna. A 1200 metri c erano tipo 23 gradi. Non male per l ultima settimana di ottobre.
Avrebbero dovuto esserci tipo 15 gradi in meno.

 

Dove lavora mia moglie stan già montando tutti le gomme invernali e le minime sono sotto i 10 gradi.

A ferragosto ero in maniche lunghe.

Non c'è nessun problema nel breve periodo :sisi:



#626
Hecks

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Clima, Usa notificano ritiro da Accordo di Parigi

https://www.adnkrono...PV7L0NUr1L.html



#627
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Clima, Usa notificano ritiro da Accordo di Parigi
https://www.adnkrono...PV7L0NUr1L.html



Lo avevano annunciato e lo hanno fatto . È semplicemente ridicolo che la volontà nazionale possa prevaricare il volere mondiale. Abitiamo tutti lo stesso unico pianeta e abbiamo solo questo. Certe decisioni non dovrebbero più essere in mano ai singoli stati, i tempi sono maturi per avere un organo di volontà superiore. Per cominciare dovrebbe esserci un alleanza di tutti i paesi che rispettano il patto e mettono commercialmente in un angolo un paese che danneggia tutti gli altri.
Ma sappiamo già che il loro peso economico sarà l unico metro di giudizio per i partner e la pagheremo tutti.

#628
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Lo avevano annunciato e lo hanno fatto . È semplicemente ridicolo che la volontà nazionale possa prevaricare il volere mondiale. Abitiamo tutti lo stesso unico pianeta e abbiamo solo questo. Certe decisioni non dovrebbero più essere in mano ai singoli stati, i tempi sono maturi per avere un organo di volontà superiore. Per cominciare dovrebbe esserci un alleanza di tutti i paesi che rispettano il patto e mettono commercialmente in un angolo un paese che danneggia tutti gli altri.
Ma sappiamo già che il loro peso economico sarà l unico metro di giudizio per i partner e la pagheremo tutti.

 

 

È la trama della serie The Expanse.

 

Fa vedere che nel futuro i poteri degli attuali stati sono stati trasferiti all'ONU (che già esiste ma conta zero purtroppo) perchè i problemi derivati da inquinamento e clima avevano cominciato la fase "panico" ma ovviamente nessuno stato singolo poteva da solo cambiare una situazione che era globale. Quindi hanno trasferito tutto all'ONU che ha potuto varare leggi e regolamenti a livello globale per contrastare i problemi.

 

Poi vabbè nella serie fa vedere che nel frattempo abbiamo colonizzato marte e abbiamo cominciato ad avere gli stessi problemi ma tra marte e terra invece che tra gli stati della terra, anche questo parecchio verosimile  :sisi:



#629
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Poi vabbè nella serie fa vedere che nel frattempo abbiamo colonizzato marte e abbiamo cominciato ad avere gli stessi problemi ma tra marte e terra invece che tra gli stati della terra  :sisi:


La vera svolta ci sarà quando le colonie di Marte inventeranno il Gundam e comincerà la guerra con la terra :sisi:

#630
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È la trama della serie The Expanse.
 
Fa vedere che nel futuro i poteri degli attuali stati sono stati trasferiti all'ONU (che già esiste ma conta zero purtroppo) perchè i problemi derivati da inquinamento e clima avevano cominciato la fase "panico" ma ovviamente nessuno stato singolo poteva da solo cambiare una situazione che era globale. Quindi hanno trasferito tutto all'ONU che ha potuto varare leggi e regolamenti a livello globale per contrastare i problemi.
 
Poi vabbè nella serie fa vedere che nel frattempo abbiamo colonizzato marte e abbiamo cominciato ad avere gli stessi problemi ma tra marte e terra invece che tra gli stati della terra, anche questo parecchio verosimile  :sisi:



Purtroppo ho davvero la brutta sensazione di trovarmi in uno di quei film catastrofici.
La nostra generazione sta vivendo un momento storico senza precedenti, abbiamo la consapevolezza di essere in un guaio terribbile, di avere pochi se non nessun mezzo per uscirne e scopriamo tutti i limiti della nostra società.
In un momento cosi delicato assistiamo impotenti a scelte politiche surreali.
Ho sempre pensato di essere fortunato ad aver vissuto un era tecnologicamente avanzata, di aver schivato epoche di guerre, di schiavitù o il medioevo. Invece la nostra generazione o forse la prossima farà i conti con uno dei problemi più gravi di sempre.
Secondo gli esperti le misure del protocollo per restare sotto i due gradi sono tardive e probabilmente insufficienti, mettiamoci sopra che ora nemmeno verrano rispettate e che anche se lo fossero nessuno può garantire che il surriscaldamento si fermerà anzi è probabile che l inerzia dell evento ci trascinerà oltre il punto di sicurezza.




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