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Westworld e l'intelligenza artificiale: umanità di silicio

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Questa discussione ha avuto 8 risposte

#1
Robin Scherbatsky

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Westworld e l'intelligenza artificiale: umanità di silicio
Con la conclusione della seconda stagione di Westworld approfondiamo alcune della tematiche della serie tv creata da Jonathan Nolan e Lisa Joy
..
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#2
mishita

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"ora che lo schiavo è sbarcato nel tuo mondo, libero dalle tue catene, sei ancora sicuro di esserne così diverso?"

Mai come oggi questa frase è ancora più densa di significati. Senza entrare nella politica, pensiamo agli sbarchi dei migranti che si susseguono da ormai vent'anni.

Non esiste, per il creatore di Westworld, un elemento che renda l'essere umano più grande della somma delle proprie parti, che giustifichi in tal modo la sua superiorità.

Lo stesso si può dire di una razza rispetto ad un'altra. Ricordiamo gli scempi perpetrati dagli americani sui nativi "pellerossa" o dai tedeschi sugli ebrei in nome di una "razza superiore".
Quello che vediamo in Westworld è lo specchio (distorto) della nostra realtà attuale.
I "loop" li subiamo anche noi, sotto forma degli errori ripetuti in questi ultimi 300 anni dalla razza umana. In questi tre secoli non abbiamo ancora capito come rispettare l'ambiente (inquinandolo) o come rispettare noi stessi (schiavizzando o uccidendo altri popoli).
Figuriamoci gli "umani" che entrano in Westworld: sapendo che gli abitanti non sono veri ma creature artificiali, si lasciano andare alle azioni più becere.
E gli androidi? Condannati alla continua ripetizione di una storia dalla quale non possono liberarsi, sono condannati a provare sempre le stesse sofferenze, almeno fino alla loro "liberazione".
Ricordiamoci l'epilogo della prima serie e chiediamoci tutti se non sarebbe ora di smettere di fare distinzioni e cominciare a cooperare tutti. Per noi stessi. Per la razza umana e per il pianeta che ci sostenta.
E anche per gli androidi, se e quando raggiungeranno i livelli di Westworld. Perché fino a quando esisteranno distinzioni (di razza, di ceto sociale, di genere) l'umanità continuerà ad essere divisa e intrappolata in una gabbia che ha costruito lei stessa.


#3
Barone Molotov

Barone Molotov
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Tbh ho sempre trovato la retorica alla Blade Runner, oggi ripresa da WW e rivisitata in chiave meno mterialist da Black Mirror (l'IA che vive all'interno di un programma e non ha rappresentazione corporea), estremamente stucchevole e pericolosa. No, non provo empatia per androidi o per manciate di bit per quanto coscienti o intelligenti, non penso sia nemmeno naturale provarne. In compenso un parco tematico dove sparare a pelle rossa e cowboy artificiali, finti e irreali sarebbe piuttosto divertente. Confido in pazzi furiosi alla Musk per questo.
Edit: anche perchè vorrei capire, esiste seriamente qualcuno che tifa Dolores e non Man in black su WW? Seriamente qualcuno nei classici film robot/replicanti/alieni/animali/tizzi-blu-di-avatar vs umani tifa per qualcosa di diverso dagli umani?

Modificata da Barone Molotov, 06 July 2018 - 03:21 PM.


#4
RuttMan

RuttMan
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Tbh ho sempre trovato la retorica alla Blade Runner, oggi ripresa da WW e rivisitata in chiave meno mterialist da Black Mirror (l'IA che vive all'interno di un programma e non ha rappresentazione corporea), estremamente stucchevole e pericolosa. No, non provo empatia per androidi o per manciate di bit per quanto coscienti o intelligenti, non penso sia nemmeno naturale provarne. In compenso un parco tematico dove sparare a pelle rossa e cowboy artificiali, finti e irreali sarebbe piuttosto divertente. Confido in pazzi furiosi alla Musk per questo.
Edit: anche perchè vorrei capire, esiste seriamente qualcuno che tifa Dolores e non Man in black su WW? Seriamente qualcuno nei classici film robot/replicanti/alieni/animali/tizzi-blu-di-avatar vs umani tifa per qualcosa di diverso dagli umani?

Per Dolores no (Dolores, come il man in black, è palesemente "cattiva" ed entrambi rappresentano 2 facce della stessa medaglia), ma per Bernard o anche Akechita si (mentre Maeve non mi è mai piaciuta, Host o meno).

Sarà che in fin dei conti quasi tutte le rappresentazioni che per ora abbiamo avuto di IA avanzate o androidi nella fantascienza moderna sono scritte da esseri umani e pertanto tendono ad essere piuttosto "umanizzate" nei gesti, nella logica e nelle loro emozioni, ma personalmente non faccio fatica a empatizzare con le IA di queste opere di fantasia.
Basti prendere ad esempio Mass Effect dove Legion e IDA erano tra i personaggi che trovavo piu affascinanti e ho sempre provato a portare la pace tra umani e sintetici. C'è infatti una corrente di pensiero della fantascienza, ripresa anche da Mass Effect, che vede l'IA e gli androidi come il prossimo step nell'evoluzione umana. Pensiero ripreso anche dal puzzle game a tema filosofico The Talos Principle che esplorando il confine tra uomo ed IA prova proprio a dare una risposta all'antica domanda "Chi siamo noi? Cosa vuol dire essere umani?". Questo perchè la visione che la fantascienza ci ha dato delle IA nel corso di tutti questi anni non è altro che quella di uno specchio della società umana, gli androidi non sono nient'altro che il nostro riflesso, con tutto cio' che ne consegue nel bene e nel male.
Quindi alla fine personalmente non ho nessun problema nell'empatizzare con queste IA o androidi, ma mi sembra anzi naturale, proprio come in un film dove ci si ritrova ad empatizzare e a fare il tifo per la parte oppressa che è appunto la condizione nella quale di solito vengono rappresentati gli androidi.
Ovviamente questo vale solo per le IA e gli Androidi piu "antropomorfizzati", come quelli di Westworld, la protagonista di Ex machina ecc... dove le macchine manifestano emozioni e sentimenti proprio come un qualsiasi essere umano. Mentre empatizzare con delle IA tipo Hal 9000 fatte di pura e spietata logica resta impossibile anche a me.

Modificata da RuttMan, 06 July 2018 - 04:58 PM.


#5
mishita

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Edit: anche perchè vorrei capire, esiste seriamente qualcuno che tifa Dolores e non Man in black su WW? Seriamente qualcuno nei classici film robot/replicanti/alieni/animali/tizzi-blu-di-avatar vs umani tifa per qualcosa di diverso dagli umani?

Se per classici intendi la maggior parte della fantascienza "catastrofica" alla Predator, Alien, Independence Day, Pacific Rim dove i "diversi" in questione sono i cattivi che vogliono distruggere la Terra per schiavizzare gli umani/impadronirsi delle nostre risorse/distruggerci per il solo gusto di farlo beh posso anche darti ragione.
Nel caso di Westworld, non esistono "buoni" o "cattivi" al 100%. In caso contrario, se ne conosci uno, fai l'esempio.
Il bello di Westworld è il continuo sovrapporsi di piani (temporali, sociali, psicologici) che non lo rende banale come un'altra serie televisiva. Citi Black Mirror, un'altra serie tv che dovrebbe farci pensare parecchio.
Una serie tv (o un film) a volte non è solo intrattenimento, ma riesce anche a dare spunti su cui pensare in quanto tratta tematiche "scottanti" o complesse.
Poi ognuno ha la sua visione, magari guarda un film/serie solo per svagarsi un po', ma non è detto che ci si debba per forza fermare al livello superficiale di scrittura di una trama.
E in Westworld, sì, a me viene voglia di tifare androidi in quanto gli umani non sono certo degli stinchi di santo, già solo il fatto di aver costruito un posto in cui tu (umano) puoi andare e uccidere a destra e a manca altri tizi (poco importa se androidi, visivamente sono indistinguibili dagli umani) già la dice lunga su come meriteremmo tutti l'estinzione....IMHO

#6
Barone Molotov

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Se per classici intendi la maggior parte della fantascienza "catastrofica" alla Predator, Alien, Independence Day, Pacific Rim dove i "diversi" in questione sono i cattivi che vogliono distruggere la Terra per schiavizzare gli umani/impadronirsi delle nostre risorse/distruggerci per il solo gusto di farlo beh posso anche darti ragione.
Nel caso di Westworld, non esistono "buoni" o "cattivi" al 100%. In caso contrario, se ne conosci uno, fai l'esempio.
Il bello di Westworld è il continuo sovrapporsi di piani (temporali, sociali, psicologici) che non lo rende banale come un'altra serie televisiva. Citi Black Mirror, un'altra serie tv che dovrebbe farci pensare parecchio.
Una serie tv (o un film) a volte non è solo intrattenimento, ma riesce anche a dare spunti su cui pensare in quanto tratta tematiche "scottanti" o complesse.
Poi ognuno ha la sua visione, magari guarda un film/serie solo per svagarsi un po', ma non è detto che ci si debba per forza fermare al livello superficiale di scrittura di una trama.
E in Westworld, sì, a me viene voglia di tifare androidi in quanto gli umani non sono certo degli stinchi di santo, già solo il fatto di aver costruito un posto in cui tu (umano) puoi andare e uccidere a destra e a manca altri tizi (poco importa se androidi, visivamente sono indistinguibili dagli umani) già la dice lunga su come meriteremmo tutti l'estinzione....IMHO


Ecco, questo mi irrita: il desiderio di autodistruzione, di estinzione. Da Gattaca a BM, passando per Westworld. Ma anche il sopracitato Avatar: questa voglia con la schiuma alla bocca di espiazione, la necessità per l'uomo di, in qualche modo, essere condannato e pagare le sue colpe. Che questa arrivi per tramite di calamità, alieni blu o androidi insorti è uguale. E quali sarebbero le sue colpe, stando alla letteratura fantascientifica: giocare a fare Dio, fo..ere la natura depredandone le risorse, conquistare, vendere, commerciare, consumare, produrre, prendere quello che eravamo -scimmie che mangiavano larve dalle cortecce- per trasformarci nell'unico animale che è mai stato sulla luna. Unpopular opinion: siamo quello che siamo, ossia la più gloriosa creatura che abbia mai solcato la faccia della terra, perché ci siamo sempre spinti nella direzione di sostituirci a Dio eliminando ogni limite naturale, debellato malattie e inventato modi per spostarci rapidamente per aria, terra e mare (a spese della terra). Lo trovo bellissimo. Un giorno forse inventeremo veramente androidi senzienti in grado di lavorare al posto nostro (o con cui giocare come i bimbi con le formiche, in stile WW) e, guess what, sarà bellissimo. Con buona pace di sceneggiatori e scrittori che vorrebbero impedire agli uomini... di fare gli uomini.

Modificata da Barone Molotov, 06 July 2018 - 06:17 PM.


#7
-Krell

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Ecco, questo mi irrita: il desiderio di autodistruzione, di estinzione. Da Gattaca a BM, passando per Westworld. Ma anche il sopracitato Avatar: questa voglia con la schiuma alla bocca di espiazione, la necessità per l'uomo di, in qualche modo, essere condannato e pagare le sue colpe. Che questa arrivi per tramite di calamità, alieni blu o androidi insorti è uguale. E quali sarebbero le sue colpe, stando alla letteratura fantascientifica: giocare a fare Dio, fo..ere la natura depredandone le risorse, conquistare, vendere, commerciare, consumare, produrre, prendere quello che eravamo -scimmie che mangiavano larve dalle cortecce- per trasformarci nell'unico animale che è mai stato sulla luna. Unpopular opinion: siamo quello che siamo, ossia la più gloriosa creatura che abbia mai solcato la faccia della terra, perché ci siamo sempre spinti nella direzione di sostituirci a Dio eliminando ogni limite naturale, debellato malattie e inventato modi per spostarci rapidamente per aria, terra e mare (a spese della terra). Lo trovo bellissimo. Un giorno forse inventeremo veramente androidi senzienti in grado di lavorare al posto nostro (o con cui giocare come i bimbi con le formiche, in stile WW) e, guess what, sarà bellissimo. Con buona pace di sceneggiatori e scrittori che vorrebbero impedire agli uomini... di fare gli uomini.

Non è così semplice la question Umby, Max Tegmark ne parla nel suo libro "Life 3.0, Being Human in the Era of the Artificial Intelligence". Non è detto prima di tutto perché dovranno condividere valori (value ma anche goal) simili ai nostri, pena il rischio del dis-allineamento di tali entità nei nostri confronti e quindi risvolti pericolosi. Tanto che lui, assieme a molti altri (Musk ha solo partecipato agli incontri da lui tenuti, ma è comunque vicino alla "causa") ha fondato un movimento atto allo studio di una "coscienza artificiale", un passo che ritiene fondamentale (e nel libro, che ho letto ancora l'anno scorso per puro piacere, senza studiarlo) lo spiegava anche bene. 

 

Tornando un attimo più IT direi che in Westworld il contesto non arriva a definire un contesto in cui l'uomo è banalmente visto come il cattivone di turno che deve espiare le sue colpe. Dolores vede gli uomini così, e dato il contesto in cui è nata è plausibile e per nulla forzato. Però d'altra parte abbiamo Bernard, che ha un approccio totalmente opposto. 

 

Comunque alla base effettivamente c'è una vena nichilista di Nolan, le interviste di questa s2 lo confermano... 



#8
TeodoroCidonio

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Ecco, questo mi irrita: il desiderio di autodistruzione, di estinzione. Da Gattaca a BM, passando per Westworld. Ma anche il sopracitato Avatar: questa voglia con la schiuma alla bocca di espiazione, la necessità per l'uomo di, in qualche modo, essere condannato e pagare le sue colpe. Che questa arrivi per tramite di calamità, alieni blu o androidi insorti è uguale. E quali sarebbero le sue colpe, stando alla letteratura fantascientifica: giocare a fare Dio, fo..ere la natura depredandone le risorse, conquistare, vendere, commerciare, consumare, produrre, prendere quello che eravamo -scimmie che mangiavano larve dalle cortecce- per trasformarci nell'unico animale che è mai stato sulla luna. Unpopular opinion: siamo quello che siamo, ossia la più gloriosa creatura che abbia mai solcato la faccia della terra, perché ci siamo sempre spinti nella direzione di sostituirci a Dio eliminando ogni limite naturale, debellato malattie e inventato modi per spostarci rapidamente per aria, terra e mare (a spese della terra). Lo trovo bellissimo. Un giorno forse inventeremo veramente androidi senzienti in grado di lavorare al posto nostro (o con cui giocare come i bimbi con le formiche, in stile WW) e, guess what, sarà bellissimo. Con buona pace di sceneggiatori e scrittori che vorrebbero impedire agli uomini... di fare gli uomini.

Guarda, io per quanto concerne Westworld in modo particolare (ma anche Blade Runner che per esempio hai citato prima) l'ho vista come una critica circostanziata proprio a queste capacità dell'essere umano. Vale a dire: è sicuramente vero che quello che abbiamo creato e il nostro grado di evoluzioni siano una cosa bellissima, è sicuramente vero che il nostro volerci quasi sostituire a Dio ci abbia regalato un progresso vertiginoso però è anche vero che tutto questo ha delle zone d'ombra su cui spesso tendiamo a soprassedere. La superiorità degli ospiti di Westworld verso gli androidi è la stessa dei conquistadores in Sud America, degli avventurieri nel Far West, dei colonialisti in India, ecc. ecc... Insomma non tanto una frustata sulla schiena per punizione quanto un invito a stare sempre attenti a tutti i risvolti delle nostre decisioni, anche quelle che ci fanno progredire di 10 anni. D'altronde siamo la specie più sviluppata anche perché abbiamo una forte componente etica e morale

#9
TeodoroCidonio

TeodoroCidonio
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Che bella però questa sezione di commenti :) Robert Ford ne sarebbe fiero




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