quoto sul butta i social. parlate, ribadisco.
dalla vita sto imparando questo: sto vicino a qualcuno (amico amica che sia, ragazza, familiare, non è importante per l'esempio), c'è un pensiero che mi affligge, o anche se blando, cmq mi da una preoccupazione e riguarda l'altra persona. guarda, bastano 15 secondi per fare la domanda giusta e chiedere all'altra persona se la pensa come te, se ci hai visto giusto. stessa cosa identica, se c'è un comportamento dell'altro che limita la tua libertà, bastano 15 secondi per dirlo schiettamente.
bisogna imparare a dirsi le cose, a chiedere senza supporre, senza pippe mentali. sennò si sprecano pomeriggi, settimane, anni e mo' con sti social di mezzo, se uno non ha ancora imparato a parlare con gli altri, tutto può risultare ancora più imprigionante, dato che i social possono dare l'impressione di sostituire la parola, attraverso archetipi, idioti, come che ne so, interpretare cosa pensa un'altra persona solo perché c'è una spunta di visualizzazione, ma poi l'altro non ha risposto, e altri archetipi, a centinaia forse, che si stanno venendo a creare. ma sono quasi pari alla superstizione.
quindi bisogna imparare a scegliere: 15 secondi di dialogo o giorni, mesi, anni di pippe mentali con la supponenza di credere che l'altra persona la pensa così come l'abbiamo intuita la prima volta. che fare quindi?
Modificata da Fox Hound, 16 February 2018 - 03:53 PM.