Questa discussione ha avuto 45 risposte

[VIPER]

Per molte persone è divenuto in primis un massiccio catalizzatore di autostima. Nel bene e nel male. 

Per il resto gli "addicted" ci sono in ogni ambito...la branchia "social" è solo una delle tante in più.

Lo utilizzo giornalmente per scopi pubblicitari e ogni tanto piazzare qualche foto...lurking, like, e commenti compulsivi li lascio ad altri

[King76]

Piccolo sanguecaldo, ci sono forze in questo universo che non ti conviene andare a sfidare.


@Itachi: stasera ti arriverà il solito bonifico.

meeenghia u' maestro rettiliano con le mani nel sacco

 

Umberto Eco sottolineò come internet, diversamente dalla televisione*, tende a rendere i poveri più poveri, ed i ricchi più ricchi**.

*si riferiva agli albori della televisione, quando si portavano sugli schermi Pirandello e simili.
** si riferiva non tanto al censo quanto alla cultura.

Internet accentua, in effetti, il divario tra rincoglioniti e svegli, tra conformisti e liberi pensatori, tra incapaci e competenti, tra indolenti ed intraprendenti. Questa meritocrazia è brutale ed efficacissima, e non ha precedenti.

mi piacerebbe molto approfondire questo tuo post.

 

Per molte persone è divenuto in primis un massiccio catalizzatore di autostima. Nel bene e nel male. 

Per il resto gli "addicted" ci sono in ogni ambito...la branchia "social" è solo una delle tante in più.

Lo utilizzo giornalmente per scopi pubblicitari e ogni tanto piazzare qualche foto...lurking, like, e commenti compulsivi li lascio ad altri

per alcuni ormai fa parte del quotidiano (io per esempio non ce l'ho), ho tolto anche what's app perchè trovavo "invasivo". 

[Hyoga di Cygnus]

Tutta questa storia mi ricorda che una volta mi sono preso un cazziatone da una mia amica su Facebook, perché mi aveva accusato di avere condiviso una sua notizia senza avere messo il like.
Non la mandai a quel paese solo perché è carina.

[skizzo_85]

Umberto Eco sottolineò come internet, diversamente dalla televisione*, tende a rendere i poveri più poveri, ed i ricchi più ricchi**.

*si riferiva agli albori della televisione, quando si portavano sugli schermi Pirandello e simili.
** si riferiva non tanto al censo quanto alla cultura.

Internet accentua, in effetti, il divario tra rincoglioniti e svegli, tra conformisti e liberi pensatori, tra incapaci e competenti, tra indolenti ed intraprendenti. Questa meritocrazia è brutale ed efficacissima, e non ha precedenti.

Credo che ci sia molta verità in tutto questo.
Oltretutto con la maggior fruibilità della rete rispetto agli anni 90/2000, anche chi non appartiene alle generazioni cresciute con internet si spacca:
Da un lato quelli che usano lo strumento per ricerche, ampliare la conoscenza, condividere ecc, dall'altra quelli "kaffeeee" e "non puoi credere cosa stava facendo questa ragazza. Clicca per scoprirlo"

[Sarastro]

Dopo cerco il video di Youtube in cui Eco affronta questa tematica ...spero di trovarlo.

 

Eccolo:

 

Modificata da (V) Sarastro, 19 December 2017 - 02:05 PM.

[King76]

Dopo cerco il video di Youtube in cui Eco affronta questa tematica ...spero di trovarlo.

 

Eccolo:

 

 

grazie messo in playlist

 

ti lascio con un cartone animato mistico e visionario con una rinascita un pò troppo "new agesGGiante"

 

[White]

Io preferisco xvideos a Facebook

Rilascio un sacco di dopamina

Modificata da White, 20 December 2017 - 09:54 PM.

[Kprut]

Riprogrammare è un termine preciso
Implica un obbiettivo, una conoscenza profonda dei meccanismi psicologici e una finalità non saprei quale. Distrarci? Consumare di più? Veicolare le opinioni? Boh


Mi sembra un termine esagerato però

[Just Panta]

trovo questo altrettanto grave, certo non ci si può mettere a dire "i negozi ci stanno riprogrammando!!1!!", prendendocela con la povera bottega di scarpe. è un nemico fatto da tante piccole parti, difficile da identificare, poi metti che la massa (il popolo!!1!!) ci lavora li ed ecco che non si può tanto andar contro.

I piccoli negozietti no perché mancano di mezzi e competenze, ma le grandi catene è naturale che sfruttino i meccanismi psicologici che portano ad acquistare di più o precise cose (basta pensare alle cose più semplici tipo il prezzo a .98/.99 o il posizionamento all'interno del negozio/sugli scaffali).

O i vari trucchi utilizzati nei ristoranti...

 

Non vuoi chiamarla riprogrammazione perché non cambia il tuo modo di pensare ma semplicemente sfrutta quello che c'è già nel tuo cervello? Chiamala manipolazione allora

 

Però con il discorso delle fake news e account influencer fake direi che ci si avvicina molto alla riprogrammazione, visto che ti dicono loro cosa pensare ciecamente senza il minimo discernimento logico.

 

ma dai come qualsiasi cosa come il cibo, il bere, lo shopping ecc.

Ma infatti andrebbero tenuti dei corsi di 2 o 3 ore per l'utilizzo consapevole di internet già alle elementari, come si fa per l'alimentazione.

[Hyoga di Cygnus]

Questo è certo.
Ma a prescindere datemi pure dell'antiquato, ma non darei MAI uno smartphone ad un ragazzino con meno di quindici anni. E cmq non prima di avergli spiegato per filo e per segno cosa deve fare e dove non andare.
Magari per un po' di tempo crederebbe pure alla favoletta del non andare sui siti porno perché altrimenti rischia di prendere qualche virus


Che poi è pure vero.. su un gruppo Facebook c'era un ragazzo che voleva capire come fosse possibile che sul cellulare della madre fosse comparso il bannerino "il tuo Xiaomi Redmi note è stato infettato da un virus"

[Escher]

come tutti gli strumenti dipende dal loro utilizzo

 

anche i social hanno dei pro e dei contro, come tutte le cose bisogna dargli la giusta importanza. Per me dipende tutto dalla maturità di chi ne usufruisce.

 

E' un discorso applicabile ad ogni aspetto della vita, ma non mi sento "riprogrammato": ho ancora l'opportunità di spegnere il pc volendo.

[_skynight_]

guardatevi sto video e vi passeranno tutte le seghe mentali, se non avete voglia di sorbirvi tutto guardate gli ultimi 5-10 minuti che riassume tutto.

 

[headshot182]

Un grande problema che riscontro con molta gente su Facebook è che non capiscono la portata che ha un social media. Per esempio ho coetanee (gente che quindi ha a che fare con la tecnologia da sempre) che postano le foto dei propri figli senza problemi. Guardo i "mi piace" ed arrivano a volte anche a 300/400 persone. Evidentemente non si rendono conto che quei 300/400 mi piace "facili" hanno fatto raggiungere la foto del loro bambino ad una quantità di persone almeno 10 volte superiore. Sconosciuti, che hanno per le mani la foto di tuo figlio di 2 anni. 

Senza contare ovviamente che ora il fatto che tu abbia un figlio è un "dato" nella rete a disposizione di chiunque, multinazionali e tutti coloro che possano lucrare su questa informazione.

[Just Panta]

Questo è certo.
Ma a prescindere datemi pure dell'antiquato, ma non darei MAI uno smartphone ad un ragazzino con meno di quindici anni. E cmq non prima di avergli spiegato per filo e per segno cosa deve fare e dove non andare.
Magari per un po' di tempo crederebbe pure alla favoletta del non andare sui siti porno perché altrimenti rischia di prendere qualche virus


Che poi è pure vero.. su un gruppo Facebook c'era un ragazzo che voleva capire come fosse possibile che sul cellulare della madre fosse comparso il bannerino "il tuo Xiaomi Redmi note è stato infettato da un virus"

Vabbè, ma a chiunque andrebbe insegnato, pure al 30enne o ancor di più al 50enne...