E infatti messa così è una cretinata. Non sono i doppiatori a non essere all'altezza, sono i tempi di produzione imposti dalle società che stanno tagliando le gambe a direttori e cast.
Oggi un doppiaggio per volere dei capi bisogna farlo con la metà del tempo e dei soldi rispetto a quanto si faceva in passato; aggiungiamoci che i dialoghi ormai li si fanno registrare separatamente a ogni voce, e che ormai per i film famosi i doppiatori devono incidere guardando solamente un "oblò" con il volto dell'attore, mentre tutto il resto è oscurato per motivi di pirateria.
In queste condizioni era praticamente fisiologico che la qualità media dei doppiaggi italiani diminuisse drasticamente. Questo però esula dalla bravura e dal talento dei doppiatori (uno Stefano De Sando, che ha praticamente reso il difficilissimo e intenso Walter White spettacolare ancje nella nostra lingua cos'ha da invidiare alle grandi voci della passata generazione? O Massimo Rossi, che passa con naturalezza da ruoli pseudo-comici come i film e le serie con John Belushi a parti drammatiche e molto sentite come quando doppia Paul Giamatti, Aaron Eckhart e Sean Penn.. anche lui "non è minimamente in grado" di fare bene come i suoi predecessori?)