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La personale ricognizione di Michael Haneke sulla Germania di inizio NovecentoHaneke. Il nome dovrebbe già dirci tutto: un laureato in psicologia, divenuto critico cinematografico e passato definitivamente alla regia, nel suo lavoro dietro la macchina da presa non poteva che dedicarsi allo studio della psiche umana e dei meccanismi che la comandano. Il sottile fascino per la crudeltà umana ed il modo asettico ed impersonale di raccontarla lo rendono unico e perfettamente riconoscibile in ogni suo lavoro. Ma se avete deciso di vedere il suo nuovo film spinti dal fascino che su di voi ha esercitato Funny Games, l'unico vero consiglio che possiamo darvi è di lasciar perdere i popcorn e portarvi in sala piuttosto un pacchetto di caramelle, perché avrete bisogno di molte energie per digerire Il nastro bianco.
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