Non che valga zero, ma da un punto di vista del diritto, dare ragione a una delle parti senza una prova concreta potrebbe creare un precedente molto pericoloso.
Esempio che potrebbe verificarsi: hai presente i calciatori che ormai parlano tutti con la mano davanti alla bocca? Ecco, immagina questo scenario.
Sei a metà gara, 0-0, partita tirata, c'è un fallo e un giocatore manda a quel paese un altro, dicendogli che è uno (Censura). L'altro giocatore, visto il momento delicato, coglie l'occasione e va dall'arbitro a dirgli che gli ha detto negro, muso giallo e così via.
A questo punto cosa si dovrebbe fare?
Secondo questo modo di ragionare dovremmo dare ragione "a scatola chiusa" al giocatore che è stato insultato, anche senza una prova certa, col risultato di vedere squalificati per X giornate giocatori che magari non hanno fatto niente.
Ed è per questo che si richiede una prova audiovisiva, perché anche in questo campo il rischio di simulazioni rischierebbe di diventare alto e anche pretestuoso.
Con questo sto dicendo che Acerbi è al 100% innocente e che non sia successo niente? Questo non lo possiamo sapere con certezza, purtroppo, e in cuor mio spero che l'Inter, se sa che il fatto è accaduto per davvero, ceda Acerbi a fine stagione, perché con uno schifo del genere, specie visto che l'Inter fece anche diverse campagne contro il razzismo (la campagna BUU - Brothers Universally United, per esempio), non voglio che l'Inter abbia niente a che fare.
L'unico modo sarebbe quello di mettere microfoni a ogni giocatore, in questo modo tranquillo che nessuno si azzarderebbe più a dire o a fare discorsi di questo tipo, e a quel punto si andrebbe di "VAR audio", ascoltando cosa ha detto il giocatore X sulla base delle registrazioni e lì avresti nero su bianco la prova audio che incastrerebbe il colpevole al di là di ogni ragionevole dubbio.
Da un punto di vista processuale e del diritto sostanziale è stata una sentenza giusta. Non resta che sperare che lo sia per davvero anche fattualmente. In fondo, nel diritto si è tutti innocenti "fino a prova contraria", ed è fatto apposta proprio per far sì che emergano prove "chiare, precise e concordanti", cosa che in questo caso, sfortunatamente, non è accaduta.
Abbiamo solo giocatore X che dice una cosa e Y che ne dice un'altra. E in questo tipo di situazioni, senza prove testimoniali ulteriori, non si può fare molto.
Buttandola sul diritto romano, ci fu il caso famoso dell'imperatore romano Giuliano l'Apostata che, in un processo che lo vedeva come giudice d'appello, si sentì dire "Se basta negare per essere assolti, chi verrà condannato?" e a cui lui rispose "Ma se basta accusare, chi sarà assolto?".
Questa è la base del diritto basato sulle prove.
Però paragonare la giustizia sportiva a quella ordinaria è abbastanza fuorviante.
Cioè qua è stato dato tutto in mano ad una persona, che ha deciso di non ascoltare nessun altro oltre i due giocatori, e poi se ne è di fatto lavato le mani. E a differenza della giustizia ordinaria non ci sono appelli e non c'è la possibilità per chi accusa di chiamare altri testimoni o portare altre prove. In casi simili in passato è bastato un testimone per
Per fare un contro-esempio al tuo caso (in cui un giocatore dovrebbe "usare" un argomento molto delicato come la discriminazione razziale per ottenere un vantaggio in una partita, e visto quanto mediamente i giocatori discriminati fanno passare a riguardo imho è abbastanza remota) da oggi questa sentenza ci dice che se vuoi far innervosire un avversario basta che gli sussurri "sei solo un negro" all'orecchio, e ne l'arbitro ne la giustizia sportiva faranno nulla se è abbastanza scaltro da non farsi sentire da altri giocatori.
Spero da oggi in poi i giocatori escano dal campo al primo accenno di insulto razzista, perché questa sentenza (anche per come è arrivata, in fretta e furia senza chiamare altri testimoni, che sono stati decisivi in casi simili) è una mano tesa ai razzisti e uno schiaffo in faccia alla lotta contro la lotta al razzismo.
Ah anche la frase "ti faccio nero" è comunque una minaccia di violenza fisica, incredibilmente meno colorita e grave del "ti taglio la gola" di Juric (per il quale non so se è stato squalificato), quindi questa sentenza dice anche che i giocatori possono minacciare altri giocatori e rimanere impuniti. E qua la prova della minaccia sono le parole dello stesso Acerbi.