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Scegliere in un videogioco

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Questa discussione ha avuto 33 risposte

#16
Cataclysm

Cataclysm
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Per esempio un altro che sto giocando con piacere è Infamous Second Son... lo sto giocando a buono... ora non riuscirei proprio a ricominciarlo a cattivo. 

 

Quindi non lo aborro a priori ma certo la cosa mi crea non pochi fastidi... ovviamente se il gioco è ''fatto apposta'' me lo faccio piacere poichè resta sempre un gran titolo, il problema è mio ci mancherebbe... quindi alla fine è una questione di preferenze, Heavy Rain l'ho amato ma di sicuro vedere tutti i finali per la semplice curiosità di farlo mi ha ''insidiato'' non poco, è un gioco fatto di scelte, lo gioco, lo apprezzo comunque... ma di certo le mie preferenze vanno per i giochi che seguono una sola strada.



#17
Slashcash

Slashcash
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Per esempio un altro che sto giocando con piacere è Infamous Second Son... lo sto giocando a buono... ora non riuscirei proprio a ricominciarlo a cattivo. 

 

Quindi non lo aborro a priori ma certo la cosa mi crea non pochi fastidi... ovviamente se il gioco è ''fatto apposta'' me lo faccio piacere poichè resta sempre un gran titolo, il problema è mio ci mancherebbe... quindi alla fine è una questione di preferenze, Heavy Rain l'ho amato ma di sicuro vedere tutti i finali per la semplice curiosità di farlo mi ha ''insidiato'' non poco, è un gioco fatto di scelte, lo gioco, lo apprezzo comunque... ma di certo le mie preferenze vanno per i giochi che seguono una sola strada.

 

Infatti Heavy Rain e Mass Effect sono i due giochi della scorsa generazione che più si prodigano di illudere e paradossalmente più falliscono. Perché se le conseguenze di una scelta sono già definite prima di scegliere (come nel caso di HR o ME o come in tutti gli altri videogiochi, in cui le conseguenze di una scelta o di un bivio sono già definite in fase di design ) non si sta davvero scegliendo ma si sta solo assecondando la fantasia del gamedesigner. Da qui deriva l'illusione, dal fatto che nello scegliere tra A o B si stia in fondo solamente fruendo della fantasia del game designer attraverso la sua opera.

Per questo io credo che la condizione ideale, purtroppo irrealizzabile, per far sì che il videogioco possa finalmente trascendere l'arte sia quella di liberarsi dal game design definitivamente e per sempre e fare in modo che il codice sorgente fluisca autonomamente e in maniera del tutto casuale (e parlo di una condizione davvero irrealizzabile e sto comunque solo assecondando un'idea che è ancora piuttosto vaga nella mia mente)

Io comunque non sto dando al videogioco un certo valore particolare, ovvero quello di essere la più arte tra le arti, come se fosse l'unico media ad avere qualche speranza di poterla trascendere. Anche la scrittura potrebbe superare l'illusione consolatoria liberandosi del linguaggio scritto per fare in modo che i concetti fluiscano da soli sulle pagine. Così come anche il cinema, se potesse, farebbe a meno della regia per fare in modo che le storie si dipanino sullo schermo per entropia.

Fino a che l'opera sarà estensione dell'autore, fino a che il game designer sarà l'opera e il videogioco solo una sua emanazione, finché sarà lo scrittore a scegliere il destino dei suoi personaggi prima che lo faccia il lettore, staremo sempre parlando di simulazione o dissimulazione. 

Infatti non capisco l'ostinazione di Cataclysm (mi si perdoni la confidenza, sono nuovo ma mi preme inserirmi) nel discernere i videogiochi tra lineari e non lineari. Il videogioco è sempre lineare poiché anche i bivi sono in fondo rette finchè restiamo nello spazio delimitato dalle possibilità del game design e dall'immaginazione del game designer.
 


Modificata da Slashcash, 24 April 2014 - 05:20 PM.


#18
Dameth

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...boh...al di là dell'evidente impossibilità di programmare un gioco dove effettivamente si possa scegliere come nella vita reale, io sono un sostenitore delle differenze tra gioco e realtà...la realtà la vivo tutti i giorni, nei giochi voglio qualcosa di diverso...



#19
Brick

Brick
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Wat :fg:

Giuro che non ho capito.

 

Comunque a me stanno davvero sulle balle i bivi, le scelte, i dialoghi a scelta multipla (che poi in fondo non cambiano una fava), voglio che mi venga raccontata una storia, i cui ritmi siano dettati dal mio volere, ma che sia quella, senza le forzature tipiche delle scelte che ci vengono messe a disposizione.

 

Quello dipende se le scelte sono fatte bene o male. Il fatto che spesso siano fatte male non implica che siano una cosa negativa a prescindere. Prendi ad esempio un gioco come The Witcher.



#20
Slashcash

Slashcash
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...boh...al di là dell'evidente impossibilità di programmare un gioco dove effettivamente si possa scegliere come nella vita reale, io sono un sostenitore delle differenze tra gioco e realtà...la realtà la vivo tutti i giorni, nei giochi voglio qualcosa di diverso...

 

Neanche io sto teorizzando che sia possibile svincolarsi per sempre dal game design. Seppure io lo auspichi come condizione ideale riconosco la sua irrealizzabilità (la stessa irrealizzabilità di una letteratura senza narrativa, del cinema senza regia, del teatro senza attori)

Neanche voglio dire che dobbiamo rinnegare il videogioco come forma di intrattenimento e consolazione. Che dobbiamo vergognarci se col videogioco cerchiamo di distaccarci dalla realtà, io dico che è proprio questa consapevolezza che dobbiamo acquisire: che il videogioco sia tutta illusione e che sia soltanto consolazione, talvolta necessaria, così come è necessario certe volte rintanarsi tra le braccia di una prostituta per allontanare il tedio del tetto coniugale. 

Poi inoltre trovo interessante che tu ponga su due livelli così distanti la realtà videoludica da quella di tutti i giorni. Tu non stai solamente dicendo che i due livelli di realtà siano distinti, che può pure essere condivisibile. Quando dici che la realtà la vivi tutti i giorni mentre quella videoludica no io credo tu voglia intendere che percepisci la realtà convenzionalmente intesa e quella videoludica come esistenti su due piani diversi dell'essere. Nel senso che esse siano assolutamente non interdipendenti tra loro. Mentre io credo che la realtà videoludica e quella che percepisco come reale siano a strettissimo giro connesse tra loro e che non per forza esse smettano di interagire allo spegnimento della console. Io credo che la realtà del videogioco continui a fluire nella vita del videogiocatore anche ad alimentazione spenta fino al punto da non poterne discendere i confini.


Modificata da Slashcash, 24 April 2014 - 07:11 PM.


#21
cavalierebarbaro

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Io vengo qua per schiantarmi contro il videogioco e contro il suo essere perennemente una puttana.
Ecco, ragazzi, c'è da ammetterlo. Il videogioco è una puttana, ma anche una megera, una strega e non posso che essere deluso da lui. Il motivo è semplice: l'illusione della scelta.

Vedete? Io non ho bisogno che mi si consoli. Semplicemente so che mai e poi mai nella vita si sceglie. Mai nella vita, neanche per una volta si sceglie davvero. Ma allora perché il videogioco prova a consolarmi, a mascherare la realtà, a dissimulare la vita, mettendomi davanti l'illusione della possibilità della scelta? Anzi esagero: perché si sforza di fornirmi l'illusione dell'interazione quando so che nella vita con nulla si interagisce se non con sé stessi? Così come la puttana consola l'uomo stanco dissimulandogli il sesso coniugale, il videogioco dissimula la vita illudendo di poter scegliere o addirittura interagire. In questo senso io sto dicendo non solo che il videogioco è arte ma che è arte soltanto e che purtroppo non è nient'altro che arte puttana. Nel senso che può solo dissimulare la vita, illuderci di scegliere, consolarci, così come l'arte figurativa o la musica. Allora io credo che da questo momento noi dovremmo smettere di chiederci se il videogioco è o non è arte e dovremmo cominciare a rassegnarci all'idea che purtroppo è arte, che non abbiamo in mano nulla di nuovo se non l'ennesima dissimulazione consolatoria e che sarebbe ora di piantarla di confondere l'interazione con la fruizione. Perché se è vero che solo con sé stessi si può interagire allora noi giocando ad un videogioco non interagiamo col suo protagonista quanto piuttosto ci limitiamo a fruire dell'opera attraverso di lui, forse ad un livello di fruizione diverso rispetto a quello consentito da un personaggio cinematografico, per questo io eliminerei dal lessico videoludico i termini scelta e interazione, per sostituirli con illusione della sceltaaltro livello di fruizione
L'interagire è solo un altro livello del fruire. Il videogioco è soltanto arte.

poichè il videogioco è arte mi paragoni na tro..... con una p.......  pari pari ad una sessione videoludica?


Modificata da cavalierebarbaro, 24 April 2014 - 10:06 PM.


#22
Slashcash

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poichè il videogioco è arte mi paragoni na trombata con una puttana pari pari ad una sessione videoludica?

 

Io trovo che per godersi una sana trombata con una puttana bisogna essere ben coscienti che essa è una dissimulazione più o meno piacevole del sesso comunemente inteso, un surrogato di esperienza che è solo una consolazione, un sottoinsieme più o meno ampio dell'esperienza del reale. E anche il videogioco è così: un sottoinsieme più o meno vasto dell'esperienza reale, ovvero: arte.

 

In effetti non uso la parola "sottoinsieme" a caso. Parlo di sottoinsieme poichè l'universo videoludico è sottoinsieme del reale, ovvero è incluso in esso. Ed è per questo che uno influenza l'altro anche a console spenta. Ovvero si può vivere una parte dell' esperienza ludica anche nella realtà cosciente (ovvero, a console spenta). Ed è per questo che prima parlavo di due realtà che fluiscono (o che confluiscono?) nella stessa.



#23
fred79

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Secondo questa teoria, togliendo i film interattivi di Cage e teltale games che si basan proprio su quell'illusione, i freeroaming sarebbero la tipolgia di gioco che piu' ci illude di avere una scelta, con le molteplici missioni e sottomissioni e interazioni con i personaggi che dovrebbero incidere sull'evoluzione e sul ritmo della storia. Non sulla trama, quella e' decisa a priopri. L'unica scelta ed interazione che spetta ai videogiocatore, consiste nel decidere come affrontare questa storia gia scritta a priori. Questo e' vudeogiocare, e provare piacere, emozione ed anche coinvolgimento mentre lo si fa. Aspettarsi altro da questa forma di iintrattenimento lo trovo un azzardo e non penso che i videogames abbiano la pretesa di renderci protagonisti in tutto e per tutto. di L'interazione c'è comunque, anche tramite l'illusione della scelta, o il semplice decidere come muoversi nella proprue azioni, ed e' questo che ci porta ad apprezzare i videogames, altrimenti sarebbe molto meglio godersi un film senza nessuna interazione, che a livello puramente artistico sa esprimersi in maniera piu ampia e profonda.

#24
gugu

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poichè il videogioco è arte mi paragoni na trombata con una puttana pari pari ad una sessione videoludica?

Però cerchiamo di limitare il linguaggio.....il forum è frequentato anche da persone giovani....

Non che non sappiano set cose, però è una questione di decenza..... ;)



#25
axydraul

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oltre che di regolamento da seguire...



#26
cavalierebarbaro

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Però cerchiamo di limitare il linguaggio.....il forum è frequentato anche da persone giovani....

Non che non sappiano set cose, però è una questione di decenza..... ;)

hai ragione perdonami gugu

messaggio modificato


Modificata da cavalierebarbaro, 24 April 2014 - 10:07 PM.


#27
gugu

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hai ragione perdonami gugu

messaggio modificato

No problem; era giusto per segnalarti la cosa.... ;)



#28
cavalierebarbaro

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No problem; era giusto per segnalarti la cosa.... ;)


Ci mancherebbe altro hai fatto benissimo,sai a volte si ci lascia prendere dalla discussione senza nemmeno pensare a ciò che si scrive

#29
Cataclysm

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Infatti non capisco l'ostinazione di Cataclysm (mi si perdoni la confidenza, sono nuovo ma mi preme inserirmi) nel discernere i videogiochi tra lineari e non lineari. Il videogioco è sempre lineare poiché anche i bivi sono in fondo rette finchè restiamo nello spazio delimitato dalle possibilità del game design e dall'immaginazione del game designer.

 

 

 

L'ostinazione è data dal semplice fatto che credevo si volesse trarre qualcosa di pratico e costruttivo dalla discussione. Quindi nell'ambito della praticità, illusione o meno io suddivido i giochi lineari dai non lineari in relazione a quello che lo sviluppatore mi permette di fare anche se fosse quello che io credo di poter fare.

 

Dunque perdona la mia volontà di voler portare la discussione su qualcosa di costruttivo, se siamo qui solo per filosofeggiare allora certo è come dici tu, quand'anche vi fossero mille bivi in un gioco saranno questi sempre legati alla volontà dello sviluppatore e dunque un qualcosa di lineare a priori.

 

Ma come ti dicevo son più atto a cavare un ragno dal buco piuttosto che perdermi in simpatici farfugliamenti mentali, per questo cercavo una suddivisione più atta al videogiocatore che non al filosofo.

 

Comunque volendoli ricercare i giochi non lineari esistono, sono quelli che creano random dei codici che cambiano di continuo all'interno del gioco stesso, quindi nemmeno lo sviluppatore può averli concepiti... o meglio, ha concepito dei codici ma le infinite possibilità che questi possono creare no, mi viene in mente Minecraft ad esempio oppure un Terraria, dove il gioco cambia di continuo e nessuno è uguale all'altro.



#30
Laxys

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@Slashcash
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