Medal of Honor - Anteprima - Versione Analizzata PS3
Inviato il 11/03/2010 da Saimon Paganini
La serie Medal of Honor, dopo più di due lustri trascorsi di guardia ad un (tra)passato ormai a corto di fiato e cartucce, guarda fieramente avanti, sulla scorta di quanto fatto nel 2007 dal suo epigono e più diretto rivale, Modern Warfare. Dalla seconda guerra mondiale si passa quindi all’Afghanistan odierno, un teatro cinico, brutale e subdolo, appannaggio esclusivo della guerriglia, delle imboscate e del terrore. La morte può sopraggiungere da qualsiasi punto, infrangendo i vetri sottili di una calma che è sempre e solo apparente. E ingannevole. Il panico avvolge ogni sortita offensiva. A prescindere dal grado di esperienza dei soldati.
Tralasciando le iniezioni di design di MoH: Airborne (con il suo amore indefesso per il paracadutismo), questo Medal Of Honor segna dunque una svolta, sventolando la bandiera di un autentico nuovo inizio. Un reboot che però non dimentica le lezioni passate, posizionando come denominatore comune il realismo. Di stampo cinematografico, s’intende. Una rilettura spettacolare della realtà, più sincopata, destabilizzante e priva di tempi morti, ma che a differenza di quanto proposto dal già citato Modern Warfare non dimentica le emozioni di chi in guerra ci va davvero, di chi sta di vedetta sulla cinta che protegge il nostro modo di vivere.
Siamo volati a Londra, nel quartier generale di EA, per ammirare da vicino il restart di questa storica saga, ed il primo aspetto che i producer tengono a sottolineare è proprio questo: le azioni di questi eroi moderni sono straordinarie proprio perché sono essi stessi straordinari. Macchine da guerra efficientissime e letali. Ma pur sempre umane. La loro mentalità, le loro paure, i loro desideri rientreranno nello script finale del gioco, così come la loro mortale infallibilità sul campo.
Medal Of Honor sarà disponibile il prossimo autunno su Xbox 360, PS3 e PC.
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Medal of Honor - ANTEPRIMA (PS3)
Il ritorno di una grande serie bellica: due missioni presentate allo Showcase EASenza girarci troppo intorno, il nuovo episodio di Medal of Honor è la risposta di Electronic Arts a Call of Duty: Modern Warfare. Ed è esattamente la risposta che tutti noi videoplayer avremmo voluto sentire. Recuperando un marchio storico, con una propria identità ed un discreto numero di appassionati, EA dichiara guerra aperta all'FPS concorrente, affidando ad uno dei suoi più capaci team interni lo sviluppo di un prodotto che sia al contempo realistico e coinvolgente. Una vera e propria esperienza bellica, lontano dalla pedanteria tipica della simulazione, ma intriso di una drammaticità particolare, efficace, diretta. Un First Person Shooter che sia capace di raccontare una storia di guerra, di mettere sulla scena soldati veri, fragili, determinati. Il cammino intrapreso, previsti gli inevitabili confronti, non è fra i più semplici da percorrere. Ma per quanto abbiamo potuto vedere a Londra, invitati allo Showcase primaverile di EA, i risultati ottenuti sono di quelli esplosivi. E Medal of Honor sarà senza ombra di dubbio uno dei botti più forti ed efficaci del prossimo autunno.
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Medal of Honor - HANDS ON (PS3)
Medal of Honor guarda al presente e al futuro del gioco multiplayerMedal of Honor torna in servizio, stavolta abbandonando i teatri bellici della seconda guerra mondiale per lanciarsi a capofitto nel moderno inferno dell'Afghanistan, una bolgia afosa e piena di polvere, dove le divise si incollano alla pelle e l'aria è secca come i tappeti persiani che affollano i mercati delle vie di Kabul. EA punta molto su questo titolo che non solo rappresenterà una delle teste di serie della sua line up per il prossimo inverno, ma riporta al top uno dei brand storici su Playstation e Playstation 2 che, però, negli ultimi anni aveva perso un po' dell'antico smalto. Qui a Los Angeles, EA hanno deciso di concentrarsi sulla modalità multiplayer, curata dai DICE, gli stessi di Battlefield Bad Company 2. Per la presentazione a porte chiuse gli sviluppatori ci hanno messo a disposizione otto postazioni collegate in LAN su Xbox 360, su cui testare una mappa non disponibile nella demo dello showfloor. Durante il Playtest, durato circa venti minuti, abbiamo potuto testare un deathmatch a squadre, in cui il nostro obiettivo era conquistare alcune posizioni strategiche fondamentali e difenderle per un determinato lasso di tempo.
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Medal of Honor - HANDS ON (PS3)
Provata la beta multiplayerIn una generazione più che mai ricca di First Person Shooter non poteva certamente mancare una vecchia gloria come Medal Of Honor, che ritorna in grande stile abbracciando setting moderni (la guerra in Afghanistan) e mettendo sullo schermo inediti protagonisti: i Tier 1, corpo d’elite statunitense specializzato in missioni estreme. Dopo la presentazione e la prova durante l’Electronic Enterteinment Expo appena terminata in quel di Los Angeles è giunto il momento di un più comodo ed approfondito hands on, grazie alla beta multiplayer, disponibile per Playstation 3 e PC a partire dal 21 Giugno (fino al 17 Luglio). Per quel che riguarda la versione Xbox 360 non si sanno ancora date precise ma il dev team ha assicurato che entro questa settimana verrà anch’essa rilasciata.
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Medal of Honor - HANDS ON (XBOX 360)
Provato il multiplayer negli studi DICEMedal of Honor. Dopo il test dell’eccellente comparto single player ad opera di Danger Close, è ora il turno del multiplayer in diretta dagli studi DICE, Svezia. Il distinguo fra i due team di sviluppo e i due motori grafici utilizzati è arcinoto, e più volte sottolineato dai nostri articoli. Due sono anche i paradigmi concettuali entro cui muoversi: CoD, da una parte. Bad Company 2 dall’altra. Trovare una collocazione peculiare è impresa ardua anche per i creatori di Battlefield, come la traballante beta ha palesemente, e poco elegantemente, confessato. Proprio sugl’inghippi di quello spurio codice DICE ha poggiato la sviluppo del multiplayer, cercando di (ri)conquistare il pubblico con design di gioco solido e ben confezionato, ma nel contempo piuttosto standardizzato, e similare all’offerta stessa di Bad Company 2 (distruzione ambientale esclusa, naturalmente). Il divertimento non passa quindi dall’istrionismo tipico di CoD (che è, e rimane, un prodotto prevalentemente orientato ai massacri digitali fra amici, piuttosto che a sortite solitarie), ma da dinamiche consolidate.
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Medal of Honor - HANDS ON (XBOX 360)
Provati tre livelli in Svezia, a casa di DICEAfghanistan, brutta storia. Una ferita da cui tuttora scorgano lacrime e sangue. Una guerra logorante, inconclusa e inconcludibile, una pioggia acida di disperazione capace di bagnare i giovani ricordi del terzo millennio, che più volte l’ha additata come un nuovo e stupido Vietnam. Un Vietnam collettivo. Per tutti. Perché le storie di guerra, lì, viaggiano veloci nei decenni, sovrapponendosi, sparpagliandosi trasportate dagli echi di un vento polveroso che spazza senza tregua pianure, costoni rocciosi, picchi innevati. E la faccia di giovani soldati. Senza nome o identità, ma con un coraggio grande così. Siamo negli studi DICE, in Svezia. Greg Goodrich, Producer di Medal of Honor, rifila un’occhiata gelida alla platea di giornalisti europei presenti all’appello. Rispetto. Devozione. Verosimiglianza. Queste i termini del recinto entro cui si muove il reboot di un franchise a dir poco storico. Sulle pagine di Everyeye.it, però, l’abbiamo più volte sottolineato. Quello che emerge di nuovo, dopo la prova di tre interi livelli, è l’angoscia che permea le sequenze di gioco, occluse da un ritmo che non dà scampo al giocatore, strozzandolo con scene fortissime, brutali e crude. Il ricorso allo scripting, al predeteriminismo spettacolare, è ovviamente evidente e funge da collante tra gli spezzoni di gioco, ma laddove in Call of Duty la ricerca è tutta rivolta verso l’iconica esagerazione da blockbuster cinematografico, Medal of Honor mostra un punto di vista più intimo, più vicino a quello che succede ai professionisti della guerra. Una sorta di reportage sul campo, fatto di inquadrature ravvicinate, malsicure e traballanti, e di missioni non per superuomini, bensì per uomini che vogliono tornare a casa, una volta finito il proprio lavoro. Il senso di immedesimazione è tangibile. La curva di difficoltà insidiosa. Non è “simulazione”, quanto l’accostarsi in perfetto equilibrio tra i fuochi pirotecnici di un CoD, spegnendoli con la coperta dell’autenticità e dell’esperienza di chi, sul campo, ci va davvero. Come i Tier 1.
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Medal of Honor - RECENSIONE (XBOX 360)
Operazioni speciali a portata di pad: recensito l'FPS di EA Los AngelesNella generazione oramai consacrata ai First Person Shooter, al giocatore non resta che aspettare il “prossimo della lista” per saggiare con mano quali terreni si possono ancora esplorare in un panorama che, se ancora non ha detto tutto, ormai è molto vicino ad esaurire l'ispirazione genuina. Il primo ad apparire sugli scaffali in quest’autunno videoludico ricco di sparatorie sarà Medal Of Honor, reboot in chiave attualissima della storica serie legata al secondo conflitto mondiale. Gli sviluppatori di EA Los Angeles, in collaborazione con DICE (responsabile del multiplayer), hanno voluto intraprendere, con questa produzione, uno sviluppo di tipo leggermente diverso. Mantenendosi in costante contatto con numerosi consulenti militari pensano infatti di essere stati in grado di ricreare, dal punto di vista delle sensazioni audio-visive ed emotive, l’esperienza più realistica mai vista su console, forti anche di un setting attualissimo come l’Afghanistan. Il titolo, molto atteso sin dai primi teaser trailer, è in uscita il 15 Ottobre per Xbox 360, PC e Playstation 3.
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