Buongiorno a tutti,
mi trovo in una fase ludicamente particolare. Da un lato intendo a dedicare il mio tempo prevalentemente alla VR, dall'altro ho preso in mano la mia backlog a partire dai Libro Games fino ad arrivare ai giorni nostri.
L'avere lasciato indietro dei giochi molto affascinanti ma che per via della loro difficoltà, della lingua, o di altri fattori come i limiti di potenza del mio PC da ragazzino, mi ha lasciato con un senso di incompletezza che si è trascinato fino ad oggi. Nel momento in cui si prende in mano un gioco vecchio di 30 anni è inevitabile il risveglio di emozioni e ricordi sopiti. E' normale porsi alcune domande del tipo: era davvero così interessante quel gioco? Regge bene la prova del tempo? Oppure i miei ricordi sono perlopiù suggestioni di un ragazzino, sorte in "quella magnifica epoca"? (NB: non importa quale, se siamo vivi significa che è andata bene)
Così in poco tempo ho terminato:
- Librogame La Foresta Maledetta (The Forest of Doom) in formato digitale (Steam). Spettacolare esprienza: la strutturazione del libro gioco, la libertà di esplorazione, i disegni fantasy anni 70/80, la libertà di movimento mi hanno fatto intendere immediatamente le ragioni del fascino che provavo per questo classico. Prossimo passo: L'isola del Re Lucertola.
- Peter Jackson's King Kong: ottimo gioco abandonware, ottima grafica in 4k pompato.
- Sto giocando ad Ultima Underworld e ad Immortal, entrambi RPG dei primi anni 90 ed entrambi spaccachiappole. Questo è vero Dungeon Crawling: avanti un passo alla volta sopravvivendo e conquistando caverne, fognature, edificazioni labirintiche. Prossimo titolo sul genere, un certo Dragon Lore, in vendita su GOG.
Scrivo questo topic per raccomandare l'esperienza. E' evidente che i prodotti di qualità mantengano il loro fascino inalterato, quest'ultimo arricchito dal fattore nostalgia. Una volta configurati i controlli via Xpadder, tutti questi giochi rimangono perfettamente gradevoli, in un certo senso allineati con gli Indie moderni non fosse per alcune macchinosità nei comandi e per la difficoltà generale molto più alta. E' evidente che i giochi vecchi si sviluppavano con l'idea di porre delle barriere difficilmente sormontabili di fronte al giocatore, a differenza dei titoli di oggi che hanno un approccio pìù massivo e commerciale.
Vorrei infine rimarcare la grande soddisfazione e gratificazione che si provi nel progredire con qualcosa che viene lasciato in sospeso fin da i tempi di un'epoca per tutti magica e ricca di suggestioni: la gioventù. Di ritorno dal viaggio, si spera di portare con sè quella chiave che riapre la mente verso un tempo fatto di relativa spensieratezza, di scoperte e di speranza per il futuro; la stessa chiave che farebbe tanto comodo avere sempre con sè adesso che siamo grandi e probabilmente troppo abituati ad analizzare ogni cosa.
Modificata da VR_Shoggoth, 23 December 2020 - 12:54 PM.