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vino e birra


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Questa discussione ha avuto 53 risposte

#16
Fail Father

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Io ho smesso in un periodo in cui non stavo bene e poi non ho ripreso per scelta.
Vedo solo vantaggi in quello che ho fatto

Non rischio la patente mai.
Dopo essere stato senza per un anno non è stata una rinuncia perché non sentivo nessuna voglia di bere.
Non prendo calorie inutili.
Non ho mai mal di testa la domenica dovuta a qualche sbronza.
Non ho mai sonnolenza o sbalzi d umore.
Risparmio soldi.
Il mio fegato ringrazia.

I contro solo un paio :
rinuncio ad un po di finta felicità momentanea

Rinuncio a dei sapori che mi piacevano.


Poi vabbè la mia scelta non si limita all acool io ho cercato di eliminare dove possibile ogni sostanza inutile o dannosa.

Sigarette
Caffeina
Zucchero
Grassi
Medicine (solo se strettamente indispensabili.)

Tutto ciò nel 2007 . Ad oggi non mi sento nemmeno parente del me stesso di una volta sto di gran lunga meglio sia di fisico che di lucidità mentale

Modificata da Xmaster, 01 September 2019 - 07:23 PM.


#17
Dameth

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  • Meth da Emeth

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In realta` nessuno dei due, nel senso che in generale non mi piace particolarmente bere e mi basta veramente poco per garantirmi il mal di testa il giorno seguente...comunque non bevo vino ne` alcun derivato dell'uva, quindi per me la questione non si pone nemmeno e vado per forza di birra...



#18
Termeee

Termeee
  • Super Eye Fan

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Solo birra, che sia bionda, nera o rossa non fa differenza. Il vino non mi piace ma lo bevo forse una volta l'anno per qualche occasione speciale.



#19
Bukowski

Bukowski
  • The god of stramalacazzo

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Tutto.

#20
Kprut

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Whisky

#21
skizzo_85

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Non so se qualcuno ricorda ma ero uno dei mattatori del topic del whisky che è finito in qualche meandro (e che ora con l'arrivo della brutta stagione potrebbe essere anche rispolverato).

Prima cosa, passato il periodo adolescenziale, si beve per il piacere di gustare quello che ingurgiti, non per la botta.
Se bevete perché vi piace la sensazione di leggerezza, è inutile parlare di cosa si beve.

Io in realtà sono un semi astemio.
Cioè, non bevo birra, praticamente non bevo vino, bevo solo cocktail o liquori/spiriti molto di rado, come digestivo dopo un pasto impegnativo o semplicemente per gustare.

A proposito di quello che dicevo prima, per me tutta la famiglia dei cocktail Long Island e derivati è un po' una schifezza, ma non vi tedio.

Avendo una formazione da cocktail/spiriti, sono molto interessato al mondo dei vini "speciali".
Quali sono i vini speciali?
Spumanti, liquorosi e aromatizzati.

Penso che di fronte a una crescente diffusione del vermouth di qualità (se volete vi racconto tutta la storiella di come la Martini stava e sta uccidendo un'eccellenza italiana) e ovviamente un interesse per le bollicine che ormai è una grossa realtà, manca un pochino la cultura dei vini liquorosi, molto più presente nel resto d'Europa anche per motivi storici.
Liquorosi non vuol dire per forza di cose dolci, ci sono anche dei Marsala secchi pazzeschi e che non costano cifre folli.
Poi capisco sia una questione di gusti.

#22
Kprut

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Con quel topic sul whisky è iniziata la mia passione. Ora ho una quarantina di bottiglie....

#23
nonfatelomaipił

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Con quel topic sul whisky è iniziata la mia passione. Ora ho una quarantina di bottiglie....

Con quel topic anche altri loschi individui hanno intrapreso ormai la via dell'accumulo compulsivo....



#24
Cap

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Di quel topic ho letto la prima pagina e l'ho bollato come pericoloso per le mie pecunie e il mio fegato.

Racconta della Martini comunque, sono curioso!

Tornando IT, sia birra (pils o ipa) sia vino, soprattutto rosso e corposo.

#25
nonfatelomaipił

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A proposito di quello che dicevo prima, per me tutta la famiglia dei cocktail Long Island e derivati è un po' una schifezza, ma non vi tedio.

Avendo una formazione da cocktail/spiriti, sono molto interessato al mondo dei vini "speciali".
Quali sono i vini speciali?
Spumanti, liquorosi e aromatizzati.

Penso che di fronte a una crescente diffusione del vermouth di qualità (se volete vi racconto tutta la storiella di come la Martini stava e sta uccidendo un'eccellenza italiana) e ovviamente un interesse per le bollicine che ormai è una grossa realtà, manca un pochino la cultura dei vini liquorosi, molto più presente nel resto d'Europa anche per motivi storici.
Liquorosi non vuol dire per forza di cose dolci, ci sono anche dei Marsala secchi pazzeschi e che non costano cifre folli.
Poi capisco sia una questione di gusti.

 

Mi hai stuzzicato sul Long, sentiamo!! Ma forse é meglio se torniamo sul vecchio topic, che qui l'argomento era un altro.

 

E giá che ci siamo, ti é giá arrivato per le mani lo IOVEM di Vanzan? Quello che per magia si sta materializzando in tutti i locali senza che i proprietari manco sapessero come ha fatto a comparire nel magazzino? Noi ci abbiamo fatto un buon quarto d'ora di risate da morire, ma siamo spocchiosi whiskofili e si sa che siamo dei rompipalle: sarei invece curioso di sapere la lettura e la valutazione che ne fa chi di cocktail e ingredienti se ne intende.



#26
skizzo_85

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Faccio tre post, che sarebbero OT anche nel topic del whisky se vogliamo, poi spostate dove volete.

-Long Island Iced Tea: è un Long drink composto da parti uguali di rum bianco, vodka, gin e triple sec (solitamente cointreau), che vanno però a costituire 6 cl, come in un gin tonico ad esempio.
Succo di limone (3cl), zucchero liquido(la ricetta dice 2cl, io preferisco 1,5), shakeri tutto, top di Cola.
Solitamente i locali con grosso smercio hanno la caraffa premixata con i "bianchi" già dosati per velocizzare la preparazione.
I locali hanno anche sempre il sour mix ovvero un preparato (solitamente in polvere da diluire in acqua...) di acqua, zucchero e limone.
Se fatto con tutti i crismi è un cocktail dove l'unica cosa che si può gustare è la caramella delle giostre, tipo i delfini, non so se avete presente.
Viene solitamente ordinato in quanto la gente crede sia più alcolico di altri drink (e se fatto in modo approssimativo lo è) e ha quest'aura di "bevuta spesa bene" in discoteca.
Per quanto riguarda la storia, La leggenda parla di un drink in uso durante il periodo del proibizionismo, ma la cosa cade nel momento in cui uno sa che la vodka è arrivata in America negli anni 50.
Ovviamente c'è un ispirazione al periodo dei veri speakeasy, in cui le bevande alcoliche venivano cammuffate (qui da tè freddo) ma immaginate in un periodo in cui era difficile procurarsi alcol, avere 4 distillati diversi...
Come dicevo, il drink è stato codificato in un libro degli anni 70 ed ha avuto il suo boom negli anni 80/90 nelle feste studentesche americane.
Swappando il liquore dolce (originale all'arancia) e la soda (originale cola) esiste una famiglia di varianti, se a qualcuno interessano me le faccio venire in mente.
I più famosi sono il Miami (blu curacao e Sprite) e il japanese (Midori e limonata), ma la lista è lunga...
Long beach (triple sec e cranberry), Beverly hills (triple sec e champagne), Texas (tequila e acqua tonica), italian (amaretto e cola), California (triple sec e succo d'arancia), chinese (bols lytchee e Sprite), Georgia (Peach tree e cola), Tennessee (Jack Daniel's e cola), honeymoon (parfait Amour e champagne), poi c'è quello con la Red bull che non mi ricordo come si chiama, quello col Malibu, quello col liquore alla mela...
Il punto è che potete prendere qualsiasi liquore dolce o spirito e qualsiasi filler (mi pare ce ne sia uno con la guinness anche) e preparare il vostro intruglio Iced Tea.

#27
RyoSanada

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A pranzo un bicchiere di vino lo gradisco, mentre le birra in genere è abbinato alla pizza e in generale mi piace molto e ne assaggio tante qualità, pure artigianali  :chebello:



#28
skizzo_85

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Questione Iovem.
Mai maneggiato, da quello che ho capito è un liquore dolce a base vino con vari aromi, principali miele, zenzero e mosto, poi colorato (credo naturalmente) di viola.
Pensiero mio che devo ancora avvicinarmici, è una ruffianata.
E non voglio fare il vecchio babbione che non è aperto ai nuovi prodotti e alle tendenze, ma sono più su altri gusti.
Sfruttando la popolarità televisiva e non solo di Bruno Vanzan, la tendenza della bassa gradazione alcolica (fa 15 gradi), quella della riscoperta dei drink "colorati" che fanno un po' anni 80/90 e il fatto che alla gente piaccia bere dolce, mi sembra un po' troppo infiocchettato come prodotto.
Oltretutto non so neanche se abbia dietro un grosso distributore o se il successo sia dovuto semplicemente alle Instagram stories e a popolarità da piazzetta diciamo.
Ci fai uno spritz, lo mescoli con la tonica o si può usare come liquore dolce per fare ad esempio un sour.

#29
nonfatelomaipił

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Questione Iovem.
Mai maneggiato, da quello che ho capito è un liquore dolce a base vino con vari aromi, principali miele, zenzero e mosto, poi colorato (credo naturalmente) di viola.
Pensiero mio che devo ancora avvicinarmici, è una ruffianata.
E non voglio fare il vecchio babbione che non è aperto ai nuovi prodotti e alle tendenze, ma sono più su altri gusti.
Sfruttando la popolarità televisiva e non solo di Bruno Vanzan, la tendenza della bassa gradazione alcolica (fa 15 gradi), quella della riscoperta dei drink "colorati" che fanno un po' anni 80/90 e il fatto che alla gente piaccia bere dolce, mi sembra un po' troppo infiocchettato come prodotto.
Oltretutto non so neanche se abbia dietro un grosso distributore o se il successo sia dovuto semplicemente alle Instagram stories e a popolarità da piazzetta diciamo.
Ci fai uno spritz, lo mescoli con la tonica o si può usare come liquore dolce per fare ad esempio un sour.

Beh, ha spinto un casino sui social per la pubblicità, ma anche la distribuzione deve essere ben corazzata: non scherzavo sul fatto che sta comparendo in tutti i maggiori locali di Milano senza che i proprietari ne sapessero niente. Praticamente non so chi distribuisca nello specifico, ma viene infilato dentro in qualsiasi ordine di altra roba come "omaggio extra" e quindi se lo ritrovano tutti in cantina. Forse la cosa che manca ancora è, oltre alla distribuzione delle bottiglie, la distribuzione di un minimo di suggerimenti d'uso: che sia pensato e costruito per miscelazione facile e ruffiana è evidente, ma come usarlo devi andartelo a scoprire tu (se non sei uno che lo segue già su Instagram e Twitter).

Una cosa però posso dirla pure io: è tanto ruffiano nell'uso finale quanto imbevibile se usato nel modo sbagliato. Mi spiego: una volta miscelato correttamente dovrebbe tirare fuori un profilo piacione e puttanello da bere a litri per gli amanti del cocktail dolcione. Ma se non lo abbini ai corretti ingredienti è una roba imbevibile (sia al naso che al palato).

 

Ok, grazie della spiega: ero curioso appunto ti capire meglio cosa c'è dietro prodotti come questo o quali sono le spinte dietro la loro creazione. Se nascono dalla spinta della mixology che cerca veramente questo tipo di prodotto, oppure se strizzano l'occhio più al pubblico che cerca la scorciatoia del cocktail facilitato (tipo festa in casa dove con questo compri tre ingtredienti e sei a posto anziché dover avere frutta, bitter e ingredienti vari). Nel posto dove l'ho "provato" erano appunto sulla tua linea di pensiero, quindi la bottiglia è finita diretta nel dimenticatoio.



#30
skizzo_85

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Non penso sia un prodotto creato con l'obiettivo di sfondare a livello globale (come hanno fatto con Italicus che è un grande prodotto), quanto quello appunto di dare un'alternativa allo spritz Hugo o al Martini e tonica, principalmente.
Drink con una gradazione inferiore a quella di un prosecchino, dolci da fare spavento e "mondani".
E per me questo posizionamento nei locali è un classico, vogliono imporlo come prodotto rilevante, farsi conoscere per poi uscire in gdo a 18/20 euro a bottiglia.




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