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Lavorare per Amazon


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Questa discussione ha avuto 20 risposte

#1
Guest_Yu SuzzuneeYe

Guest_Yu SuzzuneeYe
  • Gruppo: Ospiti

Salve ragazzi, ho una domanda alla quale onestamente non so quanti di voi possano rispondere.

A breve aprirà qui in zona un nuovo magazzino Amazon, che dovrebbe portare circa 2000 posti di lavoro. Ora, io attualmente lavoro, ma il contro è che è un lavoro stagionale con quei 2-3 mesi l'anno dove sono a casa, il che in sè non è un grandissimo problema, la paga che percepisco è buona, il lavoro ha i suoi pro e contro ma tutto sommato è buono anche quello. Avevo pensato di fare domanda ad Amazon, avere un lavoro a tempo pieno, magari con contratto a tempo indeterminato ovviamente sarebbe meglio. Però...ho letto cose assolutamente terribile su Amazon. I cosiddetti picker che arrivano a fare sempre di corsa anche 30 km al giorno, monitorati da un braccialetto che vibra quando scendono al di sotto delle tempistiche calcolate, gente che si sente male e viene portata via in ambulanza o che non va al bagno per paura di uscire dai tempi stabiliti, ore settimanali che nei periodi di stress come natale o il black friday arrivano anche ad 80 ore settimanali, impossibilità di assentarsi per malattia altrimenti ti sbattono fuori...insomma, quello che potete trovare anche voi con una semplice ricerca su google.

 

Vorrei sapere se qui c'è qualcuno con esperienza diretta e se può confermare o smentire le varie informazioni che si hanno (molte cose le ho prese dagli Amazon esteri che magari funzionano diversamente da quello italiano, ma altre sono prese appunto dagli operai di Amazon.it che hanno anche scioperato varie volte per le condizioni inumane in cui lavorano).

 

Sono conscio che non è un lavoro che ti può portare alla pensione, non essendo fisicamente sostenibile nel lungo termine, ma prima di imbarcarmi in una nuova "avventura" vorrei avere qualche info in più, semplicemente perchè sai quello che lasci e non sai quello che trovi...vorrei evitare magari di lasciare il lavoro che ho per poi magari farmi una settimana in Amazon e mollare perchè non ce la faccio.



#2
autechre

autechre
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Salve ragazzi, ho una domanda alla quale onestamente non so quanti di voi possano rispondere.

A breve aprirà qui in zona un nuovo magazzino Amazon, che dovrebbe portare circa 2000 posti di lavoro. Ora, io attualmente lavoro, ma il contro è che è un lavoro stagionale con quei 2-3 mesi l'anno dove sono a casa, il che in sè non è un grandissimo problema, la paga che percepisco è buona, il lavoro ha i suoi pro e contro ma tutto sommato è buono anche quello. Avevo pensato di fare domanda ad Amazon, avere un lavoro a tempo pieno, magari con contratto a tempo indeterminato ovviamente sarebbe meglio. Però...ho letto cose assolutamente terribile su Amazon. I cosiddetti picker che arrivano a fare sempre di corsa anche 30 km al giorno, monitorati da un braccialetto che vibra quando scendono al di sotto delle tempistiche calcolate, gente che si sente male e viene portata via in ambulanza o che non va al bagno per paura di uscire dai tempi stabiliti, ore settimanali che nei periodi di stress come natale o il black friday arrivano anche ad 80 ore settimanali, impossibilità di assentarsi per malattia altrimenti ti sbattono fuori...insomma, quello che potete trovare anche voi con una semplice ricerca su google.

 

 

 

Quindi, a che pro cambiare lavoro? Forse intendi dire che lavori lontano da casa quando ci sono le stagioni?



#3
Guest_Yu SuzzuneeYe

Guest_Yu SuzzuneeYe
  • Gruppo: Ospiti

 

 

Quindi, a che pro cambiare lavoro?

:snape:

Beh, come ho detto ci sono quei 3 mesi di "buco". Anche il lavoro che faccio adesso, come penso un pò tutti in questo periodo, è sempre un terno a lotto, ogni anno non sai se ti rinnovano il contratto ecc. (essendo stagionale il contratto è sempre a tempo determinato, quindi va rifatto ad ogni stagione). Avere un qualcosa di più stabile e che magari mi faccia arrivare alla pensione sarebbe meglio, ovviamente vaglio tutte le opportunità ma dato che questa è attualmente la più "grossa" che c'è, la stavo valutando :)



#4
Fail Father

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Un mio amico ci ha lavorato 6 mesi in amazon e appena ha potuto ha cambiato lavoro. Non posso parlare perché non ho un esperienza diretta ma solo per sentito dire però il suo racconto dell esperienza conferma quello che leggi su internet. se non sei a piedi io al posto tuo farei dell altro. Vediamo però se qualcuno che ci lavora può smentire

#5
skizzo_85

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Io sono in dubbio nel pensare che ci sia un'esagerazione in queste informazioni che girano sul lavoro da Amazon.
Ovviamente se fai il magazziniere o comunque quello che materialmente fa i pacchetti e robe del genere ti fanno trottare, ma l'apertura di un punto Amazon porta molto altro lavoro.
Ho letto anche di politiche di welfare molto avanti rispetto alle PMI del nostro paese.

#6
nonfatelomaipiù

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Beh, a meno che non ci sia qua dentro qualcuno che ha già lavorato per Amazon, probabilmente non potrai mai sapere veramente come stanno le cose: fai conto che tutto quello che hai elencato è una somma di accuse e indagini provenienti da diverse nazioni, ognuna con regole sue per quanto riguarda i contratti e il lavoro.

 

Tu in questo caso andresti a lavorare in Italia, quindi a prescindere Amazon deve rispettare certe regole e non può imporre certe condizioni. Che vogliano efficienza ok, dopotutto pure se finisci in un call center vogliono che tu faccia un tot di chiamate senza tempi morti nel mezzo: il metodo alla fine è lo stesso.

 

Piuttosto valuterei una cosa diversa (sia dove ti trovi, sia in Amazon): c'è margine per salire di livello, oppure è una scatola chiusa da cui non ti muovi? Detto altrimenti: se entri e sputi sangue per i primi mesi, a costo di diventare un maratoneta, è possibile che poi ti levino dal pick e ti diano un ruolo di livello superiore, oppure rimarrai in quella posizione finché non schiatterai e verrai sostituito da uno nuovo? Perché è su quello che alla fine te la giochi. E' il metodo Bocconi: quelli attorno a te non sono colleghi, ma sono quelli che devi superare se vuoi sopravvivere. Parti a cannone, se loro ti danno un obiettivo tu ti obblighi non solo a raggiungerlo, ma a superarlo costantemente. Loro vogliono che prendi la merce e la porti alla linea di spedizione? Bene, lo fai e nel mentre osservi e suggerisci dove si può migliorare (la merce è messa male negli scaffali? Se te la mettessero in modo diverso faresti prima a riconoscerla o a prenderla? Suggerisci, proponi, e diventa un collaboratore attivo e non un semplice operatore a basso costo.

 

Alla fine non è che la situazione sia tanto diversa da molti altri ambiti professionali ben più ambiti: le società di consulenza funzionano alla stessa maniera. Entri da neo-laureato e sai che per un paio d'anni tu non avrai più una vita. Lavorare 12 ore al giorno o viaggiare dal lunedì al sabato è scontato ed è considerato il minimo accettabile. Ma se fai due anni così, se loro chiedono 12 ore e tu ci aggiungi i weekend, se ti danno un lavoro e tu vai oltre la richiesta, allora poi fai il salto, entri nei funzionari/manager e a quel punto comincia la discesa.

Mia moglie ha fatto la stessa cosa nel bancario: da neo-laureata l'hanno presa nel call center della banca, lavorava sui turni, telefonate cronometrate con un computer che misurava quanti secondi passavano dalla fine di una chiamata e la successiva, ecc.... Ha fatto due anni così, ha accettato il blocco dello stipendio per anni, ma poi si è guadagnata la posizione da supervisor e da quel momento ha cominciato a tirare il fiato e a salire di livello.

 

Parlando di condizioni: i frontalieri con la Svizzera non è che lavorano in maniera tanto diversa. Sono manodopera a basso costo per la Svizzera e l'unica cosa che conta è quanto sono produttivi. Cala un attimo e sei a casa sostituito da un altro. Però trovare lavoro è facile, ci metti poco a trovarne uno nuovo e lo stipendio svizzero ti fa dimenticare tutto.



#7
Genocide

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ecco spiegato in poche righe perchè non ho mai accettato proposte di lavoro in aziende di consulenza :sisi:



#8
Guest_Yu SuzzuneeYe

Guest_Yu SuzzuneeYe
  • Gruppo: Ospiti

Beh, a meno che non ci sia qua dentro qualcuno che ha già lavorato per Amazon, probabilmente non potrai mai sapere veramente come stanno le cose: fai conto che tutto quello che hai elencato è una somma di accuse e indagini provenienti da diverse nazioni, ognuna con regole sue per quanto riguarda i contratti e il lavoro.

 

Tu in questo caso andresti a lavorare in Italia, quindi a prescindere Amazon deve rispettare certe regole e non può imporre certe condizioni. Che vogliano efficienza ok, dopotutto pure se finisci in un call center vogliono che tu faccia un tot di chiamate senza tempi morti nel mezzo: il metodo alla fine è lo stesso.

 

Piuttosto valuterei una cosa diversa (sia dove ti trovi, sia in Amazon): c'è margine per salire di livello, oppure è una scatola chiusa da cui non ti muovi? Detto altrimenti: se entri e sputi sangue per i primi mesi, a costo di diventare un maratoneta, è possibile che poi ti levino dal pick e ti diano un ruolo di livello superiore, oppure rimarrai in quella posizione finché non schiatterai e verrai sostituito da uno nuovo? Perché è su quello che alla fine te la giochi. E' il metodo Bocconi: quelli attorno a te non sono colleghi, ma sono quelli che devi superare se vuoi sopravvivere. Parti a cannone, se loro ti danno un obiettivo tu ti obblighi non solo a raggiungerlo, ma a superarlo costantemente. Loro vogliono che prendi la merce e la porti alla linea di spedizione? Bene, lo fai e nel mentre osservi e suggerisci dove si può migliorare (la merce è messa male negli scaffali? Se te la mettessero in modo diverso faresti prima a riconoscerla o a prenderla? Suggerisci, proponi, e diventa un collaboratore attivo e non un semplice operatore a basso costo.

 

Alla fine non è che la situazione sia tanto diversa da molti altri ambiti professionali ben più ambiti: le società di consulenza funzionano alla stessa maniera. Entri da neo-laureato e sai che per un paio d'anni tu non avrai più una vita. Lavorare 12 ore al giorno o viaggiare dal lunedì al sabato è scontato ed è considerato il minimo accettabile. Ma se fai due anni così, se loro chiedono 12 ore e tu ci aggiungi i weekend, se ti danno un lavoro e tu vai oltre la richiesta, allora poi fai il salto, entri nei funzionari/manager e a quel punto comincia la discesa.

Mia moglie ha fatto la stessa cosa nel bancario: da neo-laureata l'hanno presa nel call center della banca, lavorava sui turni, telefonate cronometrate con un computer che misurava quanti secondi passavano dalla fine di una chiamata e la successiva, ecc.... Ha fatto due anni così, ha accettato il blocco dello stipendio per anni, ma poi si è guadagnata la posizione da supervisor e da quel momento ha cominciato a tirare il fiato e a salire di livello.

 

Parlando di condizioni: i frontalieri con la Svizzera non è che lavorano in maniera tanto diversa. Sono manodopera a basso costo per la Svizzera e l'unica cosa che conta è quanto sono produttivi. Cala un attimo e sei a casa sostituito da un altro. Però trovare lavoro è facile, ci metti poco a trovarne uno nuovo e lo stipendio svizzero ti fa dimenticare tutto.

Beh quello è tutto vero, ed in teoria, almeno leggendo online i commenti degli utenti esteri, avere una laurea ti garantirebbe di salire di livello, sganciarti dall'essere un semplice picker insomma.

E' anche vero però che, benchè impegnativo in modo diverso, il lavoro di Amazon pare essere solamente fisico. Se a gestire mille chiamate al giorno in un centralino puoi uscirne stressato e nervoso, a correre 30 chilometri al giorno tutti i giorni se hai magari un problema fisico rischi davvero la vita.

Io ho lavorato per vari anni in una catena di montaggio, quindi so cosa significa dover sottostare a determinati ritmi sia il giorno in cui scoppi di salute sia quando hai la febbre a 38 e mezzo ma non puoi permetterti di stare a casa, appena ho potuto ho levato le tende.

 

Poi resta anche da vedere quanta strada puoi fare, cioè quanto puoi arrivare partendo dall'essere un semplice picker per intenderci. Per questo chiedevo se c'è qualcuno con esperienza diretta qui sul forum, raccogliendo utenti da tutta Italia. Su internet non ho trovato informazioni se non da siti esteri, ho letto di scioperi in Piacenza e quindi presuppongo che le condizioni non siano piacevolissime anche lì, ma prima magari di lasciare dove sono per imbarcarmi in altro vorrei sapere appunto se ne vale la pena. Poi avendo una laurea CREDO anche che potrei provare a fare domande nel customer care, accoglienza o simili (la laurea non è economica quindi sono escluse cariche gestionali ecc).



#9
Cham

Cham
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https://www.amazon.i.../dp/B00O2KN7KE/


Sì lo so, c'è un che di fortemente tragicomico :sese:



#10
Andròn

Andròn
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Ragazzi io lavoro per Amazon.

Nel senso che il mio stipendio va a finire lí.

#11
Guest_Yu SuzzuneeYe

Guest_Yu SuzzuneeYe
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Ragazzi io lavoro per Amazon.

Nel senso che il mio stipendio va a finire lí.

Lol.



#12
Itachi

Itachi
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Comunque Amazon è un'azienda enorme, dipende pure da dove si lavora.

Qua conosco un sacco di gente che lavora negli uffici di aws di Amazon.
Dico solo che il mese scorso un giorno hanno portato tutti in un resort in montagna qui vicino con pasti (ristoranti non fast food) e attività (scii snowboard ecc) pagate per tutti e hanno speso mezzo milione di dollari in 8 ore.

#13
-LuK-

-LuK-
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Il cugino del mio collega si trova bene ad Amazon (quello vicino a Piacenza) tanto che il mio collega ha fatto più volte domanda per entrare.
Ha detto che si, bisogna lavorare... Ma anche in fabbrica è la stessa cosa...

#14
Guest_Yu SuzzuneeYe

Guest_Yu SuzzuneeYe
  • Gruppo: Ospiti

Comunque Amazon è un'azienda enorme, dipende pure da dove si lavora.

Qua conosco un sacco di gente che lavora negli uffici di aws di Amazon.
Dico solo che il mese scorso un giorno hanno portato tutti in un resort in montagna qui vicino con pasti (ristoranti non fast food) e attività (scii snowboard ecc) pagate per tutti e hanno speso mezzo milione di dollari in 8 ore.

Eh vabbè, chi lavora negli uffici ovvio abbia un trattamento diverso dagli operai, quello succede ovunque.



#15
skizzo_85

skizzo_85
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Eh vabbè, chi lavora negli uffici ovvio abbia un trattamento diverso dagli operai, quello succede ovunque.


Su questo assolutamente no.
Diciamo che mentre c'è omogeneità nel lavoro pratico (bene o male anche il "capo" lavora), il lavoro di ufficio si divide, sostanzialmente, in chi lavora e chi dice a chi lavora come farlo.
Nella mia azienda (anche complice turni, straordinari e reperibilità) sono ben pochi gli impiegati "semplici" che guadagno più dell'ultimo degli operai.




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