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Comprare libri usati da estero (USA): tasse doganali, ecc.Da venditori terzi su Amazon.com


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Questa discussione ha avuto 13 risposte

#1
Faber-Castell

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Eccomi qui a porvi un piccolo quesito privatistico:

 

avrei intenzione di comprare, da due venditori indicizzati su Amazon US, un libro (usato): è uguale nel contenuto, ma uno costa ca. 14 dollari, l'altro (a copertina rigida e ''da collezione/antiquariato'', perché autografato dall'autore) costa ca. 50 dollari.

 

Ora, per motivi che non sto qui a spiegare, mi interesserebbe di più la copia autografata (benché non indispensabile), visto che la differenza nel prezzo finale (includendo le spese di spedizione via nave dagli USA) è di ca.10-15 dollari.

 

Mi sorge però il dubbio riguardo le spese doganali/IVA che dovrò poi sostenere: invero, cercando sul web, ho trovato informazioni contrastanti in merito, chi dice che sui libri /usati) non viene applicata nessuna tassa, chi dice che - se da collezione - viene applicata una tassa per gli oggetti da collazione/antiquariato, chi dice che si paga l'IVA dai 22 euro in su e chi dai 45 euro in su, magari solo l'IVA (che in Italia pagano gli editori a monte).

 

Ho dato un'occhiata anche sul sito dell'Agenzie delle Dogane... ma il sito preposto alla consultazione dei dazi ecc. - oltre ad avere una veste grafica del 1999 - è praticamente un labirinto e una delle cose meno user-friendly che abbia mai visto, al pari di certi database di archivi storici o biblioteche (ma almeno questi son scusati, vista l'esiguità dei fondi statali di cui dispongono)...

 

Non vorrei optare per l'opzione relativamente più costosa e poi ritrovarmi un botto di tasse da pagare alla consegna, sinceramente...

 

Qualcuno ha esperienze in merito?


Modificata da Faber-Castell, 09 January 2018 - 10:46 PM.


#2
Aivirth

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Io non ho comprato libri ma di recente ho comprato un DVD dal giappone, valore circa 45€.

Mi sono ritrovato il dazio a 21€ mortacci loro  :angry:



#3
nonfatelomaipił

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In effetti è un bel macello, perchè la dogana di chiederà di produrre una dichiarazione secondo cui non intendi rivendere o utilizzare la merce a fini commerciali e poi vorrà sapere il codice doganale (taric) per classificare la merce (ma qui spero che sui libri esista un unico codice di riferimento, anche se non posso dartelo per certo).

 

Però un dubbio: sai con cosa ti spediranno il libro? Usano DHL o Fedex? Perchè se usi un corriere pensano loro a fare tutto e tu paghi solo l'extra alla consegna.

 

Riguardo i costi: qui è un casino.... i libri normali avrebbero l'Iva al 10%, ma se il libro è da collezione si applica l'IVA al 20% e c'è pure il dazio (che non so quanto sia). il problema diventa: chi determina se è da collezione o meno? Qui si va a spanne: di solito guardano il prezzo del libro e, se è nettamente superiore al valore normale di un libro, allora applicano i dazi da collezione. E nel tuo caso il valore originale della merce è nettamente superiore al prezzo base (scrivi 50$ contro 14$), quindi difficile convincerli del contrario.

 

Così a spanne, secondo me il primo libro ti arriva senza pagare niente (ne IVA ne dazi). Il secondo libro invece si becca l'IVA (20 o 22, non saprei cosa si applica in questi casi) e il dazio (che non vorrei dire una minchiata, ma credo possa essere attorno ai 6 euro come ordine di grandezza).

 

Però prendi tutto con le pinze: di sdoganamenti con corriere ne ho fatti, ma mai di libri, quindi non ho provato in prima persona come funzioni.



#4
nonfatelomaipił

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Eccomi qui a porvi un piccolo quesito privatistico:
 
avrei intenzione di comprare, da due venditori indicizzati su Amazon US, un libro (usato): è uguale nel contenuto, ma uno costa ca. 14 dollari, l'altro (a copertina rigida e ''da collezione/antiquariato'', perché autografato dall'autore) costa ca. 50 dollari.
 
Ora, per motivi che non sto qui a spiegare, mi interesserebbe di più la copia autografata (benché non indispensabile), visto che la differenza nel prezzo finale (includendo le spese di spedizione via nave dagli USA) è di ca.10-15 dollari.
 
Mi sorge però il dubbio riguardo le spese doganali/IVA che dovrò poi sostenere: invero, cercando sul web, ho trovato informazioni contrastanti in merito, chi dice che sui libri /usati) non viene applicata nessuna tassa, chi dice che - se da collezione - viene applicata una tassa per gli oggetti da collazione/antiquariato, chi dice che si paga l'IVA dai 22 euro in su e chi dai 45 euro in su, magari solo l'IVA (che in Italia pagano gli editori a monte).
 
Ho dato un'occhiata anche sul sito dell'Agenzie delle Dogane... ma il sito preposto alla consultazione dei dazi ecc. - oltre ad avere una veste grafica del 1999 - è praticamente un labirinto e una delle cose meno user-friendly che abbia mai visto, al pari di certi database di archivi storici o biblioteche (ma almeno questi son scusati, vista l'esiguità dei fondi statali di cui dispongono)...
 
Non vorrei optare per l'opzione relativamente più costosa e poi ritrovarmi un botto di tasse da pagare alla consegna, sinceramente...
 
Qualcuno ha esperienze in merito?

Ok, annulla tutto: te l'ho trovato. Dichiarando la merce come "libro" hai:
- Codice doganale 49019900 00

- Dazio: 0%

- IVA: qui non mi è chiarissimo, ma sembra quasi che tu debba pagare il 4% per l'editoria e poi il 22% come IVA normale sull'oggetto.

 

Ci arrivi così: parti da questa pagina del sito delle dogane e clicca su Consultazione.

 

Nella finestra dopo scegli Nomenclature > Taric > Indice Taric.

 

A questo punto si tratta di trovare la descrizione migliore per la tua merce: Sezione X, voce 49 (se clicchi la descrizione ti si apre una descrizione più dettagliata). Clicchi sul numero 49 e passi alla classificazione successiva. Clicca 4901 per passare all'ulteriore sotto gruppo e a questo punto secondo me l'unica opzione valida è "altro".

 

Cliccando il codice completo ti si apre una finestra ancora: scegli dal menù a sinistra la voce "misure Importazione", quindi scegli il paese d'origine (Stati Uniti). Dai Ok e ti si apre il riassunto di tutto:

- sezione Importazione: qui trovi i dazi, che sono tutti zero.

- sezione restrizioni ignorala, è per la merce con limiti di transito

- sezione Nazionali: riporta le tasse da pagare (IVA).

 

Ho il dubbio che ti facciano pagare doppia IVA perchè ho provato con altra merce e in quel caso compare sempre e solo una voce sotto le Nazionali. Secondo me paghi il 4% che solitamente paga l'editore e poi ti caricano il 22% perchè stai acquisendo un bene a prescindere dal fatto che sia un libro.

 

Quindi per il conto finale prendi il prezzo della merce + spedizione, applica il 4%, quindi alla cifra così rivalutata applica il 22% (non fare semplicemente il +26% in un colpo solo, perchè l'IVA la paghi pure sulla tassa precedente, quindi va fatta in due step).



#5
Faber-Castell

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Ok, annulla tutto: te l'ho trovato. Dichiarando la merce come "libro" hai:
- Codice doganale 49019900 00

- Dazio: 0%

- IVA: qui non mi è chiarissimo, ma sembra quasi che tu debba pagare il 4% per l'editoria e poi il 22% come IVA normale sull'oggetto.

 

Ci arrivi così: parti da questa pagina del sito delle dogane e clicca su Consultazione.

 

Nella finestra dopo scegli Nomenclature > Taric > Indice Taric.

 

A questo punto si tratta di trovare la descrizione migliore per la tua merce: Sezione X, voce 49 (se clicchi la descrizione ti si apre una descrizione più dettagliata). Clicchi sul numero 49 e passi alla classificazione successiva. Clicca 4901 per passare all'ulteriore sotto gruppo e a questo punto secondo me l'unica opzione valida è "altro".

 

Cliccando il codice completo ti si apre una finestra ancora: scegli dal menù a sinistra la voce "misure Importazione", quindi scegli il paese d'origine (Stati Uniti). Dai Ok e ti si apre il riassunto di tutto:

- sezione Importazione: qui trovi i dazi, che sono tutti zero.

- sezione restrizioni ignorala, è per la merce con limiti di transito

- sezione Nazionali: riporta le tasse da pagare (IVA).

 

Ho il dubbio che ti facciano pagare doppia IVA perchè ho provato con altra merce e in quel caso compare sempre e solo una voce sotto le Nazionali. Secondo me paghi il 4% che solitamente paga l'editore e poi ti caricano il 22% perchè stai acquisendo un bene a prescindere dal fatto che sia un libro.

 

Quindi per il conto finale prendi il prezzo della merce + spedizione, applica il 4%, quindi alla cifra così rivalutata applica il 22% (non fare semplicemente il +26% in un colpo solo, perchè l'IVA la paghi pure sulla tassa precedente, quindi va fatta in due step).

 

Ti ringrazio immensamente per queste informazioni.

Stando alle tue indicazioni, se dovessi comprare la versione autografata dovrei pagare ca. una 20ina di IVA sul totale.

C'è da dire che - se il prezzo base dell'oggetto su Amazon.com è 50 dollari, quando vado ad aprire la procedura di acquisto, nella lista riepilogativa il prezzo dell'oggetto diviene (ovviamente) 43 euro (meno dei 45,01 e più su cui, leggevo, sarebbe poi scattata l'IVA del 22%).

 

Inoltre, seguendo l'iter che mi hai gentilmente indicato, leggo:

 

1Questo capitolo non comprende:

a) le negative e positive fotografiche su supporti trasparenti (capitolo 37);

b) le carte geografiche, piante e globi, in rilievo, anche stampati (voce 9023);

c) le carte da gioco e gli altri oggetti del capitolo 95;

d) le incisioni, le stampe e litografie originali (voce 9702), i francobolli, le marche da bollo, le marche postali, le buste del primo giorno d'emissione, gli interi postali e gli oggetti analoghi della voce 9704, nonché gli oggetti di antichità aventi più di 100 anni ed altri oggetti del capitolo 97.

 

Benché sul libro che andrò ad acquistare non vi sarà la data di pubblicazione (nessuna versione del quell'opera ce l'ha, lo so dopo aver fatto una lunga ricerca bibliografica), è certo comunque che è un oggetto di inizi Novecento (e quindi ha appena superato i 100 anni - oltre al fatto che è segnato già come ''da collezione'' su Amazon.com dal venditore). Andando al cap. 97, dunque:

 

- o ricade nel 9706 (Oggetti di antichità aventi più di 100 anni), con il 10% e il 22% di IVA;

- oppure nel 9705 (Collezioni ed esemplari per collezioni di zoologia, di botanica, di mineralogia, di anatomia, o aventi interesse storico, archeologico, paleontologico, etnografico o numismatico > Altri) con solo il 10% di IVA.


Modificata da Faber-Castell, 10 January 2018 - 12:29 PM.


#6
nonfatelomaipił

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Si, il problema qui è la dimostrabilità: nel dubbio, la dogana te lo classifica come libro e applica il 4+20% (la questionde della soglia minima purtroppo non l'ho ritrovata al momento, quindi non so se sia ancora valida o meno. O se sia valida solo per le spedizioni tramite poste).

 

Dichiarando il cocide per l'antichità, devi però poter poi dimostrare che quella copia ha effettivamente 100 anni e che non sia una "riedizione" successiva fatta per sembrare più antica.

 

In sostanza alla dogana arriva l'oggetto, vedono il codice particolare e quindi è molto probabile che gli diano un'occhiata (un oggetto antico può essere fatto anche con materiali diversi da oggi, come ad esempio pellame nella copertina che rientra tra i materiali con importazione regolata). Lo aprono, vedono che è un lbro e a questo punto dipende: se è "messo male" nel senso che sembra vecchio e logoro, allora è facile che te lo richiudano, accettino la dichiarazione e lo facciano passare con l'IVA dovuta. Se invece è in ottimo stato, è probabile che mettano in dubbio i 100 anni e ti chiedano documentazione: qui dipende da cosa puoi avere in mano tu o cosa il venditore può farti avere, perché la prova deve essere certa e non solo un indizio o un'informazione generica (perchè loro devono anche filtrare frodi e similari).

 

Paradossalmente, è più semplice farlo passare come libro "moderno" piuttosto che per quello che effettivamente è: un libro è un libro e non necessita di prove per dimostrare che è tale.



#7
Guest_God MorpheuseYe

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Sfrutto il topic perchè ho una domanda simile. Allora mi sto facendo inviare dal giappone dei pacchi di dolciumi (con abbonamento mensile) del tipo di quelli che si trovano al supermercato (lunga scadenza e confezionati). Il costo è 35 dollari per pacco, compreso di spedizioni.  Se ho capito bene dovrei pagare solo l'iva? Su internet leggo questo:

 

Se la transazione è effettuata tra un commerciante e un privato:

- non si pagano dazi doganali né Iva se il valore totale del bene (costo della merce + spese di spedizione) è inferiore a 22,00 euro;
- si paga solo l’IVA se il valore totale del bene è compreso tra 22,01 euro e 150,00 euro;
- si pagano sia i dazi doganali sia l’IVA per acquisti con un valore superiore ai 150,01 euro.

 

I miei non sono da un privato, ma da uno store online. Quindi se ho capito bene in linea di massima dovrei cavarmela con la sola iva, giusto?


Modificata da God Morpheus, 10 January 2018 - 07:45 PM.


#8
nonfatelomaipił

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Sfrutto il topic perchè ho una domanda simile. Allora mi sto facendo inviare dal giappone dei pacchi di dolciumi (con abbonamento mensile) del tipo di quelli che si trovano al supermercato (lunga scadenza e confezionati). Il costo è 35 dollari per pacco, compreso di spedizioni.  Se ho capito bene dovrei pagare solo l'iva? Su internet leggo questo:

 

Se la transazione è effettuata tra un commerciante e un privato:

- non si pagano dazi doganali né Iva se il valore totale del bene (costo della merce + spese di spedizione) è inferiore a 22,00 euro;
- si paga solo l’IVA se il valore totale del bene è compreso tra 22,01 euro e 150,00 euro;
- si pagano sia i dazi doganali sia l’IVA per acquisti con un valore superiore ai 150,01 euro.

 

I miei non sono da un privato, ma da uno store online. Quindi se ho capito bene in linea di massima dovrei cavarmela con la sola iva, giusto?

Eh no, dipende dal codice doganale: non so la categoria, ma provandone qualcuno vedo sia restrizioni sull'importazione (condizioni e anche certificati da consegnare), vedo un dazio che sembrerebbe abbastanza pesante (é una formula che ha una base pari a 9% a cui si aggiungono valori in base a non so bene cosa) e poi l'Iva al 10% accompagnata da certificazione di controllo sanitario. In pratica, in dogana é un incubo. O passano senza che li notino, oppure non saprei come sbloccare una roba cosí.



#9
Guest_God MorpheuseYe

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Eh no, dipende dal codice doganale: non so la categoria, ma provandone qualcuno vedo sia restrizioni sull'importazione (condizioni e anche certificati da consegnare), vedo un dazio che sembrerebbe abbastanza pesante (é una formula che ha una base pari a 9% a cui si aggiungono valori in base a non so bene cosa) e poi l'Iva al 10% accompagnata da certificazione di controllo sanitario. In pratica, in dogana é un incubo. O passano senza che li notino, oppure non saprei come sbloccare una roba cosí.

Ma non c'è una franchigia sotto quale non si pagano i dazi? Io sapevo così una volta, almeno fino ad un paio di anni fa.

 

Anche perchè fin'ora non avevo mai pagato per cose di piccoli importi dagli usa. O è cambiata recentemente? Erano un paio di anni che non ordinavo più da fuori dell'UE.

 

Un'altra cosa ma i certificati di cui parli secondo te chi andrebbe a produrli? Il corriere che si occupa dello sdoganamento (probabilmente dovrei riceverlo da poste italiane da quello che leggo dai blogger che l'han ricevuto) o il mittente? I destinatari non possono visto che gli iscritti non sanno mai cosa contiene il pacco (sono pacchi "a sorpresa" ogni mese che solo il mittente prepara e sceglie cosa inserire).

 

Edit:

ok per quanto riguarda i dazi io ho trovato questo di poste italiane:

 

https://www.poste.it...oni-estero.html

 

 

7,5 è una bella batosta come spese di sdoganamento (le recensioni dicono che li han ricevuti tramite poste italiane). Mi sà che mi tolgo l'iscrizione. Se era solo l'iva ancora ancora valeva la pena, ma coi 7,5 euro per il solo sdoganamento diventa troppo caro per il contenuto che mi offrono. Vabhè ormai per questo è andata come andata, ma per sicurezza non me ne faccio più inviare. 7 euro e mezzo di sdoganamento delle poste sono davvero tanti se poi ci devo aggiungere l'iva. Sennò potrei optare per il box small (da 25 dollari) e dovrei essere perfino sotto i 22 euro e quindi non pagare nè spese di sdoganamento nè iva.


Modificata da God Morpheus, 10 January 2018 - 10:19 PM.


#10
nonfatelomaipił

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Ma non c'è una franchigia sotto quale non si pagano i dazi? Io sapevo così una volta, almeno fino ad un paio di anni fa.

 

Anche perchè fin'ora non avevo mai pagato per cose di piccoli importi dagli usa. O è cambiata recentemente? Erano un paio di anni che non ordinavo più da fuori dell'UE.

 

Un'altra cosa ma i certificati di cui parli secondo te chi andrebbe a produrli? Il corriere che si occupa dello sdoganamento (probabilmente dovrei riceverlo da poste italiane da quello che leggo dai blogger che l'han ricevuto) o il mittente? I destinatari non possono visto che gli iscritti non sanno mai cosa contiene il pacco (sono pacchi "a sorpresa" ogni mese che solo il mittente prepara e sceglie cosa inserire).

 

Edit:

ok per quanto riguarda i dazi io ho trovato questo di poste italiane:

 

https://www.poste.it...oni-estero.html

 

 

7,5 è una bella batosta come spese di sdoganamento (le recensioni dicono che li han ricevuti tramite poste italiane). Mi sà che mi tolgo l'iscrizione. Se era solo l'iva ancora ancora valeva la pena, ma coi 7,5 euro per il solo sdoganamento diventa troppo caro per il contenuto che mi offrono. Vabhè ormai per questo è andata come andata, ma per sicurezza non me ne faccio più inviare. 7 euro e mezzo di sdoganamento delle poste sono davvero tanti se poi ci devo aggiungere l'iva.

Si, nel caso delle poste fanno loro e applicano una quota alla cieca. Sei fortunato, che fino a qualche tempo fa arrivavi a pagare 11 euro a muzzo. Poi a seguito di proteste e risarcimenti hanno rivisto la cosa.

 

Se ti affidi a un corriere, non hai nessuno sbattimento: fanno tutto loro e ti presentano semplicemente la quota da pagare alla consegna, quindi io di solito preferisco seguire questa via. Il corriere al massimo ti chiede il tuo codice fiscale, se non l'ha messo il mittente, la dichiarazione che non userai la merce a fini commerciali e, se hanno dei dubbi, una descrizione del contenuto per capire che codice doganale usare. A parte queste piccole cose, smazzano tutto da soli.

 

La soglia minima dipende sempre dal codice doganale: vale se la merce non ha restrizioni o condizioni particolari da rispettare, altrimenti va tutto a monte e paghi a prescindere tutto.



#11
Guest_God MorpheuseYe

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La soglia minima dipende sempre dal codice doganale: vale se la merce non ha restrizioni o condizioni particolari da rispettare, altrimenti va tutto a monte e paghi a prescindere tutto.

Ah bella fregatura. Non sapevo questa cosa. Allora niente se si pagano i dazi a prescindere per questo tipo di prodotti non mi conviene proprio. Speravo che non si pagasse in nessun caso se il valore era sotto la franchigia. Mi sà che mi cancello, non mi conviene proprio.  Grazie delle risposte! :hail:

 

Spero che per i primi due pacchi che ormai ho già pagato non mi arrivi una batosta.


Modificata da God Morpheus, 10 January 2018 - 10:43 PM.


#12
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Ah bella fregatura. Non sapevo questa cosa. Allora niente se si pagano i dazi a prescindere per questo tipo di prodotti non mi conviene proprio. Speravo che non si pagasse in nessun caso se il valore era sotto la franchigia. Mi sà che mi cancello, non mi conviene proprio.  Grazie delle risposte! :hail:

 

Spero che per i primi due pacchi che ormai ho già pagato non mi arrivi una batosta.

Mah, sai, dipende tutto da come viaggiano e cosa succede: fatta la legge, trovato l'inghippo....

 

Se ad esempio vengono gestiti dalle poste e il mittente non ha dichiarato il contenuto per filo e per segno, al 99% il pacco arriva, loro guardano solo il valore, vedono che è basso e applicano la tabellina che hai trovato tu (niente dazio, al massimo qualcosa di IVA). Poi, se capita la volta che va male e la dogana pretende di aprire un pacco, probabilmente in quel caso ti toccherà pagare la tariffa piena (che poi, se leggi le eccezioni a fondo pagina, ti dicono anche che se, per qualsiasi motivo, viene aperto il pacco per ispezione, allora la quota fissa passa direttamente a 15 euro secchi, anche se poi l'esito è negativo e nessun dazio o IVA è richiesto...).

 

Con quello che stai facendo tu non ho esperienza, quindi non so se il 99,99% delle volte fila tutto liscio e al massimo ti si ferma un pacco all'anno, oppure se sono più rigorosi e ti rompono maggiormente le balle (ma, visti altri settori, qualcosa mi dice che il primo caso è quello più probabile....).

 

Guarda, fai conto che ad esempio con le bottiglie di rum/whisky/vino (dove c'è di mezzo pure un monopolio) ci sono volumi di merce spedita illegalmente enormi: tendono a essere molto più severi e attenti quando la merce arriva da fuori la UE, ma all'interno dell'Europa viaggia di tutto e di più. In quel caso la legislazione è molto più severa e i corrieri stessi rifiutano i pacchi se sanno che dentro ci sono alcolici, ma alla fine circola tutto senza problemi lo stesso: whiskysite.nl spedisce continuamente roba in Italia, viaggiando con le poste tracciate per aggirare il blocco dei corrieri e non dichiarando il contenuto del pacco. Vinatis uguale, ha pure il sito in versione Italiana per facilitare le vendite e fa la stessa cosa: non usa un corriere (che si rifiuterebbe di varcare il confine con un carico di alcolici), ma usa sostanzialmente poste private che dal loro lato arrivano solo fino al confine, spingono il pacco da questa parte e poi Bartolini lo prende e lo consegna..... nessuno chiede, nessuno si fa problemi.

Amazon stessa ti recapita a casa bottiglie di alcolici provenienti dalla Germania senza accisa statale: tanto la responsabilità per traffico di alcolici è tua che ricevi la bottiglia, quindi loro sono salvi (sei tu che dovresti preoccuparti di pagare poi l'accisa, cosa complicatissima e impossibile da fare per un privato....)

 

Quindi, io ti posso dire quale sarebbe il percorso ufficiale seguendo le norme, ma poi devi vedere tu cosa succede con i due pacchi già in viaggio e valutare: se la cosa fila liscia, allora puoi anche tenere l'abbonamento. Al massimo ti capiterà qualche volta di incappare nella dogana e dovrai scegliere se cercare di svincolare il pacco o se lasciarlo rispedire indietro.

 

Comunque, non mi ricordo in quale paese nordico (forse Norvegia?) hanno un sistema fighissimo e molto più aggiornato del nostro: ti scarichi l'applicazione delle dogane sul telefono, con quella scegli cosa vuoi far passare dalla dogana (dichiari proprio il nome dell'oggetto o della bottiglia), metti il numero di pezzi, ti esce il dovuto e paghi. Quando poi la merce arriva in dogana, gli giri la ricevuta dell'applicazione (o se sei tu in aereoporto che stai rientrando gli fai vedere direttamente il telefono) e fine: hai assolto agli obblighi, comprese le accise sugli alcolici, e quindi la merce prosegue senza problemi. Semplice, legale e pulito: non devi diventare scemo, il governo riceve i suoi dazi e tutti sono contenti.



#13
Faber-Castell

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Comunque, alla fine ho preso la vers. da collezione a 50 dollari... Se tutto va come previsto dovrei pagare 20 euro ca. di tasse.

Il pacco dovrebbe arrivare tra fine di questo mese e inizi febbraio, vi farò sapere. :D



#14
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Mi è arrivato oggi, o meglio - poiché preso in consegna da PosteItaliane, mi è arrivato direttamente l'avviso di giacenza: dovrò andare a recuperarlo in posta.

 

Oneri doganali: 16,41 euro.

 

Immagino mi abbiano applicato quel che mi dicevi:

 

Si, il problema qui è la dimostrabilità: nel dubbio, la dogana te lo classifica come libro e applica il 4+20%






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