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Per primo hanno ucciso mio padre: la recensione del film di Angelina Jolie


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Questa discussione ha avuto 15 risposte

#1
Cinematografo

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Per primo hanno ucciso mio padre: la recensione del film di Angelina Jolie
Il quarto film da regista di Angelina Jolie è anche il primo prodotto e distribuito da Netflix, dedicato alla storia insanguinata della Cambogia.
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#2
Guest_Arturo BandinieYe

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La tentazione di dargli una possibilità nonostante i (brutti) precedenti c'era tutta, specie considerando l'ottima accoglienza che ha ricevuto oltreoceano, ma da questa recensione constato che ci sono tutti gli elementi che supponevo sarebbero stati presenti.
Elementi negativi, ovviamente.
Peccato, perché così come per quello della guerra nella ex Jugoslavia (°), non avrei disdegnato un film decente sulla Cambogia.
Forse dovrebbe darsi all'ippica, anche perché stando alle sue stesse dichiarazioni sul casting degli attori e sulla presenza dell'esercito vero in scena, mi sa che anche come figura umanitaria la Jolie non è molto credibile.
(°)(meglio No man's land e Underground, sebbene quest'ultimo tratti un periodo storico diverso)

Modificata da Thomas J. Newton, 29 September 2017 - 04:20 PM.


#3
avuerre

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Perfetto, ha appena dichiarato di voler fare la regista a tempo pieno, ottimo.

#4
Unbroken

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La tua disonestà intellettuale (se così si può dire) non finisce mai di sorprendermi, Cecilia...il film è MERAVIGLIOSO, su tutti i fronti: regia, recitazione, fotografia e ovviamente l'importanza del tema trattato! Ho letto tantissime recensioni di questo film e, credimi, in una recensione più disonesta della tua non mi era mai successo di imbattermi. Ti dovresti vergognare!! Stai offendendo non solo la nostra intelligenza di spettatori del film, ma soprattutto i due milioni di cambogiani sterminati dal regime comunista di Pol Pot! Hai avuto il coraggio di scrivere: "visto e considerato il coinvolgimento personale della Ung in veste di sceneggiatrice, alcune scelte potrebbero esser state pilotate e appositamente realizzate per far felici i diretti interessati." Far felici i diretti interessati?? Lo ripeto: ti dovresti solo VERGOGNARE!!

#5
LambertoKevlar

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La tua disonestà intellettuale (se così si può dire) non finisce mai di sorprendermi, Cecilia...il film è MERAVIGLIOSO, su tutti i fronti: regia, recitazione, fotografia e ovviamente l'importanza del tema trattato! Ho letto tantissime recensioni di questo film e, credimi, in una recensione più disonesta della tua non mi era mai successo di imbattermi. Ti dovresti vergognare!! Stai offendendo non solo la nostra intelligenza di spettatori del film, ma soprattutto i due milioni di cambogiani sterminati dal regime comunista di Pol Pot! Hai avuto il coraggio di scrivere: "visto e considerato il coinvolgimento personale della Ung in veste di sceneggiatrice, alcune scelte potrebbero esser state pilotate e appositamente realizzate per far felici i diretti interessati." Far felici i diretti interessati?? Lo ripeto: ti dovresti solo VERGOGNARE!!

e tu dovresti considerare un pò di Valeriana...c'è modo e modo di esternare il proprio dissenso.Aspettati provvedimenti pesanti



#6
Guest_Arturo BandinieYe

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Perfetto, ha appena dichiarato di voler fare la regista a tempo pieno, ottimo.

Cioè, questa aveva ha dichiarato di non guardare mai film.
Dilettanti narcisisti allo sbaraglio.

PS: nel mio infinito masochismo, ho guardato su youtube il Directors Roundtable a cui ha partecipato assieme a Nolan, Linklater, Miller, Tyldum e Leigh. Ho provato un grande imbarazzo per lei.




#7
LambertoKevlar

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evidentemente avevano bisogno di piazzarci una donna e la Bigelow era in vacanza



#8
Unbroken

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Che vi è andato per traverso guardando il film?? Sentir dire tutti quei "Compagno, compagna" che svergognano i comunisti a vita?? Bannatemi pure, chi vedrà il film capirà benissimo...

#9
LambertoKevlar

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e continua... :huh:



#10
avuerre

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Hai avuto il coraggio di scrivere: "visto e considerato il coinvolgimento personale della Ung in veste di sceneggiatrice, alcune scelte potrebbero esser state pilotate e appositamente realizzate per far felici i diretti interessati." Far felici i diretti interessati?? Lo ripeto: ti dovresti solo VERGOGNARE!!


Caro/cara Unbroken, come giustamente ti stanno facendo notare i moderatori calmiamoci un secondo. Ti voglio rassicurare sul fatto che per "diretti interessati" Cecilia intendeva la Ung, di certo non le vittime o il popolo cambogiano. Per assecondare la scrittrice magari alcune scelte cinematografiche sono state prese in modo forzato oppure alla leggera, questo è il significato della frase, quindi piano con l'indignazione. Per il resto Cecilia è una redattrice con molta esperienza sulle spalle, ha esposto la sua opinione e il suo gusto. Esprimere un parere contrario è legittimo, basta che lo si faccia sempre con calma e buon senso.

Modificata da Deatheater785, 29 September 2017 - 06:17 PM.


#11
avuerre

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PS: nel mio infinito masochismo, ho guardato su youtube il Directors Roundtable a cui ha partecipato assieme a Nolan, Linklater, Miller, Tyldum e Leigh. Ho provato un grande imbarazzo per lei.


Certo che coraggio farla sedere a quella round table ahahah con tutto il bene del mondo eh

Modificata da Deatheater785, 29 September 2017 - 06:27 PM.


#12
Guest_Arturo BandinieYe

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Certo che coraggio farla sedere a quella round table ahahah con tutto il bene del mondo eh

Due possibilità:
1- ha pagato;
2- le vogliono male.

#13
avuerre

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Due possibilità:
1- ha pagato;
2- le vogliono male.


Ovviamente a Hollywood hanno una grande opinione di lei, inoltre è sempre coinvolta in azioni umanitarie, non a caso l'aiutano sempre quando ha da girare dei film. È considerata abbastanza intoccabile, sono disposti a chiudere anche due occhi pur di darle una mano. Anche questa storia della regia a tempo pieno... penso che lei la senta come una vocazione, sicuramente userà il mestiere per aiutare gli altri o raccontare storie di persone e popoli in difficoltà, non certo per confezionare blockbuster. Tocca rispettarla, poi i film si possono vedere o meno.

#14
Cecilia Strazza

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La tua disonestà intellettuale (se così si può dire) non finisce mai di sorprendermi, Cecilia...il film è MERAVIGLIOSO, su tutti i fronti: regia, recitazione, fotografia e ovviamente l'importanza del tema trattato! Ho letto tantissime recensioni di questo film e, credimi, in una recensione più disonesta della tua non mi era mai successo di imbattermi. Ti dovresti vergognare!! Stai offendendo non solo la nostra intelligenza di spettatori del film, ma soprattutto i due milioni di cambogiani sterminati dal regime comunista di Pol Pot! Hai avuto il coraggio di scrivere: "visto e considerato il coinvolgimento personale della Ung in veste di sceneggiatrice, alcune scelte potrebbero esser state pilotate e appositamente realizzate per far felici i diretti interessati." Far felici i diretti interessati?? Lo ripeto: ti dovresti solo VERGOGNARE!!

Caro/a Unbroken, uno dei piaceri del cinema e dell'arte in generale è poterne discuterne con chi ha opinioni contrarie dalle tue. Pertanto, anche se la recensione che ho scritto è il risultato di un'analisi critica e non la semplice espressione di un parere, spero di aver spiegato chiaramente i motivi della mia stroncatura e che si possa parlarne con tranquillità. Mi dispiace leggere fra le tue righe questo tono violento, credo non sia necessario, quindi di seguito proverò a rispondere perché amo la discussione, il dialogo e il confronto sereno.

La mia critica è rivolta esclusivamente all'opera e offendere la tua/vostra intelligenza non era proprio mia intenzione. Come non penso di aver danneggiato il popolo cambogiano, anzi, ho colto l'occasione per documentarmi e conoscere quanto più possibile sulla storia del paese. Ripeto che ciò che hai letto è la pura analisi del film, e nient'altro, non c'è politica nelle mie parole ma solo un giudizio complessivo su quanto visto (e qui interviene la mia esperienza ma anche il gusto, che non può essere uguale a tutti). Mi è capitato di leggere recensioni positive e altre negative, succede.

Ultimo appunto, sulla frase che hai sottolineato dicendo di vergognarmi: nell'industria cinematografica è logico e molto frequente che quando il soggetto direttamente interessato - in questo caso l'autrice del romanzo che ha vissuto in prima persona le vicende - viene coinvolto nel progetto, il suo sguardo, la sua opinione, la sua impronta emotiva avranno la meglio sul resto. Ti potrei citare mille altri casi simili. Personalmente non amo questo tipo di operazioni, non perché non le trovi sincere, ma perché sembrano mettere da parte la visione dell'autore in favore della semplice cronaca. Tutto qui.



#15
Guest_Arturo BandinieYe

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Ovviamente a Hollywood hanno una grande opinione di lei, inoltre è sempre coinvolta in azioni umanitarie, non a caso l'aiutano sempre quando ha da girare dei film. È considerata abbastanza intoccabile, sono disposti a chiudere anche due occhi pur di darle una mano. Anche questa storia della regia a tempo pieno... penso che lei la senta come una vocazione, sicuramente userà il mestiere per aiutare gli altri o raccontare storie di persone e popoli in difficoltà, non certo per confezionare blockbuster. Tocca rispettarla, poi i film si possono vedere o meno.

Guarda, al di là delle questioni che possono sembrare appartenere alla sfera del gossip, credo che la sua intoccabilità sia durata fino a che è rimasta con Brad Pitt. Le accuse di abuso sui figli, poi fortunatamente cadute, che ha lanciato nei riguardi dell'ex marito, secondo me hanno minato pesantemente la sua "credibilità" nell'industria. Per non parlare delle famose email di Scott Rudin che esprimeva pareri tutt'altro che positivi su di lei.
Infine credo che quella che tu chiami "vocazione" verso le questioni umanitarie, sia più che altro vocazione narcisistica, quella di chi è molto concentrato a spingere una certa immagine di sé. Filantropia fine a se stessa, fatta per compiacere l'ego di persone che in gergo vengono definite "White saviours".
E credo che questa impressione che ho da anni sia stata confermata proprio dagli episodi di abuso in fase di casting e dell'uso dell'esercito nelle riprese del film, esercito che, vorrei ricordare, è parte di uno stato e di un governo ancora profondamente corrotto ed è costituito in gran parte da militari ex Khmer Rouge. Il fatto che lei fosse inconsapevole del fatto che le sue azioni fossero degli abusi, mi fa capire che quello della novella Madre Teresa è solo un personaggio tra i tanti che ha interpretato.
Apprezzo forse la sua costanza nel spigere il suo personaggio pubblico, nulla più.

PS: nel caso magari ti fosse sfuggito, perché in Italia non ha avuto una grossa eco, ti lascio questo link https://www.thecut.c...odian-army.html

Modificata da Thomas J. Newton, 29 September 2017 - 06:57 PM.





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