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Lavoro Italia-Germania- il Dubbio infinito


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Questa discussione ha avuto 41 risposte

#16
Onikirimaru

Onikirimaru
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 Purtroppo in Italia non è detto che finisca così.  Lo dico per esperienza personale. Io 4 anni suonati all'estero, fra australia, gran bretagna (ed in queste due pure lavorando per svariati mesi) e cina (e oltre a questi svariati mesi di lavoro fatti in italia prima di andare all'estero), e ti assicuro che al mio rientro in italia mi sono sentito dire: "possiamo offrirti solo lo stage a 400 euro al mese", oppure perfino proposte coi voucher o alcuni addirittura a nero (che io rifiutavo sempre) come se fosse una cosa normale.

 

Io da quando sono tornato in italia, mi sono sistemato dal punto di vista  lavorativo e anche economico (nel senso di mettermi qualcosa da parte con quello che guadagno col lavoro), solo perchè lavoro in proprio (con p. iva) da remoto con clienti quasi tutti esteri (italiani praticamente una minoranza e li seleziono MOLTO accuratamente quelli italiani). Come lavoro dipendente erano tutte offerte di lavoro ridicole o colloqui assurdi, se non proprio il nulla. Per questo ti dico di valutare prima di tornare, se poi ti dovrai trovare un lavoro da dipendente qui, potrebbe essere molto difficile trovarlo.

 

Cercando come dipendente presso aziende italiane (incluse aziende che gestiscono clienti esteri) fino ad un anno e mezzo fa, mi ritrovavo spesso con offerte ridicole nonostante laurea ed anni di esperienza all'estero.  Poi chiaramente dipende dal settore lavorativo, ma il fatto di aver compiuto esperienza all'estero da solo non garantisce molto sul versante del trovare lavoro dipendente "decente" in italia. Sì, certamente aiuta a spuntarla su altri candidati, ma spesso finisci sempre a ritrovarti comunque con offerte di stage o di lavoro ridicole o pagate da fame. Ed io sono in una medio-grossa città del nord, non oso immaginare in città più piccole o più povere del sud.

 

 

 

Comunque anch' io mi trovavo benissimo in Australia. ho una nostalgia, se solo riuscissi ad ottenere il visto, subito ci tornerei.

 

Per quanto riguarda il fatto di tornare in italia: io l'ho fatto ad esempio di tornare in italia dopo essere stato all'estero per tanti anni, però se cerchi come lavoro dipendente preparati ad offerte ridicole o colloqui fasulli/ridicoli per il 90%. Ho anche amici che ormai saltano da stage a stage o tra lavoretti occasionali a chiamata brevissimi (di tipo 1 o 2 mesi) alternandoli a periodi di disoccupazione lunghi anni.  Quindi pensaci bene e valuta. Se sei intenzionato a cercare lavoro da dipendente, la situazione non è molto rosea per molti settori lavorativi. 

 

Perchè da dipendente in italia poi spesso offrono condizioni o contratti disastrosi.

Si, la situazione in italia ovviamente non e' delle migliori ma penso che dipenda molto anche dal settore, dal tipo di esperienza che si ha e dal cosa hai ricavato dall'esperienza fatta all'estero.

 

Ti faccio un esempio molto semplice: magari un tizio e' andato in un paese non anglofono, magari ha lavorato tutto il tempo ma ha fatto lavori diversi e slegati fra di loro, magari non ha imparato la lingua e non ha allacciato contatti professionali. Poi torna in italia e cerca lavoro, ovviamente l'azienda valutera' il suo curriculum in un certo modo.

 

Poi magari arriva un tizio che e' stato all'estero, ha lavorato tutto il tempo nello stesso settore, ha imparato la lingua e ha allacciato rapporti professionali importanti.

 

Le due esperienze magari possono essere simili da un certo punto di vista, ma per un'azienda il secondo profilo e' decisamente piu' interessante del primo.

Ovviamente parlo di aziende di un certo tipo, non di quelle medio-piccole a conduzione familiare.

 

Detto questo capisco benissimo l'autore del post, certe sensazioni di familiarita' le si hanno solamente a casa propria.

O anche solamente esprimersi nella propria lingua madre invece che nella seconda o terza lingua.

 

Per questo anche io ho deciso di tornare in italia entro un anno/un anno e mezzo. E cercare nel proprio settore di competenza. Ma di base sono ottimista (e forse un po' ingenuo hahaha) :eheh:


Modificata da Onikirimaru, 18 August 2017 - 02:42 AM.


#17
Andṛn

Andṛn
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Ciao, io ti sconsiglio di tornate in italia, soprattutto se i tuoi hanno problemi economici. Lavora di più, guadagna di più, aiuta i tuoi economicamente, studia il tedesco. Lascia perdere il paese, il bar, gli amici, certo la Germania non aiuta, ma tutto sommato è un buon posto per farsi una famiglia.

#18
Guest_God MorpheuseYe

Guest_God MorpheuseYe
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Si, la situazione in italia ovviamente non e' delle migliori ma penso che dipenda molto anche dal settore, dal tipo di esperienza che si ha e dal cosa hai ricavato dall'esperienza fatta all'estero.

 

Ti faccio un esempio molto semplice: magari un tizio e' andato in un paese non anglofono, magari ha lavorato tutto il tempo ma ha fatto lavori diversi e slegati fra di loro, magari non ha imparato la lingua e non ha allacciato contatti professionali. Poi torna in italia e cerca lavoro, ovviamente l'azienda valutera' il suo curriculum in un certo modo.

 

Poi magari arriva un tizio che e' stato all'estero, ha lavorato tutto il tempo nello stesso settore, ha imparato la lingua e ha allacciato rapporti professionali importanti.

 

Le due esperienze magari possono essere simili da un certo punto di vista, ma per un'azienda il secondo profilo e' decisamente piu' interessante del primo.

Ovviamente parlo di aziende di un certo tipo, non di quelle medio-piccole a conduzione familiare.

 

Detto questo capisco benissimo l'autore del post, certe sensazioni di familiarita' le si hanno solamente a casa propria.

O anche solamente esprimersi nella propria lingua madre invece che nella seconda o terza lingua.

 

Per questo anche io ho deciso di tornare in italia entro un anno/un anno e mezzo. E cercare nel proprio settore di competenza. Ma di base sono ottimista (e forse un po' ingenuo hahaha) :eheh:

 

Guarda, chiaramente ognuno fa le proprie scelte, io pure me ne sono tornato in Italia dopo anni all'estero però avevo una situaizone diversa, potevo permettermi di restare disoccupato anche per lunghi periodi.  Sono d'accordo che sia assolutamente vero che avere esperienze all'estero coerenti col proprio profilo ti aiuti a spuntarla su altri candidati, ma purtroppo ti assicuro che non garantiscono affatto retribuzioni decenti o contratti seri in Italia.

 

Io sono tornato perchè avevo una casa dove poter stare per i fatti miei, i miei mi potevano mantenere nel caso fossi rimasto disoccupato e quindi effettivamente poter risparmiare sull'affitto è un grosso vantaggio, ma i primi mesi sono stati MOLTO drammatici cercando lavoro dipendente, non potevo manco permettermi di mangiare fuori al ristorante una volta al mese (e stessa cosa per qualsiasi svago). Poi mi sono messo in proprio e le cose hanno iniziato a girare dal verso giusto, ma solo perchè lavoro con clienti esteri. Se fossi alla ricerca di lavoro dipendente con aziende italiane, sarei a posto :gad2: , starei ancora a fare la fame a 400 euro al mese o fare 2-3 mesi di lavoro seguiti da 6 mesi-1 anno di disoccupazione se va bene.

 

Non c'è solo il mio esempio, ho anche un paio di amici che come hanno fatto tutte esperienze professionali serie ed al loro ritorno in italia, il massimo che gli offrono sono contratti ridicoli, magari di pochi mesi o pagati cifre ridicole. Io sono rimasto shocckato al mio ritorno. Bene o male 2-3 anni di lavoro (e non dico lavori a caso, ma assolutamente coerenti col mio profilo) con laurea, certificazione google adwords e così via, e mi sono sentito dire tranquillamente voucher o stage a 400 euro al mese, o alcune delle più piccole hanno perfino avuto il coraggio di propormi lavori a nero. E parlo pure io di aziende grosse (non multinazionali ma comunque non certamente a conduzione familiare), eppure in italia cercano di andare sempre al ribasso sia come salario sia come contratti ridicoli senza alcuna garanzia. E' ridicolo offrire stage a 400 euro al mese o contratti da pochi mesi (senza alcuna garanzia di restare) a gente con certificazioni, lauree e/o mesi di esperienza. Ho un amico che è stato un anno in cina (dopo la laurea in lingue), parla cinese bene ed ha alcune esperienze lavorative pregresse, ed in Italia era stato costretto a fare corso + stage con rimborso per le sole ore di stage a 3 euro l'ora per 6 mesi scarsi (questo corso l'ha fatto insieme a me tra l'altro; questo era subito prima che io mi aprissi partita iva), visto che lavori seri non li trovava. Ovviamente alla fine dello stage l'azienda mica assume, ma si prende semplicemente un'altro stagista a 3 euro l'ora. Un'altro che ha fatto il suddetto corso, dalla sua azienda è stato costretto ad aiutare a selezionare lo stagista che l'avrebbe sostituito (alla fine dei suoi 6 mesi) per 3 euro l'ora; praticamente oltre al danno anche la beffa.

 

 

Poi chiaramente capisco il voler lasciare un certo paese perchè non ci si trova bene; anch'io mi trovavo malissimo in UK (clima su tutto, cultura dell'ubriachezza per sballarsi la sera, alloggi ridicoli, criminalità abnorme sperimentata di persona purtroppo sulla mia pelle) e me ne sono voluto tornare e l'ho fatto, ma in quel momento in cui ho lasciato non avevo più un lavoro. Però da quel che capisco all'OP comunque gli fanno molto comodi i soldi e la situazione economica dei suoi genitori non è delle migliori da quello che si capisce sul post originale. Lasciare un posto fisso ben pagato, per rischiare di finire disoccupato o dovendo lavorare il doppio delle ore per magari metà dello stipendio (se gli va bene) non è il massimo secondo me.

 

Anche la cosa degli amici, il bar ed il paese, sinceramente lo si può risolvere andando magari in qualche paese con uno stile di vita più "mediterraneo" ed imparando molto bene la lingua locale. All'estero è abbastanza normale anche assumere dopo colloqui via skype (anch'io sono stato assunto così una volta), quindi si potrebbe tranquillamente cercare nel frattempo per altri paesi europei.  Magari potrebbe cercare di restare in germania per un po', nel mentre si impara una lingua e cerca lavoro in aziende situate in altri paesi europei (magari mediterranei) facendo colloqui via skype. Tornare in italia senza manco un'offerta alla mano mi pare abbastanza rischioso se quei soldi gli sono necessari per vivere (visto che poi parlava addirittura di spedirli ai suoi genitori negli ultimi anni). 

 

Poi dipende dal settore chiaramente; magari in settori diversi l'Italia è messa in una situazione migliore come contratti di lavoro, ma io personalmente ci credo poco.

 

Anch'io prima di tornare in Italia, ero super ottimista e mi dicevo, ma con tutta l'esperienza all'estero vuoi che non mi offrano contratti "decenti"; invece non è andata così. Stessi "contratti" da vergogna.


Modificata da God Morpheus, 18 August 2017 - 12:33 PM.


#19
Beastly_Zero

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Sinceramente non so più neanche cosa pensare, ogni 30 minuti ho un cambio d'idea sia da una parte che dell'altra,

 

mi dico si mi va bene lo stesso lavorare 8-9 ore, stipendio che prendo ora ma basta stare nella mia terra con la mia aria e la mia famiglia,

 

poi mi dico cavolo ho un lavoro dove ho un sacco di tempo libero, ferie di quasi un mese da poter distribuire quasi dove voglio durante l'anno, poi magari in futuro se cambio testa posso anche cercare un altro dove ti pagano il doppio di ora facendo a giornata, 

 

e via cosi, so 3 mesi che vado avanti, i miei comunque per il momento non hanno bisogno dei miei soldi, logicamente se ne avessi tanti io farebbero molto comodo anche a loro, mi sono inglobato mentalmente, prima uscivo ogni week-end, il sabato uscivo e tornavo alle 5 di mattina, adesso invece non ne ho più le forze mentali non perchè non so divertirmi, ma perchè cio in testa sta cosa, e il timore del lavoro in italia mi blocca, 

a questo punto farei passare un po di tempo giusto per svuotarmi un po, cosi da capire se davvero voglio tornare, nella vita bisogna fare i sacrifici, ma io non so quanto reggo qui da solo.

 

Soprattutto non so quanto le aziende italiane investano su un 30 enne, cioè, vorrei capire fino a che età sei considerato da "formazione".

 

ps: starei seriamente pensando di fare un corso online di qualcosa che mi renda sicuro tornare in Italia, programmatore ecc, devo solo capire qual'è precisamente il migliore in termini di sicurezza,

oppure vado li e faccio il corso di mulettista.

 

n.b.= iniziare da zero in un altro paese estero non ne ho la forza sinceramente, almeno ora.


Modificata da Beastly-Zero, 18 August 2017 - 11:38 AM.


#20
DOMO KUN

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ps: starei seriamente pensando di fare un corso online di qualcosa che mi renda sicuro tornare in Italia, programmatore ecc, devo solo capire qual'è precisamente il migliore in termini di sicurezza,
oppure vado li e faccio il corso di mulettista.


Ho fatto il corso da mulettista l'anno scorso: indovina quante proposte mi sono arrivate ? :asd:
Se vuoi studiare qualcosa che sia richiesto, dai un'occhiata per diventare programmatore macchine cnc :sisi:

#21
Beastly_Zero

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Ho fatto il corso da mulettista l'anno scorso: indovina quante proposte mi sono arrivate ? :asd:
Se vuoi studiare qualcosa che sia richiesto, dai un'occhiata per diventare programmatore macchine cnc :sisi:

Addirittura? scusa dove vivi te?

e tramite cosa hai cercato lavoro? a me dicono che i mulettisti sono ricercati.



#22
birdack81

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Sinceramente non so più neanche cosa pensare, ogni 30 minuti ho un cambio d'idea sia da una parte che dell'altra,

 

mi dico si mi va bene lo stesso lavorare 8-9 ore, stipendio che prendo ora ma basta stare nella mia terra con la mia aria e la mia famiglia,

 

poi mi dico cavolo ho un lavoro dove ho un sacco di tempo libero, ferie di quasi un mese da poter distribuire quasi dove voglio durante l'anno, poi magari in futuro se cambio testa posso anche cercare un altro dove ti pagano il doppio di ora facendo a giornata, 

 

e via cosi, so 3 mesi che vado avanti, i miei comunque per il momento non hanno bisogno dei miei soldi, logicamente se ne avessi tanti io farebbero molto comodo anche a loro, mi sono inglobato mentalmente, prima uscivo ogni week-end, il sabato uscivo e tornavo alle 5 di mattina, adesso invece non ne ho più le forze mentali non perchè non so divertirmi, ma perchè cio in testa sta cosa, e il timore del lavoro in italia mi blocca, 

a questo punto farei passare un po di tempo giusto per svuotarmi un po, cosi da capire se davvero voglio tornare, nella vita bisogna fare i sacrifici, ma io non so quanto reggo qui da solo.

 

Soprattutto non so quanto le aziende italiane investano su un 30 enne, cioè, vorrei capire fino a che età sei considerato da "formazione".

 

ps: starei seriamente pensando di fare un corso online di qualcosa che mi renda sicuro tornare in Italia, programmatore ecc, devo solo capire qual'è precisamente il migliore in termini di sicurezza,

oppure vado li e faccio il corso di mulettista.

 

n.b.= iniziare da zero in un altro paese estero non ne ho la forza sinceramente, almeno ora.

 

Prima di tutto, ti capisco.

 

Ho la tua stessa esperienza, sia positiva sia negativa. Ti racconto un po' la mia storia per farti capire che non sei solo.

 

Mi sono laureato in fisica a Torino nel 2005, ho iniziato a lavorare dopo pochi mesi ad Agrate (Milano), tempo indeterminato in azienda solida e mi trovavo bene. Tornavo da fidanzata, famiglia e amici tutti i weekend, ma erano solo 1 ora e mezza, quindi ok.

Ho lasciato tutto perche' volevo provare a fare un dottorato di ricerca all'estero, mi prendono in Olanda e vado. Lascio fidanzata, famiglia e amici in Italia e parto. Progetto pessimo, non mi prende e non mi trovo bene nel gruppo e con il capo. L'ambiente non e' neanche male, ma non parlo la lingua e non voglio impararla. Lascio tutto dopo un anno e torno in Italia perche' non ce la facevo piu'.

Cerco altro e trovo un dottorato in Svizzera, piu' vicino a casa e su un progetto che mi interessa di piu'. Accetto e riparto di nuovo. Stavolta va meglio, la mia fidanzata mi raggiunge e si sposta a 200km dopo pochi mesi avendo trovato lavoro anche lei qui in Svizzera. Finito il dottorato ci ho messo quasi 2 anni a trovare un lavoro qui ma adesso va bene e non tornei in Italia.

 

Questo per dire che capisco bene cosa voglia dire essere depressi in un paese straniero e la voglia di tornare. E per questo quello che sto per dirti potrebbe non essere quello che vorresti sentire...

Secondo me dovresti darti degli obiettivi a breve, medio e lungo termine. Baby steps.

 

A lungo termine: tornare in Italia o no? Datti un anno per decidere se tornare o meno. Fissa una data. Diciamo agosto 2018. Se per quella data non hai cambiato idea allora comincia le pratiche (affitto, chiusura conti, etc) per tornare dai tuoi. Ma nel frattempo non trascinarti passivamente, diventa padrone del tuo tempo e della tua vita e datti una scossa.

Fissati degli obiettivi di medio termine (3-6 mesi): imparare il tedesco a un livello decente e allargare il giro di conoscenze. Trova un corso intensivo che parta dal livello A1 e poniti come target di arrivare almeno al B1 nel giro di 6 mesi: non e' facile ma e' fattibile, i corsi intensivi sono di circa 2 mesi per ogni modulo -> A1-A2-B1 e sono certo che ce ne sono. Altro obiettivo di medio termine: informati se c'e' un circolo di italiani dove vivi, facci un giro e cerca di inserirti nelle attivita' che organizzano per allargare il tuo giro di conoscenze e passare del tempo non sempre solo. Questo puo' anche aiutarti nel trovare altri corsi, cose da fare e farti sentire meno solo...

E per finire, fai qualcosa nel breve termine (2 settimane-1 mese): sei libero meta' della giornata, quando non cerchi/frequenti il corso di tedesco o non sei al circolo, gira la tua citta' e impara a conoscerla. Hai la macchina? Prendi la cartina e gira nei dintorni per scoprire posti nuovi per cercare di sentirti un po' piu' a casa. Non hai la macchina? Compra una bici e fai lo stesso. Anzi pure meglio, visto che la bici permette di "conoscere" ancora meglio un posto.

 

 

Di nuovo, non sei il solo a passare questa fase, ma non lasciare che sia la malinconia o la solitudine a scegliere per te. Fai il possibile per renderti conto se la scelta di tornare sia veramente cio' che vuoi prima di farla. Perche' fai sempre in tempo a tornare in Italia, ma potresti pentirtene a lungo dopo. Il mio consiglio finale e' di dare a te stesso il tempo e la possibilita' di decidere quale sia veramente la scelta giusta per te, ma senza mentire a te stesso e truccare la scelta prima ancora di averla fatta...

 

In bocca al lupo.



#23
Beastly_Zero

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cut

Grazie mille,

mi servirà tempo per riflettere su questo post, anche perchè è quasi tutto giusto e vero, sono molto socievole ma ci sono periodi che sono tutto il contrario, devo capire, devo dannatamente capire cosa voglio,

da una parte non vorrei essere mai partito, preferivo quella "fame" ma vicino a persone a cui voglio bene che tutto questo, lo so è paradossale, dannato me e alla mia sensibilità, speriamo di passarla.



#24
lordkratos91

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in un certo senso ti sei già risposto da solo. puoi sfruttare un po' di ferie per tornare in italia, stare con i tuoi, sondare i dintorni, e schiarirti le idee..



#25
Beastly_Zero

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Alla fine avevo la testa veramente troppo pesante e mi sono stufato di stressarmi, quindi ho deciso di alleggerirmi "il carico" mentale e aspettare, senza avere fretta, devo dire la verità, un po di fretta mentale ce l'ho, alla fine mi dico "tanto cosa faccio passare mesi in più? o me ne vado o resto" però alla fine penso che ho bisogno di tempo, non ho una decisione definitiva e mi odio per questo, vorrei avere ancora più coraggio e osare di più senza pensarci troppo;

 

ma è veramente dura la situazione rispetto a cosa ho qui e cosa avrei li.

 

Ho i miei dubbi, ma spero che arriverò al punto che mi si accende la lampadina e finalmente avrò conferma di ciò che vorrò fare.



#26
birdack81

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Come ti ho detto, piccoli passi.

 

Non puoi risolvere un problema di questo genere tutto in un colpo. Piccoli obiettivi a breve termine, per riprendere a fare qualcosa. Quando sei piu' tranquillo e meno depresso, allora puoi pensare di decidere.



#27
Beastly_Zero

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Come ti ho detto, piccoli passi.

 

Non puoi risolvere un problema di questo genere tutto in un colpo. Piccoli obiettivi a breve termine, per riprendere a fare qualcosa. Quando sei piu' tranquillo e meno depresso, allora puoi pensare di decidere.

avessi 27 anni sarei MOLTO più tranquillo, farei passare anche 2 anni rilassato e aspetterei la conferma mentale, ma avendone 30 a febbraio ho più timore visto che in Italia ci giocano su ste cose e sono veramente meschini,

possono tranquillamente pensare "e ma sto qua è già arrivato a 31 anni, preferisco assumere il 26 enne cosi si forma meglio e via".



#28
littlewing

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avessi 27 anni sarei MOLTO più tranquillo, farei passare anche 2 anni rilassato e aspetterei la conferma mentale, ma avendone 30 a febbraio ho più timore visto che in Italia ci giocano su ste cose e sono veramente meschini,
possono tranquillamente pensare "e ma sto qua è già arrivato a 31 anni, preferisco assumere il 26 enne cosi si forma meglio e via".


Non esagerare però, da come scrivi, se non avessi specificato l'età, avrei creduto che avessi cinquant'anni!!! XD
E poi che senso ha "piangersi addosso" per ciò che è stato o, come in questo caso, per l'età? L'età è quella, ciò che è fatto è fatto, puoi sempre cambiare. Io ho diversi anni più di te e sto cambiando lavoro (in realtà il lavoro è simile, la sede è diversa, ma ora è lungo da spiegare) rimettendomi per molti versi in gioco. Si può fare, basta volerlo.
Comunque, come ti ha detto Bird, certe decisioni vanno ponderate con una certa serenità mentale. Non devi adagiarti e far passare anni "inutilmente", ma non devi neppure essere troppo avventato, visto che si tratta di scelte importanti. Poi se la certezza assoluta (relativamente alla tua convinzione) è ciò che cerchi, ti auguro di raggiungerla, ma sappi che potrebbe non essere così facile: ogni cambiamento, anche quando si è molto motivati e convinti, porta con se', inevitabilmente, una certa dose di incertezza.

#29
Beastly_Zero

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Non esagerare però, da come scrivi, se non avessi specificato l'età, avrei creduto che avessi cinquant'anni!!! XD
E poi che senso ha "piangersi addosso" per ciò che è stato o, come in questo caso, per l'età? L'età è quella, ciò che è fatto è fatto, puoi sempre cambiare. Io ho diversi anni più di te e sto cambiando lavoro (in realtà il lavoro è simile, la sede è diversa, ma ora è lungo da spiegare) rimettendomi per molti versi in gioco. Si può fare, basta volerlo.
Comunque, come ti ha detto Bird, certe decisioni vanno ponderate con una certa serenità mentale. Non devi adagiarti e far passare anni "inutilmente", ma non devi neppure essere troppo avventato, visto che si tratta di scelte importanti. Poi se la certezza assoluta (relativamente alla tua convinzione) è ciò che cerchi, ti auguro di raggiungerla, ma sappi che potrebbe non essere così facile: ogni cambiamento, anche quando si è molto motivati e convinti, porta con se', inevitabilmente, una certa dose di incertezza.

La storia è lunghissima, tanto,

quindi cercherò di dirti l'essenziale, è vero quel che stato è stato e non è un problema, fosse per me proverei a viaggiare ancora per altri anni ad esempio, ma se voglio tornare in Italia sento che non posso farlo,

semplicemente perchè io non ho skill specifiche, da professionista, che la gente cerca, ho un cugino, laureato in ingegneria qualcosa, roba al pc comunque, ha lavorato qualcosa come 8 anni in un posto, poi ha cambiato, altri anni, e ora ha cambiato proprio ultimamente semplicemente perchè non gli piaceva l'atmosfera, ha 35 anni, ed traspare tranquillità da ogni poro, perchè? perchè è un professionista e dove va va trova lavoro tranquillamente, anche se comunque ha fatto tanti colloqui pure lui,

io non posso permettermelo, io sono uscito da una scuola superiore che non sapevo fare niente, sono andato avanti a lavoro a catena in un azienda e qualche anno come manovale muratore, e odio il lavoro come artigiano in generale, e anche se fosse non ti prende più nessuno.

 

Io una volta in Italia non ho da offrire niente ai datori, sono loro che mi graziano se mi assumono, non è un piangersi addosso, semplicemente mi "odio" perchè se sapevo che andava a finire cosi studiavo davvero qualcosa per diventare qualcuno, ora non posso più rischiare di farlo, o almeno, in 5 mesi non imparo un lavoro che mi permette di fare il tranquillo in italia, vado la, e presento il curriculum, e comincieranno con i contratti a 1 mese, e chissà cosa, e magari un giorno mi lasciano a casa, e magari sto altri 6 mesi senza lavoro, o pure di più, 

ecco perchè non è un piangersi addosso, è semplicemente la realtà XD ,

qui ho un lavoro che mi permette di fare ciò che voglio per tanto tempo, ed è per questo che sto cercando di combattere la "pigrizia" e il timore, cercando di informarmi e capire cosa posso imparare in poco tempo, anche se ho poche chance comunque,

e allo stesso tempo sto cercando di capire cosa voglio davvero, perchè non so se cambierà il mio essere sensibile una volta cresciuto, dove io sono qui e i miei sono li, la mia lingua, la mia terra, le mie cose, il poterle fare in un certo modo, gli amici, tante cose.

Tante cose, troppe varianti, il mio lavoro è buono, ho il contratto fisso, però sono 4 ore, devo capire come andrà a finire con la pensione, perchè se è troppo poco devo pensare ad un altro lavoro da 8 ore, e li tanto vale tornare in italia, non riesco a scrivere bene ora come ora perchè mi perdo, sono tante le cose che vorrei dire, perchè senza quei dettagli vengo frainteso ^^


Modificata da Beastly-Zero, 22 August 2017 - 10:37 PM.


#30
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La storia è lunghissima, tanto,

quindi cercherò di dirti l'essenziale, è vero quel che stato è stato e non è un problema, fosse per me proverei a viaggiare ancora per altri anni ad esempio, ma se voglio tornare in Italia sento che non posso farlo,

semplicemente perchè io non ho skill specifiche, da professionista, che la gente cerca, ho un cugino, laureato in ingegneria qualcosa, roba al pc comunque, ha lavorato qualcosa come 8 anni in un posto, poi ha cambiato, altri anni, e ora ha cambiato proprio ultimamente semplicemente perchè non gli piaceva l'atmosfera, ha 35 anni, ed traspare tranquillità da ogni poro, perchè? perchè è un professionista e dove va va trova lavoro tranquillamente, anche se comunque ha fatto tanti colloqui pure lui,

io non posso permettermelo, io sono uscito da una scuola superiore che non sapevo fare niente, sono andato avanti a lavoro a catena in un azienda e qualche anno come manovale muratore, e odio il lavoro come artigiano in generale, e anche se fosse non ti prende più nessuno.

 

Io una volta in Italia non ho da offrire niente ai datori, sono loro che mi graziano se mi assumono, non è un piangersi addosso, semplicemente mi "odio" perchè se sapevo che andava a finire cosi studiavo davvero qualcosa per diventare qualcuno, ora non posso più rischiare di farlo, o almeno, in 5 mesi non imparo un lavoro che mi permette di fare il tranquillo in italia, vado la, e presento il curriculum, e comincieranno con i contratti a 1 mese, e chissà cosa, e magari un giorno mi lasciano a casa, e magari sto altri 6 mesi senza lavoro, o pure di più, 

ecco perchè non è un piangersi addosso, è semplicemente la realtà XD ,

qui ho un lavoro che mi permette di fare ciò che voglio per tanto tempo, ed è per questo che sto cercando di combattere la "pigrizia" e il timore, cercando di informarmi e capire cosa posso imparare in poco tempo, anche se ho poche chance comunque,

e allo stesso tempo sto cercando di capire cosa voglio davvero, perchè non so se cambierà il mio essere sensibile una volta cresciuto, dove io sono qui e i miei sono li, la mia lingua, la mia terra, le mie cose, il poterle fare in un certo modo, gli amici, tante cose.

Tante cose, troppe varianti, il mio lavoro è buono, ho il contratto fisso, però sono 4 ore, devo capire come andrà a finire con la pensione, perchè se è troppo poco devo pensare ad un altro lavoro da 8 ore, e li tanto vale tornare in italia, non riesco a scrivere bene ora come ora perchè mi perdo, sono tante le cose che vorrei dire, perchè senza quei dettagli vengo frainteso ^^

 

 

Il mio discorso del piangersi addosso non voleva essere un "rimprovero", ma semplicemente uno sprone. A posteriori è molto facile dire "se avessi fatto A anziché B" ma, preso atto dell'eventuale errore, bisogna cercare di non abbattersi, capire cosa si vuole e concentrare le energie per cercare di ottenerlo. Ovviamente tu, non avendo una preparazione specifica e non essendo più in età di apprendistato, parti svantaggiato. Ma affermare che un datore di lavoro ti grazia se ti assume è uno svilirsi. Se ti assume è perché ha un suo vantaggio (nessuno ti regala niente) nel farlo, quindi se vogliamo è un "farsi la grazia" a vicenda e nel momento in cui vai a fare un colloquio di lavoro, non puoi andarci con questo spirito. Ammettere i propri limiti è un conto (ne abbiamo tutti, indipendentemente dalla nostra preparazione specifica, quando c'è), ma non ci si può svilire così, come se si stesse elemosinando qualcosa, devi puntare su ciò che puoi o sai fare, su quello che hai da offrire, i tuoi punti di forza. Chiaramente senza una preparazione specifica non potrai aspirare a certe tipologie di lavoro, ma già un lavoro tipo quello che fai lì (oppure qualcosa come magazziniere, commesso, operaio) non mi sembra così irrealizzabile qui in Italia soprattutto in grandi città (se non ricordo male sei vicino a Milano). Certo, la situazione lavorativa qui è quel che è, sicuramente non avresti subito la garanzia del contratto a tempo indeterminato e molto probabilmente (direi sicuramente) non potresti fare un part-time retribuito come là, quindi capisco perfettamente tutte le tue remore (e lasciare un lavoro fisso per "il nulla" sarebbe da idioti) ma alla fine io credo che nel bilancio generale si debba considerare tutto l'insieme, il lavoro certo, ma anche il "contorno" (che è poi proprio ciò che ti manca dell'Italia). Magari prova ad informarti se hai modo di venire in Italia, oppure attraverso i tuoi amici/parenti/conoscenti, vedi se riesci a sondare il terreno per eventuali possibilità di lavoro in ambiti che potrebbero fare al caso tuo. Vedi cosa offre il mercato, cosa cercano, se veramente esiste una figura professionale molto richiesta e ci si possa specializzare in un breve periodo (su questo a dire il vero sono scettica, salvo investirci su qualche anno). Poi decidi, senza perdere nulla, per il momento, di ciò che hai. ;)

 

Io circa 5 anni fa ho "cambiato settore" ripartendo letteralmente da zero per molti aspetti (sia teorici che pratici, roba che se me l'avessero predetto solo un anno prima avrei riso in faccia al veggente di turno) e "rinunciando" a quel livello di sicurezza che si acquisisce dopo anni di lavoro in un determinato settore e in un certo ambiente di lavoro. Oggi mi ritrovo a cambiare di nuovo, più per esigenze personali/familiari che strettamente lavorative e, anche se il cambiamento stavolta è meno radicale, sicuramente all'inizio non sarà semplicissimo...familiarizzare col nuovo lavoro e anche con l'ambiente di lavoro richiede un po' di tempo e di adattamento, per di più vado via da un posto in cui mi trovo veramente bene, quindi la scelta (anche se per ora non è definitiva) non è stata completamente indolore. Questo per dire che, anche se per motivi diversi, capisco un po' cosa provi. :)






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