è ovvio che qualsiasi motivazione per aver ucciso sia futile, ma arrivare a dire che hai ucciso la tua fidanzata se no lei ti lasciava e la più futile delle futili.
E' quindi lo rende più grave di un omicidio commesso per un altro motivo?
E' quindi lo rende più grave di un omicidio commesso per un altro motivo?
Modificata da Yggdrasil, 10 April 2017 - 02:56 PM.
Sì. Tutte le vite hanno lo stesso peso, su questo non ci piove. I motivi per ammazzare qualcuno, però, hanno valenze e significati ben diversi. Uccidere qualcuno che incontri per strada perché non ti piace il suo cappello è più grave che ucciderlo in uno scatto di rabbia, per rancore, dopo anni di soprusi.
Se vuoi lasciare la fidanzata, la lasci. E' un atto quasi completamente unilaterale. Che bisogno c'era di ammazzarla?
A parte che la maggior parte delle volte l'omicidio avviene perchè è la donna a voler lasciare l'uomo e lui è troppo stupido per accettarlo, non sono d'accordo.
A parte nei casi di legittima difesa, l'omicidio rimane comunque sbagliato ed è insensato categorizzarlo. Che poi ci sarebbe da aprire una parentesi enorme anche qui, perchè per esempio io sarei a favore della pena di morte per chi uccide.
A parte che la maggior parte delle volte l'omicidio avviene perchè è la donna a voler lasciare l'uomo e lui è troppo stupido per accettarlo, non sono d'accordo.
A parte nei casi di legittima difesa, l'omicidio rimane comunque sbagliato ed è insensato categorizzarlo.
Modificata da Yggdrasil, 10 April 2017 - 03:26 PM.
L'omicidio di donne ha cominciato ad essere definito come femminicidio perché comunque descrive un particolare fenomeno sociale, fra gli altri (motivi). Chiunque neghi l'esistenza del femminicido probabilmente o non ha capito cosa vuol dire o non ha capito quanto grave sia questo termine, secondo me.
Modificata da -Krell, 10 April 2017 - 04:00 PM.
L'omicidio di donne ha cominciato ad essere definito come femminicidio perché comunque descrive un particolare fenomeno sociale, fra gli altri (motivi). Chiunque neghi l'esistenza del femminicido probabilmente o non ha capito cosa vuol dire o non ha capito quanto grave sia questo termine, secondo me.
Krell non mi sembra che nessuno ne stia negando l'esistenza qui.Però la violenza è violenza.Perchè una donna che da uno schiaffo a un uomo fa ridere e un uomo che lo fa a una donna fa inorridire?La donna ha per caso licenza di menare?
E ' che sembra che si stia perpetrando l'errata convinzione,coniando questi termini,che la violenza perpetrata da una donna(che esiste e si pone in tante forme) sia meno grave di quella perpetrata da un uomo
Tra l'altro vogliamo parlare di statistiche?Fonte ministero dell'interno
Al 2014 in Italia il tasso di omicidi maschili è di 16 per milione all’anno, cioè vengono uccisi più di 3 uomini per ogni donna assassinata. Sia uomini che donne uccidono in prevalenza uomini: le donne assassine uccidono nel 39% dei casi donne, e nel 61% dei casi uomini. Gli uomini assassini uccidono nel 31% dei casi donne, e nel 69% dei casi uomini.
Secondo un'altra statistica U.S.A.
le donne che uccidono i propri mariti hanno il 12,9% di probabilità di essere assolte e il 17% di ottenere la libertà condizionale, mentre i mariti che uccidono le mogli hanno solo il l’1,4% di possibilità di essere assolti e appena l’1,6% di ottenere la libertà condizionale. Inoltre, le donne colpevoli di aver ucciso i propri mariti ricevono una condanna media di 6 anni, mentre gli uomini colpevoli di aver ucciso le proprie mogli ricevono una condanna media di 17 anni
il che significa che una donna che uccide ha:
- più probabilità di non essere arrestata
- il doppio di probabilità di non essere incarcerata
- la possibilità di afferire che agiva per autodifesa anche quando non era così (spesso accusando il compagno morto, che, essendo deceduto, non può rispondere alle accuse) e venire assolta
- pene il 63% meno lunghe di quelle di un uomo.
Krell non mi sembra che nessuno ne stia negando l'esistenza qui.Però la violenza è violenza.Perchè una donna che da uno schiaffo a un uomo fa ridere e un uomo che lo fa a una donna fa inorridire?La donna ha per caso licenza di menare?
E ' che sembra che si stia perpetrando l'errata convinzione,coniando questi termini,che la violenza perpetrata da una donna(che esiste e si pone in tante forme) sia meno grave di quella perpetrata da un uomo
No, ecco, qui sbagliano in molti secondo me). Con termini come femminicidio, violenza sulle donne ecc non si vuole dire che solo quella sia importante. Perché pure gli uomini vengono discriminati/subiscono violenze (se una donna picchia un uomo ci si mette a ridere e lui non può in alcun modo "difendersi", socialmente parlando, ad esempio..). Questo non si nega. Però si da un peso maggiore a quando si discriminano le/c'è violenza sulle donne, anzitutto perché (ma qui scendo sul soggettivo e potrei essere smentito da qualche dato oggettivo, è una considerazione personalissima) i casi di violenza/discriminazione di genere sono superiori sulle donne (basti pensare cosa ci si aspetta dalla figura della donna.. e non mi riferisco ai qui presenti, che bene o male condividiamo tutti la stessa visione, anche se con sfumature diverse), e poi perché culturalmente, spesso e volentieri, è ancora visto come il sesso debole con tute le conseguenze. Poi ci sono le femministe integraliste,roba che se le lasci passare avanti si incazzano, ma quelle chiaramente esagerano, e di esempi di "categoria" che esagerano ce ne sono fin troppi.. Avrei dovuto strutturare un po' meglio il mio pensiero ma in linea di massiam dovrei essermi fatto capire
Krell non mi sembra che nessuno ne stia negando l'esistenza qui.Però la violenza è violenza.Perchè una donna che da uno schiaffo a un uomo fa ridere e un uomo che lo fa a una donna fa inorridire?La donna ha per caso licenza di menare?
E ' che sembra che si stia perpetrando l'errata convinzione,coniando questi termini,che la violenza perpetrata da una donna(che esiste e si pone in tante forme) sia meno grave di quella perpetrata da un uomo
Tra l'altro vogliamo parlare di statistiche?Fonte ministero dell'interno
Al 2014 in Italia il tasso di omicidi maschili è di 16 per milione all’anno, cioè vengono uccisi più di 3 uomini per ogni donna assassinata. Sia uomini che donne uccidono in prevalenza uomini: le donne assassine uccidono nel 39% dei casi donne, e nel 61% dei casi uomini. Gli uomini assassini uccidono nel 31% dei casi donne, e nel 69% dei casi uomini.
Secondo un'altra statistica U.S.A.
le donne che uccidono i propri mariti hanno il 12,9% di probabilità di essere assolte e il 17% di ottenere la libertà condizionale, mentre i mariti che uccidono le mogli hanno solo il l’1,4% di possibilità di essere assolti e appena l’1,6% di ottenere la libertà condizionale. Inoltre, le donne colpevoli di aver ucciso i propri mariti ricevono una condanna media di 6 anni, mentre gli uomini colpevoli di aver ucciso le proprie mogli ricevono una condanna media di 17 anni
il che significa che una donna che uccide ha:
- più probabilità di non essere arrestata
- il doppio di probabilità di non essere incarcerata
- la possibilità di afferire che agiva per autodifesa anche quando non era così (spesso accusando il compagno morto, che, essendo deceduto, non può rispondere alle accuse) e venire assolta
- pene il 63% meno lunghe di quelle di un uomo.
da: http://www.huffingto..._n_4001296.html
Gli uomini vengono uccisi da altri uomini per motivi differenti, spesso per criminalità organizzata. Le donne, invece, vengono uccise in quanto donne, mogli, fidanzate, ex compagne. Per contro la percentuale di uomini uccisi dalle loro compagne o ex compagne è bassissima. Per questo dobbiamo parlare di un fenomeno fortemente connotato e strutturale che trae le sue origini dallo squilibrio nei rapporti di genere.
Trovo questa una differenza importante.
da: http://www.huffingto..._n_4001296.html
Gli uomini vengono uccisi da altri uomini per motivi differenti, spesso per criminalità organizzata. Le donne, invece, vengono uccise in quanto donne, mogli, fidanzate, ex compagne. Per contro la percentuale di uomini uccisi dalle loro compagne o ex compagne è bassissima. Per questo dobbiamo parlare di un fenomeno fortemente connotato e strutturale che trae le sue origini dallo squilibrio nei rapporti di genere.
Trovo questa una differenza importante.
Lo è sicuramente,io parlavo di numeri puri che dicono quel che dicono.Non è mio interesse sminuire la cosa ma parlarne accuratamente.
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