Non so come iniziare questo strano topic. Diciamo che è semplicemente voglia di far quattro chiacchiere su alcuni argomenti della nostra vita che difficilmente il collega o il vicino di casa condividono (se non è così, ditemi dove abitate che cerco casa). Cose tipo giochi vecchi, giochi nuovi, essere o diventare genitori, nostalgia, dubbi e riflessioni varie. Se queste cose non vi interessano, evitatevi il polpettone.
Intanto per iniziare mi presento, visto che non sono certo una delle persone più attive del forum: bene, sono un ragazzo sulla soglia dei 30 (rientro ancora nella categoria 'ragazzo', non è vero?), con la passione per i videogiochi (ma non solo) in generale e per gli rpg, specialmente jrpg, in particolare, con un lavoro a tempo pieno, mutuo e...un figlio in arrivo a Dicembre! (e a proposito, un sentito ringraziamento a Square per avermi rinviato FF XV a poco prima che nasca il pargolo, maledetti voi che mi ritrovo questo, un figlio e Persona 5 nel giro di 3 mesi ).
Per una serie di vicissitudini e impegni passati, non sono mai riuscito a colmare bene questa voglia di giocare ai titoli che avrei tanto voluto provare, di fatto la scorsa gen l'ho quasi totalmente saltata, e anche l'ultimo anno di ps2, direi. Va da sé che in questi ultimi due anni, avendo sistemato un sacco di cose, sto sfogando 'a gas in fondo e testa in folle' tutta la voglia e la curiosità che avevo di giocare titoli come Nier, Persona 3, Chrono Trigger, Ocarina of Time, Dark Souls 1 & 3, Okami, Fire Emblem Awakening, Ni No Kuni e roba più recente come Fallout 4 e Uncharted 4, ho li ad aspettarmi gli eterni Xenoblade Chronicles X, Devil Survivor 2, Etrian Odissey Untold 2, The Witcher 3 e molta altra roba che, se penso a quante ore sono, penso che l'unica soluzione sia convertirsi al Buddhismo e sperare che abbiano ragione sulla reincarnazione dopo la morte. Senza pensare al ben di dio che uscirà da qui ai prossimi 6 mesi tra 3ds e PS4.
Insomma, la passione per i videogiochi porta via un sacco di tempo, ma se questa passione si focalizza specialmente su rpg beh, il sacco diventa una cava.
E niente insomma, si "scopre" che entro poco avrò il motivo più bello del mondo per non aver più tanto tempo per giocare, forse anche voglia, forse solo energia, chissà; fatto sta che spesso mi ritrovo a pensare: cosa farò con mio figlio e i videogiochi?
Molti di noi si ricorderanno quanto i nostri genitori, probabilmente a ragione, ci rompevano per stare 'massimo un' ora alla play', quanto cercassimo di non farci beccare barando nei modi più fantasiosi e meno credibili della storia per passare più tempo possibile su Vagrant Story, FFVII, Phantasy star online, metal gear e compagnia bella (ora che ci ripenso chissà quante volte hanno fatto buon viso a cattivo gioco, mentre noi credevamo di averli imbambolati), o quanto cercassero di calmare le urla che partivano quando con gli amici ci si urlava dietro durante i match a street/virtua fighter o iss pro, entrando in camera e in pratica ordinandoci di andare fuori a giocare.
Oggi mi vien da riflettere sul ruolo che i VG hanno avuto sulla nostra infanzia e sull'esempio che dovremmo dare ai nostri figli: ci hanno reso meno socievoli? Meno popolari ai tempi della scuola e, quindi, più insicuri? Esiste un limite sano oltre il quale l'hobby diventa autodistruttivo? Qual è l'età giusta per iniziare a videogiocare? E con che approccio?
Sembrano fesserie, ma credo che un bambino sia molto sensibile agli stimoli esterni, e il videogioco li comprende un po' tutti: visivi, sonori e cognitivi. Quand'è che il videogioco passa dall'essere uno stimolo per la propria immaginazione e, perché no, un' occasione per imparare cose (a me per esempio fu molto istruttivo FFVII per inglese) all'essere un mondo in cui isolarsi e smettere di crescere?
Ammettendo il fatto che di per sé ogni distrazione esistente può diventare un buon mezzo di isolamento, una specie di droga, come si fa a far godere il proprio figlio delle bellissime cose che i VG ci hanno fatto vivere in certi momenti, evitando il male che possono causare? Come si bilancia?
Ecco, ovviamente io non voglio risposte dirette manualistiche che lasciano il tempo che trovano, ma vorrei sentire qualche opinione, rifletterci, parlarne, sentire tutto quello che, chi si ritrova in alcune delle cose scritte sopra, ha da dire. Vorrei sapere le vostre esperienze, le vostre storie, che abbiano a che fare con voi, con famigliari o coi figli, se anche per voi come per me (qua tocca mettersi un pelo a nudo e io lo farò per primo) videogiocare è stato anche un rifugio, un modo come un altro, forse più immersivo di altri, per evadere e distrarsi in tenera età e se anche voi da ragazzetti eravate vittima delle solite battute, se oggi riuscite a vedere quanto quelle cose che reputavamo gravissime per noi fossero in realtà così stupide, se vi sentite più capaci di usare l'immaginazione e la testa rispetto a chi le battute le faceva, se e come, insomma, hanno influito. Se vi sentite più o meno sensibili, migliori o peggiori e in cosa. Se vi mette oppure no ansia che vostro figlio possa passare tutto questo, come avete affrontato i primi mesi/anni di paternità e, infine, ma certo non per ordine d'importanza, come vivete il connubio videogiochi/figli. Se giocate con lui, se gli regolate il tempo e i titoli, se vi sentite un po' più simili ai vostri genitori quando cercavano di regolarvi e, in generale, qualsiasi cosa questa lettura vi abbia stimolato, se (spero) vi ha stimolato qualcosa.
Ma soprattutto cosa diavolo iniziare dopo Persona 3 tra xeno chronicles e the witcher 3,che poi tra poco esce pure Dragon quest 7.
Grazie dell'attenzione, sperando che qualcuno abbia la pazienza di leggere e di partecipare.
Modificata da Masca, 01 September 2016 - 08:47 PM.