inutile negarlo ... molte cose saranno stravolte ...
pareri a riguardo ?
perchè?
anche turchia/russia ad esempio non fanno parte dell'unione europea però per le competizioni sportive "fanno parte dell'europa",vedi galatasaray e zenit per far due esempi.
anche agli europei,vedi anche squadre come svezia e squadre svedesi in champions/europa league
perchè?
anche turchia/russia ad esempio non fanno parte dell'unione europea però per le competizioni sportive "fanno parte dell'europa",vedi galatasaray e zenit per far due esempi.
anche agli europei,vedi anche squadre come svezia e squadre svedesi in champions/europa league
non credo sia la stessa cosa
già si parla dei giocatori inglesi come extracomunitari ... ( tra 2 anni ovviamente )
Beh, tanto per cominciare gli inglesi diverranno giocatori extracomunitari. Il che significa che adesso per prendere un Kane oppure un Barkley devi tenere presente che devi riservare uno slot, e quindi rinunciare a prendere un argentino, un brasiliano e cosi via. Bisognerà fare qualche calcolo in più, anche se in Italia non è che abbiamo tutti questi grandi problemi, salvo alcuni casi tipo Ince e Rush di inglesi non ce ne sono stati molti di recente
Il problema sarà proprio in Inghilterra, come indica questo articolo di Repubblica:
Lo chiameranno "fall-out". Una ricaduta impressionante sulla qualità e le dimensioni del calcio britannico. "Prima di Brexit ci facciamo una birretta veloce", era la scritta su uno striscione dei tifosi inglesi prima di Slovacchia-Inghilterra. La Premier League si era pronunciata a favore del "remain" e non per un ideale ma per un calcolo, nel breve e nel lungo termine. Rischia di diventare una specie di apocalisse finanziaria. I primi segnali si percepirebbero fra due anni. Fra sette si verificherebbe uno scollamento e un impoverimento senza ritorno per Inghilterra, Galles, Scozia e Irlanda del Nord. Il terremoto sarà uno e sufficientemente devastante per allontanare per sempre il ricordo del calcio inglese modello di riferimento e suggestione culturale permanente. Il primo danno sarà "umano": i calciatori europei perdono il diritto di entrare e uscire liberamente dal Regno Unito. A pagarla di più saranno le società più ricche, avrà ripercussioni clamorose sulle rose della Premier League. Forse meno, almeno inizialmente, sulle categorie inferiori.
Stretta inevitabile anche sui calciatori extra-comunitari, i quali dovrebbero rispondere a criteri governativi più rigorosi e limitanti. Facendo una rapida somma dei professionisti delle due principali divisioni del calcio inglese e scozzese, più di 300 calciatori (si calcola 322) non rientrerebbero più negli standard di accoglienza, 100 nella sola Premier. Solo 23 dei 180 stranieri attualmente in rosa nel campionato maggiore avrebbero il permesso di lavoro e nessuno dei 53 della Scottish Premier League potrebbe garantirsi la permanenza in Scozia sulla base del proprio profilo agonistico. Una "diminutio" implacabile che non risparmierà neppure la terza e la quarta divisione inglese, dove 109 calciatori sarebbero costretti a fare le valigie. Il vice-presidente del West Ham Karren Brady ha scritto ai soci: "L'uscita dall'Europa avrebbe effetti devastanti". Unica ancora di salvezza i possibili provvedimenti di altri stati (Norvegia e Svizzera hanno già avallato facilitazioni per l'accesso a un singolo mercato). Economicamente la possibile svalutazione della sterlina alleggerirebbe la borsa dei club e il potere d'acquisto del pubblico, incidendo fatalmente anche sulle entrate dei diritti televisivi dei prodotti. Si parla di un miliardo di sterline in meno, con caduta del concetto salvifico di mutualità. Ovviamente una sparuta pattuglia di società, le più robuste, poche, forse sei o sette, avranno la forza di respingere il colpo, attutendo le perdite con l'appoggio (è il caso di United, City, Arsenal e Chelsea) degli arabi e delle multinazionali.
Brexit allargherà la forchetta tra grandi e piccoli, togliendo al calcio, soprattutto a quello inglese, il privilegio di consentire anche alle ultime in classifica "revenues" dignitose e in linea per future imprese sul mercato dei calciatori. Con Brexit fra lo United e una retrocessa ci saranno distanze "italiane", come tra Juventus e Frosinone. Anche i calciatori avranno molta meno spinta ad accasarsi in Gran Bretagna: "Stiamo sottostimando il pericolo, la verità è che metà dei calciatori di Premier vedranno il loro permesso di lavoro trasformato in carta straccia", ammettono i procuratori, preoccupati anche del loro lavoro e delle loro percentuali. "In una situazione del genere porterei via dal Tottenham il mio assistito", confessa Martin Schoots, l'agente olandese del danese Christian Eriksen. E con lui chissà quanti altri dirannoo ciao a Londra.
In altre parole, si rischia un bel fuggi fuggi da diverse squadre, se non si pone rimedio in un qualche modo, e non si tratterebbe di una fuga di poco conto.
Sul potere della sterlina invece IMHO sarà solo una cosa momentanea, il crollo di ieri è dovuto al fatto che i mercati certamente non si aspettavano che il Brexit avrebbe avuto successo (perfino alcuni giornali avevano scritto articoli con il Si vincente prima dello spoglio finale ).
Da un punto di vista delle competizioni non cambierà nulla, le squadre inglesi saranno regolarmente iscritte in ogni competizione UEFA cosi come lo sono le israeliane e le armene, non cambierà niente. Non verranno escluse, non subiranno ripercussioni di alcun genere, ma tutto continuerà come prima. Quel che cambierà sarà all'interno dei campionati inglesi. E potrebbe essere anche peggio.
IMHO.
secondo me state mettendo il carro davanti ai buoi
molto dipendera' dagli accordi uk ue. e' possibile che non cambi niente per lo sport.
la cosa che cambiera' secondo me e' che molti miliardari esteri disinvestiranno dal regno unito
La sentenza Bosman ha già dimostrato che le leggi valgono anche per lo sport. Ed occhio che se la Scozia e l'Irlanda del Nord "fuggono" dalla GBR anche i giocatori di queste 2 nazioni saranno considerati stranieri. Per il calcio e non solo questo referendum rischia di diventare per il regno non più così unito una Waterloo di proporzioni immani.
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