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The Interview e il pasticciaccio del Sony Hack - SPECIALE
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Cinematografo
, 08 January 2015 06:31 PM
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Inviato 08 January 2015 - 06:31 PM
Ovvero di come un film stia per scatenare la Terza Guerra Mondiale e la gente non ne abbia idea
Articolo realizzato con la collaborazione alle ricerche di Fabio Mucci.Stava per scatenarsi la Terza Guerra Mondiale. Per colpa di una commedia. E il TG non ve l'ha detto. Ok, detto così suona un po' catastrofico e “complottaro”, ma la realtà dei fatti non è poi così lontana. Ma andiamo per gradi. Ne abbiamo parlato a lungo negli ultimi tempi in diverse news, seguendo la vicenda e i suoi sviluppi da vicino ed era ora di fare il punto della situazione. Parliamo, naturalmente, di The Interview, il film di Seth Rogen che ha fatto parlare di sé, più che per i suoi meriti artistici, per il caos che ha generato prima ancora di essere distribuito. Il 24 novembre, difatti, dopo essere stato “scomunicato” dalle autorità nord-coreane all'inizio dell'estate, la Sony Pictures ha subito un attacco informatico da parte di alcuni scafatissimi hacker autodenominatisi Guardians of Peace, che hanno bucato i server della major impossessandosi di migliaia di mail private di e tra dirigenti, produttori, registi e attori, provocando il panico e/o l'imbarazzo tra questi e creando diversi problemi di natura tecnica ma anche monetaria. E tutto questo per mandare un messaggio molto semplice: “The Interview non deve essere rilasciato, poiché offensivo nei confronti del leader della Corea del Nord, Kim Jong-un”. Cos'ha di tanto terribile questo film? Be', Rogen, lo sappiamo, non ha molti peli sulla lingua e dopo la fortunata esperienza di Facciamola finita ha voluto esplorare la satira politica con un film che mette alla berlina un bizzarro dittatore. Prima di lui, Charlie Chaplin e Sasha Baron Cohen, ma il cineasta americano ha voluto andarci giù pesante e raccontare non di un immaginario dittatore “ispirato” a figure reali ma di un personaggio realmente e attualmente esistente, il giovane leader Kim Jong-un, sul quale nel corso degli ultimi anni se ne sono dette sì di tutti i colori ma mai in maniera così esplicita, in un lungometraggio incentrato sull'avventura di un giornalista televisivo e del suo produttore che, con la scusa di realizzare un'intervista, vengono ingaggiati dalla CIA, in realtà, per ucciderlo.
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