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Gratis significa Gratis - Se il 90% non paga... - RUBRICA
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The Newser
, 10 July 2014 02:13 PM
#1
Inviato 10 July 2014 - 02:13 PM
Un free-to-play si sostiene con appena il 10% di giocatori paganti. Può funzionare?
Non preoccupatevi se preferite i cioccolatini Hershey a quelli Lindt. E non sentitevi in colpa se giocate assiduamente a 2048 anzichè Threes. Ma neppure se vi siete dimenticati di leggere la puntata precedente della rubrica Gratis significa Gratis!Il tassello che aggiungiamo oggi al complicato discorso attorno al Freemium e la sua declinazione videoludica (il Free-to-play) parte da ciò che abbiamo visto nelle due puntate precedenti: da un lato l'economia digitale consente di proporre un bene (un insieme di bit) ad un prezzo nullo e dall'altro le persone sono naturalmente e ossessivamente attratte da tutto ciò che è gratuito. L'offerta incontra la domanda...Al recente Google I/O di San Francisco è emerso che sul Play Store il 91% delle app presenti adottano un sistema Freemium (gratuite con acquisti in-app o banner pubblicitari) ed il 91% delle app scaricate appartiene alla categoria videogiochi.C'è molto potenziale, sopratutto di crescita economica e culturale del videogioco. Per le software house l'intero ecosistema digitale appare come una miniera d'oro, che si aprirà solamente per coloro che accelereranno più degli altri il passaggio da un'economia degli atomi (le confezioni retail. Ricordate il pomodoro di Victor Kislyi?) ad una composta esclusivamente di bit.Cerchiamo allora di capire nelle righe seguenti quanto possa essere grande il mercato del digitale ed in particolare del free-to-play e come calcolare il margine di giocatori paganti per sostentare la baracca.
Leggi l'articolo completo: Gratis significa Gratis - Se il 90% non paga... - RUBRICA (Multi)
#2
Inviato 10 July 2014 - 02:50 PM
UH! Ottimo articolo che fa capire chiaramente il concetto semplicissimo che permette ai f2p di esistere e di far comunque guadagnare le software house.
Anche se alla fine - salvo utenti un pò ingenui - le software house che guadagnano veramente sono quelle che propongono contenuti di qualità.
Anche se alla fine - salvo utenti un pò ingenui - le software house che guadagnano veramente sono quelle che propongono contenuti di qualità.
#4
Inviato 10 July 2014 - 09:40 PM
L'articolo è stupendo e scritto divinamente, il tema in questione è scottante e a mio avviso molto pericoloso: il "Free To Play" è la morte del videogioco, la sua completa abnegazione nei confronti del solo interesse di mercato, senza alcuna possibilità di riscatto creativo. Il denaro è fondamentale per sopravvivere, ma "creare" ha una sua dignità che può tranquillamente convivere con il "vendere" quanto creato. Il tutto sta nell'equilibrio giusto. Io sono cresciuto insieme al videogioco, e lui insieme a me, l'ho visto maturare una dimensione sempre più creativa, comunicativa, e non semplicemente intrattenitiva. Adesso mi sembra che "certe tendenze" consumistiche lo vogliano far regredire, avvilire, oltre ogni possibile dignità, ed in questo ci colpano anche e soprattutto i giocatori (coloro che poi acquistano i "contenuti" per questi giochi), che volente o nolente alimentano questo terribile mercato (guarda caso esploso sugli smartphones, regno tipico del videogioco "usa e getta"). Io ci sputo sopra a questi giochi, a queste operazioni, non vedranno mai i miei soldi, questo è sicuro.
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