La diatriba è vecchia quanto la narrativa: l'immersione è maggiore con un pg predefinito alla Geralt of Rivia o con un avatar liberamente customizzabile da cima a fondo privo di voice-acting?
Personalmente apprezzo entrambe le forme di immersione, per motivi diversi.
Un pg custom permette di avere un RPG infinitamente più completo e profondo, dove posso plasmare e segliere tutto del mio alter ego. D'altra parte, tutto questo è inutile se il gioco non prevede X approcci tanti quanti sono le classi/origini/fazioni disponibili, cosa che purtroppo accade. Il che è anche abbastanza giustificato, dato che se le variabili disponibili sono elevate le ramificazioni da offrire aumentano esponenzialmente, dunque o se ne tralasciano alcune o le si inserisce in modo approssimativo.
Un pg predefinito risolve il problema, dato che ci si può concentrare su un ventaglio di opzioni decisamente più limitato e quindi le possibilità offerte sono generalmente molto più soddisfacenti e curate. Inoltre, se ben fatto, un pg precotto può dare ovviamente molto di più in termini narrativi.
Ognuno ha pro e contro. Jensen, Geralt e soci permettono un'immedesimazione diversa rispetto all'avatar generico di altri giochi. Il Dragonborn, il Chosen One, il vagabondo, il corriere, la spia di Alpha Protocol... magari avranno carisma come "alone", ma come figura sono anonimi, inesistenti.
Al contrario, i pg default permettono e trasmettono una capacità mediatica maggiore anche al di fuori del videogioco: sei tempestato da immagini di Shepard, di Geralt, che ti immagini le imprese anche a livello inconscio, e le associ giustamente alle tue azioni, ai tuoi pensieri.
Una via di mezzo perfetta tra queste due filosofie è il Nameless One di Planescape: Torment.
PG custom e allo stesso tempo default.
Idem per Revan.
Quanto al voice-acting in particolare, invece, si apre una parentesi a parte: in un RPG trovo sia un'aggiunta gradita ma per nulla necessaria, e sì, molto spesso si rischia di togliere risorse ad aspetti più importanti (limitando le possibilità di fare gioco interpretativo nei dialoghi), oltre al fatto che si investono miliardi per assicurarsi attori famosi all'interno del proprio gioco, quando si potrebbe spendere qualcosa in meno e utilizzare doppiatori meno altisonanti ma comunque competenti.
D'altro canto, se ha un suo scopo nel gioco può essere un valore aggiunto rilevante. Ad esempio in Human Revolution/Alpha Protocol mentre si studia l'interlocutore e le sue reazioni il tono di voce usato sia dal pg che dagli NPC è importante, e vederlo recitato migliora di molto la resa finale.
Certo, questo non vuol dire che lo preferisca sempre all'alternativa. Per fortuna, grazie a Kickstarter, almeno per ora ho la certezza che potrò vedere altri giochi con dialoghi verbosi e che non si preoccupano del doppiaggio.