Vi segnalo questo interessante pezzo di JimSterling (destructoid) sull'annosa questione del mercato dell'usato e di come alcuni dev lo reputino incompatibile con i titoli AAA.
http://www.destructo...d--256227.phtml
L'articolo è inglese, ma l'ho tradotto x tutti - (che bravo eh!)
Lo sviluppatore Cliff Bleszinski non è mai stato un fan del mercato dell'usato e ha espresso il suo pensiero riguardo alle politiche di Xbox1 e PS4 molto chiaramente: supportare la decisione di Microsoft di "ridefinire" il concetto di proprietà del videogioco per proteggere il modo in cui videogiochi vengono sviluppati oggigiorno.
"Non si possono avere budget così alti e contemporaneamente un mercato dell'usato e del noleggio" ha dichiarato. "I conti non tornano, non funziona… Il livello grafico e le feature che ci aspettiamo dai giochi di oggi hanno dei costi stellari. I giochi di Assassin Creed sono realizzati da migliaia di persone."
Le parole di Clifford sono perfettamente chiare: i giochi sono troppo costosi e sono i videogiocatori a dover scendere a compromessi. Come se fosse una responsabilità nostra, o addirittura una colpa: noi "ci aspettiamo" giochi belli da vedere con costi alti e loro sono "costretti" a darceli.
Eccetto il fatto che… non è vero. E mentre Bleszinski sottolinea giustamente un problema reale dello sviluppo dei videogiochi di oggi, prende di mira il bersaglio sbagliato.
Piuttosto che chiedersi: "ma i videogiochi hanno davvero bisogno di essere così costosi?" la domanda sembra sempre che sia:"Come possiamo spendere altri soldi per continuare a rendere i giochi sempre più costosi?"
Perché persone come Cliff accettano il costo assurdo dei giochi come un fatto immutabile andando ad incolpare qualcos'altro invece di risolvere il problema alla radice?
In un business sano, la risposta ovvia ad un qualcosa che è troppo costoso da produrre dovrebbe essere: rendetelo meno costoso da produrre! Con le console ad esempio succede: i componenti diventano man mano più economici, e anche in molti videogiochi di successo si può vedere una situazione simile:
Guardate Call of Duty. Probabilmente il più grande di tutti quando si tratta di vendite. Beh, a livello visivo è sempre un passo indietro rispetto alla concorrenza. Infinite Ward e Trayarch hanno guadagnato fantastiliardi usando lo stesso motore grafico per tutta questa gen, producendo giochi graficamente meno potenti della concorrenza ma arrivando primi nelle vendite ogni volta.
Poi abbiamo il PC. Una piattaforma famosa per produrre una grafica migliore di quanto ps360 potranno mai fare, e guardiamo alcuni dei suoi titoli di successo: Minecraft, Terraria.
Giochi assolutamente entusiasmanti da giocare senza essere mostruosamente costosi da produrre o graficamente potenti come Battlefield o Tomb Raider.
Persino fuori dai motori grafici vecchi troviamo piccoli team che realizzano giochi bellissimi da vedere senza dover rapinare una banca: penso a Metro:Last Light. A4 games è una umile SH di Kiev e sviluppa giochi graficamente bellissimi senza avere bisogno di dover vendere 5 milioni di copie per sopravvivere.
E qui arriviamo al succo del discorso: il mercato dell'usato non ha assolutamente niente a che vedere col fatto che il costo dei videogiochi sia arrivato ad un eccesso tale che neanche più le vendite milionarie riescono a ripagarti. Vi sfido a convincermi che la colpa del "fallimento" di Resident Evil 6 (che ha venduto 6 milioni di copie, e ancora non arriva alle aspettative di vendita prefissate) sia da imputare al mercato dell'usato.
Quando tu vendi così tanto e comunque non riesci a far felici gli investitori allora c'è qualcosa di profondamente sbagliato nel processo della produzione del videogioco.
Se i cosiddetti titoli AAA sono incompatibili con il mercato dell'usato, allora io dico che è una cosa buona. Qualsiasi cosa per convincere i publisher a smettere di buttare via camionate di denaro arrivando al punto in cui hanno bisogno di vendere più copie di quanto le leggi della realtà gli permettano. Nonostante quello che i demagoghi vi diranno, il mercato NON chiede che i giochi siano così costosi da produrre. PS1, PS2 e Wii non avrebbero dominato le loro rispettive generazioni se il mercato mettesse la grafica sopra a tutto. La gente vuole giochi buoni, non pomposi e insostenibili esercizi dello sperpero più sfrenato.
Non è colpa nostra se i giochi sono diventati così costosi. Il fatto che l'industria sembri così incapace di prendersi qualche responsabilità continua a disgustarmi e rifiuto di prendermi la colpa per aziende incapaci di autocritica. Se qualcosa non funziona in quello che fai, cambia il modo di farlo, invece di cercare di modificare il mondo circostante per ottenere una situazione in cui il tuo modus operandi fallimentare possa funzionare.
"Non si possono avere contemporaneamente costi così alti e un mercato dell'usato" dice Bleszinski.
"Bene", dico io.
Scelgo il mercato dell'usato.
Jim Sterling
Modificata da stigmata_79, 16 June 2013 - 02:16 PM.