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ot - sui voti troppo alti etc etc

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Questa discussione ha avuto 70 risposte

#1
Kada

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la risposta al mio post precedente credo sia una ed una sola: gonfiate i voti per incentivare le vendite. e i fatti parlano chiaro: syndicate mi prende 8,4 all'uscita per far credere che sia un bel gioco ed indurre i lettori di everyey all'acquisto e a fine anno, quando oramai chi lo doveva comprare l'ha comprato, mi viene messo fra le delusioni, dimostrando palesemente che quel voto (8,4!) era quanto mai pompato. e non ditemi che 8,4 è un voto da buttare, perchè se avete anche il coraggio di dire questo, allora mi sa che doveve completamente ricalibrare la scala dei valori. potrei fare tanti altri esempi, ma chiaramente mi troverei da solo contro tutta la redazione e gli utenti più affezionati. è una battaglia persa in partenza. volevo solo sfogarmi, perchè sono veramente deluso. trovare una rivista obiettiva diventa sempre più difficile.

so gia che cancellerete questo post. vi risulterebbe difficile argomentare una risposta credibile. ma grazie ugualmente per averlo letto.

#2
GfxManEye

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la risposta al mio post precedente credo sia una ed una sola: gonfiate i voti per incentivare le vendite. e i fatti parlano chiaro: syndicate mi prende 8,4 all'uscita per far credere che sia un bel gioco ed indurre i lettori di everyey all'acquisto e a fine anno, quando oramai chi lo doveva comprare l'ha comprato, mi viene messo fra le delusioni, dimostrando palesemente che quel voto (8,4!) era quanto mai pompato. e non ditemi che 8,4 è un voto da buttare, perchè se avete anche il coraggio di dire questo, allora mi sa che doveve completamente ricalibrare la scala dei valori. potrei fare tanti altri esempi, ma chiaramente mi troverei da solo contro tutta la redazione e gli utenti più affezionati. è una battaglia persa in partenza. volevo solo sfogarmi, perchè sono veramente deluso. trovare una rivista obiettiva diventa sempre più difficile.

so gia che cancellerete questo post. vi risulterebbe difficile argomentare una risposta credibile. ma grazie ugualmente per averlo letto.

Cancellare il post? Non è nostra abitudine.
Se smentirci a distanza di mesi fa di noi "comunque dei venduti"....
Avresti preferito che sostenessimo con coerenza quanto scritto in sede di recensione, anche se passati i mesi, fatta una valutazione a più "menti" nella redazione è venuto fuori questo giudizio?
Preferisco pensare che abbiamo la capacità di ammettere i nostri errori che non barricarci dietro un giudizio e difenderlo a tutti i costi.
In ogni caso, visto le premesse, qualsiasi cosa diciamo per te siamo comunque in malafede e venduti, per cui non vedo grandi sbocchi in questa discussione.

Del resto se gli stessi giochi vincono "gioco dell'anno" e "delusione dell'anno" (sebbene attenzione, con un campione di voti molto inferiore per "le delusioni"), se gli utenti discutono aspramente sul fatto che Amalur fosse "una ciofeca", no invece "un grande gioco, tra i migliori del 2012", è evidente che questa coerenza-uniformità di giudizio che tu pretendi dalle "riviste" tale che non si debba essere tacciati di essere "venduti" non esiste, essendo comunque un giudizio, un discorso soggettivo.

E poi ripeto, abbiamo sbagliato, non vedo perchè ammetterlo debba essere anche motivo di ulteriori accuse, se non proprio insulti.

#3
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so gia che cancellerete questo post. vi risulterebbe difficile argomentare una risposta credibile. ma grazie ugualmente per averlo letto.


Grazie a te per averlo scritto.
Per rispondere, mi piacerebbe solo quotare due estratti da due articoli. Il primo è dalla review di Syndicate:
"Rispetto a quanto emerso dai nostri precedenti hands on, dobbiamo dire che il quadro dipinto da Syndicate in questo test completo viene leggermente ridimensionato. Quello Starbreeze non è infatti il capolavoro annunciato e sperato ma, grazie ad un gameplay piuttosto vario ed funzionale ed una modalità coop interessante (per quanto non impeccabile), “semplicemente” un buon gioco."

Il secondo è da questo stesso pezzo: "Ricordiamo brevemente che per “delusione” intendiamo una produzione che dopo innumerevoli promesse -e tanto hype- non si è rivelata all’altezza delle aspettative, in maniera piuttosto palese."

Io non reputo che Dragon's Dogma sia un brutto gioco. Non reputo che Syndicate sia un brutto gioco.
Non penso che gli utenti reputino Mass Effect 3 un brutto gioco, o Max Payne 3...
Semplicemente, in quello che è il rapporto fra aspettative e realizzazione, possono esserci delle discrepanze. Se queste discrepanze lasciano l'amaro in bocca, allora si parla di delusione.
Se avessimo voluto fare una classifica dei giochi più brutti del 2012, saremmo andati a cercare ben altri titoli.

#4
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Cancellare il post? Non è nostra abitudine.
Se smentirci a distanza di mesi fa di noi "comunque dei venduti"....
Avresti preferito che sostenessimo con coerenza quanto scritto in sede di recensione, anche se passati i mesi, fatta una valutazione a più "menti" nella redazione è venuto fuori questo giudizio?
Preferisco pensare che abbiamo la capacità di ammettere i nostri errori che non barricarci dietro un giudizio e difenderlo a tutti i costi.
In ogni caso, visto le premesse, qualsiasi cosa diciamo per te siamo comunque in malafede e venduti, per cui non vedo grandi sbocchi in questa discussione.

Del resto se gli stessi giochi vincono "gioco dell'anno" e "delusione dell'anno" (sebbene attenzione, con un campione di voti molto inferiore per "le delusioni"), se gli utenti discutono aspramente sul fatto che Amalur fosse "una ciofeca", no invece "un grande gioco, tra i migliori del 2012", è evidente che questa coerenza-uniformità di giudizio che tu pretendi dalle "riviste" tale che non si debba essere tacciati di essere "venduti" non esiste, essendo comunque un giudizio, un discorso soggettivo.

E poi ripeto, abbiamo sbagliato, non vedo perchè ammetterlo debba essere anche motivo di ulteriori accuse, se non proprio insulti.

Scusa, quindi mi stai dicendo che le recensioni vengono fatte con una giocata superficiale del titolo?

Giocandoci a fondo ci siamo accorti che quella sensazione d’attesa per avvenimenti importanti, sentita sin dalle prime ore, non viene mai soddisfatta, lasciando ad un epilogo scontatissimo di pochi istanti l’onere di dare tutte le spiegazioni condensate in una sola. Il gameplay, recuperati i pochi poteri a disposizione, si fossilizza e non apre alcuna strada alternativa alle possibilità presentate sin dal principio.

Epilogo, gameplay e poteri sono aspetti che si devono discernere in fase di recensione. Perché non sono stati resi noti a suo tempo? Come è possibile che non fossero stati notati? Il gioco è quello.

Nessuna polemica, se possibile vorrei solo capire in che modo è stato effettuato il procedimento di valutazione.


Guarda, molto onestamente non è così. Simone non entra nel merito delle questioni editoriali, di cui mi occupo in prima persona. Non sconfesso l'analisi eseguita a suo tempo, che tiene conto anche di molte qualità del prodotto citate anche nel testo. Io chiedo personalmente a tutti i redattori che il titolo venga finito prima di essere recensito e no: Syndicate non è stato giudicato in maniera superficiale. Ripeto: l'appellativo di Delusione dipende dal forte distacco che c'è stato fra i risultati e le aspettative, così come si erano generate anche analizzando il pedigree della software house e giocando le demo negli eventi. Distacco che era segnalato anche nel testo originale della recensione. Fine :)

#5
Iama

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Grazie a te per averlo scritto.

Per rispondere, mi piacerebbe solo quotare due estratti da due articoli. Il primo è dalla review di Syndicate:

"Rispetto a quanto emerso dai nostri precedenti hands on, dobbiamo dire che il quadro dipinto da Syndicate in questo test completo viene leggermente ridimensionato. Quello Starbreeze non è infatti il capolavoro annunciato e sperato ma, grazie ad un gameplay piuttosto vario ed funzionale ed una modalità coop interessante (per quanto non impeccabile), “semplicemente” un buon gioco."


Il secondo è da questo stesso pezzo: "Ricordiamo brevemente che per “delusione” intendiamo una produzione che dopo innumerevoli promesse -e tanto hype- non si è rivelata all’altezza delle aspettative, in maniera piuttosto palese."


Io non reputo che Dragon's Dogma sia un brutto gioco. Non reputo che Syndicate sia un brutto gioco.

Non penso che gli utenti reputino Mass Effect 3 un brutto gioco, o Max Payne 3...

Semplicemente, in quello che è il rapporto fra aspettative e realizzazione, possono esserci delle discrepanze. Se queste discrepanze lasciano l'amaro in bocca, allora si parla di delusione.

Se avessimo voluto fare una classifica dei giochi più brutti del 2012, saremmo andati a cercare ben altri titoli.

Direi che questa spiegazione chiude la diatriba

#6
Kada

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Cancellare il post? Non è nostra abitudine.
Se smentirci a distanza di mesi fa di noi "comunque dei venduti"....
Avresti preferito che sostenessimo con coerenza quanto scritto in sede di recensione, anche se passati i mesi, fatta una valutazione a più "menti" nella redazione è venuto fuori questo giudizio?
Preferisco pensare che abbiamo la capacità di ammettere i nostri errori che non barricarci dietro un giudizio e difenderlo a tutti i costi.
In ogni caso, visto le premesse, qualsiasi cosa diciamo per te siamo comunque in malafede e venduti, per cui non vedo grandi sbocchi in questa discussione.

Del resto se gli stessi giochi vincono "gioco dell'anno" e "delusione dell'anno" (sebbene attenzione, con un campione di voti molto inferiore per "le delusioni"), se gli utenti discutono aspramente sul fatto che Amalur fosse "una ciofeca", no invece "un grande gioco, tra i migliori del 2012", è evidente che questa coerenza-uniformità di giudizio che tu pretendi dalle "riviste" tale che non si debba essere tacciati di essere "venduti" non esiste, essendo comunque un giudizio, un discorso soggettivo.

E poi ripeto, abbiamo sbagliato, non vedo perchè ammetterlo debba essere anche motivo di ulteriori accuse, se non proprio insulti.


proverò a spiegarmi meglio. e scusate in anticipo se non sarò breve.

io non ho detto che siete dei venduti. e di certo non ho nulla contro di voi in particolare. non lavoro per una rivista concorrente o chi sa cosa. sono una persona normale, come tante altre, che ama i videogiochi. vi seguo quotidianamente dai tempi della ps2. ho pochi post solo perchè non è mia abitudine scrivere sui forum. scrivo solo quelle rare volte in cui ho veramente voglia di dire qualcosa. e questa era una di quelle. il mio discorso muove da una considerazione strettamente personale, ma che ho avuto modo di riscontrare in tante altre persone, sia dal vivo che, soprattutto, nei forum italiani ed internazionali (scrivo poco, ma leggo molto). la considerazione è questa: facendo un confronto fra le ultime tre generazioni di console, ovvero psx, ps2 e ps3 (uso la console sony solo per comodità) e facendo una valutazione complessiva dei giochi usciti in ogni generazione, tenendo conto della qualità e della cura con cui venivano realizzati, quest'ultima generazione di console è senz'altro quella con la qualità media più bassa. i giochi della ps2 e della psx (parlo sempre come periodo storico) vengono ancora considerati tra i più belli di sempre, quasi in ogni genere. ora, se questa considerazione è vera, dovrebbe avere un riscontro anche nelle recensioni. cosa che invece non accade. anzi, succede l'esatto opposto. la media voto dei giochi di questa generazione non solo è la più alta, ma è anche spaventosamente alta in termini assoluti. un tempo prendere 8 voleva dire aver fatto un signor gioco. il 9 si dava solo ai capolavori indiscussi. adesso quasi ogni mese escono giochi che prendono 8 o 9. i voti dal 7 in giù quasi non si vedono più. le insufficienze sono praticamente sparite. è evidente che la scala dei valori è stata completamente ridisegnata. un 8 di oggi può valere effettivamente un 8, ma può valere anche un 6,5 di un tempo. è questo quello che mi da fastidio. non c'è più una misura. l'impressione che date, non solo voi, ma molte riviste blasonate, è quella di voler a tutti i costi pompare un gioco. e non lo dico per insultare o offendere, sia chiaro. dentro di me nutro un sincero e profondo dispiacere. quello che voglio dire è che, se io adesso comprassi una ps2 e volessi recuperare tutti i più bei giochi usciti negli anni passati, mi basterebbe controllare le vostre recensioni di quel tempo e nel 99% dei casi i vostri voti rispecchierebbero l'effettivo valore dei giochi. se vedo un 8 vuol dire che ho davanti un gioco da recuperare sicuramente. per non parlare di quei (pochi) 9. ed il fatto stesso che certi voti venivano dati solo in rare occasioni, metteva in risalto l'eccellenza del titolo. adesso, invece, devo essere sincero, non riesco più a fidarmi delle vostre recensioni. quando vedo un 8 o un 9 so che potrei avere davanti un bellissimo gioco, come un gioco da 6,5. e mi è successo tante volte di provare giochi che erano stati super sposorizzati per rendermi poi conto che il voto non poteva assolutamente essere quello, nemmeno con tutta la buona volontà (il primo che mi viene in mente è resident evil 6). è questo che vi contesto. adesso c'è troppa premura di dare del "capolavoro". ho perso il conto dei 9 che avete dato in questa generazione. e per carità, qualche vero capolavoro per fortuna lo abbiamo avuto, ma non tutti quelli che le recensioni vorrebbero far pensare. col metro di giudizio che avevate ai tempi della ps2, i famosi 9 sarebbero stati dati solo alle perle di cui ancora si parla, come ad esempio bioshock. e invece lo stesso voto lo prendono decine di altri giochi che non lo meritano, facendo sembrare bioshock solo uno dei tantissimi capolavori di questa generazione. lo stesso chiaramente avviene anche con gli altri giochi che non prendono 9, ma "solo" 8 e così via, tra cui quel syndicate da cui è partito tutto. un tempo avrebbe preso una sufficienza. oggi un 8,4. il risultato è che prima il vostro giudizio era assolutamente equo ed obiettivo, al punto che non serviva mai consultare altre riviste. oggi invece ho sempre più bisogno di metacritic e di youtube per vedere cosa dicono gli altri. in poche parole, prima mi fidavo ciecamente di voi e solo di voi, adesso a malincuore (ci tengo a sottolinearlo) vi considero una delle riviste che consulto.

scusate ancora per la lunghezza.


Grazie a te per averlo scritto.
Per rispondere, mi piacerebbe solo quotare due estratti da due articoli. Il primo è dalla review di Syndicate:
"Rispetto a quanto emerso dai nostri precedenti hands on, dobbiamo dire che il quadro dipinto da Syndicate in questo test completo viene leggermente ridimensionato. Quello Starbreeze non è infatti il capolavoro annunciato e sperato ma, grazie ad un gameplay piuttosto vario ed funzionale ed una modalità coop interessante (per quanto non impeccabile), "semplicemente" un buon gioco."

Il secondo è da questo stesso pezzo: "Ricordiamo brevemente che per "delusione" intendiamo una produzione che dopo innumerevoli promesse -e tanto hype- non si è rivelata all'altezza delle aspettative, in maniera piuttosto palese."

Io non reputo che Dragon's Dogma sia un brutto gioco. Non reputo che Syndicate sia un brutto gioco.
Non penso che gli utenti reputino Mass Effect 3 un brutto gioco, o Max Payne 3...
Semplicemente, in quello che è il rapporto fra aspettative e realizzazione, possono esserci delle discrepanze. Se queste discrepanze lasciano l'amaro in bocca, allora si parla di delusione.
Se avessimo voluto fare una classifica dei giochi più brutti del 2012, saremmo andati a cercare ben altri titoli.


quello che non mi convince è come una rivista che ha il piacere, ma anche il "dovere" di recensire un gioco possa restare delusa da un gioco DOPO averlo provato più volte ed averne scritto una recensione. la delusione deve essere manifestata in sede di valutazione. è in quell'occasione che se un gioco tanto atteso non mantiene le aspettative deve, se lo merita, essere "punito". dare un voto altissimo, come lo è un 8,4 e pochi mesi dopo dire che vi ha deluso per me è una grave mancanza. dopotutto, il fine ultimo delle riviste specializzate è un po quello di dare i voti ed indirizzare gli acquisti. se mi dai un 8,4 io penso che il gioco merita e lo acquisto (non parlo di me, ma una marea di gente sceglie cosa comprare in base alle recensioni. voi lo sapete meglio di me). se dopo mi sento dire "ci siamo sbagliati", io mi sento preso in giro.

Modificata da Kada, 07 January 2013 - 09:45 PM.


#7
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proverò a spiegarmi meglio.
...
se dopo mi sento dire "ci siamo sbagliati", io mi sento preso in giro.


Guarda, anzitutto ti ringrazio davvero per il post molto appassionato, è un piacere leggerlo, e anche di più sapere che ci segui da così tanto tempo. Vuol dire che alla fine il nostro lavoro ti compiace, in qualche modo, e questo mi rende orgoglioso.
Comincio anzitutto col dire una cosa: io personalmente non mi sono pentito di aver acquistato Syndicate. L'ho giocato, finito, e mi ha divertito. Più di altri sparatutto che ho comprato quest'anno. Ci tengo a sottolineare che l'ho acquistato (per Ps3) in autonomia, dal momento che il materiale redazionale è andato ovviamente ad Andrea Vanon, che ha curato la review.
Review che mi sono riletto e che, al di là del voto, mi sembra rispecchiare in maniera molto precisa pregi e difetti della produzione.

Qui però si entra in un altro discorso. Ovvero, la scala dei voti ed il sensazionalismo di questi tempi moderni. Inutile girarci intorno: la percezione di una valutazione oggi non è quella di tanti anni fa. Punto. Non posso che darti ragione e rimembrare con te i bei tempi.
Come responsabile editoriale so bene che la scala dei valori è un'indicazione critica precisissima, una vera e propria dichiarazione d'intenti. Con quella si fissano i paletti analitici entro cui agire. Non voglio fare il martire, ma noi di Everyeye.it ci siamo battuti molti anni per ricondurre il sistema di valutazioni ad una più discreta sobrietà. Mi spiace dire che è stato impossibile, e se devo dire quale sia stato il problema principale di quella scala di valori, mio malgrado dico il profondo distacco fra il punto di vista della redazione e quello dell'utenza, e la fatica, quotidiana, di spiegare il nostro metro di riferimento, profondamente diverso rispetto a quello diffuso più generalmente. Io non voglio qui cercare quali siano le spinte che hanno portato a questa situazione. Sarà il sistema, sarà la stampa americana, sarà a monte un sistema educativo che ha perso la capacità di trasmettere la moderazione. Sia quel che sia, è una questione difficile da trattare e complessa.
Quello che abbiamo scelto di fare, è di avvicinarci di più alle posizioni generalmente condivise e accettate con più serenità dall'utenza. Senza mai sconfessare, ci tengo a precisarlo, la profondità dell'analisi. Nella speranza, sono sincero, che gli utenti con l'occhio più lungo preferissero sempre la parola scritta al numero in pagella, e le argomentazioni di pagine e pagine alla sintesi di un numero.
Non so, potremo chiamarlo "salvare capra e cavoli"? E' un atteggiamento sbagliato, quello di conformarsi? Direi piuttosto che è un atteggiamento pragmatico. Difficile per una realtà italiana far emergere un punto di vista altro rispetto a quello vergato quotidianamente dai big internazionali, difficile (stancante, poco proficuo) lottare per "educare" persone che non riescono neppure a capire l'importanza critica di una scala di valori. Troppo impegnativo anche dal punto di vista lavorativo: portava via tempo e serenità, e ci lasciava poco spazio per le mille iniziative che vedi su Everyeye e che caratterizzano la nostra linea editoriale ed il nostro carattere. Quindi, se devo fare un mea culpa per aver smussato la rigidezza della scala di valori, lo faccio. Il punto è che oggi un ritorno alle origini è davvero difficile. Perchè nell'opinione ormai diffusa e accettata la "sufficienza" equivale ad una bocciatura senza appello. Il problema è anche, io credo, di un sistema produttivo che non fa sconti: prezzi spropositati fanno sì che la zona grigia di incertezza sul "comprare o non comprare" si sia profondamente assottigliata, ed i criteri d'esclusione portano oggi gli utenti a snobbare porzioni sempre più consistenti della produzione (perchè sono convinto che un gioco da 7 abbia la sua dignità, ma poi i publisher questa dignità me la fanno pagare cara).
Quindi, insomma, io non posso far altro che ammettere che per alcuni giocatori, soprattutto di vecchia data, e per gli utenti che sanno capire l'importanza di un metro di giudizio classico, ci sia un'enorme distanza fra la loro scala di voti interiore e quella che definirei ormai "globale". E' una distanza con cui convivo quotidianamente. Questo non mi impedisce di essere fiero del lavoro di Everyeye e della focalizzazione delle nostre analisi critiche.
Scusate se sono andato lungo :)

#8
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Scusa, quindi mi stai dicendo che le recensioni vengono fatte con una giocata superficiale del titolo?

Giocandoci a fondo ci siamo accorti che quella sensazione d’attesa per avvenimenti importanti, sentita sin dalle prime ore, non viene mai soddisfatta, lasciando ad un epilogo scontatissimo di pochi istanti l’onere di dare tutte le spiegazioni condensate in una sola. Il gameplay, recuperati i pochi poteri a disposizione, si fossilizza e non apre alcuna strada alternativa alle possibilità presentate sin dal principio.

Epilogo, gameplay e poteri sono aspetti che si devono discernere in fase di recensione. Perché non sono stati resi noti a suo tempo? Come è possibile che non fossero stati notati? Il gioco è quello.

Nessuna polemica, se possibile vorrei solo capire in che modo è stato effettuato il procedimento di valutazione.

Sinceramente non capisco questo post. Quello che hai quotato è una parte dell'articolo. Anche volendo male interpretare quel "giocandoci a fondo" affibiandogli un significato che non ha (cioè che dopo averci giocato a fondo, cosa che prima non avevamo fatto, abbiamo cambiato idea....) non sarebbero parole mie.
Tra l'altro sei un utente di vecchia data per cui escludo che tu non conosca la nostra produzione editoriale: devo dedurre che l'intento fosse davvero polemico? Provocatorio forse?

Anche perchè ritengo abbastanza ridicolo insinuare che scriviamo articoli giocando in modo superficiale: basta leggerli i nostri articoli, lunghi, dettagliati ed esaustivi, come pochi ci sono in giro per il web. Poi se si guardano solo i numerini, il discorso cambia.

Detto questo, non ho avuto un ruolo attivo nella stesura di questo articolo ed ho dato una mia interpretazione del perchè Syndicate fosse nella lista (anche perchè ho un opinione di un certo tipo sul gioco). Siccome siamo stati accusati di aver "pompato il voto per vendere" cosa che escludo a priori, ed avendo un giudizio abbastanza negativo sul gioco in questione, ho immaginato (sbagliando) che fosse stata una rivalutazione (a distanza di tempo) del gioco ad farlo finire nella lista.
Del resto cambiare idea è una cosa possibile a questo mondo, non ci vedo niente di male :D

Però questa era solo una mia interpretazione della cosa: Francesco, che ha contribuito attivamente alla stesura della lista, ha ben spiegato che non è tanto la qualità in se del gioco ad aver deluso, quando il non aver saputo mantenere le aspettative, era questa la prospettiva con la quale è stata compilata la lista "della redazione". E mi pare anche piuttosto coerente. Quella degli utenti invece è una somma di voti, con motivazioni tra le più disparate.

#9
XPhantomX

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sai, sono i misteri delle valutazioni :D

Per dire, bf3 e rage se non erro hanno lo stesso voto. E ci sono differenze eh. O, altro caso che mi fa arrabbiare, moh warfighter...uno dei giochi su cui è stato spalato più letame degli ultimi anni u.u

C'è da dire che è normale cambiare idee e rivalutare giochi dopo tanto tempo, a chi non è mai successo?



#10
gugu

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Io dico solo che e' tanto triste leggere post del genere, trovando mala fede in persone che fanno questo per passione.
Ma io sono un sentimentalone e non faccio testo.

Certo che pero'' alcune affermazioni fanno fortemente riflettere......

Mi piacerebbe capire perche' attaccare apertamente una testata giornalistica, quando si e' privi di interesse negli articoli che la contraddistinguono.
Non sarebbe piu' facile ignorare e rivolgersi altrove? Io farei cosi'....
Ma poi c'e' critica e critica: questa e' critica aspra e mi spiace leggere certe cose.

#11
Kada

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Guarda, anzitutto ti ringrazio davvero per il post molto appassionato, è un piacere leggerlo, e anche di più sapere che ci segui da così tanto tempo. Vuol dire che alla fine il nostro lavoro ti compiace, in qualche modo, e questo mi rende orgoglioso.
Comincio anzitutto col dire una cosa: io personalmente non mi sono pentito di aver acquistato Syndicate. L'ho giocato, finito, e mi ha divertito. Più di altri sparatutto che ho comprato quest'anno. Ci tengo a sottolineare che l'ho acquistato (per Ps3) in autonomia, dal momento che il materiale redazionale è andato ovviamente ad Andrea Vanon, che ha curato la review.
Review che mi sono riletto e che, al di là del voto, mi sembra rispecchiare in maniera molto precisa pregi e difetti della produzione.

Qui però si entra in un altro discorso. Ovvero, la scala dei voti ed il sensazionalismo di questi tempi moderni. Inutile girarci intorno: la percezione di una valutazione oggi non è quella di tanti anni fa. Punto. Non posso che darti ragione e rimembrare con te i bei tempi.
Come responsabile editoriale so bene che la scala dei valori è un'indicazione critica precisissima, una vera e propria dichiarazione d'intenti. Con quella si fissano i paletti analitici entro cui agire. Non voglio fare il martire, ma noi di Everyeye.it ci siamo battuti molti anni per ricondurre il sistema di valutazioni ad una più discreta sobrietà. Mi spiace dire che è stato impossibile, e se devo dire quale sia stato il problema principale di quella scala di valori, mio malgrado dico il profondo distacco fra il punto di vista della redazione e quello dell'utenza, e la fatica, quotidiana, di spiegare il nostro metro di riferimento, profondamente diverso rispetto a quello diffuso più generalmente. Io non voglio qui cercare quali siano le spinte che hanno portato a questa situazione. Sarà il sistema, sarà la stampa americana, sarà a monte un sistema educativo che ha perso la capacità di trasmettere la moderazione. Sia quel che sia, è una questione difficile da trattare e complessa.
Quello che abbiamo scelto di fare, è di avvicinarci di più alle posizioni generalmente condivise e accettate con più serenità dall'utenza. Senza mai sconfessare, ci tengo a precisarlo, la profondità dell'analisi. Nella speranza, sono sincero, che gli utenti con l'occhio più lungo preferissero sempre la parola scritta al numero in pagella, e le argomentazioni di pagine e pagine alla sintesi di un numero.
Non so, potremo chiamarlo "salvare capra e cavoli"? E' un atteggiamento sbagliato, quello di conformarsi? Direi piuttosto che è un atteggiamento pragmatico. Difficile per una realtà italiana far emergere un punto di vista altro rispetto a quello vergato quotidianamente dai big internazionali, difficile (stancante, poco proficuo) lottare per "educare" persone che non riescono neppure a capire l'importanza critica di una scala di valori. Troppo impegnativo anche dal punto di vista lavorativo: portava via tempo e serenità, e ci lasciava poco spazio per le mille iniziative che vedi su Everyeye e che caratterizzano la nostra linea editoriale ed il nostro carattere. Quindi, se devo fare un mea culpa per aver smussato la rigidezza della scala di valori, lo faccio. Il punto è che oggi un ritorno alle origini è davvero difficile. Perchè nell'opinione ormai diffusa e accettata la "sufficienza" equivale ad una bocciatura senza appello. Il problema è anche, io credo, di un sistema produttivo che non fa sconti: prezzi spropositati fanno sì che la zona grigia di incertezza sul "comprare o non comprare" si sia profondamente assottigliata, ed i criteri d'esclusione portano oggi gli utenti a snobbare porzioni sempre più consistenti della produzione (perchè sono convinto che un gioco da 7 abbia la sua dignità, ma poi i publisher questa dignità me la fanno pagare cara).
Quindi, insomma, io non posso far altro che ammettere che per alcuni giocatori, soprattutto di vecchia data, e per gli utenti che sanno capire l'importanza di un metro di giudizio classico, ci sia un'enorme distanza fra la loro scala di voti interiore e quella che definirei ormai "globale". E' una distanza con cui convivo quotidianamente. Questo non mi impedisce di essere fiero del lavoro di Everyeye e della focalizzazione delle nostre analisi critiche.
Scusate se sono andato lungo :)


il piacere è anche mio, visto che hai risposto nel modo più sincero ed esaustivo possibile. quello che hai detto sul cambiamento del metro di giudizio devo dire che un po lo immaginavo e un po lo sospettavo. purtroppo quando la concorrenza è tanta, per restare ai vertici bisogna sapersi aggiornare continuamente, prendendo anche delle decisioni difficili e facendo dei cambiamenti radicali che, inevitabilmente, rischiano di scontentare i vecchi affezionati, come me. alla tua risposta vorrei aggiungere solo una mia considerazione, senza avere la presunzione di possedere la verità assoluta sulle cose. guardate l'esplosione che ha avuto il mercato dei giochi indipendenti negli ultimi tempi. perchè questo è successo? perchè giochi realizzati con budget ridicoli, da persone semi sconosciute, sono riusciti a spopolare in tutto il mondo? e perchè proprio adesso? la risposta credo sia semplice: non avere il fiato sul collo ha permesso agli sviluppatori indipendenti di realizzare prodotti originali, che le grandi case non hanno il coraggio di fare, troppo incentrate al bilancio. e in un mercato videoludico saturo e stanco delle solite produzioni fotocopia, giochi come braid o limbo o minecraft giungono come fulmini a ciel sereno, permettendo a noi videogiocatori di conoscere finalmente qualcosa di nuovo, di innovativo, che spezza completamente con la monotonia delle produzioni a cui siamo abituati. è proprio questa la chiave del successo. realizzare il prodotto giusto al momeno giusto. e dalla felicità e lo stupore iniziale si è poi innescato un effetto "domino": vedere, infatti, finalmente che qualcosa stava cambiando ci ha indotti, in alcuni casi, anche a finanziare, ciascuno con le proprie possibilità, gli sviluppatori, nella speranza di continuare a vedere perle come braid, limbo, hotline miami e così via. alla fine si riduce tutto a questo: la forza delle idee, il coraggio di osare. le grande case non lo hanno mai perchè ragionano solo con i soldi. gli sviluppatori indipendenti, non avendo soldi, puntano tutto sul talento e sulla creatività, che in fondo sono le due caratteristiche principali di un prodotto di successo. ora, perchè ho detto questo e in che modo ha a che fare anche con il discorso che facevi prima riguardo alla "omologazione": se è vero che da una parte si ha la paura di restare indietro se non si segue la "moda americana", è anche vero che se tutti fanno la stessa cosa, diventa difficile farsi notare o spiccare per dei meriti particolari, proprio perchè tutti hanno lo stesso modello di base. così per i videogiochi, così per il sistema dei voti.

magari la nuova generazione di console potrebbe essere una buona occasione per ripensarci e ricalibrare il tutto. nuova console, nuovo sistema. in ogni caso, grazie per la piacevole chiacchierata.

Io dico solo che e' tanto triste leggere post del genere, trovando mala fede in persone che fanno questo per passione.
Ma io sono un sentimentalone e non faccio testo.

Certo che pero'' alcune affermazioni fanno fortemente riflettere......

Mi piacerebbe capire perche' attaccare apertamente una testata giornalistica, quando si e' privi di interesse negli articoli che la contraddistinguono.
Non sarebbe piu' facile ignorare e rivolgersi altrove? Io farei cosi'....
Ma poi c'e' critica e critica: questa e' critica aspra e mi spiace leggere certe cose.


spero tu non ti riferisca a me. in tal caso, ho ampiamente motivato le mie parole e ho, per fortuna, trovato una interessante e piacevole risposta.

#12
Link-F

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in ogni caso, grazie per la piacevole chiacchierata.


Grazie a te. Questo scambio (anche il tuo ultimo post) mi ha dato molte idee per buttare giù un piccolo editoriale. In questo periodo ho molto riflettuto anche sugli argomenti che hai tirato in ballo in quest'ultimo intervento, ed ho ragionato parecchio sulle logiche produttive (anche qui: http://www.outcast.i...ue-7-buon-anno/, rispondendo alle domande che mi han fatto). Devo dire che la tua analisi sui rapporti fra entusiasmo e creatività è lucidissima e condivisibile. Io in questo "ribaltone" ci spero fortemente, sia per quanto riguarda la sostenibilità degli investimenti che sul fronte di un più morigerato uso dello strumento-voto.
Vediamo che succede :)

#13
meadfrodo75

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Mi intrometto solo per fare i complimenti a Link, una risposta scritta con il cuore e che senza dover troppo leggere tra le righe fa capire come vanno utilizzati i voti di everyeye come pure quelli di ogni altra testata giornalistica del settore. In parole povere le recensioni vanno lette, il voto alla fine non è la summa di quanto scritto e chi la pensa ancora così non si rende conto di come girino alcune cose oggi.
Personalmente ritengo le recensioni di everyeye le più complete (e meglio scritte) nel panorama italiano e leggendole ho sempre compreso il gioco che avevo di fronte. Detto questo anche a m piacerebbe che si tornasse al vecchio "metro" con i voti o che una rece fosse affidata a più di un redattore per avere più pareri (vi ricordate ad esempio di Zzap?) ma so che non è più possibile.

#14
Kada

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Grazie a te. Questo scambio (anche il tuo ultimo post) mi ha dato molte idee per buttare giù un piccolo editoriale. In questo periodo ho molto riflettuto anche sugli argomenti che hai tirato in ballo in quest'ultimo intervento, ed ho ragionato parecchio sulle logiche produttive (anche qui: http://www.outcast.i...ue-7-buon-anno/, rispondendo alle domande che mi han fatto). Devo dire che la tua analisi sui rapporti fra entusiasmo e creatività è lucidissima e condivisibile. Io in questo "ribaltone" ci spero fortemente, sia per quanto riguarda la sostenibilità degli investimenti che sul fronte di un più morigerato uso dello strumento-voto.
Vediamo che succede :)


si, avevo letto quel pezzo e concordavo in pieno. abbiamo, tutto sommato, le stesse idee sull'argomento. speriamo bene... in tutti i sensi.


Mi intrometto solo per fare i complimenti a Link, una risposta scritta con il cuore e che senza dover troppo leggere tra le righe fa capire come vanno utilizzati i voti di everyeye come pure quelli di ogni altra testata giornalistica del settore. In parole povere le recensioni vanno lette, il voto alla fine non è la summa di quanto scritto e chi la pensa ancora così non si rende conto di come girino alcune cose oggi.
Personalmente ritengo le recensioni di everyeye le più complete (e meglio scritte) nel panorama italiano e leggendole ho sempre compreso il gioco che avevo di fronte. Detto questo anche a m piacerebbe che si tornasse al vecchio "metro" con i voti o che una rece fosse affidata a più di un redattore per avere più pareri (vi ricordate ad esempio di Zzap?) ma so che non è più possibile.


non vorrei riaprire il discorso, anche perchè altrimenti non ne usciamo davvero più. la mia critica si riferiva per lo più a quel fastidioso numerino che è il voto, che a me personalmente non interessa quanto la parte scritta o un video di gameplay, ma che per molti altri invece è l'unica (o quasi) cosa che conta e, soprattutto, il metro in base al quale stabilire se comprare o meno un gioco. ed è proprio per questo che nasce l'idea del numero: per dare un giudizio rapido a tutte quelle persone pigre che non hanno voglia di leggere, di informarsi, di valutare in prima persona, ma giudicano il famoso libro dalla copertina. inoltre considera che il voto numerico ha anche un'altra, questa si, importantissima funzione. ovvero permette di avere una visione d'insieme del parco giochi di una console o di un periodo storico. come ho scritto nel post precedente, chi acquista una console qualche anno dopo il lancio, non è detto che abbia seguito il mercato videoludico anche nel periodo precedente all'acquisto. in questo caso, fare una rapida ricerca dei titoli passati, accompagnati da un numerino affianco che ne stabilisce il valore, lo può aiutare a decidere quali giochi recuperare e quali invece scartare, evitandogli così di leggersi centinaia di recensioni. prendi poi un sito come metacritic. senza il voto numerico non potrebbe esistere e così non si potrebbero fare confronti o classifiche. la verità è che il numero, vuoi o non vuoi, serve a tutti. a chi vende il gioco, a chi fa la recensione, a chi segue assiduamente i giochi e a chi arriva in ritardo. per quanto riguarda il sistema dei voti, cosa fare quindi? provare ad educare la massa? rinunciarvi a priori? puntare ad un prodotto di qualità o ad uno che soddisfi più persone possibili? le domande potrebbero continuare, ma una risposta definitiva e assoluta è difficile darla. a me resta purtroppo il ricordo di quando andavo a scuola e giocavo alla ps2: i giochi erano capolavori e il mercato videoludico non era così esasperato come adesso e permetteva a tutti, sviluppatori e non, di lavorare con più tranquillità. non so se quei tempi torneranno, forse no, ma così come non avrei pronosticato di aspettare più un gioco indie che uno tripla A, così nutro ancora una speranza di un ritorno al passato.

Modificata da Kada, 08 January 2013 - 01:10 AM.


#15
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Guarda, anzitutto ti ringrazio davvero per il post molto appassionato, è un piacere leggerlo, e anche di più sapere che ci segui da così tanto tempo. Vuol dire che alla fine il nostro lavoro ti compiace, in qualche modo, e questo mi rende orgoglioso.
Comincio anzitutto col dire una cosa: io personalmente non mi sono pentito di aver acquistato Syndicate. L'ho giocato, finito, e mi ha divertito. Più di altri sparatutto che ho comprato quest'anno. Ci tengo a sottolineare che l'ho acquistato (per Ps3) in autonomia, dal momento che il materiale redazionale è andato ovviamente ad Andrea Vanon, che ha curato la review.
Review che mi sono riletto e che, al di là del voto, mi sembra rispecchiare in maniera molto precisa pregi e difetti della produzione.

Qui però si entra in un altro discorso. Ovvero, la scala dei voti ed il sensazionalismo di questi tempi moderni. Inutile girarci intorno: la percezione di una valutazione oggi non è quella di tanti anni fa. Punto. Non posso che darti ragione e rimembrare con te i bei tempi.
Come responsabile editoriale so bene che la scala dei valori è un'indicazione critica precisissima, una vera e propria dichiarazione d'intenti. Con quella si fissano i paletti analitici entro cui agire. Non voglio fare il martire, ma noi di Everyeye.it ci siamo battuti molti anni per ricondurre il sistema di valutazioni ad una più discreta sobrietà. Mi spiace dire che è stato impossibile, e se devo dire quale sia stato il problema principale di quella scala di valori, mio malgrado dico il profondo distacco fra il punto di vista della redazione e quello dell'utenza, e la fatica, quotidiana, di spiegare il nostro metro di riferimento, profondamente diverso rispetto a quello diffuso più generalmente. Io non voglio qui cercare quali siano le spinte che hanno portato a questa situazione. Sarà il sistema, sarà la stampa americana, sarà a monte un sistema educativo che ha perso la capacità di trasmettere la moderazione. Sia quel che sia, è una questione difficile da trattare e complessa.
Quello che abbiamo scelto di fare, è di avvicinarci di più alle posizioni generalmente condivise e accettate con più serenità dall'utenza. Senza mai sconfessare, ci tengo a precisarlo, la profondità dell'analisi. Nella speranza, sono sincero, che gli utenti con l'occhio più lungo preferissero sempre la parola scritta al numero in pagella, e le argomentazioni di pagine e pagine alla sintesi di un numero.
Non so, potremo chiamarlo "salvare capra e cavoli"? E' un atteggiamento sbagliato, quello di conformarsi? Direi piuttosto che è un atteggiamento pragmatico. Difficile per una realtà italiana far emergere un punto di vista altro rispetto a quello vergato quotidianamente dai big internazionali, difficile (stancante, poco proficuo) lottare per "educare" persone che non riescono neppure a capire l'importanza critica di una scala di valori. Troppo impegnativo anche dal punto di vista lavorativo: portava via tempo e serenità, e ci lasciava poco spazio per le mille iniziative che vedi su Everyeye e che caratterizzano la nostra linea editoriale ed il nostro carattere. Quindi, se devo fare un mea culpa per aver smussato la rigidezza della scala di valori, lo faccio. Il punto è che oggi un ritorno alle origini è davvero difficile. Perchè nell'opinione ormai diffusa e accettata la "sufficienza" equivale ad una bocciatura senza appello. Il problema è anche, io credo, di un sistema produttivo che non fa sconti: prezzi spropositati fanno sì che la zona grigia di incertezza sul "comprare o non comprare" si sia profondamente assottigliata, ed i criteri d'esclusione portano oggi gli utenti a snobbare porzioni sempre più consistenti della produzione (perchè sono convinto che un gioco da 7 abbia la sua dignità, ma poi i publisher questa dignità me la fanno pagare cara).
Quindi, insomma, io non posso far altro che ammettere che per alcuni giocatori, soprattutto di vecchia data, e per gli utenti che sanno capire l'importanza di un metro di giudizio classico, ci sia un'enorme distanza fra la loro scala di voti interiore e quella che definirei ormai "globale". E' una distanza con cui convivo quotidianamente. Questo non mi impedisce di essere fiero del lavoro di Everyeye e della focalizzazione delle nostre analisi critiche.
Scusate se sono andato lungo :)


come sempre ti confermi una delle persone migliori di tutti i network e del mondo in generale. ce ne vorrebbero tanti di Fossetti al mondo, in tutte le redazioni :sisi:




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