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Tuttavia pare che Sony più che preoccuparsi di minimizzare le inevitabili perdite iniziali, punti piuttosto a piazzare il maggior numero di console da subito. Gli analisti prevedono che entro la fine di Marzo 2012, PS Vita potrebbe toccare quota 2,5 milioni di unità vendute.
D'altro canto questa non sarebbe la prima volta che Sony si trovi in perdita su ciascun pezzo venduto. Nel 2006, quando venne rilasciata la PlayStation 3, per la società giapponese si registrarono perdite fino a 400$ per console venduta. Anche se stando ai rapporti societari del 2010, nel lungo termine Sony sta ottenendo profitti, soprattutto grazie all'abbattimento dei costi di produzione delle componenti equipagiate nella PS3.
La sfida maggiore che PS Vita dovrà sostenere, sarà quello di convincere gli sviluppatori a lavorare su di essa. Hideki Yasuda, altro analista Ace Securities, ha espresso la sua apprensione per questo particolare aspetto della console: la risoluzione molto elevata richiesta nei giochi di Vita, potrebbe rappresentare un ostacolo per gli sviluppatori in termini di risorse e tempi per lo sviluppo di software adeguato. Yasuda ha anche aggiunto che l'incertezza iniziale sull'effettivo successo di Vita, potrebbe esser motivo di insicurezza per le software-house che vogliono sviluppare software per questa piattaforma.
Il problema del supporto delle software-house, sembra invece non impensierire l'analista Kazuharu Miura, convinto che sempre più sviluppatori si immergeranno nello sviluppo su Vita. Inoltre Miura ha sottolineato che Vita sorpasserà le vendite di PSP da subito, arrivando a quota 2.500.000 di unità vendute prima della fine dell'anno fiscale corrente, e prevede ottime vendite anche per il software con 7 milioni di giochi venduti entro il medesimo periodo.
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