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Uomini di Dio (2010) [rece: 8,5]di Xavier Beauvois con Lambert Wilson, Michael Lonsdale


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Uomini di Dio - RECENSIONE (Cinema)
Uomini di pace in una terra contesa tra uomini di guerraIn merito a quest'ultimo film francese che ha portato a casa il Gran premio della giuria di Cannes e riscosso tanto successo in madrepatria, va subito chiarito un punto fondamentale: il titolo italiano è una contraddizione in essere rispetto alla chiave di lettura meta-religiosa (ovvero che va oltre il valore specifico delle singole dottrine) di questo film francese. Nel titolo originale (letteralmente "Gli uomini e gli dei"), è racchiuso infatti il valore intrinseco di quest'opera che usa la vicenda (la tragedia di Tibhirine del 1996) del rapimento e della successiva uccisione di sette monaci cistercensi in terra d'Algeria, per tracciare un arco di fede e tolleranza che abbraccia tutti gli uomini e tutte le religioni, le credenze, le culture. Qundi tutti gli uomini di tutti gli dei. L'umanità intera. Nei volti e nei corpi di questi sette martiri, che martiri non volevano essere ma solo uomini di pace, giustiziati dal fondamentalismo islamico o, forse, dallo stesso governo algerino (per errore?), è racchiusa l'ombra di un'altra pagina di storia recente intrisa del facile sangue che scorre in nome delle religioni. Come dirà padre Luc citando Pascal: "Gli uomini non fanno mai male, così completamente e allegramente come quando lo fanno da una convinzione religiosa".
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