George A. Romero č morto all'etā di 77 anni: l'ultimo addio al papā degli zombie
#22
Inviato 17 July 2017 - 10:12 AM
Per chi fosse interessato a capire la differenza tra un regista e uno shooter, pochi esempi potrebbero essere più illuminanti di un confronto tra il Dawn of the Dead di Zack Snyder e l'originale di George A. Romero. In realtà, già nel proporre un simile confronto si rischia l'accusa di empietà.
Allo stesso modo, si rischia di stagnare nella più vieta ovvietà affermando che la trilogia Night/Dawn/Day rappresenta uno dei vertici della storia del cinema statunitense, o che pochi altri registi possono vantare, fra i propri colleghi, una schiera di epigoni, imitatori, fanboy, devoti ed esegeti come il beneamato George A. Romero. Voglio dire, è l'unico regista, per quanto mi è dato sapere, che sia stato omaggiato di una versione in peluche!
Tutto già detto, tutto già assodato. Allora, visto che solo due giorni fa la Arrow aveva annunciato l'uscita, prevista per il prossimo Ottobre, di un favoloso cofanetto con tre opere del Maestro realizzate nell'intervallo tra Night e Dawn, forse varrebbe la pena ricordare la raffinatezza e la lungimiranza che traboccavano anche dai suoi film meno celebrati, dal sorprendente Monkey Shines al sottovalutatissimo Land of the Dead, dal rivoluzionario Martin al sofisticato, cerebrale Hungry Wives. C'è da rimanere scioccati nel realizzare che Diary of the Dead ha già compiuto 10 anni e che Survival of the Dead è stato il primo (e per ora unico) horror ammesso in concorso alla Mostra d'Arte Cinematografica di Venezia.
Adesso sarà compito di critici e storici procedere ad una doverosa rivalutazione di questi titoli, anche se ad onor del vero gli studi e gli approfondimenti su un autore tanto influente non sono mai mancati: il seminale The Zombies that Ate Pittsburgh risale addirittura a trenta anni fa.
Sono in tanti, tantissimi, a dovergli una carriera: io lo vidi di sfuggita nel lontano 1993, all'anteprima de La Metà Oscura, mentre la sicurezza lo trascinava via da un'orda di fan impazziti e non potei fare a meno di notare l'analogia con una delle tante scene di assedio nei suoi capolavori.
PS Due parole vanno spese anche per un fuoriclasse come Martin Landau, che con il suo talento ha illuminato le opere più belle di Tim Burton o Woody Allen. Ci mancherà.
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