Ho amato Ground Zeroes. Non credevo che sarei tornato ad interessarmi veramente a Metal Gear, ma ci sono una serie di elementi che mi hanno subito convinto ad acquistarlo. La narrazione, quel modo in cui Kojima ha voluto raccontarti le barbarie attraverso uno schermo, le violenze sessuali, la maturità preponderante, niente scatoloni, niente riviste porno. Snake che si nasconde in una scatola di cartone mentre a 20 metri da lui c'è gente che viene stuprata e picchiata sarebbe stato stupido, una sorta di auto-presa in giro che avrebbe affossato l'obbiettivo del gioco.
"Voglio parlare di crudeltà, di guerra, di come un essere umano possa essere cattivo, di ingiustizia, di razzismo", e con Ground Zeroes ce l'ha fatta, lo si vede, il giocatore percepisce il messaggio che Kojima vuole trasmettere, ma con The Phantom Pain (che aspetto con ansia) rischia di sentirsi di meno, o peggio, di essere "annullato".
Ho letto un paio di anteprime sul web, tra cui quella di Everyeye, e ho provato un senso di angoscia. Leggi di tematiche dure, mature, ma qualche riga dopo leggi di pecore che vengono recuperate da un pallone aerostatico. Non vi suona ridicolo? A me sì.
Quindi si crea questa spaccatura tra fan service e cinismo di cui The Phantom Pain può vantare di avere, e non va bene. Conoscete Spec Ops The Line? Compratelo, sul serio. Credo tratti il tema della guerra in modo egregio, più di quanto abbia fatto Kojima in anni e anni di giochi nonostante i suoi ottimi risultati.
Dicevamo, Spec Ops. In Spec Ops non manca l'ironia, certo, ma si tratta di qualcosa di tagliente, che ti strappa un sorriso ma con un po' di tristezza. Il gioco parla di guerra, la guerra è cattiva e la gente pure. Non c'è nulla da ridere, uccidere è brutto, fanno tutti schifo, sono animali. Sangue di milioni di vite sulle proprie mani.
Come ho già detto nell'altro topic, ho paura che Kojima si senta preso in ostaggio dai fan che vogliono questo genere di cose "perché ci sono sempre state". Ma ora le cose sono diverse, e questo sembrano non capirlo. Con The Phantom Pain lui vuole andare oltre e non puoi parlarmi di bambini morti se poco dopo vedi Snake che sfonda la parte superiore dello scatolone a mo' di sorpresone. Stona tantissimo, come quei film che mettono una scena divertente subito dopo una scena triste, dove un personaggio muore o altro.
"Ma è un gioco", ecco, allora quello rimane, un gioco e basta, non un'esperienza, perché l'obbiettivo sembra quello ed è messo in pericolo da tutte queste cose "simpatiche" che la gente tanto ama.
Molti di voi penseranno che mi faccio troppi problemi.. sì, è vero, ma è perché attendo molto questo gioco e ha un potenziale narrativo che ho paura verrà "castrato" proprio a causa di queste giapponesate di cui The Phantom Pain non ha bisogno.
Voi cosa ne pensate?