Guida semiseria alla devastazione nutritiva.
E nel frattempo che cosa mangiamo," chiese, e afferrò il colonnello per il collo della maglia. Lo scosse energicamente."Dimmi, cosa mangiamo."Il colonnello ebbe bisogno di settantacinque anni — i settantacinque anni della sua vita, minuto per minuto — per giungere a quel momento. Si sentì puro, esplicito, invincibile, nell'istante in cui rispose: “(Censura)”.Gabriel Garcia Marquez – Nessuno scrive al colonnello, 1961
Se dovessi scegliere la traduzione più appropriata per “Junk Food”, eviterei accuratamente il consueto “cibo spazzatura”, e andrei diritto al sodo: “cibo di (Censura)”.Io non penso che in italiano ci sia un'espressione che in maniera altrettanto decisa ed esplicita mette in evidenza la commiserazione per la propria cultura culinaria. Perché il “Junk Food”, in America, non è occasionale: è radicato, diffuso; persino quotidiano. In America – e gli americani lo sanno – c'è la possibilità di mangiar male ad un livello che va oltre l'immaginabile: arriva a toccare la sussistenza, la disperazione, il disprezzo per la salute. Questo è il Junk Food.E ovviamente è buonissimo. Sia chiaro: non è che quando andiamo in trasferta stiamo per dieci giorni ad ingurgitare hamburger e “chili fries”, noncuranti delle possibili conseguenze di una settimana in stile Super Size Me. Ci sono, anche sulla costa ovest degli Stati Uniti, ristoranti ricercatissimi, pizzerie che staccano di diverse lunghezze quelle italiane, ed un'ampia selezione di prelibatezze etniche che qui in Italia ce le sogniamo. Mediamente, il cibo costa meno (molto meno) che da noi, ed anche a cercare una buona qualità la spesa è moderata (anche per via del cambio a favore).Ad ogni E3, ad esempio, c'è la visita obbligatoria al Saddle Ranch: è un posto in fondo a Sunset Boulveard dove fanno la carne argentina più buona che abbia mai mangiato. Scorrendo sul menù si trovano tutti questi tagli strani che non si usano in Italia: è come se gli americani facessero dei “carotaggi” meticolosi per andare a recuperare gli strati più teneri della ciccia, lasciando poi uno scheletro di costolette che viene prontamente imbevuto in una dolcissima salsa barbecue e cotto finché la carne non si sfilaccia, staccandosi dall'osso con un singolo morso. Al Saddle Ranch si mangia sostanzialmente ogni parte del bovino adulto (ma mai vengono raggiunti i livelli di ossessione della catena inglese Bodehan: provate le Ladder Ribs). C'è anche un toro meccanico su cui la gente fa il rodeo. Quando salgono le ragazze, chi comanda la bestia elettrica la scuote così forte che le tette ballonzolano e le minigonne di ordinanza si alzano fino all'inguine. Io però ci vado per la carne.Ho detto che ci vado per la carne. Giuro!Tornando al livello più basso e deleterio dell'approvvigionamento calorico, anche nell'ambito del Junk Food c'è una sorta di “piramide alimentare”, alla base della quale ci stanno proprio le più orrende deviazioni culinarie. Tipo il Taco Bell. Il Taco Bell è quel posto in cui paghi un dollaro per una Quesadilla con pollo (un sorta di megapiadina con dentro formaggio e materiale proteico biancastro che qualcuno si ostina a chiamare carne), e cinquanta centesimi per un taco. Con quattro dollari “ceni”, e neppure ce la fai a finire tutto. Io adoro il cibo messicano, e ogni tanto cedo alla tentazione. In fondo, penso che sia meglio di andare a cena in quel luogo mistico che si chiama “El Pollo Loco”: una sorta di versione centroamericana di Kentuchy Fried Chicken, in cui tutti parlano spagnolo, e tu devi indicargli le robe con il dito, e sperare -madre de dios!- che abbiano capito bene. Per farvi intuire quanto mi piace il cibo messicano: ogni tanto vado anche lì.Da poco ho scoperto però Chipotle, una catena che trovate anche in Inghilterra, che fa dei burrito straripanti. Mai grandi quando il Big Sal, l'immangiabile chimera culinaria che vale quasi un pellegrinaggio all'anno negli inospitali (?) territori a nord di Malibù.Al piano più basso della piramide-spazzatura, comunque, c'è anche un'assortita varietà di americanissimi fast food, fra cui il classico MacDonald's, Carl's Jr., Wendy's. Quelli, devo dire, li ho sempre evitati. Invece dal 2005 sono assiduo frequentatore dei Denny's Diner: il prototipo delle tavole calde in cui, nei polizieschi, succedono robe spiacevoli.Leggi l'articolo completo: Junk Food: Road to E3 2014 - RUBRICA (Multi)