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[curiosita] PS4 e Xbox One anche in Cina, il governo abolisce il divieto?


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Questa discussione ha avuto 1 risposte

#1
MONNE FULL TIME

MONNE FULL TIME
  • Non c'è più posto per i "fanboys" siate obiettivi

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Il governo cinese potrebbe autorizzare la vendita di console nel territorio, a patto che le aziende produttrici rispettino alcuni vincoli.

La Cina potrebbe abolire il divieto di vendita delle console. La notizia arriva dal South China Morning Post, che si aspetta un intervento del governo cinese in tempi brevi. Una decisione di tale portata nello stato più popolato al mondo potrebbe stravolgere gli equilibri del settore dei videogiochi, finora legati alle tre classiche macroregioni: Europa, America e Asia (salvo la Cina, appunto).

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Attualmente la vendita delle console in Cina è proibita, anche se non vuol dire che sia difficile procurarsi un dispositivo per divertirsi con i videogame. Gli appassionati possono rivolgersi al cosiddetto grey market, o mercato grigio, un termine che identifica la vendita di prodotti al di fuori dei normali canali di distribuzione tradizionali.

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Attualmente in Cina si possono acquistare console rivolgendosi al grey market

 

In questo caso specifico il mercato grigio si avvale dell'importazione di console da Hong Kong, Macau o Taiwan per venderle nei negozi cinesi, alla luce del sole (o quasi). Questa strana situazione potrebbe cambiare presto, ma a patto di rispettare alcuni vincoli. I produttori di hardware come Sony, Nintendo e Microsoft dovranno realizzare le console destinate al mercato cinese a Shangai e il governo si prenderà il diritto di approvare i giochi e i loro contenuti.

Secondo quanto riportato dalla testata cinese le aziende produttrici di console dovranno registrarsi nella Free Trade Zone di Shangai, l'unico posto in cui si possono insediare imprese interamente straniere, e dovranno ottenere l'approvazione delle autorità competenti. Superati questi passaggi potranno vendere i loro prodotti nel territorio cinese.

Il requisito di produrre i dispositivi a Shangai apre tuttavia alcuni problemi di natura economica. Il costo della vita nella popolosa città cinese è infatti più caro rispetto ai grossi centri industriali come Shenzhen, la città che ospita il più grande stabilimento di Foxconn.

 



Di conseguenza anche i costi di produzione sono più alti a Shangai e le aziende di hardware, che hanno già impianti produttivi in altre aree della Cina, avranno bisogno di creare una linea di produzione appositamente per il mercato cinese. Considerando tuttavia le dimensioni di questo mercato è molto probabile che Nintendo, Sony e Microsoft ci facciano più di un pensierino, a patto di attuare strategie di vendita che dovranno per forza di cose differenziarsi rispetto al resto del mondo.

Ricordiamo infatti che gli stipendi medi cinesi si aggirano intorno ai 6000 dollari annui e che per ora soltanto i benestanti possono divertirsi con i videogiochi su console. L'abolizione del divieto aprirebbe scenari interessanti sotto questo punto di vista, soprattutto per quanto riguarda le politiche di vendita più aggressive. Non è difficile immaginare prodotti venduti a un costo inferiore per poi ottenere la maggior parte dei ricavi dal software, anche se lo sparaucchio della pirateria potrebbe spaventare le aziende produttrici.

Infine bisogna sottolineare l'impatto culturale che potrebbe avere la vendita di console e di videogiochi in modo libero in Cina, uno stato molto rigido sui valori trasmessi dai media. Che cosa potrebbe succedere permettendo la circolazione di videogiochi che promuovono il patriottismo di altre nazioni e la libertà d'espressione in modo più o meno velato? Riuscirebbe un gioco in cui bisogna ribellarsi a un'ipotetica tirannia a ottenere l'approvazione del governo e a sbarcare sul mercato? Domande che per ora sono destinate a rimanere senza risposta.

 



#2
Koji_Kabuto

Koji_Kabuto
  • Eye Bastard

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Ammesso che riescano a passare gli sbarramenti per la produzione hardware in un paese con leggi così rigide e arbitrarie ( parliamo di un paese dove è in discussione una legge per multare le ragazze non sposate rimaste incinta di una multa pari al valore annuo della loro retribuzione lavorativa), rimangono molteplici problemi legati all'approvazione di ogni software in uscita... Troppi secondo me.




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