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La prima cosa bella (2010) [rece: 8,5]di Paolo Virzì con Stefania Sandrelli, Valerio Mastandrea
Started By Cinematografo, 13 January 2010 02:40 PM
#1
Inviato 13 January 2010 - 02:40 PM
Livorno al centro di una commedia corale sui sentimenti. Dirige Paolo VirzìDal suo esordio dietro la macchina da presa - avvenuto nel 1994 con La bella vita - Paolo Virzì ha saputo nutrire di buon cinema, intelligente, ma non autoreferenziale e intellettualistico, la commedia italiana, dando voce a quelle tante esistenze che popolano la nostra multiforme penisola, provinciale o borghese, bigotta o picaresca. Oggi al suo undicesimo lungometraggio e a distanza di dodici anni dal successo di Ovosodo, Virzì fa un altro salto nel passato, tornando a girare nella sua Livorno. E lo fa realizzando un film apologetico sull'amore, sentimento profondamente complesso e sfaccettato che gremisce irregolarmente le esistenze d'individui, famiglie e, talvolta, intere città. La necessità di questo film, come Virzì stesso ha dichiarato, nasce dalla volontà di rischiarare la grigia realtà con un sereno ottimismo. "Forse per via di questo nostro periodaccio, in cui nella società ribollono sentimenti astiosi, sfiducia, risentimento, e forse anche perché il mio ultimo film, Tutta la vita davanti, mi aveva portato a confrontarmi con questioni sconfortanti del nostro tempo e a mettere in scena personaggi anche inquietanti, stavolta son corso volentieri a rifugiarmi nel tepore del racconto di personaggi a cui voler tanto bene: il ciclo della vita, col suo mistero struggente, ma anche gioioso, in una famiglia in fondo come tante. Per una volta, forse, niente problematica sociale, ma pezzi palpitanti del mio cuore". Grazie a una sensibile nota autobiografica e al tangibile Virzì touch, il regista labronico raggiunge con questo suo lavoro l'apice delle qualità artistico-registiche già apprezzate in altre sue performance (oltre ai due già citati, Caterina va in città, Baci e Abbracci, Ferie d'agosto) conferendo all'opera un carattere profondamente esistenziale e atemporale.
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#4
Inviato 13 January 2010 - 03:22 PM
Thanks indeed per i commenti positivi! Il valore aggiunto di questo film sta proprio nel suo riuscire a toccare corde dell'anima molto profonde, sentimenti contrastanti che tutti noi viviamo nelle nostre vite. E questo fa del film un prodotto che arriva senza filtri allo spettatore.
#5
Inviato 13 January 2010 - 04:04 PM
D'accordissimo con la nostra nuova collega. Io gli avrei dato giusto mezzo punto in meno, ma la recensione è scritta davvero bene e concordo in pieno con la stessa.
Virzì poteva farne un amarcord fine a sè stesso, piagnucoloso, ma invece della nostalgia del rimpianto, il film regala la consapevolezza che le (dis)avventure della vita valgono sempre la pena di essere vissute. Si esce dalla sala rincuorati, in qualche modo.
Bravissima nella sua sconsideratezza, apparentemente così genuina, la Ramazzotti, ottima la Sandrelli e bravi tutti, in particolare Mastandrea che dietro ad una faccia perennemente imbronciata e depressa nasconde solo velatamente tutto quello che gli vortica nell'animo e a cui non riesce a dare pace. Tutte le sue paure, le sue incertezze...l'unica certezza è quella di avere una madre che ha amato troppo e in maniera troppo semplicistica, ma "anche se gli ha rovinato la vita" non sa fargliene una colpa.
Ho trovato favolosa la scena, ambientata ai giorni nostri, del cinema (non dico di più per non spoilerare): semplice come l'animo di Anna, eppure traboccante.
Virzì poteva farne un amarcord fine a sè stesso, piagnucoloso, ma invece della nostalgia del rimpianto, il film regala la consapevolezza che le (dis)avventure della vita valgono sempre la pena di essere vissute. Si esce dalla sala rincuorati, in qualche modo.
Bravissima nella sua sconsideratezza, apparentemente così genuina, la Ramazzotti, ottima la Sandrelli e bravi tutti, in particolare Mastandrea che dietro ad una faccia perennemente imbronciata e depressa nasconde solo velatamente tutto quello che gli vortica nell'animo e a cui non riesce a dare pace. Tutte le sue paure, le sue incertezze...l'unica certezza è quella di avere una madre che ha amato troppo e in maniera troppo semplicistica, ma "anche se gli ha rovinato la vita" non sa fargliene una colpa.
Ho trovato favolosa la scena, ambientata ai giorni nostri, del cinema (non dico di più per non spoilerare): semplice come l'animo di Anna, eppure traboccante.
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