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Ben X (2009) [rece: 6.5]di Nic Balthazar con Greg Timmermans, Marijke Pinoy


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Questa discussione ha avuto 13 risposte

#1
The Newser

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Ben X - RECENSIONE (Cinema)
Ben è un ragazzo autistico che riesce a trovare una propria dimensione solo nel mondo virtuale. Fuori lo aspetta la crudeltà uma”Sono al livello ottanta. Se non sapete cosa vuol dire, è un livello molto alto.”Ben X è un guerriero invincibile. A cavallo del suo destriero si muove tra lande sterminate e dense di pericoli senza alcuna paura. Nulla può scalfirlo, è un cavaliere temuto e rispettato, un uomo integro e di grandi principi e la sua fedele compagna, un'altra utente di questo mondo virtuale, lo segue in ogni sua avventura, dandogli sostegno ed amore in ogni momento.Ben X, però, è anche il nickname di Ben, un giovane autistico che riesce a trovare se stesso solo in un mondo virtuale dove la cognitività e le relazioni umani sono differenti, dal punto di vista di un uomo normale addirittura distorte. Ben vive vive ogni giorno un incubo fuori dalla sua camera da letto: incapaci di accettare la sua diversità, i suoi compagni maltrattano costantemente e pesantemente il ragazzo che, chiuso nella propria diversità, non trova la forza di reagire e ne soffre senza riuscire ad esprimere il proprio diagio. Uno scherzo di troppo, misto all'indifferenza e alla crudeltà di coetanei e docenti, porteranno Ben ad una decisione tanto drastica da coinvolgere/sconvolgere la vita quotidiana di famiglia, compagni e spettatori.Già, gli spettatori.
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#2
Pietro LEM

Pietro LEM
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Il pluripremiato "Ben X - Il coraggio è tutto" è senz'altro il miglior film che io abbia visto avente come protagonista un ragazzo con la Sindrome di Asperger.
A differenza di altri che mostrano solo esternamente cosa possa significare la sindrome, rappresentando come un aspie si comporta nel mondo oppure rappresentando in modo inadeguato i tratti aspie, in Ben X la magistrale regia dell'esordiente Nic Balthazar e la formidabile interpretazione di Greg Timmermans riescono a farti vivere in prima persona cosa significhi la sindrome dall'interno: si assume il punto di vista dell'aspie. Sicuramente è pesato molto che il film sia ispirato a una storia vera (il regista prima del film ha pubblicato un libro sulla storia) e la consulenza scientifica di Autisme Centraal è stata eccellente, son convinto che in essa ci fosse almeno un aspie.
Già dalle prime scene, per es., è ben reso lo stress acustico a cui siamo continuamente sottoposti quando ci muoviamo nel mondo, come quando passeggiamo per la strada trafficata o ci troviamo in luoghi affollati. Oppure come interagiamo con chi ci sta parlando, concentrandoci sulla bocca di chi ci parla e trascurando i suoi occhi, perdendo tutte le sfumature emotive dell'interlocutore. Gli esempi sono tanti.
Oltre a farti vivere come un aspie in modo del tutto realistico, facendoti pensare come lui, facendoti provare le sue emozioni e coinvolgendoti nelle sue azioni, questo film sottolinea tutti i dolorosi problemi che un adolescente aspie deve affrontare a scuola, con gli amici e la famiglia. Primo fra tutti il problema del bullismo, che reputo ancora sottostimato nel suo collegamento con la SA. Non a caso nel titolo si allude al coraggio: in analogia con il coraggio dell'eroe del videogioco ArchLord, nella vita di tutti i giorni ogni aspie obbligatoriamente diventa coraggioso per riuscire a tuffarsi in un mondo incomprensibile e ostile. Mentre per i curiosi, la pronuncia di Ben X in fiammingo somiglia a "(ik) ben niks" che vuol dire "(io) non valgo nulla", mentre nel film s'intravede un cartello pubblicitario che dice "BEN JE GEK!?" che vuol dire "SEI MATTO!?".
Per chi non l'ha ancora visto, non legga questa frase: ho apprezzato parecchio il lieto fine intelligente (nella storia vera da cui si ispira il film il ragazzo aspie si suicida) e lo spirito di attaccamento alla vita di Ben, oltre che il concetto di rinascita, evocato anche da Marc Segar nel suo libro, consistente nel ricominciare daccapo nella vita una volta comprese le regole; non ho condiviso l'ultima scena in cui quella che nelle scene precedenti poteva giustamente interpretarsi come un'immaginazione a occhi aperti e intenzionale, viene spiegata come allucinazione, anche considerando l'ipotesi che gli aspie abbiano una leggerissima probabilità in più dei neurotipici di arrivare alla schizofrenia o al fatto che alcuni bambini (aspie e non aspie) possiedono un compagno immaginario.
In sala a Roma al "Dei Piccoli Sera" e a Bologna al "Galliera" fino al 10/12.

#3
*Leon*

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Quindi secondo te 6,5 è poco?

#4
Zalera

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mio fratello l'aveva visto a Roma...e me ne aveva parlato bene :sisi: ....

#5
Naïlo

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Non è male ed è molto particolare. Ha una bella fotografia e cerca di trattare in maniera contemporanea, allegerendola con il meccanismo del gioco di ruolo, una tematica molto delicata. Greg Timmermans poi è davvero eccezionale, quasi spaventoso per il modo in cui riesce a gestire il personaggio. Ma è comunque un film che, nonostante i suoi pregi, ha dei punti deboli. Sicuramente però è da vedere, soprattutto per rendersi conto che anche da piccole produzioni possono venir fuori de buoni prodotti ^_^

#6
SuperJù

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A me è piaciuto molto, l'ho trovato geniale, fuori dagli schemi e particolare, proprio per la realizzazione del personaggio che con la sua interpretazione mostra "davvero" come vivono gli affetti da sindrome di Asperger.
Ben ordita la trama, belle le interpretazioni.
Originale.
Consigliato.

#7
TheRenamed

TheRenamed
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Quando ho letto il titolo ho pensato si stesse parlando di questo:
Immagine inserita

#8
Holy Lee Roth

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  • .

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Ragazzi, l'articolo è mio, vorrei farvi notare che 6.5 non è assolutamente un brutto voto, anzi.
Come ho scritto nella recensione
Spoiler

una perdita di autenticità mi pare un buon motivo per non dare l'eccellenza al film.

#9
OsokoTanaka

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pensavo fosse il film del cartone :fg:

#10
vfede

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idem, titolo sfortunato XD
vf

#11
SantoDiNomeNonDiFatto

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Ragazzi, l'articolo è mio, vorrei farvi notare che 6.5 non è assolutamente un brutto voto, anzi.
Come ho scritto nella recensione

Spoiler

una perdita di autenticità mi pare un buon motivo per non dare l'eccellenza al film.

Quoto, non c'è bisogno di 9 e dieci per ogni cosa che esce:eheh:

#12
Touma Mitsuhashiba

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Vabbè dai, la X come numero non è in verità così immediata come cosa, soprattutto per i non italiani, che al liceo non hanno certo fatto latino come noi.
Comunque se vi capita vedetelo perché merita davvero come film: l'attore principale è favoloso (anche se palesemente più grande dell'età che dovrebbe dimostrare) ed è davvero dolce anche la protagonista femminile. Certe soluzioni stilistiche poi sono molto belle e funzionali, e il film ha molto senso. Certo, nell'ultima parte perde parecchia credibilità, ma nel complesso è un film fatto molto bene e significativo.

#13
hespan

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ma è mai uscito nei cinema?




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