RECENSIONE EE (VOTO: 7,3)
Inviato il 27/03/2012 da Andrea Vanon
Gli amanti dell'arcade gaming corsistico hanno avuto pane per i loro denti in questa generazione, potendo contare su diversi capitoli di Burnout e di Need For Speed, ai quali si sono piacevolmente affiancati l'ottimo Split Second ed alcuni ibridi alla Race Driver GRID. Tutti prodotti, pur con i loro chiari/scuri, dalle ottime potenzialità ma dalla lista dei quali, osservando bene, sembra mancare qualcosa. Assente infatti uno dei nomi storicamente più importanti nello schieramento arcade, quello di Ridge Racer. Namco Bandai, pienamente conscia della lunga assenza dagli schermi in alta definizione del brand, nonché delle difficoltà patite in questi ultimi anni, ha dunque ben pensato di rinvigorire la saga con un episodio tutto nuovo.
Il publisher dalle radici orientali si è dunque affidato agli "occidentalissimi" BugBear Entertainment (respgià responsabili di Flatout) per un reboot completo, nel tentativo di ridare vigore ad un nome quasi dimenticato.
I fan storici, tuttavia, non saranno per nulla entusiasti di scoprire che in Unbounded, dell'originale Ridge Racer non è rimasto nulla, nemmeno la bella Reiko Nagase. il team finlandese ha infatti usufruito di tutta la sua esperienza per creare un titolo drasticamente nuovo rispetto al nome di battesimo, mutuando feature più o meno famose da altrettanto famosi brand.
Everyeye.it, dopo la prova su strada di qualche mese fa, si è finalmente potuto concedere qualche giro con la versione completa, che giungerà sugli scaffali dei negozi, per Xbox 360 e Playstation 3, questo 29 Marzo.
L'offerta ludica di Unbounded apre i battenti con la sua principale modalità di gioco, Domina Shatter Bay.
Partecipandovi avremo anche un assaggio del timido background inserito "per fare colore" dagli sviluppatori. La città di Shatter Bay è caratterizzata, come nei migliori gangsta movie, dalla netta separazione sociale tra i ricchi residenti dei quartieri alti e i disperati occupanti dei sobborghi. A lottare contro questa suddivisione una banda di racer spericolati, denominata Unbounded. Attraverso le corse automobilistiche e la devastazione procurata nel ventre cittadino questi piloti sovversivi tentano di mandare un segnale forte di ribellione sociale, al quale risponderà anche il nostro alter ego, più che mai deciso ad entrare a far parte del movimento. Per farlo sarà chiamato a mostrare le sue doti sull'asfalto, facendo stridere le gomme più degli altri.
Ci troveremo di fronte ad un HUB di gioco molto particolare, raffigurante la città suddivisa nei suoi nove quartieri, dai bassifondi alle zone residenziali. Ogni zona rappresenterà, in sostanza, uno scenario, nel quale saremo chiamati a dare il meglio di noi stessi in sette diverse sfide. Qualche conto prima di proseguire, dunque, ci fa capire che la striscia del traguardo non si vedrà prima di aver toccato quota sessantaquattro gare completate - dove per completate s'intende portate a termine finendo sul podio. Naturalmente, nel pieno rispetto delle regole videoludiche, non tutti gli eventi saranno aperti dall'inizio; dovremo bensì guadagnarne l'accesso, accumulando Domination Points gara dopo gara. A questo punto, però, incapperemo nella prima delle problematiche della produzione: la non esaltante varietà delle sfide. Muovendoci in lungo e in largo per Shatter Bay, infatti, ci si accorgerà di poter prendere parte a....[....continua]
HANDS ON
Inviato il 09/03/2012 da Andrea Vanon
Al solo sentir nominare Ridge Racer molti lettori proveranno un tuffo al cuore, memori di quelle battaglie a suon di drift e sportellate "rimbalzanti" che li hanno accompagnati sin dal lontano 1996. La serie, giunta sempre più stancamente sino ai giorni nostri, aveva però evidente bisogno di uno scossone. Namco-Bandai, sempre attenta ai suoi brand più importanti, non ha tardato a capirlo, ingaggiando i BugBear Entertainment (Flatout) per operare una decisa rivoluzione ed un reboot che fosse degno di una generazione oramai al pieno del suo potenziale.
Il risultato è stato quel Ridge Racer Unbounded che noi tutti abbiamo già imparato a conoscere, fatto di corse clandestine e derapate votate solo alla spettacolarità e all'accumulo di bouns. Si è persa, insomma, quella "giapponesità" (passateci il termine) che aveva garantito sinora il successo del marchio, rendendolo per lo stesso motivo ben poco aperto al grande pubblico. Una delle molte contraddizioni del mondo Giapponese, insomma, risolta forse una volta per tutte dagli "occidentalissimi" BugBear (lo studio ha sede in Finlandia).
Per scoprire cosa ci sia effettivamente dietro all'ultima produzione corsistica Namco-Bandai, noi di Everyeye.it ci siamo affidati al solito codice non completo, recentemente giunto in redazione.
L'offerta ludica di Unbounded è davvero corposa. Il single player ci viene anzitutto presentato con una sorta di substratum narrativo che, nelle intenzioni del team, dovrebbe fare da collante tra le spericolate scorribande. La città di Shatter Bay è caratterizzata, come nei migliori gangsta movie, dalla netta separazione sociale tra i ricchi residenti dei quartieri alti e i disperati occupanti dei sobborghi. A lottare contro questa suddivisione una banda di racer spericolati, denominata Unbounded. Attraverso le corse automobilistiche e la devastazione procurata nel ventre cittadino questi piloti sovversivi tentano di mandare un segnale forte di ribellione sociale, al quale risponderà anche il nostro alter ego, più che mai deciso ad entrare a far parte del movimento. Per farlo sarà chiamato, neanche a dirlo, a mostrare le sue doti sull'asfalto, facendo stridere le gomme più degli altri e raggiungendo velocità degne di un vero Unbounded. A questo punto entra in gioco il videoplayer, che si troverà di fronte un gradevole HUB con tipica suddivisione della ridente cittadina in quartieri. Ogni quartiere dovrà essere conquistato a suon di derapate, gareggiando in eventi molto diversi tra loro ed in grado di mantenere sempre altissimo il tasso d'adrenalina....[...continua]