DESCRIZIONE
The Journey è un videogioco particolare, che racconta la storia di un viaggio onirico in un deserto dimenticato. Il titolo mira a risvegliare emozioni non comuni, giocando sul senso di solitudine e incomunicabilità.
01/03/2012
12/02/2011
27/08/2010
Ogni singolo attimo di gioco in The Journey è legato a queste tre domande.L'alter ego digitale dell'utente - ha spiegato Chen -, una sorta di figura di stoffa dalle fattezze umane, si risveglia nel deserto. Non viene data nessuna istruzione o riferimento. Muovendo la telecamera grazie al sistema di controllo Sixaxis è possibile guardarsi intorno, ma c'è solo sabbia. Al limite, si riesce a distinguere in lontananza una enorme montagna illuminata, quasi come una divinità ancestrale che riposa, avvolta da una strana luce, ai margini di questo deserto interminabile. E’ là che bisogna dirigersi, ci dice l’istinto.
Il vero protagonista dell’avventura è quindi il viaggio stesso, il movimento: la “sfida” è quella di attraversare un ambiente ostile, vuoto, in cui possa riecheggiare una malinconica solitudine esistenziale.
In linea con gli obiettivi di thegamecompany, anche il sistema di controllo è ridotto all'essenziale: oltre al movimento della telecamera, l'utente potrà interagire con il gioco solamente tramite due tasti che gli permetteranno di eseguire alcune azioni basilari: scivolare sulla sabbia, saltare, planare e interagire con l'ambiente. Da questo punto di vista, il giocatore avrà a che fare con paesaggi desertici, canyon e antiche città in rovina. Dalle sfumature rosse del mare di sabbia a quelle più scure di caverne sotterranee, dove totem ed edifici giocheranno un ruolo fondamentale: nel livello giocato da Chen, ad esempio, l'interazione con tre monoliti di pietra ha generato delle specie di geyser di pezzi di stoffa. Questi, spinti dal vento, hanno formato un ponte delicato, flessuoso, che ha permesso di proseguire. Sfortunatamente le nostre parole possono riportare solo fino a un certo punto ciò che abbiamo visto su schermo; la rappresentazione a parole di un'opera d'arte visuale così sognante ed onirica, si rivela in questo frangente molto debole. Basti dire che con i suoi paesaggi da sogno, in cui spuntano i resti di antiche civiltà e la forza degli elementi, in cui ondeggiano tappeti magici e ponti sospesi, e popolati da strani personaggi con una voce musicale, risvegliano emozioni non comuni. Bellissime.
“In The Journey - ha sottolineato il creative director di thegamecompany - l'utente entra direttamente nel gioco senza sapere se nel viaggio incontrerà o no qualcuno. Nel caso ciò succedesse, egli non potrà parlare con lui. Al massimo si potrà comunicare con movimenti o disegni sulla sabbia; la cooperazione che porterà al superamento di certe situazioni di gioco, pertanto, dovrà nascere in maniera del tutto spontanea”.
Proprio per ovviare a eventuali problemi di sovraffollamento, l'esperienza di gioco in multiplayer verrà limitata a due giocatori. “Il nostro interesse - ha concluso Chen - ci ha spinto ad approfondire la reazione emozionale che può nascere tra due personaggi in un contesto rilassato, dove non si è chiusi in un recinto e non bisogna a tutti i costi sconfiggere un nemico”.
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