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[Book] - Tema Librocosa state leggendo?


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Questa discussione ha avuto 291 risposte

#31
Gambif

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Quoto, mollata dopo il primo libro. Non sembra l'autore di La Rinascita Di Shen Tai, quello si un bel libro ma perché ricalca mitologia e storia cinese. Posso capire che Fionavar era una delle sue prime saghe, ma è proprio un altro autore rispetto ai suoi libri " fantasy- storici".

Qualcuno ha letto la saga di Richard Morgan "Cosa Resta Degli Eroi" ripubblicata da Mondadori? Ho amato la sua trilogia cyberpunk e in generale amo il grimdark, volevo sapere se meritava prima dell'acquisto.

Il Ciclo Dei Demoni di Peter V. Brett di vale la pena anch'esso?

Ho bisogno di libri leggeri dopo i due mesi con L'Ulisse di Joyce e gli ultimi tre spaccacervelli capitoli. Mi sono imposto minimo due saghe fantasy e cinque gialli.

per ora fionavar, seppur coi suoi difetti mi sta intrattenendo, vediamo se dura 

altrimenti provo con shen tai XD

 

invece il ciclo dei demoni mi è piaciuto molto, io lo consiglio

 

mi segno anche Gwynne e Morgan :sisi: 



#32
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Edizione 2012 traduzione Enrico Terrinoni con supervisione di Carlo Bigazzi. Quella di De Angelis me la tengo per la rilettura. Mi sono aiutato tantissimo con La Guida alla Lettura di Giorgio Melchiori e Giulio De Angelis e quella di John Mc Court.

Pensavo fosse un libro più difficile da come ne parlavano quasi inaccessibile ma una volta entrato nei vari schemi compilati da Joyce, ho trovato la lettura divertente sotto il profilo della scoperta dei vari " capitoli" ognuno con una parte del corpo umano, tematiche e virtuosismi diversi. Capolavoro assoluto, ma ammetto il capitolo Eumeo e Itaca sono stati veramente tosti da affrontare, specialmente quest'ultimo con domande da catetichismo, ma un capolavoro nel mettere sotto forma di parodia il romanzo che mette al microscopio la vita al modo naturalistico- scientifico.

Diciamo la stanchezza è dovuta anche da una rilettura di Proust del "Il Tempo Ritrovato " insieme a Gente di Dublino e Ritratto Dell'Artista Da Giovane prima di affrontare Ulisse.


Io prima di leggere l'Ulisse ho la malsana idea di leggere tutta l'Odissea e tutti i testi joyceani pre-Ulisse
Penso sia da folli :sisi:

Per curiosità, quali edizioni hai letto di Gente di Dublino e Ritratto dell'Artista da Giovane?

#33
Genocide

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Finito il prima della nuova saga di Gwynne.

Ancora meglio.

L'ultimo 30% di libro mi ha colpito ancora di più. Bello crudo, dark fin quasi all'horror.

Ora lascio decantare il tutto e passo a Morgan

#34
Fitz86

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Io prima di leggere l'Ulisse ho la malsana idea di leggere tutta l'Odissea e tutti i testi joyceani pre-Ulisse
Penso sia da folli :sisi:

Per curiosità, quali edizioni hai letto di Gente di Dublino e Ritratto dell'Artista da Giovane?

Non è follia, fai benissimo è meraviglioso cogliere personaggi e riferimenti da i racconti e il Ritratto dell'Artista da Giovane. La prima parte ( Telemachia) dell'Ulisse è il sequel del Ritratto, palesemente la vita di Joyce post università. Consiglierei, qui io ho sbagliato, di leggere una biografia o accenno della vita di Joyce, la sua vita è strettamente incentrata all'Ulisse. Consiglio pure di informarsi sulla situazione Irlanda e del dominio inglese dell'epoca. Necessari strumenti per capire i passaggi dell'opera.

Fai bene pure a rileggere l'Odissea, io ho saltato ormai la so praticamente a memoria. Rileggerei, se avessi tempo, ogni anno Omero e Virgilio. L'epica e la mitologia sono un mio grande amore.

Gente di Dublino ho letto l'edizione Feltrinelli non mi è sembrata male.

Ritratto Dell'Artista da Giovane ho letto, putroppo, una pessima edizione. Non per la traduzione di Bruno Oddera, ma per la mancanza di note e perché l'ho comprata mi sembra dal quotidiano Repubblica e i capolavori del novecento. Praticamente mi si è quasi rotta in mano. Non so come sia la traduzione di Cesare Pavese, ma credo sia tosta da affrontare.


Consiglio per l'Ulisse la traduzione di Enrico Terrinioni, ho visto alcune interviste di lui sul tubo ,si vede la sua passione e professionalità verso Joyce. Ho letto che mantiene inalterato l'umorismo ( si ride tanto altro che libro noioso) dell'autore. La traduzione di De Angelis, seppure ottima, ho sentito che ha smorzato l'umorismo.

Nel capitolo " musicale " delle Sirene, secondo me Terrinoni ho fatto un bel lavoro. Con la mia poca conoscenza dell'inglese, ho provato a confrontarlo con l'originale, per quanto si perda di tono e suono, per me ha compiuto un miracolo.

La vera follia è affrontare Finnegans Wake, ho provato per ora passo.

Modificata da Fitz86, 02 March 2022 - 09:38 AM.


#35
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Non è follia, fai benissimo è meraviglioso cogliere personaggi e riferimenti da i racconti e il Ritratto dell'Artista da Giovane. La prima parte ( Telemachia) dell'Ulisse è il sequel del Ritratto, palesemente la vita di Joyce post università. Consiglierei, qui io ho sbagliato, di leggere una biografia o accenno della vita di Joyce, la sua vita è strettamente incentrata all'Ulisse. Consiglio pure di informarsi sulla situazione Irlanda e del dominio inglese dell'epoca. Necessari strumenti per capire i passaggi dell'opera.

Fai bene pure a rileggere l'Odissea, io ho saltato ormai la so praticamente a memoria. Rileggerei, se avessi tempo, ogni anno Omero e Virgilio. L'epica e la mitologia sono un mio grande amore.

Gente di Dublino ho letto l'edizione Feltrinelli non mi è sembrata male.

Ritratto Dell'Artista da Giovane ho letto, putroppo, una pessima edizione. Non per la traduzione di Bruno Oddera, ma per la mancanza di note e perché l'ho comprata mi sembra dal quotidiano Repubblica e i capolavori del novecento. Praticamente mi si è quasi rotta in mano. Non so come sia la traduzione di Cesare Pavese, ma credo sia tosta da affrontare.


Consiglio per l'Ulisse la traduzione di Enrico Terrinioni, ho visto alcune interviste di lui sul tubo ,si vede la sua passione e professionalità verso Joyce. Ho letto che mantiene inalterato l'umorismo ( si ride tanto altro che libro noioso) dell'autore. La traduzione di De Angelis, seppure ottima, ho sentito che ha smorzato l'umorismo.

Nel capitolo " musicale " delle Sirene, secondo me Terrinoni ho fatto un bel lavoro. Con la mia poca conoscenza dell'inglese, ho provato a confrontarlo con l'originale, per quanto si perda di tono e suono, per me ha compiuto un miracolo.

La vera follia è affrontare Finnegans Wake, ho provato per ora passo.


Beh siamo malati insieme :sisi:

Il punto è che con l'Odissea sono bloccato
Chiesi al docente dell'esane di letteratura greca quale edizione prendere per avere la migliore traduzione possibile e mi ha consigliato quella della Fondazione Valla/Mondatori, che è in 6 volumi.

Con le opere di Joyce pre-Ulisse non so proprio come destreggiarmi con le traduzioni.
A questo punto penso che andrò "a naso" e farò una media prezzo-qualità edizione-bellezza estetica
Ad esempio, mi sembra, che per il Ritratto esista un'edizione Adelphi
Se si, opto per quella visto il mio feticcio.
Per l'Ulisse, so come te che quella di Terrinioni risulta quella più ispirata.

Chiudendo, con Finnegans Wake
Una volta lessi un parallelismo che forse può rendere l'idea
L'Ulisse è Mulholland Drive
FW è Inland Empire
Il punto è che io l'ultimo di Lynch, IE, l'ho amato

#36
Fitz86

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Beh siamo malati insieme :sisi:

Il punto è che con l'Odissea sono bloccato
Chiesi al docente dell'esane di letteratura greca quale edizione prendere per avere la migliore traduzione possibile e mi ha consigliato quella della Fondazione Valla/Mondatori, che è in 6 volumi.

Con le opere di Joyce pre-Ulisse non so proprio come destreggiarmi con le traduzioni.
A questo punto penso che andrò "a naso" e farò una media prezzo-qualità edizione-bellezza estetica
Ad esempio, mi sembra, che per il Ritratto esista un'edizione Adelphi
Se si, opto per quella visto il mio feticcio.
Per l'Ulisse, so come te che quella di Terrinioni risulta quella più ispirata.

Chiudendo, con Finnegans Wake
Una volta lessi un parallelismo che forse può rendere l'idea
L'Ulisse è Mulholland Drive
FW è Inland Empire
Il punto è che io l'ultimo di Lynch, IE, l'ho amato

Io pure amo Adelphi, solitamente hanno ottime traduzioni. Io ricomprerò quella, ormai la mia è andata.

Sull'Odissea ho il classico amore infantile per la traduzione di Rosa Calzecchi Onesti. Ci sono cresciuto e rileggo sempre quella. Quella del professore sarà sicuramente la migliore.


Inland Empire lo amo pure io, ma Finnegans Wake è puro sperimentalismo linguistico. Capolavoro ma voglio affrontarlo con il giusto tempo, sicuro la lettura mi durerà tre mesi.

L'Ulisse l'ho trovato veramente divertente. I monologhi interiori, flusso di coscienza e lo sperimentalismo sono facilmente accessibili se si presta attenzione senza distrazioni attorno. Ad ogni nuovo capitolo affrontato ero eccitato e pensavo " chissà che capitolo parodia e sperimentale inventa". Si passa da capitoli parodia di testate giornalistiche alla parodia della letteratura inglese. Il famoso capitolo Circe mi ha fatto piegare dalle risate,facilmente decifrabile il passaggio tra visioni surreali e realtà.

Concordo con molti esperti che è un libro molto democratico, ma bisogna affrontarlo con tante letture di generi diversi alle spalle. Specialmente dell'Odissea e letteratura inglese e il naturalismo. Per paragonarlo ai videogiochi ( perdonatemi critici letterari) è il Dark Souls della letteratura, una volta passato il primo scoglio è puro piacere letterario.

Ho trovato più pesante Proust. I suoi luoghi periodi e ripetizioni dei concetti sono faticosi. I primi 4 libri della Ricerca bellissimi. Putroppo gli ultimi non revisionati e riscritti per la morte dell'autore come il ciclo di Albertine ( solo La Prigioniera revisionata) mi hanno fatto sudare. Sono stremato dalle ultime letture.

Modificata da Fitz86, 02 March 2022 - 11:44 AM.


#37
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Io pure amo Adelphi, solitamente hanno ottime traduzioni. Io ricomprerò quella, ormai la mia è andata.

Sull'Odissea ho il classico amore infantile per la traduzione di Rosa Calzecchi Onesti. Ci sono cresciuto e rileggo sempre quella. Quella del professore sarà sicuramente la migliore.


Inland Empire lo amo pure io, ma Finnegans Wake è puro sperimentalismo linguistico. Capolavoro ma voglio affrontarlo con il giusto tempo, sicuro la lettura mi durerà tre mesi.

L'Ulisse l'ho trovato veramente divertente. I monologhi interiori, flusso di coscienza e lo sperimentalismo sono facilmente accessibili se si presta attenzione senza distrazioni attorno. Ad ogni nuovo capitolo affrontato ero eccitato e pensavo " chissà che capitolo parodia e sperimentale inventa". Si passa da capitoli parodia di testate giornalistiche alla parodia della letteratura inglese. Il famoso capitolo Circe mi ha fatto piegare dalle risate,facilmente decifrabile il passaggio tra visioni surreali e realtà.

Concordo con molti esperti che è un libro molto democratico, ma bisogna affrontarlo con tante letture di generi diversi alle spalle. Specialmente dell'Odissea e letteratura inglese e il naturalismo. Per paragonarlo ai videogiochi ( perdonatemi critici letterari) è il Dark Souls della letteratura, una volta passato il primo scoglio è puro piacere letterario.

Ho trovato più pesante Proust. I suoi luoghi periodi e ripetizioni dei concetti sono faticosi. I primi 4 libri della Ricerca bellissimi. Putroppo gli ultimi non revisionati e riscritti per la morte dell'autore come il ciclo di Albertine ( solo La Prigioniera revisionata) mi hanno fatto sudare. Sono stremato dalle ultime letture.


Vediamo un po'
Sicuramente non sarà una lettura che farò nell'immediato.
Ho in arretrato molti saggi e romanzi.
Ma mi era venuta sta voglia con l'Ulisse per "festeggiare" il centenario.

Proust è un altro pallino che ho da un po'
Vorrei tanto l'edizione Meridiani Mondadori ma sarebbe una spesa non da poco
4 volumi
Tu quale hai letto?

Tornando al citato Pavese nel messaggio precedente
Ovviamente leggendaria la sua traduzione di Moby Dick; ma ho letto in giro che quella Feltrinelli tradotta da Ceni sia priva di quegli "errori di gioventù" commessi dal buon Cesare
Evito quella di Fatica, che ha l'aria di appesantire ancor di più un testo già di suo greve.

#38
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Vediamo un po'
Sicuramente non sarà una lettura che farò nell'immediato.
Ho in arretrato molti saggi e romanzi.
Ma mi era venuta sta voglia con l'Ulisse per "festeggiare" il centenario.

Proust è un altro pallino che ho da un po'
Vorrei tanto l'edizione Meridiani Mondadori ma sarebbe una spesa non da poco
4 volumi
Tu quale hai letto?

Tornando al citato Pavese nel messaggio precedente
Ovviamente leggendaria la sua traduzione di Moby Dick; ma ho letto in giro che quella Feltrinelli tradotta da Ceni sia priva di quegli "errori di gioventù" commessi dal buon Cesare
Evito quella di Fatica, che ha l'aria di appesantire ancor di più un testo già di suo greve.

Ho letto quella Meridiani con la mitica traduzione di Giovanni Raboni. Ricchissima di note fondamentali. Sono stato fortunato all'epoca in una libreria di Bologna trovai i Meridiani a 12,90. Ho fatto una bella scorta di Flaubert, Calvino , Kafka, Hemingway, Hammett, Stevenson, Gogol etc. Ora hanno prezzi stellari. Trovi la traduzione di Raboni anche nel maxi libro imprendibile in mano di trenta e passa euro. Ho visto anche i volumi sparsi Mondadori, non so se si trovino annotati con l'apparato critico. La traduzione Einaudi di Natalia Ginzburg ho visto che da molti è amata, era alla sua prima esperienza di traduttrice...non saprei. Quella di Raboni ha ricevuto elogi ovunque.


Con Proust ti consiglio la biografia di George D. Painter, meglio se dopo la lettura della Ricerca. Alcuni la consigliano prima, ma meglio dopo è molto tecnica e ha tanti richiami all'opera. Vita Di Proust di Jean Yves Tadiè è un'altra ottima biografia, più aggiornata ovviamente del classico di Painter.

Ho letto l'edizione Adelphi di Moby Dick con la traduzione di Pavese. Ammetto di avere fatto una fatica esagerata, purtroppo i termini tecnici di Melville non aiutano.

Della Feltrinelli ho letto che Paolo Nori consiglia la nuova traduzione di Delitto e Castigo, per me sarebbe un'ottima scusa per rileggerlo per la quinta volta. Per non parlare delle ottime traduzioni nuove dei Tre Moschettieri, Vent'anni Dopo e Il Conte Di Montecristo, prima anche in versione Donzelli Editore.

Modificata da Fitz86, 02 March 2022 - 07:56 PM.


#39
Gambif

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ho finito l'albero dell'estate, il primo libro di fionavar

a me è piaciuto molto! :sisi:



#40
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Beato te.

Io dubito avrò la forza di riprenderlo

#41
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Io ho finito La Guerra Dei Papaveri, libro lodato da mezzo mondo del fantasy ma mi ha convinto a metà. Si nota l'inesperienza dell'autrice e che è stato scritto a 19 anni. Più si va avanti nel libro e più ci si rende conto che è stato scritto a braccio. Il worldbuilding ha repentine modifiche nel sistema delle divinità- magico, come la stessa trama che nella prima parte sfrutta tutti i cliché dello young adult e nella seconda e terza parte si trasforma in un grimdark con scene di estrema violenza e descrizione di guerra ben descritte. L'autrice trova la sua strada nell'ultima parte, dove il romanzo esplode e sembra scritto da un'autrice più matura e consapevole di cosa sta scrivendo. Peccato che si passi per una prima parte che è veramente pesante per un lettore più smaliziato. Più volte ho mollato il libro nella parte iniziale, mi ha spinto a proseguire il mio amore per il fantasy cinese e la sua letteratura.

Ho iniziato il secondo libro e già decisamente meglio del primo perché prosegue benissimo l'ultima parte del primo ed è un fantasy più maturo.

Preso pure Il Ciclo Dei Demoni, credo di altenarlo alla saga della Guerra Dei Papaveri.

Modificata da Fitz86, 11 March 2022 - 11:16 AM.


#42
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...

"Ah che azione ben tramata!"

 

Aileron lo ha già detto più di una volta :asd:



#43
Mercurio_Loi

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Girls Against God (Jenny Hval, 2020)

Lo lessi un paio di mesi fa, e mi piacque tantissimo.

Quindi qualche giorno fa mi sono buttato nella rilettura e, contro ogni logica, appena finito di rileggerlo l'ho ricominciato di nuovo per la terza volta. Non mi succedeva una cosa del genere da quando lessi "Abbiamo sempre vissuto nel Castello" di Shirley Jackson.

 

Quasi impossibile scriverne una sinossi: il libro è un grande flusso di coscienza della protagonista, che ha luogo mentre sta scrivendo la sceneggiatura di un film immaginario.

Partendo dai filmati lo-fi black metal, passando per la morigerata Norvegia del sud e il cinema eversivo, toccando Munch e la magia moderna, odiando e tingendo tutto nel nero dell'odio (di dio e non solo), la protagonista compie un viaggio surreale e simbolico nel significato dell'arte e dei legami, mentre la stesura della sceneggiatura si tinge di magia.

 

Purtroppo non esiste (al momento) una versione italiana, ma solo in inglese e norvegese (l'originale).

Date le tematiche, e il largo uso di concetti astratti, necessita di una buona conoscenza della lingua.

 

Per quanto mi riguarda è straconsigliato, ma attenzione che è un'opera decisamente strana e polarizzante.

 

41jxKcdOs4L.jpg



#44
Genocide

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Ho interrotto la lettura del primo libro della saga di Morgan

 

riprendo ciò che ho scritto altrove in merito

 

Dire che Morgan si prende il suo tempo per narrare la storia è un eufemismo. Non so se dopo decolla (ho interrotto a metà libro). Non so se i libri successivi sono meglio. So solo che questo libro mi stava annoiando terribilmente e la lettura dovrebbe essere un piacere. Ho finito per non leggere nulla per quasi 2 mesi (un record per me) solo perché aprire questo libro era diventato un lavoro. Personaggi ben poco interessanti e no, il fatto che siano tutti tristi, reietti, drogati e bastardi ormai non basta più o comunque non è abbastanza per caratterizzare un personaggio.
Azione praticamente inesistente.
Se il protagonista di un libro fantasy si limita a sfoderare una sola volta la sua lama (senza poi farci nulla) per metà libro, mi aspetto che almeno ci sia qualcos'altro che mi tenga incollato alle vicende. Intrighi, una crescita di qualche tipo, problemi apparentemente insormontabili da affrontare, personaggi interessanti...niente di tutto questo e il protagonista suderà parecchio nella prima metà del libro solo facendo pesce-a-pesce (cit.) con una sua ex fiamma.
Onore e gloria a Morgan per aver tirato su tematiche così scomode ed inclusive quando non lo si faceva per moda, ma arrivederci e grazie.
È tempo di tornare a leggere.

 

e ho ripreso col secondo libro della seconda saga di gwynne che mi ha subito preso alla grande



#45
Mercurio_Loi

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Contrappasso (Andrea Delogu, 2022)

 

Nessuno si aspettava il Contrappasso. Eppure, in una giornata simile a tante altre, gli esseri umani avevano iniziato a morire in modi violenti e atroci. Per motivi sconosciuti uccidere un animale, che fosse un insetto, un mammifero, un pesce, significava condividerne, all’istante, la stessa sorte, e perdere la vita nello stesso modo.
Gli eventi di quel giorno sono ormai storia, e il mondo a suo modo si è adattato alla nuova normalità seguendo il Piano di Sopravvivenza, fra squadre di Arginatori, sacrifici al Dovere, punizioni al Ritmo Delta, isole fantasma e colonie di ribelli. Ma un’indagine portata avanti da protagonisti insospettabili li condurrà a scoprire la verità sulla neonata società e sul suo castello di potere e sangue, spostando in continuazione il confine fra ciò che è giusto e sbagliato, fra ciò che è opportuno e ciò che è sconveniente anche se utile a conservare un tratto di umanità.
 
Per prima cosa vi dico subito che il libro non è "propaganda" vegana o animalista, anzi, l'autrice fornisce tanti punti di vista, senza mai giudicare, ma lasciando al lettore il compito di decidere, in quella situazione, quale gradazione di grigio sceglierebbe.
 
Il libro è scorrevole e ben scritto, il world building un piccolo gioiellino, e la storia (compreso il bellissimo finale) non scade mai in facili trappole di buonismo o banalità. Davvero un esordio ragguardevole.





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