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PC QUANTISTICI


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Questa discussione ha avuto 45 risposte

#16
The MILFimpegnato

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rileggendo penso di aver detto delle assurdità e bestialità però allora non capisco perchè scrivono nel futuro della possibilità di creare reti quantistiche se non è affatto vero che sia possibile farlo.






 


Per quello che sappiamo al momento sulla meccanica quantistica, l'entanglement non ha applicazioni pratiche nella fisica classica. E difficilmente ne avrà, salvo balzi monumentali nelle nostre conoscenze in materia. Anche perché l'entanglement, pur se affascinante come concetto, è molto meno appariscente di come sembra. Volendo spiegarlo in maniera "povera" un buon esempio è quello preso da Wikipedia:

Una versione "classica" può essere così formulata: due amici possiedono due monete, una d'oro e una di rame, e se le dividono a caso senza guardarle; poi uno parte e va ai confini dell'universo. Appena uno dei due guarda la propria moneta sa istantaneamente quale moneta ha l'altro.

Da questo esempio si capisce bene che, per quanto interessante da un punto di vista teorico, difficilmente un concetto simile può essere usato per qualcosa di pratico.

#17
The Big Boss

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Quindi niente PC Quantistico per creare un vero Ready Player One , che solata :(



#18
_skynight_

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Per quello che sappiamo al momento sulla meccanica quantistica, l'entanglement non ha applicazioni pratiche nella fisica classica. E difficilmente ne avrà, salvo balzi monumentali nelle nostre conoscenze in materia. Anche perché l'entanglement, pur se affascinante come concetto, è molto meno appariscente di come sembra. Volendo spiegarlo in maniera "povera" un buon esempio è quello preso da Wikipedia:

Una versione "classica" può essere così formulata: due amici possiedono due monete, una d'oro e una di rame, e se le dividono a caso senza guardarle; poi uno parte e va ai confini dell'universo. Appena uno dei due guarda la propria moneta sa istantaneamente quale moneta ha l'altro.

Da questo esempio si capisce bene che, per quanto interessante da un punto di vista teorico, difficilmente un concetto simile può essere usato per qualcosa di pratico.

 

io non direi altrimenti non starebbero facendo studi per cercare di creare reti quantistiche con processori interconnessi tra di loro separati però fisicamente, l'unica motivazione che mi viene in mente perchè vorrebbero farlo

è perchè un insieme di cpu quantistiche come per lo stesso discorso delle cpu classiche avrebbero una potenza di calcolo maggiore lavorando contemporaneamente.

 

cpu quantistiche che si scambiano informazioni istantaneamente e lavorano tutte insieme come se fossero una cosa sola a te cosa ti viene in mente facendo un paragone con la natura?

 

molto ambizioso e incredibile quello che vorrebbero davvero ottenere non oso pensare cosa riuscirebbero mai a fare con un insieme di processori interconnessi in una rete quantistica che provano a simulare il funzionamento di un cervello vivente.

di sicuro se mai avranno successo verrebbe fuori una IA tra le più potenti mai costruite dall'uomo.

 

certo adesso è fantascienza un domani chissà.



#19
_skynight_

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Vado a memoria e quindi potrei benissimo sbagliare, ma credo che l'entanglement quantistico non possa essere utilizzato fisicamente per trasmettere informazioni.

 

 si è vero secondo il teorema di non comunicazione 
 

due osservatori macroscopici non possano sfruttare il teletrasporto quantistico per trasmettere informazioni più velocemente della velocità della luce, poiché è necessario che A comunichi le informazioni a B.
 
adesso però mi chiedo invece due ipotetici osservatori microscopici che sono in un sistema isolato come avviene nel funzionamento delle IA dei processori classici potrebbero invece farlo?
 
no perchè le informazioni viaggerebbero alla velocità della luce e non istantaneamente però se riuscissero un domani a eliminare il gap tra le cpu classiche e quelle quantistiche riuscendo a farle lavorare in tandem, chissà se non sarà possibile in qualche modo farle comunicare.


#20
The MILFimpegnato

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io non direi altrimenti non starebbero facendo studi per cercare di creare reti quantistiche con processori interconnessi tra di loro separati però fisicamente, l'unica motivazione che mi viene in mente perchè vorrebbero farlo
è perchè un insieme di cpu quantistiche come per lo stesso discorso delle cpu classiche avrebbero una potenza di calcolo maggiore lavorando contemporaneamente.
 
cpu quantistiche che si scambiano informazioni istantaneamente e lavorano tutte insieme come se fossero una cosa sola a te cosa ti viene in mente facendo un paragone con la natura?
 
molto ambizioso e incredibile quello che vorrebbero davvero ottenere non oso pensare cosa riuscirebbero mai a fare con un insieme di processori interconnessi in una rete quantistica che provano a simulare il funzionamento di un cervello vivente.
di sicuro se mai avranno successo verrebbe fuori una IA tra le più potenti mai costruite dall'uomo.
 
certo adesso è fantascienza un domani chissà.


Certo, tutto molto bello e tutto potenzialmente incredibile, ma a me piace rimanere coi piedi per terra. Tanto per capirci, al momento siamo bambini che stanno imparando a scrivere la lettera "A" da diversi anni, pensare a quanto sarà bello il romanzo che potremo creare quando avremo imparato tutto l'alfabeto mi sembra quantomeno prematuro. Certo, si stanno studiando tante cose al momento, ma non c'è garanzia che gli studi portino a qualcosa, e tante strade si stanno rivelando vicoli ciechi. Siamo ancora troppo indietro, tra una decina d'anni magari avremo le idee più chiare su quale strada seguire e quali obiettivi saranno raggiungibili o meno.

#21
nonfatelomaipiù

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piccola domandina visto che i processori quantistici funzionano sulla riconfigurazione dei propri q-bit per elaborare calcoli di probabilità, sarebbe possibile creare due processori quantistici e metterli in interconnessione tra di loro grazie all'entanglement quantistico?

Il problema di base sarebbe creare l'entanglement: é vero che stai giá lavorando ad una temperatura prossima a quella che ti servirebbe, quindi in un certo senso ti sei giá levato di torno in problema, ma fisicamente i Qbit dei due computer si troverebbero distanti tra loro. Inoltre, l'entanglement lo crei tra due particelle, non tra due oggetti fisici costituiti da un insieme di particelle.

 

Dovresti avere un procedimento per cui crei l'entanglement, poi porti le due particelle nei due computer, metti ognuna in un Qbit e solo dopo cominci ad usare il pc quantistico. A quel punto, piú che lavorare su due pc quantistici, ti conviene provare ad aumentare il numero di Qbit: sarebbe forse piú efficace.

 

Senza considerare che siamo appunto solo all'inizio, abbiamo cosiddetti computer che hanno al massimo una sessantina di Qbit: é un po' come essere all'inizio dell'era informatica, dove una calcolatrice a 8 bit sembrava un portento e la portavi in giro col muletto. E quando qualcuno riusciva a farne una a 16 aveva fatto un prodigio e un enorme salto in avanti. Oggi 8 o 16 bit in informatica fanno ridere. I computer quantistici sono nelle stesse condizioni: gran risultati, non si discute, ma praticamente solo un primo embrione di quello che potrebbero veramente diventare. Siamo ancora al livello della demo concettuale.



#22
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Inoltre, l'entanglement lo crei tra due particelle, non tra due oggetti fisici costituiti da un insieme di particelle.
 
Dovresti avere un procedimento per cui crei l'entanglement, poi porti le due particelle nei due computer, metti ognuna in un Qbit e solo dopo cominci ad usare il pc quantistico.


This, imho il punto è qui. Abbiamo ancora le idee poco chiare sull'entanglement in generale, e non c'è nemmeno la certezza di riuscire ad applicarlo in un procedimento utile. Non è detto che sia la strada utile da seguire, si stanno facendo test in proposito, ma semplicemente potrebbe essere non realizzabile e/o inutile nella pratica.

#23
Genocide

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Vi dico solo che già se ne parlava quando feci l'esame di meccanica quantistica all'università, ormai oltre 10 anni fa XD


Modificata da Genocide, 21 July 2021 - 08:25 AM.


#24
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Vi dico solo che già se ne parlava quando feci l'esame di meccanica quantistica all'università, ormai oltre 10 anni fa XD


Eh ma infatti hai voglia, mi fanno un po' sorridere questi articoli bomba "replicato l'entanglemet, si apre l'era dei computer quantistici!"

Poi leggi bene e scopri che hanno replicato lo stato di spin di un atomo di rubidio, una roba only sperimentale senza nessun tipo di applicazione pratica (ma neanche da lontano), e capisci che siamo al clickbait puro, e che per cominciare anche solo a pensare ad un computer servono minimo 15 anni.

#25
dade90

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Io sto ancora aspettando le macchine volanti :sisi:

#26
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Certo, tutto molto bello e tutto potenzialmente incredibile, ma a me piace rimanere coi piedi per terra. Tanto per capirci, al momento siamo bambini che stanno imparando a scrivere la lettera "A" da diversi anni, pensare a quanto sarà bello il romanzo che potremo creare quando avremo imparato tutto l'alfabeto mi sembra quantomeno prematuro. Certo, si stanno studiando tante cose al momento, ma non c'è garanzia che gli studi portino a qualcosa, e tante strade si stanno rivelando vicoli ciechi. Siamo ancora troppo indietro, tra una decina d'anni magari avremo le idee più chiare su quale strada seguire e quali obiettivi saranno raggiungibili o meno.

 

speriamo una soluzione secondo me sarebbe il poter riuscire a costruire cpu ibride che racchiudessero le caratteristiche sia delle cpu classiche che di quelle quantistiche, riuscendo a velocizzare in cicli di clock come spiegato da nonfatelomaipiù il ritorno allo stato originario indeterminato dei q-bit e prepararlo in brevissimo tempo,

per metterlo nello stato ideale per risolvere compiti più complessi, anche se paradossalmente in questo caso la lentezza dell'esecuzione rimarrebbe soltanto da parte nostra nel preparare e immettere i dati per farli eseguire dalla macchina.

 



Il problema di base sarebbe creare l'entanglement: é vero che stai giá lavorando ad una temperatura prossima a quella che ti servirebbe, quindi in un certo senso ti sei giá levato di torno in problema, ma fisicamente i Qbit dei due computer si troverebbero distanti tra loro. Inoltre, l'entanglement lo crei tra due particelle, non tra due oggetti fisici costituiti da un insieme di particelle.

 

Dovresti avere un procedimento per cui crei l'entanglement, poi porti le due particelle nei due computer, metti ognuna in un Qbit e solo dopo cominci ad usare il pc quantistico. A quel punto, piú che lavorare su due pc quantistici, ti conviene provare ad aumentare il numero di Qbit: sarebbe forse piú efficace.

 

Senza considerare che siamo appunto solo all'inizio, abbiamo cosiddetti computer che hanno al massimo una sessantina di Qbit: é un po' come essere all'inizio dell'era informatica, dove una calcolatrice a 8 bit sembrava un portento e la portavi in giro col muletto. E quando qualcuno riusciva a farne una a 16 aveva fatto un prodigio e un enorme salto in avanti. Oggi 8 o 16 bit in informatica fanno ridere. I computer quantistici sono nelle stesse condizioni: gran risultati, non si discute, ma praticamente solo un primo embrione di quello che potrebbero veramente diventare. Siamo ancora al livello della demo concettuale.

 

eppure in un esperimento se non è il solito articolo acchiappaclick sono riusciti a osservare l'entanglement con oggetti macroscopici.

 

Osservato entanglement quantistico su scala macroscopica

 

In una nuova ricerca, l'entanglement quantistico è stato osservato e registrato direttamente su scala macroscopica, una scala molto più grande delle particelle subatomiche normalmente associate a questo fenomeno

L’entanglement quantistico è il legame di due particelle, anche molto distanti tra loro, in modo che le loro rispettive proprietà sono collegate in un modo non spiegabile secondo le regole della fisica classica.

È un fenomeno strano che Einstein descrisse come “azione spettrale a distanza“, ma la sua stranezza è ciò che lo rende così affascinante per gli scienziati. In una nuova ricerca, l’entanglement quantistico è stato osservato e registrato direttamente su scala macroscopica, una scala molto più grande delle particelle subatomiche normalmente associate a questo fenomeno.

 

Le dimensioni coinvolte sono ancora molto piccole dal nostro punto di vista – questi esperimenti hanno coinvolto due minuscoli tamburi di alluminio larghi un quinto di un capello umano – ma nel regno della fisica quantistica sono assolutamente enormi.

Se si analizzano i dati di posizione e quantità di moto per i due tamburi in modo indipendente, ognuno di essi sembra semplicemente caldo“, spiega il fisico John Teufel, del National Institute of Standards and Technology (NIST) degli Stati Uniti.

Ma guardandoli insieme, possiamo vedere che quello che sembra un movimento casuale di un tamburo è altamente correlato con l’altro, in un modo che è possibile solo attraverso l’entanglement quantistico“.


 

Anche se non c’è prova che l’entanglement quantistico non possa accadere con oggetti macroscopici, prima d’ora si pensava che gli effetti non fossero evidenti su scale più grandi – o forse che la scala macroscopica fosse governata da un altro insieme di regole.

Questa nuova ricerca suggerisce che non è così. In effetti, le stesse regole quantistiche si applicano anche qui e possono essere perfino visualizzate. I ricercatori hanno fatto vibrare le minuscole membrane dei tamburi utilizzando fotoni a microonde e le hanno mantenute in uno stato sincronizzato in termini di posizione e velocità.


Entanglement quantistico su scala macroscopica

Per evitare interferenze esterne, un problema comune con gli stati quantistici, i tamburi sono stati raffreddati, intrecciati e misurati in fasi separate mentre si trovavano all’interno di un involucro refrigerato criogenicamente. Gli stati dei tamburi sono stati quindi codificati in un campo di microonde riflesso che funziona in modo simile al radar.


 

Studi precedenti avevano già riportato osservazioni sull’entanglement quantistico a livello macroscopico, ma la nuova ricerca va oltre: tutte le misurazioni necessarie sono state registrate anziché dedotte e l’entanglement è stato generato in modo deterministico e non casuale.

In una serie di esperimenti correlati ma separati, i ricercatori hanno mostrato come sia possibile misurare la posizione e la quantità di moto delle due membrane contemporaneamente.

Nel nostro lavoro, le membrane mostrano un movimento quantistico collettivo“, dice il fisico Laure Mercier de Lepinay, dell’Università di Aalto in Finlandia. “I tamburi vibrano in una fase opposta l’uno all’altro, in modo tale che quando uno di essi si trova in una posizione finale del ciclo di vibrazione, l’altro è contemporaneamente nella posizione opposta“.

In questa situazione, l’incertezza quantistica del movimento dei tamburi viene annullata se i due tamburi vengono trattati come un’entità meccanica quantistica“.

La notizia importante in questa ricerca è che aggira il Principio di indeterminazione di Heisenberg – l’idea che posizione e slancio non possano essere misurati perfettamente allo stesso tempo. Il principio afferma che la registrazione di una delle misurazioni interferirà con l’altra attraverso un processo chiamato azione di ritorno quantistica.

Oltre a sostenere l’altro studio per dimostrare l’entanglement quantistico macroscopico, questo particolare pezzo di ricerca utilizza quell’entanglement per evitare l’azione di ritorno quantistica, essenzialmente indagando la linea tra la fisica classica (dove si applica il Principio di incertezza) e la fisica quantistica (dove non lo fa. sembra).

Una delle potenziali applicazioni future di entrambe le serie di scoperte è nelle reti quantistiche: essere in grado di manipolare e intrappolare oggetti su scala macroscopica in modo che possano alimentare le reti di comunicazione di prossima generazione.

A parte le applicazioni pratiche, questi esperimenti affrontano fino a che punto gli esperimenti possono spingere l’osservazione di fenomeni chiaramente quantistici nel regno macroscopico“, scrivono i fisici Hoi-Kwan Lau e Aashish Clerk, che non erano coinvolti negli studi, in un commento alla nuova ricerca.

Sia il primo che il secondo studio sono stati pubblicati su Science.

 

eh concordo e sarei curioso però di sapere perchè allora i ricercatori vorrebbero impegnarsi anche nel voler costruire reti quantistiche piuttosto che concentrarsi solo sull'aumentare i q-bit disponibili per una cpu quantistica, che siano riusciti ad ottenere qualche risultato che ne varrebbe comunque la ricerca e il futuro sviluppo?



#27
okuto79

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Non centra con i PC quantistici ma stupisce davvero a che punto siamo arrivati oggi, impensabile anche solo 20 anni fa'.




#28
Genocide

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"siamo arrivati oggi"

 

il video è di 1 anno fa XD

 

ora come minimo ballano come i BTS



#29
okuto79

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"siamo arrivati oggi"
 
il video è di 1 anno fa XD
 
ora come minimo ballano come i BTS


Ahahahahah

Va be', non penso abbiano fatto chissà quali progressi in 1 anno😂(in realtà sono 6 mesi) , magari ora fanno latino americano mentre si strusciano😂

Modificata da okuto79, 21 July 2021 - 01:57 PM.


#30
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IA, capacità d'immaginare



https://tech.everyey...ati-530515.html




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